Salute e sicurezza, primo passo per il “Patto per l’Umbria”

by CISL LDS

Ad aprire i lavori del pomeriggio è stato il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Istituzioni e associazioni datoriali intorno al tavolo convocato dai sindacati: aperture su cabina di regia e premialità

Perugia, 31 ottobre 2023 – Un patto per l’Umbria che, mettendo intorno ad un tavolo parti sociali, istituti di controllo, enti locali ed associazioni datoriali, possa far fare uno scatto in avanti alla salute e alla sicurezza sul lavoro in Umbria, ad oggi una delle regioni con i numeri peggiori in quanto a infortuni mortali e incidenza. Questo lo spirito dell’iniziativa dell’Umbria, organizzata da Cgil, Cisl e Uil alla Cassa edile di Perugia.

Al centro della mattinata i 18 punti della piattaforma elaborata dai sindacati. Piattaforma che vuole essere un modo di dare concretezza all’impianto normativo esistente. La sfida è quella di fare un passo in avanti, cambiando approccio e inserendo un meccanismo premiante per tutte le aziende virtuose quanto ad investimenti in sicurezza. La piattaforma chiede un coordinamento istituzionale con tutti gli attori coinvolti che possano redigere un report periodico e una ‘patente a punti’ per le imprese che vincoli anche l’accesso ai finanziamenti pubblici e agli appalti. Fondamentale, nella piattaforma, il ruolo della formazione preventiva, della prevenzione in generale e della contrattazione di secondo livello, con ruoli più da protagonisti di Rls, Rlst e Rlsa.

Negli interventi della mattinata il responsabile del Servizio prevenzione della Regione Umbria, Salvatore Macrì, che ha illustrato il Piano nazionale prevenzione, la direttrice dell’Inail, Alessandra Ligi e Dina Musio, direttrice dell’Ispettorato del Lavoro. Se il primo ha spiegato nel dettaglio il documento, dall’Inail è stata palesata la necessità di interventi più incisivi e per l’Ispettorato del Lavoro la difficoltà di fronte alla scarsità del personale per i controlli ma anche l’alto tasso di irregolarità riscontrata nei controlli. A concludere la prima parte dei lavori, la segretaria generale Cgil Umbria, Maria Rita Paggio: “Vogliamo costruire un percorso tangibile, con un coordinamento capace di stilare un report nel quale dire cosa, come e quanto è stato fatto”. La proposta della premialità per le aziende virtuose nei bandi pubblici è stata accolta dalla Provincia di Perugia, con la presidente Stefania Proietti, e dal presidente dell’Anci Umbria, Michele Toniaccini.

“Serve un lavoro stabile ed un lavoro sicuro per l’Umbria, lavorando insieme e arrivando in tutti i luoghi di lavoro”, ha detto il segretario generale Cisl Umbria, Angelo Manzotti aprendo i lavori del pomeriggio. Nella tavola rotonda del pomeriggio emersa la disponibilità della Regione, con il direttore Massimo D’Angelo, a farsi carico del confronto per il tavolo. Ad intervenire Simone Cascioli (Confindustria), Mauro Franceschini (Confartigianato), Carlo Salvati (Confapi), Danilo Valenti (Legacoop), Roberto Giannangeli (Cna). Da tutti apertura al confronto, alla necessità di considerare la sicurezza come un investimento e non come un costo e ai meccanismi di premialità, a fronte della necessità di concretezza e minore burocrazia.

Conclusioni affidate al segretario generale Uil Umbria, Maurizio Molinari: “E’ importante iniziare a parlare la stessa lingua: è necessario andare a fondo di questa storia perché morti e infortuni sul lavoro sono una piaga intollerabile per la nostra società. Chiediamo quindi alla Regione di svolgere un ruolo concreto rispetto al contrasto al fenomeno”.

