Tariffe socio assistenziali, Valerio Natili (Fisascat Cisl Umbria): “Bene l’adeguamento delle tariffe, ma ora inizia una nuova fase”

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Nella foto, il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili al Congresso Regionale Cisl Umbria del 24 e 25 marzo 2022

“La Regione Umbria riconosce alle Imprese che operano nel settore socio assistenziale un adeguato corrispettivo economico in grado di garantire buoni standard dei livelli di assistenza. Ecco perché questa è una buona notizia per i lavoratori e per i cittadini”. Così il segretario generale della Fisascat Umbria, Valerio Natili.

“La Fisascat Cisl, nell’apprendere dalla stampa questa decisione – prosegue Natili – manifesta il suo apprezzamento per un provvedimento atteso da molti anni, un provvedimento il cui ritardo è stato causa di molte criticità, sia per gli attori coinvolti che per l’utenza. Il mancato adeguamento ha determinato negli anni un peggioramento delle condizioni di lavoro per chi opera in tale settore, che si è caratterizzato più volte per la predisposizione, ad opera delle stazioni appaltanti, di bandi di gara che hanno lasciato spazio all’ingresso di operatori poco credibili. La Fisascat Cisl, unitamente alle altre sigle sindacali, chiederà un incontro alle Centrali Cooperative al fine di riprendere quella contrattazione integrativa territoriale che nella nostra regione è ferma da venti anni”.

“Con l’adeguamento delle tariffe – continua Natili – è auspicabile che molte Cooperative, che al momento si trovano in uno stato di crisi, possano fuoriuscire da tale situazione e conseguentemente ritirare tutti quei provvedimenti che gravano sulle retribuzioni dei soci lavoratori i quali in troppi casi subiscono decurtazioni dello stipendi per sostenere economicamente la Cooperativa in cui operano. L’adeguamento delle rette oltre a portare beneficio agli attori imprenditoriali, dovrà necessariamente garantire una qualità dei servizi in linea con gli standard previsti e garantire agli utenti servizi all’altezza delle aspettative. A questo punto chiederemo alla Regione Umbria di aprire una vera fase concertativa che sia in grado di far uscire il settore dalla logica (o per meglio dire illogica) degli appalti per arrivare ad un modello di accreditamento delle strutture Socio Sanitarie Assistenziali in maniera tale da garantire servizi e lavoro di qualità”. 

Angelo Manzotti confermato segretario generale Cisl Umbria: “C’è bisogno di sindacato”

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Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti subito dopo la sua elezione alla guida della Cisl Umbria

Angelo Manzotti è stato confermato segretario generale di Cisl Umbria dal consiglio generale del sindacato, riunito a seguito del XII congresso regionale Cisl, svoltosi il 24 e il 25 marzo al Centro congressi Quattro Torri di Perugia e presieduto da Fabrizio Framarini. Con Manzotti, la segreteria sarà composta da Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli. Nel corso del consiglio confermati anche i coordinatori territoriali: Bruno Mancinelli (Foligno – Spoleto), Valerio Natili (Perugia), Antonello Paccavia (Alto Tevere), Riccardo Marcelli (Terni). Per il Coordinamento Donne riconfermata Sara Claudiani.

Attenzione ai giovani e al lavoro stabile, necessita di risposte al caro vita, ma anche il futuro della Cisl, alla questione di genere, anche nel contesto internazionale, con la guerra in Ucraina che non può richiedere equidistanza. Questi i messaggi del XII congresso regionale della Cisl Umbria. Una due giorni nella quale sono stati raccolti contributi e spunti, con l’intervento del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra e del segretario nazionale della Cisl, Angelo Colombini. Ieri sono intervenuti anche la presidente della Regione, Donatella Tesei è il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero.

Tra gli ospiti dell’ultima giornata anche il professor Stefano Perito, che ha tracciato un quadro sull’importanza dei vaccini. “È fondamentale la competenza nel rapporto con le istituzioni e con le imprese – ha detto Colombini – dobbiamo essere un valore aggiunto, perché abbiamo competenze da valorizzare”. “C’è tanto da fare – ha detto Manzotti – siamo pronti al dialogo con la Regione, aspettiamo una convocazione per parlare dell’Umbria di domani. Sono consapevole della responsabilità che ci siamo presi ma il sindacato è fondamentale per rappresentare i lavoratori”.

Congresso nazionale Cisl Fp: nel consiglio nazionale cresce l’Umbria. Confermato Talevi. Entra anche Daniela Berrettoni

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Congresso nazionale Cisl Fp: nel consiglio nazionale cresce l’Umbria. Confermato Talevi. Entra anche Daniela Berrettoni

Si sono conclusi a Napoli i lavori del Congresso Nazionale della Funzione Pubblica Cisl alla presenza di oltre 1000 delegati provenienti da tutta Italia.

