Chiusura pronto soccorso di Spoleto, Cisl Umbria: “Scelta affrettata e inopportuna”

Il Covid-19 si sta nuovamente diffondendo anche in Umbria, dove il settore della sanità regionale si trova a combattere un’emergenza che non è fronteggiata da un’adeguato organico anche a causa della carente programmazione preventiva.

Riguardo alla decisione che è stata assunta -a nostro avviso in maniera unilaterale e affrettata- della temporanea chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto, la Cisl Umbria ritiene che tale scelta vada a penalizzare fortemente un territorio che raccoglie tutto il bacino della Valnerina che di per sé già sta pagando lo scotto di un depotenziamento dei servizi legato all’evento sismico del 2016.

Come Cisl non stiamo criticando la scelta di individuare l’ospedale in questione come una struttura dedicata al Covid-19, ma chiediamo che il plesso ospedaliero anche durante il periodo della pandemia mantenga attivo il pronto soccorso e non solo un “Punto di Primo intervento”.

Pertanto, soprattutto in questo momento delicato da un punto di vista sanitario, chiediamo alla Regione Umbria di confrontarci per rivedere questa decisione che penalizza fortemente la popolazione di quel territorio ed inoltre garantisca in modo inequivoco, alla fine dell’ emergenza, almeno il ripristino delle prestazione erogate in precedenza nel presidio ospedaliero.

Siamo convinti che il modello giusto da perseguire sia quello di una sanità fortemente legata al territorio e alle esigenze della propria popolazione, dando risposte tempestive.

A rafforzare la posizione della Cisl Umbria e a puntare l’attenzione sul “Repartino” penitenziario dell’Ospedale di Spoleto è il segretario regionale Fns Cisl Umbria Riccardo Laureti in un articolo pubblicato da www.umbriajournal.it il 26 ottobre 2020