Nel video le dichiarazioni del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli e del segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro

Salute e sicurezza: le proposte del sindacato, la risposta delle istituzioni

by CISL LDS

Arrivare ad un “Patto per salute, sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro”, al fine di sconfiggere il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali nella
nostra regione. È l’obiettivo che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria si sono poste nella loro vertenza regionale che vedrà martedì 31 ottobre un nuovo importante appuntamento. I tre sindacati, che hanno elaborato e presentato una piattaforma in 18 punti per interrompere la strage sul lavoro, hanno organizzato una giornata di confronto con le istituzioni e le parti datoriali che si terrà presso la cassa edile di Perugia, in via Pietro Tuzi. Apertura dei lavori alle ore 9.45 a cura di Riccardo Marcelli (Cisl) e relazione introduttiva di Fabio Benedetti (Uil). Seguiranno gli interventi di Salvatore Macrì, responsabile servizio Prevenzione Regione Umbria, Armando Gradone, Prefetto di Perugia, Alessandra Ligi, direttrice regionale INAIL, Dina Musio, direttrice Ispettorato del Lavoro, Michele Toniaccini, ANCI Umbria, Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia. Concluderà la sessione mattutina Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria.
A segiure, dalle ore 13.30, spazio ad una tavola rotonda, coordinata dal giornalista Fabrizio Ricci, che vedrà confrontarsi, Angelo Manzotti, segretario generale Cisl Umbria, Massimo D’Angelo, direttore Salute e Welfare Regione Umbria, Vincenzo Briziarelli, presidente Confindustria Umbria, Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Umbria, Michele Carloni, presidente Cna Umbria, Carlo Salvati, presidente Confapi Umbria, Danilo Valenti, presidente Legacoop Umbria. Concluderà i lavori intorno alle ore 15.00 Maurizio Molinari, segretario generale Uil Umbria.

Incidenti sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil Umbria assieme a Filca, Fillea e Feneal regionali: “Servono atti concreti”

In una foto di repertorio il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Perugia, 16 ottobre 2023 – “Due incidenti sul lavoro gravissimi, con i lavoratori del settore edile entrambi in prognosi riservata, a Petrignano e a Monteleone di Orvieto. La giornata di oggi è una di quelle che segna l’ennesima pagina nera per la nostra regione, già in vetta nella classifica degli incidenti mortali sul lavoro, e che continua a segnare record negativi. E’ però arrivato il momento di dire basta e di fermare una ecatombe continua. Il nostro appello è quello di uno scatto di coscienza alle istituzioni tutte e alle associazioni datoriali, affinché possa finalmente prendere forma e attuazione la nostra piattaforma, presentata e condivisa, con l’obiettivo di arrivare ad un patto regionale per la salute, la sicurezza e l’ambiente e dare vita finalmente ad una vera filiera della sicurezza. Il tempo delle dichiarazioni e dei proclami è finito, ora servono atti concreti”.

Così in una nota Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria, Angelo Manzotti segretario generale della Cisl Umbria, Maurizio Molinari, segretario generale Uil dell’Umbria insieme alle categorie dei lavoratori dell’edilizia Elisabetta Masciarri, segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Giuliano Bicchieraro segretario generale Filca Cisl Umbria e Roberto Lattanzi, responsabile Feneal Uil Umbria.

Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Un patto sociale per un’attuazione concertata legata ai progetti del Pnrr”

Nella foto di repertorio, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Il Pnrr deve essere lo strumento per una visione strategica dell’Umbria che si basi sul lavoro. Per questo si rende necessario in primo luogo un patto sociale per rinnovare la condivisione degli obiettivi comuni, che guardino alle riforme strutturali che mancano da anni. La concertazione deve essere rafforzata e finalizzata alla solidarietà, giustizia sociale e valorizzazione del lavoro e, in virtù di ciò, invochiamo la necessità di una cabina di regia nella quale siano protagoniste le parti sociali, associazioni, istituzioni e mondo della formazione, in primis l’Università. Ciò per dare concretezza ai progetti del Pnrr Umbria e per fare quel salto di qualità tanto necessario per il rilancio del tessuto economico, occupazione e produttività. Fattore, quest’ultimo, che negli ultimi anni in Umbria è cresciuto maggiormente di quello retributivo, facendo registrare un 9 per cento contro un 3 per cento. Da questo la misura dell’insufficiente contrattazione di secondo livello che, invece, deve essere rilanciata proprio per valorizzare il lavoro e la sua retribuzione.