Folta la rappresentanza della Fp Cisl Umbria in rappresentanza dei comparti Sanità, Funzioni Centrali e Funzioni locali, che hanno portato il loro importante apporto all’interno di una tre giorni che ha visto alternarsi sul palco della Fiera Oltremare di  Napoli ministri, sottosegretari, professori che hanno dibattuto sul futuro fondamentale ruolo della Pubblica Amministrazione in questo periodo post pandemico e con le risorse del PNRR da utilizzare per il meglio per il rilancio del Paese tutto.

Al centro del dibattito congressuale, che ha visto la presenza del Segretario Generale Cisl, Luigi Sbarra, le prossime elezioni Rsu del 5 /7 aprile che anche in Umbria vedranno la Fp Cisl presente in gran parte delle realtà del pubblico impiego con liste qualificate e con un programma teso alla valorizzazione dei professionisti della pubblica amministrazione che in ogni momento, come dimostrato durante la tremenda esperienza pandemica sono al servizio dei cittadini sino a rischiare, come nel Comparto Sanita, anche la vita.

La Fp Cisl Umbria ha visto premiato il proprio impegno costruttivo all’interno degli organismi nazionali con la presenza oltre che del riconfermato Responsabile Fp Cisl Umbria e Marche Luca Talevi, di Daniela Berrettoni, componente Esecutivo Fp Cisl Umbria e componente Rsu Usl Umbria 1, qualificata ostetrica operante ad Umbertide.

Per Daniela Berrettoni “si è trattato di una esperienza molto qualificante che mi ha visto per la prima volta entrare negli organismi nazionali. È un onore questa possibilità data che ricompenserò con l’impegno e la passione di sempre a difesa e supporto dei lavoratori umbri della Sanità ma non solo. Ringrazio chi mi ha votato e sono orgogliosa di far parte della grande squadra Fp Cisl Nazionale”.

Prossimo appuntamento la riunione dei candidati Rsu ad Assisi del 28 marzo p.v. alla presenza del Segretario Generale Nazionale Maurizio Petriccioli, confermato all’unanimità alla guida della Federazione per i prossimi tre anni.

Adiconsum, Monsignori presidente: “Restituiti 8mila euro ai cittadini e lavorate 1.200 pratiche”. Ecco i nuovi sportelli

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Adiconsum, Monsignori presidente: “Restituiti 8mila euro ai cittadini e lavorate 1.200 pratiche”.  Ecco i nuovi sportelli

La crisi economica di questo periodo ha spinto sempre di più il cittadino verso le offerte miracolose: molti servizi e poca spesa. Però le offerte contengono una serie di trappole per il cittadino che, alla fine, paga un conto salato”. Questo il messaggio del congresso regionale dell’Adiconsum, svoltosi oggi a Spello, presso l’Hotel Chiesa Tonda, dove è stato confermato presidente di Adiconsum Giancarlo Monsignori, affiancato nella segreteria da Maurizio Volpiani e Giancarlo Bacchiorri. Intervenuti anche il segretario generale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti e il presidente nazionale di Adiconsum, Carlo De Masi.

L’occasione è stata appunto utile per fare il punto della situazione sul panorama del consumerismo umbro: “Dobbiamo incrementare l’informazione e la formazione verso i cittadini, per renderli sempre più consapevoli nel momento della sottoscrizione di qualsiasi contratto di beni o servizi. Oggi infatti assistiamo ad un’aggressione selvaggia delle vendite telefoniche alle ore più impensate. Queste non si combattono con l’introduzione dell’iscrizione al registro delle opposizioni, ma vanno introdotte sanzioni e procedure più penalizzanti, anche per chi le commissiona”.

Ricordato il ruolo di Adiconsum nella Consulta regionale e sottolineato come il cittadino debba essere messo nelle condizioni di valutare l’offerta migliore. Nell’ultimo periodo Adiconsum ha partecipato a diversi progetti proposti dalla Regione Umbria e finanziati dal Mise. Realizzati interventi per 37mila euro, attraverso il coinvolgimento di diversi istituti scolastici su alimentazione sana e sostenibile e ludopatia tra Bettona, Ellera, Città di Castello e Gubbio.

Siamo in procinto di chiudere il progetto Covid – ha detto Monsignori – finanziato dal Mise con un importo di 21mila euro, realizzato nel cratere sismico. Per questo progetto abbiamo aperto due sportelli fisici nei comuni di Norcia e Cascia per assistere i cittadini. Nel progetto abbiamo anche realizzato un convegno sulla strategia vaccinale a Spoleto. Partecipando al progetto nazionale “Nessuno escluso”, abbiamo ampliato la presenza a Perugia. Confermata l’adesione al progetto “Sportelli del consumatore” proposto dal ministero Mise tramite la Regione, per un importo di 15mila euro. Un progetto che ci porterà ad aprire altri due sportelli. Individuati infatti ampliamenti per la sede di Terni e un nuovo sportello a Nocera Umbra”.

