Casa della salute: una risorsa per il territorio

“Casa della salute: una risorsa per il territorio”. A ritornare su questo tema, centrale per la collettività di Città di Castello e l’Alto Tevere, sono Cgil, Cisl e Uil Umbria e le loro categorie dei pensionati. Tutti, non solo gli addetti ai lavori, potranno seguire le dirette sulle pagine Facebook di Cgil, Cisl e Uil Umbria. A introdurre i lavori, che si terranno il 19 marzo a partire dalle ore 17,30, sarà il responsabile Cisl territoriale Antonello Paccavia. Dopo il saluto del sindaco Luciano Bacchetta interverranno il referente clinico casa della salute e ospedale di comunità San Secondo Parmense, dottor Paolo Rodelli, la direttrice del distretto Alto Tevere, dottoressa Daniela Felicioni, e l’assessore comunale alle politiche sociali, Luciana Bassini. Nel corso dell’incontro sarà trasmesso anche un video di approfondimento.

TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A SEGUIRE L’INCONTRO

Lavoro chiave sociale: la Cisl ricorda la visita a Terni di Santo Giovanni Paolo II

Riccardo Marcelli (Cisl Terni-Orvieto): “Tra memoria e visione della città di Terni”

Sono trascorsi 40 anni dalla visita di Giovanni Paolo II. Era infatti il 19 marzo 1981 quando incontrò i lavoratori delle Acciaierie, celebrando la Santa Messa allo stadio Liberati di fronte a 40 mila fedeli.
Per ricordare questa ricorrenza la Cisl dell’Umbria organizza per giovedì 18 marzo alle ore 17 un momento di incontro avente come tema “Lavoro come chiave sociale. Tra memoria e visione della città di Terni”.
“Rileggendo i discorsi che Santo Giovanni Paolo II fece a Terni durante la visita pastorale -afferma Riccardo Marcelli, Responsabile Cisl Terni-Orvieto che modererà l’iniziativa- ci si accorge che sono ancora attuali. Da qui l’idea di provare a celebrare la memoria di quella giornata indimenticabile, confezionando un messaggio di speranza per la città di Terni, provando a ritagliare una visione per il nostro comprensorio seguendo quel filo rosso che lega Santo Giovanni Paolo II a Papa Francesco sul tema del lavoro dignitoso”.
Insieme a Riccardo Marcelli interverranno Luca Diotallevi, professore dell’università Roma Unitre, Monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni Narni e Amelia, Giacomo Porrazzini, ex sindaco del comune di Terni, Marco Torricelli, giornalista Siderweb e Maurizio Vitali, giornalista ilsussidiario.net.
Per seguire l’evento ci si può collegare sulla pagina Facebook della Cisl Umbria.

TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A SEGUIRE L’INCONTRO

Dissesto idrogeologico, Cisl Umbria: “Un tavolo con la Regione per avviare i lavori subito e per rilanciare l’occupazione”

by CISL LDS

Nella foto di repertorio il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

“L’Umbria può ripartire anche investendo sul dissesto idrogeologico”. La Cisl dell’Umbria, facendo proprie le posizioni della Cisl Nazionale, ritiene che il tema del dissesto idrogeologico è di particolare rilevanza a causa degli impatti non solo sulla popolazione e sulle infrastrutture, ma anche sul tessuto economico e produttivo.

“La lotta al rischio idraulico per la difesa del suolo – afferma la Cisl Umbria – rappresenta un aspetto importante della strategia di ripresa e resilienza. Per questo chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo di confronto su questo tema, che è strategico su più fronti, come quello della qualità della vita di chi abita in Umbria e sui suoi collegamenti viari, commerciali e produttivi”. Per la Cisl, inoltre, avviare subito i lavori per prevenire le conseguenze di dissesti idrogeologici vuol dire non andare ad operare in emergenza e quindi incidere direttamente sulla promozione di un territorio che si caratterizza per le sue aree verdi, forestali e agricole, e per la bellezza dei suoi 92 campanili: “Una regione – sottolinea – che certamente ha un grande potenziale in termini turistici”. Ecco perché per la Cisl Umbria la cura del territorio si va a intrecciare con l’occupazione in maniera diretta (offrendo lavoro), ma anche indiretta (agevolando lo sviluppo in più settori, tra loro connessi, che soprattutto in questo periodo di pandemia hanno subito una grave flessione)”.