In primo luogo dobbiamo difendere quello esistente: con lo sblocco dei licenziamenti, previsto ad oggi per la fine del mese, i lavoratori potrebbero dover affrontare nuove difficoltà. Un’incertezza aggiuntiva, che si va ad aggiungere a un momento storico veramente complesso (dove in Umbria le conseguenze della pandemia si sono aggiunte a problemi economici preesistenti). Ciò deve essere scongiurato anche attraverso una riforma degli ammortizzatori sociali che tuteli tutta la forza lavoro, in modo solidale e inclusivo. Oltre alle riforme, la Cisl Umbria si appella alla responsabilità sociale delle imprese. Ci sono infatti tante vertenze aperte nella nostra regione. Per questo chiediamo alle aziende di orientare le scelte nella salvaguardia dell’occupazione, non limitandosi ad una visione difensiva ma anzi puntare sugli investimenti.

In questo contesto non possiamo dimenticare le difficoltà che stanno attraversando molti pensionati: dobbiamo impegnarci tutti insieme, in modo concertativo, per riuscire a ridurre il cuneo fiscale anche delle pensioni. In questo modo, con una minore pressione fiscale, si potrà beneficiare un’entrata netta superiore, che potrà essere utilizzata per un miglior benessere individuale ma anche collettivo, incentivando i consumi e quindi l’economia.

Certamente questo mese di ottobre è servito anche per ritornare sui temi della sicurezza: 17 persone che non sono riuscite a tornare a casa dal lavoro sono tante. Troppe. Giovedì 7 ottobre 2021 come Cgil, Cisl e Uil Umbria siamo stati impegnati, a 5 mesi dall’accaduto, nel ricordare le vittime dell’incidente alla Greenvest e sostenere le loro famiglie. Se da una parte il Governo si sta impegnando su questo fronte anche attraverso nuove assunzioni nel settore sicurezza, dall’altro la Cisl invoca sanzioni più stringenti per riuscire a far rispettare in maniera più puntale le norme. In tal senso per noi uno degli strumenti salienti è la patente a punti. Anche per questo saremo a Roma, assieme alla categoria dei lavoratori del settore delle costruzioni, il prossimo 13 novembre alla manifestazione nazionale. Per un cambio culturale, per un cambio di passo.

Angelo Manzotti
Il segretario generale Cisl Umbria

Gianluca Giorgi (Fit Cisl Umbria): “Da apprezzare il risanamento della rete viaria umbra, ma Anas Umbria deve rinforzare la prima linea”

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Nella foto il segretario generale Fit Cisl Umbria Gianluca Giorgi

La Fit Cisl Umbria esprime grande preoccupazione per la situazione che si sta verificando all’interno di Anas Umbria. “La prima linea di Anas, rappresentata dai cantonieri – spiega il segretario generale Fit Cisl Umbria, Gianluca Giorgi – è fortemente sottodimensionata. Basti pensare che, per monitorare, sorvegliare ed intervenire su tutte le strade dell’Umbria, comprese quelle gestite in precedenza da altri enti (Provincia) ed ora rientrate ad Anas, ci sono soltanto 48 dipendenti. Numero, questo – precisa il sindacalista -, destinato a diminuire per effetto dei prossimi pensionamenti, che non saranno ricoperti da nuove assunzioni”.

Un esempio su tutti: il raccordo autostradale “Bettolle–Perugia”, con un’intensità di traffico giornaliero importante, è seguito soltanto da tre persone, invece delle cinque previste. “Numero non adeguato – commenta Giorgi – per una strada a quattro corsie e per le schede sulla sicurezza imposte dalla stessa Anas”. Prosegue Giorgi: “Anas per far fronte alla carenza di personale agisce principalmente utilizzando lo strumento dell’interim. D’altra parte – sottolinea – Anas non può pensare di sopperire ad una tale mancanza di personale utilizzando l’interim, in base al quale le squadre hanno più tronchi di strada da gestire e stigmatizza la necessità di ripristinare condizioni di sicurezza, senza le quali non si può procedere a realizzare interventi efficaci”.

Inoltre, Giorgi vorrebbe conoscere il motivo per cui non si procede alla stabilizzazione dei dieci dipendenti che Anas assume per il periodo invernale: “Sarebbe così possibile – precisa – implementare il numero dei cantonieri, internalizzando lavori che altrimenti devono essere affidati a ditte esterne, con conseguente aggravio di costi, come accade in questo momento”.