Complessivamente, nell’ultimo quadriennio – le pratiche lavorate sono state 1.200, facendo recuperare ai cittadini 8mila euro nei settori Tlc, Luce, Gas e idrico. Abbiamo assistito 70 cittadini coinvolti nel fallimento delle quattro banche, per un importo di 120mila euro

Fim Cisl, terzo congresso regionale: “L’Umbria sia attrattiva per gli investimenti”. Liti confermato Segretario

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Fim Cisl, terzo congresso regionale: “L’Umbria sia attrattiva per gli investimenti”. Liti confermato Segretario

Un 2021 di ripartenza, che non possiamo permetterci di fermare a causa del caro energia e della difficoltà di approvvigionamento delle materie prime”. Questo il messaggio del 3° congresso regionale della Fim Cisl, svolto a Strettura, con la presenza del segretario generale Fim Cisl Umbria, Simone Liti, del segretario generale Fim Cisl nazionale, Valerio D’Alò e di Angelo Manzotti, segretario generale Cisl Umbria. Simone Liti è stato confermato segretario regionale Fim Cisl Umbria, nella riunione del consiglio regionale, tenuta a valle del 3° congresso. Con lui in segreteria Andrea Calzoni, Emilio Trotti e Antimo Zucchetti.

Dopo un’analisi di contesto, Liti ha messo a fuoco la situazione umbra: “Il territorio della provincia di Perugia è caratterizzato dalla presenza di vari comparti industriali. Si passa dal settore dell’indotto aeronautico e aerospaziale, a quello dell’automotive e industriale in genere. Il primo, quello aereonautico, che insiste maggiormente nel folignate, subisce ancora gli effetti della crisi dovuta alla pandemia. È etichettato come quello che tarderà maggiormente a ripartire e gli effetti si stanno ancora vedendo nonostante timidi segnali di ripresa. Abbiamo aziende come Oma, Umbra Group, Ncm e altre che sono riuscite a mantenere intatti i livelli occupazionali, puntando su processi e prodotti che il mercato richiedeva. Ad oggi si spera che i prezzi a rialzo delle materie prime ed energifere non influenzino negativamente la lenta e costante ripresa avviata. Inoltre aziende come F.A. (ex Fonderie di Assisi) subiscono, così come altre che necessitano di ingenti quantitativi di energia, le conseguenze degli aumenti dell’energia elettrica e di gas, vedendosi moltiplicato e triplicato il costo che non riescono a riversare nei prezzi di listini. Per questi motivi c’è preoccupazione sul fronte di tenuta occupazionale”.

Altre situazioni di criticità per Liti, sono anche aziende storiche come la Piccini e la Trafomec con qust’ultima che rischia la chiusura per scelte sbagliate a livello imprenditoriale. “E’ di poche settimane fa anche la chiusura della procedura di licenziamento per la Indelfab, ex Merloni, che rischia di vedere scomparire qualsiasi speranza di ripartenza industriale, in un territorio particolarmente povero di imprese”.

A Terni Liti sottolinea come su Arvedi la fiducia ci sia sempre stata. “Ribadiamo che il Piano industriale deve contenere impegni precisi in grado di garantire non solo il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni attuali e il recupero di spazi sottratti in passato,  ma anche un ragionamento in termini di investimenti capaci di andare nella direzione di un mercato globale, attraverso l’innovazione delle linee di processo e di prodotto, secondo le indicazioni di una siderurgia sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente, dove l’intera occupazione, operai, impiegati, quadri, somministrati e dell’indotto, deve essere salvaguardata e, perché no, rafforzata sia numericamente che a livello di competenze”. Per Liti “serve un Accordo di programma con al centro il tema dell’energia. E per questo abbiamo guardato con interesse la vendita tra Erg ed Enel. Il sistema idroelettrico, con dovuti accorgimenti, può tornare ad alimentare la fabbrica ma anche le fabbriche del territorio e, perché no, le abitazioni. Creiamo una comunità energetica chiusa. Oggi ci sono le condizioni per realizzarla, oggi possiamo farlo”.

Nella provincia però, oltre ad Ast, ci sono “altre aziende che dovranno guardare con attenzione al futuro. L’esempio è Tifast, che con la crisi ucraina ha già problemi di approvvigionamento della spugna di titanio”. Tra le priorità di Fim Umbria anche l’automotive, settore che “risente della carenza di materie prime, specialmente microchip. Con l’avvento dell’auto elettrica ci si troverà a fare i conti con il cambiamento”.