L’Umbria si pone in un contesto nazionale ben definito dai dati del rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA): 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni, il 16,6% del territorio nazionale è classificato a maggiore pericolosità; 1,28 milioni di abitanti sono a rischio frane e oltre 6 milioni di abitanti a rischio alluvioni. “La nostra regione – sottolinea la Cisl Umbria – è tra le regioni più sensibili, considerando che il pericolo idrogeologico interessa tutti i 92 comuni della regione, con un rischio frane sul 9,8 % della superficie”.  

Nella legislatura in corso è stata modificata la governance del settore ed è stato approvato il piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico che prevede risorse per il triennio 2019-2021 a disposizione di Regioni ed Enti locali, pari a circa 10,9 miliardi di euro, cosiddetto “Proteggi Italia”.

Come Cisl Umbria “riteniamo che sarebbe un ottimo punto di partenza riflettere, discutere, pianificare e programmare adeguate azioni e strategie sindacali in materia, partendo soprattutto dai problemi e dalle criticità che si possono riscontrare e che sono strettamente connesse a quelle rilevate nell’ambito delle amministrazioni sia centrali che locali”.

Inoltre le risorse complessivamente previste, a valere sul bilancio del Ministero sono circa 262 milioni, per un totale di 119 progetti immediatamente esecutivi e cantierabili. Per quanto riguarda l’Umbria sono previsti:

  • Per il Piano Operativo ambiente 2019 8 interventi per complessivi 3 milioni e 960 mila euro;
  • Per il Piano Stralcio 2019 tre interventi per complessivi 7 milioni e 569 mila euro; interessate le località Terni, fosso di Stroncone, Allerona-Castelviscardo, fosso San Giovanni, Umbertide, torrente Seano e Rio Grande;
  • Per il Piano Stralcio 2020 cinque interventi per complessivi 5 milioni e trecento mila euro. Interessate le località di Perugia, fosso Santa Margherita, Polino, fosso La Sargiola, Moiano, torrente Tresa, Assisi, Torgiovannetto, Montefalco Torrente Teverone fiume Tima

“Si tratta di progetti immediatamente esecutivi e cantierabili – conclude la Cisl Umbria -. Il Governo ha messo a disposizione dei Comuni e delle Regioni la società in house del Ministero dell’Ambiente Sogesid, per aiutare le amministrazioni nella progettazione. Con la stessa legge sono stati assegnati poteri straordinari che riducono del 40% i tempi ai presidenti di Regione che sono commissari straordinari del dissesto idrogeologico. Inoltre è stato previsto di anticipare ai comuni il 30% della spesa, in modo da permettere l’attivazione di tutta la procedura per la messa in opera del cantiere”.

La Fai Cisl Umbria torna a chiedere alla Regione di sottoscrivere un protocollo di intesa per la lotta al lavoro nero e al caporalato

by CISL LDS

La Fai Cisl chiede all’assessore regionale Roberto Morroni di sottoscrivere un protocollo di intesa regionale per la lotta al lavoro nero e al caporalato in agricoltura, con una cabina di regia che coinvolga attivamente tutti i soggetti del settore in una lotta di contrasto all’illegalità, come le Prefetture e l’Ispettorato del Lavoro. “A seguito di quanto appreso dagli organi di informazione nei giorni scorsi nel territorio orvietano – afferma il segretario generale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi – è doveroso rinnovare questa nostra richiesta, che però in Umbria, a differenza di altre regioni, è rimasta fino ad adesso inascoltata. Ci aspettiamo che l’assessore, vista anche la sua sensibilità manifestata in diverse circostanze su questi temi, convochi al più presto il tavolo richiesto”. Nel ribadire tale attenzione, Bruschi ricorda l’impegno della categoria degli agroalimentaristi, che a livello nazionale è arrivata ad istituire un numero verde (800199100) per denunciare forme di sfruttamento e di caporalato.
“La situazione economica e occupazionale, conseguenza della pandemia sanitaria, è particolarmente grave e in agricoltura ciò che si registra è ancora più pesante: a livello nazionale lo scorso anno abbiamo assistito alla perdita di 2 milioni di giornate lavorate. Viste le tante domande di cassa integrazione in deroga che abbiamo sottoscritto anche in Umbria possiamo confermare questo preoccupante trend anche nella nostra regione. A preoccuparci oltre che la disoccupazione e lo stato di necessità nel quale verte una parte di questa forza lavoro, che non ha potuto contare sul Bonus Ristori, è anche il rischio che si incrementino forme di lavoro nero, fino ad arrivare al caporalato”.
La Fai Cisl Umbria a riguardo ricorda che il caporalato è stato normato con la Legge 199 del 2016, che dispone in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
Il settore agricolo rimane strategico anche in Umbria su più fronti. “In primo luogo dobbiamo dire grazie a tutti quei lavoratori che nella continuità hanno permesso alle famiglie di vivere tranquillamente, almeno dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare, il lockdown e i vari momenti di chiusura che si sono succeduti in questo ultimo anno”. C’è poi la questione della progettualità futura e dell’ambientale, ma anche quella della cura del territorio, del rinnovo del contratto per i lavoratori forestali che manca da dieci anni e l’inserimento di queste figure nella lista dei lavori usuranti. “Lo sviluppo e il futuro deve essere progettato in termini di sostenibilità, attraverso scelte green, e portato avanti nella continuità. Per questo e soprattutto per dare una risposta alla sensibilità manifestata dalle nuove generazioni su questo tema – chiarisce Bruschi – auspichiamo che molte delle risorse del Recovery Fund siano impegnate come investimenti nel settore ambientale e nella transizione ecologica”.