Situazione analogamente critica è vissuta dai tecnici di Anas. “Geometri ed ingegneri – afferma il segretario – da anni subiscono un aumento degli incarichi per la gestione dei numerosi cantieri e sono chiamati ad intervenire 24 ore su 24, con l’assunzione di responsabilità sia civili che penali”.

La Fit Cisl, pur apprezzando i lavori di risanamento della rete viaria umbra, chiede che tutto questo si realizzi, non a spese dei lavoratori e della loro sicurezza.

Fit Cisl Umbria
Perugia, 3 giugno 2021

Cgil, Cisl e Uil Umbria sotto la prefettura di Terni per dire: “Basta morti sul lavoro”.

by CISL LDS

Con il presidio di questa mattina (24 maggio 2021) a Terni, prosegue la mobilitazione dei sindacati confederali per ribadire l’importanza della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’urgenza di risposte certe per un tema che continua ad essere di grande attualità. Dopo essere scesi in piazza a Perugia, in piazza Grande a Gubbio e di nuovo a Perugia, aver incontrato il prefetto nella città capoluogo, Cgil, Cisl e Uil Umbria hanno riportato all’attenzione pubblica, dei giornalisti e all’incontro con il Prefetto di Terni il drammatico tema delle “strage nei luoghi di lavoro”. 

“Ci vuole un piano nazionale dedicato alla sicurezza” hanno ribadito i sindacati che hanno anche riportato al rappresentante del governo le forti preoccupazioni rispetto alle ipotesi di deregolamentazione sugli appalti, presenti nel decreto semplificazioni. “Così si generalizza il massimo ribasso e si liberalizzano i sub-appalti senza limiti – hanno osservato i rappresentanti dei tre sindacati – In questo modo si antepone il profitto alla qualità e alla sicurezza, ma non può essere questa la leva per costruire un nuovo modello di sviluppo che, oltre a porre attenzione all’ambiente e all’innovazione tecnologica, dovrebbe basarsi anche sulla coesione sociale”. Cgil, Cisl e Uil hanno poi ribadito gli obiettivi chiave della mobilitazione nazionale: raggiungere un accordo per la sicurezza tra Esecutivo, enti locali, enti preposti e parti sociali; condizionare le risorse del Pnrr destinate alle imprese al rispetto dei contratti e delle norme su salute e sicurezza, con la previsione di una patente a punti; formazione e assunzioni per garantire prevenzione, ispezioni e controlli; valorizzare la contrattazione e rafforzare la rappresentanza sindacale in tutti i luoghi di lavoro.

Sicurezza sul lavoro, Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl Umbria): “Basta morti”

by CISL LDS

Il segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro (il secondo da destra) in piazza Grande a Gubbio, alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil Umbria dedicata alla sicurezza sul lavoro del 13 maggio 2021

Il segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro, con la sua segreteria, ha partecipato lunedì 10 maggio al presidio unitario in piazza Italia a Perugia e, poi, mercoledì 12 maggio 2021 alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil Umbria a Gubbio per dire: “Basta morti”. A seguire la sua dichiarazione.

Per l’ennesima volta ci troviamo a dover piangere morti sul lavoro, una motivazione che non è prevista nella nostra coscienza di essere umani, perché risulta essere un’antinomia, una contraddizione. Si lavora per vivere, per emanciparsi economicamente e socialmente ma non certo per morire. Eppure di lavoro si muore. C’è qualcosa che non torna, nel luogo di lavoro non si deve neppure rischiare di morire. Il lavoro è vita perché il lavoratore nell’ambito della sua attività lavorativa, esprime virtù e qualità quali l’intelligenza, la creatività, la manualità, che appartengono ad esseri che amano la vita e questo amore lo esprimono attraverso il lavoro. Abbiamo assistito in questi giorni ad una recrudescenza di lutti di congiunti che si sono visti strappare i propri cari dalla fonte di sostentamento, appunto di vita, nei cantieri, ed in altri ambiti lavorativi.