Tra le proposte rilanciate, la connessione dell’istruzione alle imprese, la creazione di un sistema attrattivo che intercetti nuovi investimenti. “Bisogna trasformare l’Umbria in un laboratorio dell’economia sostenibile sia dal punto di vista economico ambientale e sociale. In tale direttrice si inserisce così anche la creazione di un distretto dei nanomateriali realizzato nell’area di crisi “Merloni”, fortemente integrato con il network che sorgerà nel ternano, e che consentirà diverse applicazioni trasversali a tutto il sistema industriale, favorendo innovazioni di processo e prodotto strettamente correlate alle dinamiche della produttività. L’Umbria si propone quindi sul panorama nazionale come un territorio fertile per sperimentazioni innovative, soprattutto quelle per promuovere nuovi modelli di riqualificazione di siti industriali dismessi basati su attività di specializzazione economica, per affermare il modello di sostenibilità con un vecchio slogan attuale più che mai: UMBRIA CUORE Verde d’Italia”.

Ospiti del congresso anche il presidente di Confartigianato, Mauro Franceschini: “Importanti le idee tra mondo dei lavoratri e mondo imprenditoriale”. Importante anche il saluto di Gianluigi Angelantoni, presidente del Gruppo Angelantoni e di Federmeccanica Umbria: “L’Umbria è una terra di mezzo e per questo serve impegno”.

Conclusioni affidate al segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò: “Non dimenticate quello che fate nei posti di lavoro. I lavoratori devono essere sentinelle attive di quello che succede nelle attività produttive” Siamo di fronte ad un congresso unico, che si svolge ad un quadro internazionale che ci mette in nuove condizione. Anche la stessa Umbria affronterà un percorso di transizione importante, attraverso il rilancio della siderurgia, che si è anche concretizzato con l’acquisizione di Ast. C’è inoltre il tema dell’energia e dei cambiamenti del mercato del lavoro, offrendo ai nostri delegati gli strumenti necessari per affrontare gli impegni a tutela dei posti di lavoro”.

8 marzo, il Coordinamento Donne Cisl: “No quote ma stesse opportunità di lavoro”

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8 marzo, il Coordinamento Donne Cisl: “No quote ma stesse opportunità di lavoro”

Che sia un 8 marzo che contribuisca a rafforzare l’idea che le donne non hanno bisogno di quote, ma di parità di opportunità e, in questo modo, potranno dimostrare il proprio valore e le proprie competenze”. Sara Claudiani, al vertice del Coordinamento regionale delle Donne Cisl dell’Umbria, traccia una fotografia in chiaroscuro della situazione, aggravata dai due anni di pandemia.

Nel solo 2020 – spiega la coordinatrice Claudianii posti ‘rosa’ persi in Italia sono stati 312mila e la situazione delle violenze domestiche e sul luogo di lavoro non è di certo migliorata. I femminicidi sono aumentati del 6 per cento, consolidando il terribile dato delle 7 milioni di donne che, nella vita, hanno subito almeno una violenza fisica”. Altro capitolo dolente la parità salariale: “In Italia le donne – prosegue Claudiani – guadagnano il 30 per cento in meno rispetto agli uomini. Donne svantaggiate anche sul fronte lavorativo in generale: il 49 per cento delle donne in Italia ha un lavoro, contro il 60 per cento della media europea e il divario con l’occupazione maschile, per l’Italia, è di 18 punti”.

Una situazione non facile – continua la coordinatrice Claudianiper questo, da quando il Coordinamento delle donne Cisl è stato riattivato, non abbiamo mai smesso di lavorare, anche quando il Covid lo rendeva davvero difficile. In quattro anni abbiamo realizzati incontri con professionisti, iniziative sulla nuova normativa del Codice rosso. Diversi i convegni e gli appuntamenti per la sensibilizzazione. In “Effetto d” abbiamo invitato donne di successo, impegnate in lavori tipicamente maschili. Con “I volti della violenza” abbiamo dato voce alle vittime, raccogliendo fondi per i centri antiviolenza. E quando il Covid ci ha impedito di essere presenti fisicamente, la nostra campagna si è spostata sui social”.

Dal Coordinamento anche chiare priorità d’azione, per incidere concretamente: “Occorre creare un sistema per riuscire ad avere maggiore flessibilità lavorativa e nuove forme di welfare. In primo luogo serve il cosiddetto ‘part time reversibile’, che non blocchi le donne in una condizione magari risultata necessaria solo per un periodo. È importante anche avere la possibilità di usare il congedo di paternità per più tempo rispetto ai giorni al momento disponibili. Fondamentale anche l’istruzione e la struttura della scuola per aiutare la parità. Asili nido gratuiti e un maggiore investimento sul tempo pieno sarebbero fondamentali”.

Queste sono le nostre proposte – spiega Sara Claudianiche porteremo avanti in tutte le sedi necessarie. L’appello che faccio è però agli uomini, affinché chi dice di credere nella parità salariale e nelle stesse opportunità tra uomo e donna ci aiuti e scenda in prima linea insieme a noi”.