Il coordinamento Donne Cisl Umbria chiede di uscire dalla retorica: “Nel cambio culturale ci devono credere anche gli uomini”

UN 8 MARZO PER ELIMINIRARE LE DISPARITA’ DI GENERE, FUORI E DENTRO IL MERCATO DEL LAVORO

8 marzo 2021: la locandina del Coordinamento Donne Cisl Umbria

In questo 8 marzo 2021, il Coordinamento donne Cisl Umbria, con la locandina molto eloquente, vuole ribadire la vicinanza a tutte le donne. Donne in prima linea in questa terribile pandemia: dagli ospedali, alle scuole, ai supermercati. Sono proprio loro le più colpite dal punto di vista occupazionale: con 312 mila posti di lavoro persi.
Oltre a questo, debbono gestire più del 50% del lavoro domestico familiare, svolgendo il proprio lavoro magari in smart working. Nella ricorrenza del giorno dedicato alle donne, torniamo a chiedere che questo sia normato contrattualmente per tutti i lavoratori, introducendo il fondamentale diritto alla disconnessione.
Le proposte del Coordinamento vanno proprio in questa direzione, ciò alla luce del fatto che il prossimo G20 si terrà in Italia. Sono necessari investimenti nell’istruzione, con un aumento del numero degli asili nido e il tempo pieno nelle scuole, nell’implemento delle strutture stabili e di qualità per anziani e disabili e nell’uguaglianza di genere. In questo ci devono credere anche gli uomini: uscendo dalla retorica.
Quindi ci vogliono maggiori congedi di paternità, almeno sino a due mesi, parità salariale e di opportunità nel mondo del lavoro, con uguale accesso e flessibilità lavorativa.
Ad ultimo, ma certamente non per importanza, non dobbiamo dimenticare che, durante il lockdown e le continue chiusure, non si sono fermate le violenze contro le donne. Il 54% delle donne vengono uccise dopo avere denunciato i loro maltrattatori. In questa scelta c’è il loro grido di aiuto che va ascoltato e quindi queste debbono essere protette e difese, anche offrendo loro lavoro. Questo infatti rimane la migliore forma di reinserimento sociale e di emancipazione.
Sara Claudiani
Coordinatrice Donne Cisl Umbria

Riccardo Marcelli (Cisl Terni-Orvieto), Dario Bruschi e Simone Dezi (Fai Cisl Umbria): “Subito un tavolo con le Parti Sociali, con le Prefetture e l’Ispettorato del Lavoro per monitorare situazioni a rischio”

