Un ulteriore gesto di solidarietà fra i lavoratori di Treofan con quelli della Sangemini e Amerino

by CISL LDS

Nella foto il recente presidio dei lavoratori della Treofan. Oggi con quelli della Sangemini e Amerino per ricambiare la solidarietà dei giorni scorsi.

Oggi, 4 dicembre, è avvenuto un ulteriore gesto di solidarietà fra i lavoratori di Treofan e Sangemini e Amerino. I lavoratori di Treofan hanno consegnato pandori e panettoni a quelli di Sangemini, per ricambiare il gesto simbolico compiuto lo scorso 24 novembre.
Il presidio si è svolto alla presenza dei lavoratori, delle RSU e delle OO.SS. territoriali, delle istituzioni, segnatamente del sindaco di Sangemini Clementella, di una delegazione del consiglio comunale di San Gemini (maggioranza e opposizione), di una delegazione del comune di Acquasparta, della senatrice del M5S Emma Pavanelli.
Infine ha partecipato il parroco di San Gemini, a cui sono stati affidati i generi alimentari da donare alle famiglie in difficoltà.
Dal confronto tra le istituzioni territoriali e i lavoratori è emersa la necessità di salvaguardia di filiere centrali per il territorio e per l’occupazione, che non può essere raggiunta senza intese tra tutti gli attori coinvolti: istituzioni, a tutti i livelli, parti sociali, datoriali e aziende.

Ancora una volta si chiede l’attenzione della Regione e l’impegno del Mise, non possono passare sotto silenzio vertenze così importanti non solo per l’occupazione, ma anche per il know-how professionale acquisito con il tempo dalle industrie storiche di cui si parla.
Si ritiene necessario sottolineare l’unica nota negativa di questo evento: l’atteggiamento della direzione aziendale, che non ha consentito lo svolgimento dello scambio, nel rispetto rigoroso di tutte le normative covid, all’interno del perimetro aziendale .Il presidio si è infatti svolto di fronte ai cancelli del Parco della Fonte. La solidarietà è giunta da parte di tutto il territorio, mentre l’azienda si è dimostrata ancora una volta chiusa e incapace di ascoltare e comprendere la voce dei lavoratori, anche di fronte ad un gesto di umanità e dignità alla presenza di esponenti di istituzioni laiche e non. L’azienda ha dimostrato nuovamente un atteggiamento di ostilità ingiustificata nei confronti dei lavoratori, nascondendosi dietro alle normative che ci teniamo a sottolineare sono sempre state rispettate.
Nei prossimi giorni si annunceranno nuove iniziative con i colleghi chimici.

FAI CISL FLAI CGIL UILA UIL

RSU DI STABILIMENTO

Costa d’Oro del Gruppo Avril, Dario Bruschi (Fai Cisl Umbria) e Rsu aziendale: “Con l’applicazione del CCNL, per niente scontato, si vanno a consolidare le costruttive relazioni sindacali con la dirigenza”

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La COSTA D’ORO del Gruppo Avril, gruppo mondiale dell’olio di oliva di marca con importante sede produttiva a Spoleto, applicherà il CCNL siglato nel mese di luglio. Questa notizia arriva dalla Fai Cisl Umbria e dalla Rsu e non può che incassare il consenso del sindacato cislino. Un consenso che va ad aggiungersi a quello che ha visto riconoscere ai circa 90 lavoratori dello stabilimento di Spoleto un premio per come è stato affrontato il periodo del lockdown.

“L’applicazione del contratto collettivo nazionale – afferma Dario Bruschi, segretario generale regionale Fai Cisl Umbria – è certamente in controtendenza con il momento storico che stiamo attraversando e non è per nulla scontato, in quanto Assitol non era tra i firmatari del contratto nazionale, e si va ad aggiungere anche alla sottoscrizione del recente accordo legato alla produttività”. Per la Fai Cisl Umbria questi importanti risultati vanno a rinforzare le soddisfacenti relazioni sindacali che si sono istaurate con la dirigenza. “La Fai Cisl Umbria – spiega Bruschi- ringrazia la dirigenza anche per il premio riconosciuto ai lavoratori dello stabilimento che nel periodo di lockdown hanno dimostrato attaccamento e professionalità alla realtà produttiva e al territorio nel quale si trova. In quei mesi, infatti, se da una parte i lavoratori hanno continuato a lavorare, dall’altra l’azienda ha utilizzato tutti gli accorgimenti possibili per prevenire il contagio da Covid-19. Tutto ciò per sottolineare che in questa azienda viene tenuta in grandissima considerazione la propria forza lavoro: è un importante segnale – conclude il segretario – anche per far ripartire l’economia del nostro Paese”.