Congresso Filca Cisl Umbria: “Superbonus e Pnrr per la ripartenza”. Bicchieraro confermato segretario

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Congresso Filca Cisl Umbria: “Superbonus e Pnrr per la ripartenza”. Bicchieraro confermato segretario

Edilizia settore strategico per la ripartenza economica post pandemia. Questo il messaggio del XII congresso della Filca Cisl dell’Umbria, svoltosi a Città di Castello e che ha visto intervenire il segretario generale della Filca Cisl, Enzo Pelle, il segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro e il segretario generale Cisl Umbria, Angelo Manzotti. A portare il saluto anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi. Bicchieraro è stato confermato segretario generale Filca Cisl Umbria dal consiglio regionale, riunito a valle del congresso. Con Bicchieraro in segreteria anche Emanuele Petrini e Katia Giulivi.

Partendo da un’analisi dei danni, anche economici, della pandemia per un settore “in crisi da 10 anni”, grande attenzione nella relazione del segretario Bicchieraro alle risorse Pnrr, che “attraverseranno l’edilizia per circa l’80 per cento. Risorse che inevitabilmente dovranno essere utilizzate in questo ambito, in cui dovranno esercitare l’effetto moltiplicatore del settore di creare ricchezza, e in virtù dell’effetto anticiclico, di far crescere e stabilizzare l’economia della nostra regione e di questo paese. Gli effetti benefici peraltro sono già presenti nell’ambito dell’edilizia e della filiera con una forte accentuazione della domanda. Dai dati della CNCE Comitato Nazionale delle Casse Edili si evince che gli indicatori sono tutti in forte crescita, a livello nazionale gli indicatori che riguardano le ore lavorate, il numero dei lavoratori, il numero delle imprese, la massa salari, crescono esponenzialmente con percentuali che non si registravano da quasi 20 anni”. 

Stessa situazione in Umbria: “Nella nostra regione, da settembre 2019 a settembre 2021, il settore edile cresce dell’1,6%, resta distante dalla media del Paese che è del 3,5%. Dopo l’Umbria si trovano solo il Veneto (1,5%) e le Marche (0,8%)”. Da non sottovalutare la situazione del contesto nazionale: “Il comparto delle costruzioni, nella regione, come a livello nazionale ha subito una forte crisi dovuta agli strascichi della crisi economica e finanziaria, poi alla pandemia e incontra difficoltà a ripartire, in conseguenza delle criticità derivate dall’aumento dei prezzi dei materiali  e del costo dell’energia, ma si prevede che con l’ausilio della crescita del mercato immobiliare e della proroga degli incentivi statali, tra cui il Superbonus e la ricostruzione, il comparto tornerà a crescere ed anche in maniera esponenziale. Avremo bisogno di una maggiore attenzione agli aspetti concertativi da parte della amministrazione regionale riguardo ai problemi ma soprattutto delle opportunità che il settore in questo particolare momento potrebbe avere”.

Sottolineata la mancanza di coinvolgimento al tavolo delle costruzioni: “la nostra categoria non è mai stata invitata, avremmo gradito essere presenti per l’importante conoscenza del mondo delle costruzioni che la nostra federazione ha sempre avuto e grazie a questa poter dare il nostro contributo di idee e proposte. Non si può fare a meno di noi in un frangente in cui dall’Europa arriveranno ingenti contributi e la gran parte di questi verranno investiti nel settore delle costruzioni. Dobbiamo far parte della cabina di regia soprattutto quando si affronterà la fase della progettazione   per rivendicare diritti e tutele per chi rappresentiamo”. 

Quanto al terremoto: “Siamo giunti ormai al sesto anno dal tragico evento avvenuto nel lontano 2016, nei primi anni si è fatto poco o addirittura niente da un punto di vista ricostruttivo, sostanzialmente perché non vi erano le risorse, quindi si è tergiversato molto immettendo tanta burocrazia nelle procedure fino a quando non abbiamo avuto l’avvento di una struttura commissariale con a capo l’onorevole Legnini che con l’ordinanza 100 ha sbloccato risorse che nel frattempo si sono rese disponibili derivate anche dal PNRR, e avviato la semplificazione delle norme procedurali. Dall’ultimo rapporto nazionale sulla ricostruzione totale, di tutto il lavoro ricostruttivo privato e pubblico, fatto negli ultimi 5 anni, il 30% di questo è stato realizzato nei primi 6 mesi del 2021, questo dato la dice lunga sul forte impulso che il lavoro di riedificazione ha avuto in questo ultimo periodo”.