by CISL LDS

Apprendiamo dagli organi di informazione che un imprenditore orvietano è stato denunciato dalla polizia per sfruttamento di due lavoratori. La situazione di degrado descritta è impensabile soprattutto in un territorio, come quello orvietano, che appare come un’isola felice. Auspichiamo che la magistratura in breve tempo faccia luce sull’intera vicenda”. Sono Riccardo Marcelli (Cisl Terni – Orvieto), Dario Bruschi e Simone Dezi (Fai Cisl Umbria) a manifestare sconcerto per la notizia appresa questo pomeriggio, 3 marzo 2021. Per questo i tre sindacalisti ritornano a rinnovare una proposta che nel tempo è rimasta inascoltata. “Chiediamo ancora una volta – affermato Marcelli, Bruschi e Dezi – che venga istituita una vera e propria cabina di regia con la Regione Umbria, per istituire un protocollo come già presente in altre Regioni, un tavolo con le parti sociali, con le Prefetture e l’Ispettorato del Lavoro per portare avanti un lavoro di monitoraggio che deve essere capillare e costante. La tutela dei lavoratori, soprattutto di quelli più deboli e a rischio sfruttamento, è e rimane una delle priorità del sindacato”.

Donna = L’Albero della Vita

La locandina del Coordinamento Donne della Fnp Cisl Umbria in occasione dell’8 marzo 2021

Il Coordinamento delle Donne Fnp Cisl Umbria con un’immagine anticipa l’8 marzo: “Vogliamo parlare al cuore e alla testa delle persone”

In questo lungo periodo pandemico, a causa del Covid-19, dove quasi tutto si è fermato, tutto il mondo è in stand by. Siamo in attesa di una ripresa sanitaria, economica e sociale.

Il Coordinamento Donne dei pensionati dell’Umbria, unitariamente alla Fnp Cisl Umbria, nonostante l’impossibilità di riunirsi in eventi sociali e informativi intergenerazionali non rinuncia però a far sentire la propria presenza e vicinanza a tutte le donne. In accordo con il Segretario Generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini abbiamo per questo deciso di far sentire la nostra presenza tramite un’immagine -che si rincorrerà in questi giorni che precedono l’8 marzo- in tutto il territorio umbro: sarà affissa per le strade, condivisa sui nostri canali e presente nelle nostre sedi.

LA DONNA = L’ALBERO DELLA VITA è un’immagine che vuole parlare al cuore e alla testa delle persone (alle donne, ma anche agli uomini): si tratta di un fusto elegante, con le radici che sembrano artigli (a simboleggiare come la donna sia aggrappata alla terra), e le sue braccia bel protese in alto e ornate di delicati fiori (proprio come le molteplici sfaccettature dell’essenza femminile).

Proprio grazie alla tenacia e alla determinazione, la donna ha dimostrato nella storia ma anche nel presente di generare vita e cambiamento, di essere capace di ripartire più forte di prima. Sempre pronta a nuova sfide e progetti, crea opportunità e soluzioni per definire un cambio culturale, che solo nella continuità potrà dare i propri frutti. Consapevolezza ed emancipazione sono possibili attraverso il lavoro, che è portatore di identità e di indipendenza economica. Sapendo questo, le donne pensionate continuano ad aiutare i propri figli diventati adulti, permettendo loro di conciliare i tempi di lavoro con quelli della cura delle famiglie. Un ruolo che spesso viene dato per scontato ma che in realtà arricchisce le nuove generazioni anche di esperienze, attraverso il racconto di una vita vissuta che svela una realtà tanto diversa da quella di oggi.

Bruna Raspa

Coordinatrice Donne Fnp Cisl Umbria

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria: “Accellerare con le vaccinazioni”

by CISL LDS

I sindacati di categoria Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil lanciano campagna di sensibilizzazione

PENSIONATI UMBRI: APPELLO ALLA REGIONE, “ACCELERARE CON VACCINAZIONI”

“Invitiamo gli anziani a fare il vaccino anti covid perché sicuro e necessario per tutelare tutti”

“Siamo qui per sensibilizzare gli anziani, per spiegare loro che i vaccini sono sicuri e necessari per proteggere se stessi e gli altri. Invitiamo quindi i cittadini a vaccinarsi, e le istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, a organizzare una campagna vaccinale veramente in grado di rispondere ai bisogni della popolazione”. È questo l’appello che arriva dai sindacati umbri dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil che giovedì 25 febbraio, con un’iniziativa online dal titolo ‘Covid 19, sconfiggerlo si può’, hanno dato il via a una campagna informativa tra i propri iscritti e tra tutte le persone della terza età sul tema dei vaccini. A introdurre i lavori sono stati i segretari generali di Spi Cgil Umbria Maria Rita Paggio, di Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini, di Uilp Uil Umbria Francesco Ciurnella (nella foto). Sono intervenuti poi Daniela Francisci, direttrice della clinica di Malattie infettive di Perugia, Michele Conversano, presidente di CTS Happy Ageing. A concludere i lavori è stato il segretario di Fnp Cisl Nazionale Mimmo Di Matteo.