Siamo preoccupati, a breve, anche secondo quanto recentemente ci ha esposto l’ USR (ufficio speciale alla ricostruzione) si realizzeranno decine di cantieri nella zona del cratere, dove ormai quasi 5 anni fa si è manifestato il tragico evento sismico. Siamo preparati? Abbiamo una serie importante di norme vedi DURC per Congruità, che puntando alla regolarità e alla legalità, possono indirettamente favorire anche il rispetto delle regole nell’ambito della sicurezza. Ci servono garanzie ineluttabili, che si possano verificare a monte e a valle e cioè da quando viene dato un appalto a quando il lavoro si realizza. In particolare nei cantieri edili stiamo assistendo ad una recrudescenza drammatica di infortuni gravi e purtroppo anche mortali. Negli ultimi giorni si sono contati troppi morti la strage deve finire. Non c’è più tempo da perdere, abbiamo, tutti un ruolo da esercitare, il sindacato denuncia e fa proposte, spesso insieme alle aziende, quelle sane e che hanno a cuore la salute dei propri dipendenti, ma in questo settore esistono delle realtà diverse che inquinano il mercato, non rispettando la benché minima regola contrattuale e di legge soprattutto quelle che riguardano la sicurezza. Le istituzioni a vari livelli, locali e nazionali svolgano ed esercitino la propria missione di promozione dei provvedimenti necessari e ne controllino costantemente l’applicazione.

L’edilizia resta uno dei settori più a rischio. Lo raccontano i dati inesorabili nei primi mesi dell’anno c’è stato un incremento degli incidenti mortali di circa il 7% rispetto allo stesso periodo del 2020. Da tempo chiediamo l’applicazione del sistema della Patente a punti, uno strumento previsto dal decreto legislativo 81/2008 e mai messo in pratica. Oltre alle norme servono controlli, per questo chiediamo che vengano coinvolti i nostri enti bilaterali che si occupano di formazione e sicurezza perché costantemente nei cantieri si tenga alta la percezione del rischio e il rispetto delle regole in materia di sicurezza. Un fenomeno che deve essere combattuto e riportato nell’alveo della regolarità è il dumping contrattuale; nei cantieri va applicato il contratto dell’edilizia con tutto ciò che ne consegue rispetto non solo al salario, ma soprattutto la normativa contrattuale che tratta di sicurezza. Il cantiere è un universo a sé, con rischi per la salute e la sicurezza specifici che richiedono una preparazione e quindi una formazione consona. Questo è un lavoro fortemente usurante, come tale deve essere riconosciuto con la possibilità che possa essere consentito, al lavoratore edile, anche una cospicua flessibilità in uscita dal lavoro per accedere alla meritata pensione. Infine non accetteremo nessun tipo di destrutturanti semplificazioni delle normative, che sono sì necessarie per affrontare le nuove sfide europee ma certo non nell’ambito della salute e sicurezza dove invece occorre intervenire per rendere più pressanti ed efficaci le norme.
Giuliano Bicchieraro
Il segretario generale Filca Cisl Umbria
Perugia, 13 maggio 2021

Morti sul lavoro: presidio di Cgil, Cisl e Uil sotto la Prefettura di Perugia

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Cgil, Cisl e Uil Umbria: “Pronti ad azioni di lotta, la cultura della sicurezza nel lavoro deve diventare patrimonio comune, anche delle imprese”

“Inaccettabile. Quello che continua ad accadere in Umbria, come nel resto del Paese è semplicemente inaccettabile. Non ci vogliamo rassegnare a questo stillicidio di vittime inermi”. Ad affermarlo in una nota unitaria sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che annunciano per lunedì 10 maggio un presidio sotto la prefettura di Perugia, con richiesta di incontro al prefetto Armando Gradone. “Al prefetto vogliamo ribadire che è necessario adeguare la nostra società alla sicurezza, costruendo prima di tutto una cultura del lavoro in sicurezza. Perché deve essere inaccettabile l’improvvisare, l’arrangiarsi, il rischiare nel lavoro. O si fa questo salto – continuano Cgil, Cisl e Uil – oppure è inutile e da ipocriti piangere queste giovani vite spezzate”.
Al prefetto i sindacati annunceranno inoltre l’avvio di iniziative di lotta, “necessarie per ottenere questo cambiamento”. “E siccome c’è una responsabilità collettiva di quello che succede, istituzioni, associazioni di categoria, enti di controllo – continuano Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria – queste lotte non possono pagarle solo i lavoratori. È ora che anche le imprese mettano la loro parte, se come dicono anche per loro questa è una priorità”.
Intanto, anche sul piano nazionale le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, in stretto contatto in queste ore con l’Umbria, stanno predisponendo iniziative e mobilitazioni. “Basta morti per il lavoro, basta ritualità postuma – concludono i tre sindacati umbri – Serve intervenire subito e con decisione. Il Governo, la Regione, tutti gli organi preposti, facciamo la loro parte”.