Apprezzato il lavoro relativo al protocollo di legalità e sicurezza, che riguarda anche le popolazioni colpite dal sisma. “L’edilizia sarà centrale per ridisegnare le società per la capacità che avrà di incidere sulla qualità della vita delle persone, sulla ridefinizione del vivere insieme, che passa attraverso i valori della rigenerazione, riqualificazione e la riconversione energetica. Le transizioni sono auspicabili per la capacità che hanno di incidere sullo sviluppo economico e sociale delle società, ma dobbiamo stare attenti ai contraccolpi che queste possono generare. Per questo il movimento sindacale deve sempre vigilare e valutare ogni scelta che si fa, tenendo conto del principio della “giusta transizione”. Sul capitolo burocrazia: “La semplificazione normativa che non deve voler dire deregolamentazione, gli appalti e la qualificazione delle stazioni appaltanti, la legalità e la regolarità, partendo dalla assoluta riaffermazione del Durc per Congruità che ne rappresenta un efficace presidio, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve rappresentare soprattutto per la nostra federazione una vera e propria missione, e ancora la formazione, sempre strategica nell’ambito della nostra azione sindacale”.

Momenti come quello di oggi, di condivisione comune di valori, progetti e relazioni umane – ha detto il sindaco Luca Secondi nel suo saluto –  sono la linfa vitale di una comunità locale. Ringrazio la Cisl per aver scelto Città di Castello per celebrare questo importante appuntamento congressuale. Un evento che affronta temi e riferimenti lavorativi e produttivi di settori, quello edile e artigianale, ora interessati da profondi cambiamenti e prospettive di sviluppo legate al PNRR, alle normative degli incentivi e bonus statali che dovranno rappresentare il punto di partenza per la ripresa occupazionale ed economica non solo di questi comparti. Insieme alle organizzazioni sindacali, alle associazioni datoriali alle associazioni di categoria anche le istituzioni come sempre faranno la loro parte e saranno vicine ai lavoratori e alle loro famiglie”. 

Anche in Umbria – ha detto il segretario generale Filca – Cisl Enzo Pellele risorse messe a disposizione dal Pnrr rappresentano una occasione imperdibile per il rilancio infrastrutturale del territorio. È bene però che i tempi degli investimenti siano celeri, e che nei cantieri della regione si assicuri la qualità del lavoro, che vuol dire in primis la dignità e la sicurezza dei lavoratori. E poi bisogna accelerare il lavoro nei cantieri della ricostruzione post-sisma. Il contratto nazionale edile, rinnovato pochi giorni fa, assicura alle decine di migliaia di lavoratori umbri del settore conquiste importanti su tutti i fronti: salario, sicurezza, formazione, riconoscimento della professionalità, organizzazione del lavoro“.

Fisascat Cisl Umbria, congresso di ripartenza: “Due anni che hanno cambiato il settore”. Valerio Natili confermato segretario

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Fisascat Cisl Umbria, congresso di ripartenza:   “Due anni che hanno cambiato il settore”. Valerio Natili confermato segretario

Un congresso di ripartenza, dopo due anni di pandemia che hanno profondamente cambiato il settore del terziario e dei servizi socio assistenziali, in un periodo particolarmente difficile, caratterizzato da un contesto internazionale particolarmente complesso. Questo il filo conduttore del III congresso regionale della Fisascat (Federazione italiana sindacati addetti ai servizi commerciali, affini e del turismo) della Cisl, a cui sono intervenuti Davide Guarini, segretario generale Fisascat e Angelo Manzotti, segretario generale Cisl Umbria. A valle dei lavori del congresso, Valerio Natilli confermato segretario della Fisascat dell’Umbria dal consiglio generale del’Umbria. Ad assisterlo confermata la segreteria uscente con Rachele Rotoni e Simona Gola.

Nella sua relazione, il segretario generale Fisascat Cisl dell’Umbria, Valerio Natili, ha tracciato una fotografia, tra speranze e prospettiva. Nella panoramica è emerso il crollo del Pil, al di sotto di quello nazionale. Oppure il crollo della produttività del lavoro e il progressivo decrescere della popolazione, che cala e invecchia. “Segno evidente della scarsa propensione a fare figli e la scarsa capacità attrattiva verso l’immigrazione”. Altro elemento caratterizzante, nella relazione di Natili, è stata la “fuga dei giovani. È chiaro che dal punto di vista economico e produttivo una popolazione anziana è meno competitiva e necessità di maggiori azioni che pesano sul bilancio pubblico”. “La rete ferroviaria è inadeguata, con gli umbri costretti a prendere l’auto privata. L’aeroporto San Francesco è un’opportunità, ma su di lui gravano più ombre che luci”. Bene il Frecciarossa.

Quanto alle prospettive dell’Umbria e dei settori Fisascat, Natili ha individuato la priorità: il turismo. “Si tratta di un settore, che tranne nella stagione estiva, ha visto un crollo verticale delle presenze per gli ultimi due anni. Bene la promozione finalmente al livello delle attese. Altrettanto positive sono le risorse destinate dal Pnrr alla valorizzazione degli attrattori culturali dell’Umbria, da quelli culturali ai parchi, ciclovie e sentieri, il Lago Trasimeno, i Borghi, la rete impiantistica sportiva e il distretto delle arti. Proprio il comparto sportivo potrebbe esaltare la dimensione verde dell’Umbria”.