“Questo è solo un altro passo – hanno commentato i segretari regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil – del percorso unitario che abbiamo avviato su tutte le questioni che riguardano le condizioni degli anziani nella nostra regione. Siamo convinti che la pandemia si possa sconfiggere attraverso i vaccini e per questo chiediamo che vengano fatti al più presto, agli anziani, che come categoria hanno pagato il prezzo più elevato, ma anche alle altre fasce della popolazione visto il diffondersi di varianti maggiormente aggressive nei confronti dei giovani. Purtroppo dobbiamo, invece, registrare la poca disponibilità di dosi e chiediamo con forza alle istituzioni che si impegnino maggiormente nel reperimento dei vaccini. Alla Regione abbiamo già e più volte dato la nostra disponibilità a collaborare su questo fronte, vista la nostra presenza capillare su tutto il territorio e il nostro radicamento tra la popolazione anziana, ma non abbiamo avuto ancora risposta. E questo è ancora più grave, vista la partenza con il piede sbagliato della campagna vaccinale, dagli assembramenti nelle farmacie alle difficoltà del portale internet, oltre alla scelta poco comprensibile di partire prima con gli ottantenni anziché con i più anziani e fragili”.

“Affinché si possa tornare presto alla normalità – hanno quindi ricordato le organizzazioni sindacali – bisogna lavorare e insistere su tre aspetti: la ricerca, che come stiamo vedendo nel caso dei vaccini sta ormai ottenendo risultati incredibili e rapidissimi; la sanità, di cui finalmente si rileva l’importanza e che, per questo, deve essere efficiente ed efficace; il senso civico, poiché comportamenti corretti e rispettosi delle norme e delle persone sono essenziali per limitare i contagi”. “Rivolgiamo un sentito appello anche alle istituzioni europee e al Governo Draghi – concludono Paggio, Menghini e Ciurnella – affinché ci siano i vaccini per la popolazione italiana e affinché si aiutino concretamente i popoli extraeuropei che non hanno le risorse per acquistare i vaccini. Il virus ha colpito tutto il mondo e, visti anche i continui flussi migratori, lo si potrà sradicare solo se si agisce a livello globale”.

Felsa Cisl Umbria: “Tutele economiche anche per i Co.Co.Co”

by CISL LDS

LA FELSA CISL UMBRIA A DIFESA DEI 13 LAVORATORI CON IL CONTRATTO DI COLLABORAZIONE IMPIEGATI PRESSO IL COODINAMENTO CENTRI SOCIO CULTURALI DEL COMUNE DI PERUGIA

La Felsa Cisl Umbria esprime preoccupazione per la situazione di 13 lavoratori con il contratto di collaborazione impiegati presso il Coordinamento Centri Socio Culturali del comune di Perugia per svolgere attività motoria e acquaticità rivolto alla fascia della terza età, per un corretto esercizio delle attività sportive fisico motorie. “Il lavoro viene svolto in 24 palestre o CVA sul territorio comune di Perugia, in piena autonomia e con propri mezzi, dai lavoratori che sono inquadrati con un contratto di collaborazione – spiega il segretario generale Felsa Cisl Umbria Rocco Ricciarelli (nella foto)-. Permanendo la pandemia, le attività rivolte alla terza età del centro sono state sospese e ciò ha comportato l’immediata sospensione anche dei contratti di lavoro. La particolare tipologia del loro inquadramento contrattuale, tuttavia, li esclude tanto dal Decreto Ristori che dal bando regionale dell’Arpal rivolto agli autonomi, infatti sebbene siano a tutti gli effetti professionalità del mondo sportivo, il loro status di collaboratori di un’associazione di promozione sociale non associata al Coni, li rende invisibili ad ogni ammortizzatore sociale”. Per la Felsa Cisl Umbria “serve maggiore tempestività nei provvedimenti e adeguate risorse finanziarie per poter sostenere anche questa platea di lavoratori dimenticata da tutti gli interventi legislativi”.