«La sanità nelle aree interne dell’Umbria», il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “Il piano socio – sanitario regionale deve tener conto anche dei cittadini che vivono nelle zone svantaggiate”

Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

PERUGIA, 9 DICEMBRE 2025 – Si è svolto nei giorni scorsi a Costacciaro un convegno-seminario sul tema della sanità nelle aree interne dell’Umbria, organizzato dalla CISL Umbria, dal centro di bioetica Fileremo e dalla Università degli uomini originari di Costacciaro con l’obiettivo di riflettere sulla sanità, partendo dalla esperienza delle aree interne. Dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Costacciaro, Andrea Capponi, di Scheggia, Fabio Vergari, di Sigillo, Giampiero Fugnanesi e di Fossato di Vico, Lorenzo Polidori, del presidente del Fileremo Antonio Margiotta, è intervenuto Angelo Manzotti, segretario generale regionale della CISL Umbria che ha sottolineato l’importanza delle aree montane della regione, nelle quali vivono circa 200 mila umbri. “Il seminario – ha sottolineato Manzotti – è stato concepito dalla CISL Umbria per avere un necessario confronto in una fase di elaborazione del piano regionale socio – sanitario in modo da essere consapevoli delle esigenze delle popolazioni residenti nelle aree interne. I problemi di desertificazione, per altro – prosegue il segretario -, non riguardano solo la sanità, ma anche la scuola, i trasporti, le banche e il commercio. Per la Cisl Umbria il modello da attuare è quello della sanità territoriale, tenendo conto anche dell’indice di invecchiamento, particolarmente elevato in Umbria. Case di comunità, assistenza domiciliare e telemedicina, sono alcune delle risposte tecniche che si possono dare”.

Nell’avviare gli interventi dei relatori presenti, il dott. Tullio Ostilio Moschini, coordinatore delle politiche socio – sanitarie della Cisl Umbria ha proposto di avviare un tavolo di lavoro sui temi evidenziati dai sindaci e dai relatori.
Tutti gli intervenuti hanno segnalato l’importanza della sanità legata al territorio e della fondamentale relazione personale fra medico e malato. In particolare Euro Puletti, della Università degli uomini originari di Costacciaro, ha ricordato di come la realtà che rappresenta si facesse carico, fin dal Medioevo, della cura di abitanti del Castello e dei pellegrini attraverso un ospedale e un medico che veniva sostenuto dalla comunità. Questa esperienza è un esempio storico di sanità territoriale che potrebbe ispirare anche il futuro. E’ emersa poi la capacità delle comunità locali a intervenire sulle problematiche sanitarie, mettendo in rete le risorse collettive di cui dispongono.
“L’incontro quindi – ha ribadito Manzotti a margine dell’evento – è stato l’inizio di una collaborazione volta a migliorare, in sede di contrattazione, il Piano socio – sanitario regionale in corso di redazione”.
Sono intervenuti come relatori il prof. Giovanni Stelli del Centro di Bioetica Fileremo, il già ricordato prof. Euro Puletti e la dottoressa Paola Tomassoli, direttrice del Distretto Alto Chiascio.
Hanno partecipato alla tavola rotonda, secondo momento del seminario e moderata dal dott. Stefano Mosca e dalla dott.sa Loredana Minelli, il dott. Stefano Ambrogi, medico generale, il dott. Fabio Ermili, bioeticista e chirurgo, il dott. Bruno Lepri, fisiatra, il dott. Stefano Lucentini, pediatra e la dott.ssa Cinzia Venturi, responsabile del servizio infermieristico del distretto.