Il commercio – ha proseguito Natiliha visto la contrazione di quello al dettaglio, il mantenimento della situazione della grande distribuzione e l’affermazione del commercio online. Sul fronte socio sanitario assistenziale, soprattutto alla luce del Covid, le richieste di servizi sono aumentate. Difficile però tutelare a livello sindacale il rapporto del socio lavoratore. In questo momento molte cooperative umbre sono in difficoltà a causa dell’ingresso in regione di operatori esterni in alcuni casi ben strutturati, in altri con bandi pessimi che hanno portato soggetti inaffidabili”.

Molto importante anche il ruolo della formazione e del radicamento sul territorio, con il lancio degli “Sportelli Welfare”.

L’appello che facciamo è quello di trovare soluzioni di dialogo contro il conflitto”, spiega Angelo Manzotti sul conflitto ucraino. E sulla categoria: “C’è stata una crescita importante in tutta la regione e soprattutto su Terni. Questo è un grande risultato, dopo due anni di difficoltà dovute alla pandemia e alla mancanza di contatto. Il nostro obiettivo è quello di spendere al meglio le risorse del Pnrr, in un bilancio regionale che, al di fuori di queste, sarebbe bloccato. La Regione sottoscriva un ‘patto per il lavoro’ e il comparto dei servizi non può essere sottovalutato”.

Veniamo da una situazione di difficoltà in cui non era facile fare sindacato – ha detto Guarini – e il virus ci ha fatto ulteriormente vivere un momento complicato. Noi abbiamo fatto l’impossibile per essere un presidio costante e quell’elemento che si è messo a disposizione per dare delle risposte, anche quando risposte era complicato averne. La categoria è cresciuta, perché ci si è messi in gioco sul territorio e si rappresentano al meglio gli interessi del lavoro. Bene lo spazio e il ruolo della formazione. Compito del sindacato è creare fiducia e prospettiva per i giovani”. Sul Pnrr: “Le risorse vanno messe a terra in maniera rapida”. Da Guarini anche i conti con un mercato di lavoro flessibilizzato: “Il tema è la qualità del lavoro e quanto ne riusciremo a mettere in campo”.

No allo spezzatino della rete. Serve attenzione ai giovani” Simona Garofano confermata segretaria

by CISL MF
No allo spezzatino della rete. Serve attenzione ai giovani” Simona Garofano confermata segretaria

Nel giorno dello sciopero contro lo spezzatino della Tim, si è celebrato il 7° congresso regionale della Fistel Cisl (Federazione informazione – spettacolo – telecomunicazioni), presso l’hotel Chiesa Tonda di Spello, in cui si sono incrociate preoccupazioni per dinamiche nazionali, a cui sommare tipicità locali. Simona Garofano, segretaria generale della Fistel Cisl Umbria è stata confermata segretaria. Per coadiuvarla entrano in segreteria: Moreno Conti, Ferdinando Barbano e Francesco Ravacchioli e Roberto Mattaioli.

​ “Il lavoro è il problema di oggi – ha detto il segretario generale di Fistel Cisl Umbria, Simona Garofano nella sua relazione – con la disoccupazione drammatica e i lavoratori che, pur avendo un’occupazione sono sempre più poveri. Gli aiuti dell’Europa devono essere sfruttati al massimo. Prioritaria sarà l’attenzione ai giovani, che devono essere protagonisti del sindacato, così come le donne. Serve anche attenzione a formazione e sicurezza: ancora troppe le morti sul lavoro”.

“Sul fronte della Federazione, la pandemia – continua Garofano – ci ha visto dividere le nostre aziende tra quelle del codice ateco 17 ritenute essenziali, come cartiere, grafiche e telecomunicazioni, che con il lockdown hanno lavorato con paura, stress e grande confusione sanitaria. Dall’altro lato lo spettacolo dal vivo, i cinema e l’intrattenimento, subito chiuso. Le scelte future ci dicono che la necessità è la rete unica, per il riassetto della fibra. C’è infatti bisogno di una copertura omogenea. Purtroppo manca una guida ferma del Governo che può sempre esercitare l’opzione della GOLDEN POWER a tutela della rete considerata settore strategico per il Paese, dove la maggior azienda, la Tim, sotto pressione per il calo dei ricavi di un mercato sempre più competitivo, ancora oggetto di contesa tra gruppi finanziari stranieri, è abbandonata a se stessa. E lo spezzatino di Tim, paventato da indiscrezioni di stampa, non aiuterà i lavoratori”.