Menghini (Fnp Cisl Umbria): “Alla Regione chiediamo maggiore attenzione e vicinanza vera per le fasce più deboli”

by CISL LDS

Il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini raccoglie le preoccupazioni delle persone anziane

Solitudine, timore e tanta incertezza per il presente e futuro: è quello che viene registrato dalla Fnp Cisl Umbria che ormai da mesi sta monitorando la situazione degli anziani in Umbria, quelli che vivono in strutture protette e quelli che stanno in famiglia. “C’è paura – afferma il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini – per i contagi, ma anche e soprattutto per i deceduti che in questa seconda ondata ha una percentuale rispetto agli abitanti superiore se confrontata ad altre realtà nazionali”. La tristezza del segretario dei pensionati della Cisl Umbria si proietta anche all’ormai prossimo Natale. “Purtroppo saranno tante, troppe, le famiglie – spiega Menghini – che nei giorni di festa avranno sedie vuote a tavola: mancanze luttuose che sicuramente le feste natalizie acuiranno nel dolore”.

Per la Fnp Cisl Umbria ci sono state carenze nella programmazione della seconda ondata e scelte che andrebbero riviste. “La Rsa A. Serpilli di Perugia non doveva essere dedicata ai malati Covid-19 – afferma Menghini -, questo perché questa struttura si trova in prossimità di persone più fragili, come i bambini e le persone anziane. Questa decisione deve essere rivista e noi siamo pronti a confrontarci per trovare soluzioni alternative”.

La Fnp Cisl Umbria si rivolge alle istituzioni non solo per questo. “Chiediamo alla Regione maggiore attenzione e soprattutto vicinanza vera – conclude il segretario Menghini-, sia per le persone che sono ospitate in strutture protette che per quelle che sono a casa. In un momento particolare come quello che stiamo vivendo ci vuole maggiore celerità nell’effettuare tamponi e soprattutto nell’avere i risultati, ma anche una più attenta presenza per tutti quei soggetti che in difficoltà chiedono assistenza o supporto”.

 

Bando sviluppo filiera Olivicola, Claudio Nardoni (Terra Viva Umbria): “La Regione deve sostenere l’olivicoltura. Ecco le nostre proposte”

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Il comparto olivicolo non è mai stato oggetto di particolare attenzione e quindi di interventi seri per il suo consolidamento e per la crescita nella nostra Regione.

L’associazione Agricola “Terra Viva Umbria” della Cisl lancia pertanto un appello alla Regione affinché tenga nella giusta considerazione, nella definizione del Bando per lo Sviluppo della Filiera Olivicola –P.S.R. Mis. 16.4-tipol.interv.116.4.1 – az-b2, gli aspetti legati alla complessità ed alle problematiche del comparto stesso.

Per “Terra Viva Umbria” della Cisl le principali questioni riguardano:

  • I nostri produttori, proprietari sia di piccole imprese (anche familiari) che di medie e grandi dimensioni, nonostante abbiano attraversato periodi difficili, di natura fitopatologica e commerciali, si sono impegnati duramente per migliorare la qualità e l’immagine della produzione umbra, lungo tutta la filiera dalla produzione alla commercializzazione, anche con l’adesione ai circuiti della DOP o del BIO.
  • La nostra produzione, per le caratteristiche pedoclimatiche della Regione da un lato e quelle strutturali della stragrande maggioranza degli impianti olivicoli dall’altro, si connota per produzioni di qualità eccellente e costi di produzione molto elevati, difficilmente comprimibili, o comunque mai competitivi con quelli delle regioni più favorite dal pedoclima, o dai costi del lavoro inferiori a quelli locali.
  • E’ illusorio pensare di diventare competitivi con chi opera in condizioni nettamente più vantaggiose; come per altri settori di eccellenza della nostra economia, occorre valorizzare le peculiarità e la unicità della nostra produzione.
  • La politica agricola comunitaria si ispira ormai alle esigenze delle grandi produzioni dei Paesi del centro Europa, creando così una forte penalizzazione della nostra piccola dimensione aziendale.
  • Riteniamo invece indispensabile che, in Umbria, le piccole realtà agricole, vengano rimesse al centro dell’interesse politico, perché hanno sempre contribuito all’economia regionale e hanno una forte ripercussione sociale, di mantenimento dell’occupazione, di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, di tutela e controllo del territorio, di utilizzo e valorizzazione delle risorse locali, oltre che preservare le tipicità e le eccellenze.
  • Puntare soprattutto alla valorizzazione della peculiarità e della unicità della nostra produzione, in un quadro più generale di valorizzazione delle eccellenze produttive umbre.
  • Favorire l’acquisto di attrezzature specifiche innovative, attraverso incentivi mirati, allo scopo di limitare il ricorso a mano d’opera costosa e spesso introvabile.
  • Ammodernamento e ristrutturazione di vecchi impianti e realizzazione di nuovi oliveti finalizzati alla meccanizzazione integrale.
  • Valorizzazione di quegli impianti con presenza di piante secolari.
  • La fase di trasformazione deve riguardare solo iniziative interaziendali di olivicoltori, o ammodernamento di strutture esistenti senza peraltro aumentare la capacità lavorativa.
  • Potenziamento del servizio fitosanitario regionale.
  • Snellimento delle pratiche burocratiche