Perugia, 8 maggio 2021

Dissesto idrogeologico, Cisl Umbria: “Un tavolo con la Regione per avviare i lavori subito e per rilanciare l’occupazione”

by CISL LDS

Nella foto di repertorio il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

“L’Umbria può ripartire anche investendo sul dissesto idrogeologico”. La Cisl dell’Umbria, facendo proprie le posizioni della Cisl Nazionale, ritiene che il tema del dissesto idrogeologico è di particolare rilevanza a causa degli impatti non solo sulla popolazione e sulle infrastrutture, ma anche sul tessuto economico e produttivo.

“La lotta al rischio idraulico per la difesa del suolo – afferma la Cisl Umbria – rappresenta un aspetto importante della strategia di ripresa e resilienza. Per questo chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo di confronto su questo tema, che è strategico su più fronti, come quello della qualità della vita di chi abita in Umbria e sui suoi collegamenti viari, commerciali e produttivi”. Per la Cisl, inoltre, avviare subito i lavori per prevenire le conseguenze di dissesti idrogeologici vuol dire non andare ad operare in emergenza e quindi incidere direttamente sulla promozione di un territorio che si caratterizza per le sue aree verdi, forestali e agricole, e per la bellezza dei suoi 92 campanili: “Una regione – sottolinea – che certamente ha un grande potenziale in termini turistici”. Ecco perché per la Cisl Umbria la cura del territorio si va a intrecciare con l’occupazione in maniera diretta (offrendo lavoro), ma anche indiretta (agevolando lo sviluppo in più settori, tra loro connessi, che soprattutto in questo periodo di pandemia hanno subito una grave flessione)”.

L’Umbria si pone in un contesto nazionale ben definito dai dati del rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA): 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni, il 16,6% del territorio nazionale è classificato a maggiore pericolosità; 1,28 milioni di abitanti sono a rischio frane e oltre 6 milioni di abitanti a rischio alluvioni. “La nostra regione – sottolinea la Cisl Umbria – è tra le regioni più sensibili, considerando che il pericolo idrogeologico interessa tutti i 92 comuni della regione, con un rischio frane sul 9,8 % della superficie”.  

Nella legislatura in corso è stata modificata la governance del settore ed è stato approvato il piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico che prevede risorse per il triennio 2019-2021 a disposizione di Regioni ed Enti locali, pari a circa 10,9 miliardi di euro, cosiddetto “Proteggi Italia”.

Come Cisl Umbria “riteniamo che sarebbe un ottimo punto di partenza riflettere, discutere, pianificare e programmare adeguate azioni e strategie sindacali in materia, partendo soprattutto dai problemi e dalle criticità che si possono riscontrare e che sono strettamente connesse a quelle rilevate nell’ambito delle amministrazioni sia centrali che locali”.

Inoltre le risorse complessivamente previste, a valere sul bilancio del Ministero sono circa 262 milioni, per un totale di 119 progetti immediatamente esecutivi e cantierabili. Per quanto riguarda l’Umbria sono previsti:

  • Per il Piano Operativo ambiente 2019 8 interventi per complessivi 3 milioni e 960 mila euro;
  • Per il Piano Stralcio 2019 tre interventi per complessivi 7 milioni e 569 mila euro; interessate le località Terni, fosso di Stroncone, Allerona-Castelviscardo, fosso San Giovanni, Umbertide, torrente Seano e Rio Grande;
  • Per il Piano Stralcio 2020 cinque interventi per complessivi 5 milioni e trecento mila euro. Interessate le località di Perugia, fosso Santa Margherita, Polino, fosso La Sargiola, Moiano, torrente Tresa, Assisi, Torgiovannetto, Montefalco Torrente Teverone fiume Tima