Per l’emittenza pubblica, “abbiamo avuto una grande fiducia in Rai Way e Rai. Siamo in attesa di un accordo sullo smart working richiesto a gran voce dai lavoratori. Abbiamo una forte preoccupazione invece per la nascita di una public company tra Rai Way e EI Towers, creando un polo nazionale della trasmissione del segnale tv. Siamo altrettanto vigili, per una possibile riorganizzazione causata da uscite di personale. Su Rai siamo preoccupati per le ricadute occupazionali a seguito del piano di incentivazione all’esodo delle Sedi Regionali e dalla organizzazione del lavoro conseguenza della decisione del CDA, che unilateralmente ha tagliato la terza edizione del TG REGIONALE, penalizzando coloro che pagano il canone per vedere il Servizio Pubblico, oltre i salari dei dipendenti che svolgevano il loro turno di lavoro in quell’orario”.

“Le aziende grafiche e tecniche stanno pagando un conto salato per la mancanza di una adeguata politica energetica nazionale. Questo settore, per esempio, nel 2021 ha aumentato il proprio fatturato sia sul mercato interno (+11%), che sull’export dal secondo trimestre in avanti (+ 10%).​ Stiamo assistendo però a situazioni in cui nonostante una domanda forte di mercato, alcuni imprenditori si trovano spesso a valutare, per mancanza di materie prime, sospensioni temporanee della produzione e richiedere utilizzo della cassa integrazione o a fare utilizzo di ferie e permessi non goduti. Ovviamente la nostra organizzazione sindacale, consapevole di queste difficoltà, è disponibile a un confronto costante e continuo, per creare valore in ogni unità produttiva tramite l’utilizzo degli strumenti più idonei per fronteggiare le casistiche specifiche”.

“Diverse le vertenze del 2021. Ricordiamo Industria Umbra, importante realtà dell’alto Tevere umbro che di punto in bianco ha deciso di dismettere la produzione dello stabilimento di Città di Castello per trasferirsi a Fossato di Vico dove ha acquistato un nuovo immobile, costringendo cosi tutti i dipendenti a rassegnare le dimissioni per giusta causa, vista l’eccessiva distanza del sito produttivo a 90 km. Vertenza che fortunatamente ha avuto un esito positivo in quanto tutti i dipendenti sono stati capaci di ricollocarsi nel comprensorio. Ciò è stato possibile, grazie agli strumenti messi a disposizione dal servizio delle Politiche Attive per il lavoro della Regione, e all’interessamento dell’Assessorato allo Sviluppo Industriale ed Economico, alla grande opera di mediazione delle organizzazioni sindacali FISTeL CISL e SLC-CGIL, ma soprattutto da un grosso interessamento di alcune aziende locali, che hanno creduto in questi lavoratori e li hanno rilevati. Tra tutte vogliamo citare la CARTOEDIT di Città di Castello, che ha assunto il più alto numero di persone inserendole in un processo di riconversione professionale che comincia già a dare i frutti sperati”.

A portare il saluto anche gli imprenditori del settore. Flavio Zuin, del gruppo Pigini (Tecnostampa): “Orgoglioso di aver tenuto fede ai nostri investimenti. Nella mia storia in Umbria, tra le parti sindacali e datoriali, ho sempre visto relazioni adulte. L’aver messo al centro il confronto con il sindacato vuol dire andare oltre e guardare al futuro”.

Giovanni Fiorillo (Gruppo Coesia): “Abbiamo fatto subito accordo integrativo per Ipi di Perugia e in questa sede ho riscontrato l’atteggiamento maturo e noi siamo riusciti a portare l’azienda verso la modernità”. Paolo Boncompagni (Rsu Industria Umbra): “Ringrazio le organizzazioni sindacali e la Regione che ha messo in campo la possibilità di farci ricollocare”.

Andrea Mancinelli (RaiWay): “Questa Regione mi ha fatto riconoscere che siamo dalla stessa parte. Abbiamo il dovere di accompagnare le aziende nel processo di cambiamento. Un sindacato unito e forte ci aiuta”.

Conclusioni del segretario generale della Cisl dell’Umbria, Angelo Manzotti: “La persona e l’uomo diventano determinanti per le realtà produttive. I giovani non sono il futuro ma il presente e con le imprese dobbiamo fare uno sforzo per coniugare queste due dimensioni anche attraverso un serio investimento nella formazione. Oggi i giovani vivono troppo nella solitudine”. Sul futuro: “Oggi abbiamo una quantità di soldi incredibile, servono idee e progetti, per non mandare indietro queste grande opportunità”.

Commovente il ricordo di Francesca Flaminio, giovane sindacalista Cisl, venuta a mancare lo scorso anno.

Conclusioni affidate a Nicola Milana (segreteria nazionale Fistel Cisl): “Le risorse del Pnrr non siano assistenziali. Precariato e difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro sono dei veri problemi del nostro sistema. Nostro compito è incidere su questo. Tra le priorità andrà gestito anche il tema dello smart working”.