 Per “Terra Viva Umbria” della Cisl, quindi, è evidente sostenere l’olivicoltura umbra anche attraverso la sua razionalizzazione, altrimenti rischieremo di perdere questo prezioso patrimonio.

Claudio Nardoni

Responsabile “Terra Viva Umbria” della Cisl

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria con i lavoratori ex Fattorie Novelli: due presidi per chiedere un tavolo di trattativa

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Due presidi dei lavoratori delle ex Fattorie Novelli: questa mattina, 27 novembre 2020, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria si sono mobilitati dalle ore 12,00 alle ore 13,30. Ai presidi, di fronte agli stabilimenti di Sambucetole di Amelia e San Giovanni di Baiano di Spoleto, hanno partecipato rappresentanti del mondo delle istituzioni e politici. Proprio a loro e all’opinione pubblica sono state portate all’attenzione le difficoltà affrontate nel tempo dai lavoratori. “Si tratta di 150 lavoratori, in prevalenza femminile – dichiarano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria – che oggi manifestano la propria stanchezza, accumulata per 9 anni in una condizione di incertezza con sacrifici in termini salariali e normativi. Difficoltà –hanno spiegato- che si ripercuotono su due territori, quello ternano e quello spoletino”.

I sindacati, con le iniziative di oggi, chiedono alle istituzioni “di fare la propria parte, di dare risposte certe a una condizione pesante e, quindi, di aprire un tavolo di trattiva per affrontare la situazione e individuare eventuali disponibilità di interesse. E’ necessario individuare e sostenere – chiariscono- manifestazioni di interesse di imprenditori seri e credibili, che conoscono questa realtà produttiva, che da sempre ha creduto nel valore di filiera e quindi nel territorio. Dobbiamo intervenire subito – hanno concluso i sindacati dai presidi – per evitare che si depauperi ulteriormente il territorio e quindi la nostra regione”.

Nel video le parole del segretario generale CISL Umbria Angelo Manzotti e della RSA – Fai Cisl Umbria Vania Venturi

Cassa di Risparmio di Orvieto, la Cisl Umbria e la First Cisl Umbria: “Alla Regione chiediamo di istituire un tavolo per questa eccellenza, per il lavoro e l’economia del territorio”

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La CISL Umbria e la First CISL UMBRIA, nell’esprimere preoccupazione per il destino della Cassa di Risparmio di Orvieto, intendono denunciare con forza l’immobilismo con cui le istituzioni locali e regionali stanno affrontando la situazione.

Da mesi, il segretario regionale Francesco Marini con a fianco la segreteria della Cisl Umbria, grazie al supporto e all’impegno dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali della Cro, si batte per portare all’attenzione regionale ed istituzionale, il difficilissimo momento che sta attraversando l’ultima banca di territorio dell’Umbria e le possibili ricadute che da essa potrebbero derivare. La Cassa di Risparmio di Orvieto, legata al caso nazionale della Popolare di Bari, continua ad essere in balia di un destino del quale, le istituzioni e la politica, sembrano non interessarsi. Una situazione che abbiamo purtroppo già vissuto con la Banca Popolare di Spoleto e che, nonostante sia cambiato il governo regionale, sembra riproporsi nella medesima maniera.

“La Cro – affermano il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il segretario generale First Cisl Umbria Francesco Marini – ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per il territorio, per migliaia di clienti, grazie al lavoro e all’impegno di cui, con serietà e professionalità, si sono fatti carico i lavoratori. Una banca che emetteva proprie obbligazioni, che aveva un portafoglio prodotti costruito sulla base delle esigenze del tessuto socio-economico del territorio, oggi rischia di perdere o non vedere valorizzato il now how e le professionalità che vanno dalla direzione generale agli sportelli di rete. L’incertezza in cui vivono e lavorano i dipendenti, le continue notizie più o meno veritiere su possibili cessioni, fusioni e operazioni varie, non favoriscono lo sviluppo e la crescita dell’istituto, nonostante la forte volontà del personale dipendente”.