“Si tratta di progetti immediatamente esecutivi e cantierabili – conclude la Cisl Umbria -. Il Governo ha messo a disposizione dei Comuni e delle Regioni la società in house del Ministero dell’Ambiente Sogesid, per aiutare le amministrazioni nella progettazione. Con la stessa legge sono stati assegnati poteri straordinari che riducono del 40% i tempi ai presidenti di Regione che sono commissari straordinari del dissesto idrogeologico. Inoltre è stato previsto di anticipare ai comuni il 30% della spesa, in modo da permettere l’attivazione di tutta la procedura per la messa in opera del cantiere”.

Scuola: il 20 ottobre si è riunito il Tavolo Regionale

by CISL LDS

Si è svolta ieri 20 Ottobre 2020, convocata con procedura d’urgenza una riunione del Tavolo Regionale previsto dal DM 39/2020 (Piano Scuola) sul merito del DPCM del 18/10/2020 e dell’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del 19/10/2020.

Alla riunione del Tavolo Regionale presente la segretaria generale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta. Nella foto in un sit-in in Piazza Italia a Perugia.

Nella riunione è stato evidenziato  come la convocazione dell’incontro risulti non solo tardiva, ma pone le OO.SS. di fronte a decisioni e misure già adottate.

Le scriventi OO.SS. hanno sottolineato come le scuole, a partire da marzo e per tutto il periodo estivo, abbiano costantemente lavorato per garantire la riapertura in sicurezza. Gli istituti scolastici rappresentano oggi un luogo in cui i percorsi di istruzione ed il processo educativo si svolgono nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza previsti dalle normative vigenti.

Gli interventi proposti a livello nazionale e regionale intervengono quindi  su un’organizzazione della didattica in cui già si prevede il ricorso  alla DID e su soluzioni di flessibilità oraria già attuati in autonomia.

La scuola non può diventare il capro espiatorio della mancata lungimiranza delle istituzioni e degli enti locali che avrebbero dovuto adottare a suo tempo provvedimenti nel campo dei trasporti e di vigilanza sugli assembramenti e non aspettare l’acuirsi della pandemia per ricorrere a soluzioni che nullificano il lavoro ed i sacrifici fatti dalle scuole. 

Le OO.SS. hanno affermato come  inefficace, anzi possibile motivo di  disorganizzazione, lo slittamento alle ore 9,00 dell’apertura degli istituti del secondo grado e ritenuto opportuna anche se tardiva la riduzione dell’indice di capienza degli autobus scolastici al 60%.

E’ stata chiesta vigilanza agli ingressi, alle entrate  ed uscite dalle scuole con interventi di personale individuato dei comuni e dalla protezione civile.

Restano aperti i problemi degli alunni portatori di handicap che nel ricorso alla DID saranno ulteriormente penalizzati e per cui si auspica dai comuni, quando  non possibile la presenza a scuola degli alunni stessi, l’attivazione di assistenti ad personam.

Si auspica un confronto con l’Assessore alla Sanità  per lo snellimento e la velocizzazione   delle procedure di  individuazione dei positivi al Covid-19.

Tali interventi, che in un momento di peggioramento della pandemia risultano  inevitabili, non ci esimono dal riaffermare che il compito  d’istruzione ed educazione della scuola si esercita all’interno della comunità e la comunità nella sua presenza concreta rende efficace il lavoro dei dirigenti scolastici, dei docenti e del personale tutto che si prende cura dei bambini, adolescenti e giovani loro affidati. E’ solo nella processo didattico ed educativo in presenza che si realizza il pieno diritto allo studio, come previsto dalla Costituzione.

Flc-Cgil (D. Maida)          

Cisl Scuola (E. Cassetta)         

Uilscuola-Rua (L. Marinelli)     

Snals-Confsal (A.R. Benedetto)        

Fgu-Gilda (S. Pirrami)

Perugia, 21 ottobre 2020