La Cisl e la First Cisl Umbria si rivolgono alla Presidente Tesei, all’assessore regionale allo sviluppo Economico e al Consiglio Regionale tutto, affinché si apra un tavolo urgente, che le forze sindacali chiedono da mesi senza risposta, per affrontare questa situazione. “Comprendiamo bene la difficoltà generale del momento, data dalla pandemia – concludono i segretari- ma, a maggior ragione, riteniamo sia fondamentale ora più che mai tutelare e difendere una nostra eccellenza, il lavoro e l’economia del territorio”.

Cisl Umbria e First Cisl Umbria

Vertenza Treofan: il presidio dei sindacati per ribadire l’importanza della fabbrica e della continuità produttiva

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Nella foto l’intervista al segretario generale Femca Cisl Umbria Fabrizio Framarini, questa mattina a Terni

Le OO.SS. Regionali/Provinciali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, UGL Chimici e la RSU Treofan a seguito delle azioni intraprese, nella mattinata del 23 novembre 2020, a tutela del sito ternano, hanno colto l’occasione per conoscere il liquidatore a cui hanno ribadito l’importanza della fabbrica e della sua continuità produttiva.

 

Tpl, oggi la video-conferenza dei sindacati: “L’Agenzia Regionale dei trasporti non è ancora partita”

by CISL LDS

Il segretario generale Fit Cisl Umbria Gianluca Giorgi alla video conferenza con gli organi di informazione sul Tpl

L’anno 2020, sul fronte del Tpl si è rivelato particolarmente complicato nella nostra Regione, provando a ricostruirlo brevemente, ricordiamo che l’anno era partito con comunicazione frammentaria e incompleta, di nuovi tagli nei confronti al Tpl da parte della Regione. Successivamente la vicenda Covid e il relativo lockdown hanno colpito con durezza il settore, causando una riduzione del servizio anche del 70 per cento nella nostra Regione con l’inevitabile ricorso agli ammortizzatori sociali per garantire salario e occupazione. Sempre nel corso dell’anno, ci siamo trovati a gestire una riapertura delle scuole con i relativi servizi scolastici da svolgere in un clima di caos e grande incertezza, con discussioni a nostro dire assolutamente non esaustive concentrate spesso unicamente sul solo indice di riempimento dei mezzi.  In un quadro del genere,  a tutt’oggi estremamente complicato, permangono grandi incertezze per il futuro, che ci hanno portato inevitabilmente ad aprire una vertenza nei confronti di Regione ed Azienda.

Ad oggi infatti l’Agenzia Regionale dei trasporti non è ancora partita, con conseguente perdita del recupero dell’Iva per l’anno 2020. Si avvicina inoltre il termine indicato per indire la gara e ad oggi non sappiamo ancora praticamente nulla sulla stessa, sulla mole dei servizi interessati su come verrà costruita. Mentre a livello centrale il Governo comunica di aver trasferito alle Regioni le quote relative al Fondo nazionale trasporti, in Umbria l’Azienda continua a lamentare il mancato pagamento di servizi inerenti sia agli scorsi che all’anno in corso.  Lo stesso ministero dei Trasporti, per bocca della ministra, ha illustrato un piano importante per il settore, fatto di investimenti innovazione e rinnovo del parco mezzi. Non vorremmo che l’Umbria perda questa importante occasione per gli anni futuri. Sul fronte ex FCU permangono enormi incertezze sulla reale volontà di far rilanciare il servizio.

Ci sembra che la Regione, oltre a coltivare pessime relazioni sindacali, non abbia un piano chiaro sul fronte trasporti, men che meno sul pezzo del Tpl, delegando completamente le politiche dei trasporti all’Azienda Busitalia. Non è quello di cui ha bisogna la nostra Regione. La nostra Regione ha bisogno di un piano chiaro sui trasporti e ancor più sul Tpl, di una politica che decide  e governa. I silenzi e la poca chiarezza fin qui dimostrati dall’assessorato competente ci preoccupano non poco e l’Azienda, di fronte a tale clima di incertezza, ha di fatto ritenuto utile bloccare gli investimenti previsti.

Pertanto, se non arriveranno risposte dal tavolo Aziendale attualmente aperto e da quello che speriamo di aprire con la Regione a breve, siamo pronti alla mobilitazione quanto prima.

Perugia 23.11.2020                     

Le Segreterie Regionali

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