PERUGIA, 3 luglio 2025 – Il Consiglio Generale della Cisl Umbria chiude la fase congressuale umbra e guarda al Congresso nazionale che si terrà dal 16 al 19 luglio a Roma. Nel segno della continuità i territori di Perugia, Terni, Alto Tevere e Foligno-Spoleto nei quali sono stati confermati come coordinatori rispettivamente Valerio Natili, Riccardo Marcelli, Antonello Paccavia e Bruno Mancinelli. Riconfermata anche la coordinatrice regionale di genere nella persona di Sara Claudiani. Tanti i temi che sono stati discussi nel dibattito con i presenti, con i segretari e i rappresentati delle varie categorie della Cisl Umbria (riconfermati o freschi di elezione) e dai territori. Tutti temi già approfonditi nel congresso della Cisl Umbria e poi ripresi nella relazione introduttiva del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti che per la prima volta, dal suo nuovo mandato, si è rivolto al Consiglio. Assieme a lui la sua segreteria, composta da Giuliano Bicchieraro, Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli. La parola chiave della Cisl Umbria era ed è rimasta partecipazione. “Partecipazione – afferma Manzotti – nel mondo del lavoro, con la nuova legge che ha preso forma grazie alla raccolta firma della Cisl e che a questo punto deve trovare attuazione all’interno dei luoghi di lavoro”. Per la Cisl Umbria partecipazione significa anche concertare attivamente e in modo costruttivo con le istituzioni, in tavoli dove devono trovare spazio tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo del territorio (quindi tutte le parti sociali e il mondo dell’istruzione/formazione). “In un mondo che sta cambiando e che vede come attuale il tema dell’Intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie – aggiunge Manzotti – la sfida è duplice: garantire da una parte che queste non vengano utilizzate per sostituire indiscriminatamente il lavoro umano e, dall’altra, formare. Il mondo del lavoro sta cambiando e i lavori stanno cambiando. Per questo la formazione deve essere continua e deve prevedere lavori che ad oggi nemmeno esistono o che sono solo in fase embrionale. Inoltre spesso accade – precisa il segretario – che le aziende lamentino di non trovare alcuni profili professionali. Una soluzione potrebbe essere quella della staffetta generazionale dove gli over 55 potrebbero essere i tutor per i nuovi ingressi, rimodulando così l’organizzazione del lavoro attraverso la riduzione oraria oppure la realizzazione di soluzioni come il part – time”.
Il segreterio si è soffermato a lungo sulla transizione ambientale e sulle ricadute sociali e lavorative in essere. Ma anche sulla sanità: “Per la Cisl e per il coordinatore confederale regionale delle Politiche socio-sanitarie Tullo Ostilio Moschini il nuovo Piano sanitario regionale – afferma – deve tenere in considerazione un modello di sviluppo sostenibile in base ai principi dell’Agenda Onu 2030, garantendo buona salute e benessere personale. Il nuovo piano si deve basare sull’universalità dei destinatari, globalizzazione delle prestazioni e uguaglianza dei trattamenti. Serve una maggiore integrazione della rete ospedaliera, garantendo ai cittadini di accedere al livello di assistenza più appropriato alla propria patologia puntando ad una organizzazione basata sulle funzioni e non sui territori. L’appropriatezza delle prestazioni per noi – prosegue – deve tradursi nel garantire prestazioni di alto livello mettendo al centro la persona per avere una maggiore integrazione tra sanità e sociale. Maggiore integrazione ospedale-territorio, la demografia e l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie degenerative necessitano di riorganizzare strutture sanitarie efficienti nei territori. Le Aft (Aggregazioni funzionali terrioriali) devono essere organizzate H24 per promuovere l’integrazione con il sociale, migliorando la presa in carico dei pazienti soprattutto per gli anziani e i malati cronici. E’ tempo quindi di rendere operativa la rete territoriale con una forte sinergia tra i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Aft, specialisti, ambulatori, case di comunità, ospedali di comunità, infermieri di famiglia. Una rete organizzata che consenta di rispondere ai bisogni socio-sanitari, contenga gli afflussi ai pronto soccorsi e governi le liste di attesa”.
La relazione introduttiva del segretario generale Cisl Umbria uscente Angelo manzotti apre la due giorni del Congresso della Cisl Umbria
PERUGIA, 23 aprile 2025 – Il Congresso della Cisl Umbria si apre oggi (23 aprile 2025) a Santa Maria degli Angeli di Assisi con la relazione introduttiva del segretario generale Cisl Umbria uscente Angelo Manzotti (nella foto). Una due giorni di Congresso che vede impegnati in interventi o in confronti tanti ospiti del mondo delle istituzioni, associazioni, sindacali, ma che è soprattutto finalizzata all’elezione, da parte dei delegati, del nuovo Consiglio della Cisl Umbria. Questo eleggerà domani (24 aprile 2025) il segretario generale e la sua segreteria. Sempre di questo pomeriggio la tavola rotonda “Il coraggio della partecipazione” in diretta sulla pagina Facebook – Cisl Umbria (e per quanti interessati visibile sulla stessa pagina anche nei prossimi giorni).
“E’ necessario un patto sociale per arginare le tante situazioni di povertà in Umbria – afferma Manzotti nella sua relazione -, se ci limitiamo a quelle economiche il dato è comunque allarmante: ad essere coinvolto infatti è il 14 per cento della popolazione. Per questo serve il senso di responsabilità di tutti per far uscire l’Umbria da questa situazione di difficoltà”. Per la Cisl, questo, è la strada da percorre e per ritornare ad essere attrattivi, e quindi cercare e trovare nuovi investitori per l’Umbria. Da tale presupposto Manzotti chiede che l’Umbria sia riconosciuta come zona Zes (Zona economicamente svantaggiata). “Oltre a questo – prosegue -, sempre per rilanciare la produttività dell’Umbria, la questione infrastrutturale (materiale ed immateriale) deve avere risposte certe e definitive”. Rinforzare la produttività, dare nuovo respiro al lavoro significa favorire i lavoratori che però “devono poter beneficiare maggiormente, oltre che del tempestivo rinnovo del contratto nazionale, anche della contrattazione di secondo livello”. Manzotti tratta a lungo di contrattazione nella sua relazione e lo fa riferendosi a quella con le aziende, ma anche di quella sociale con le istituzioni. “Rafforzare la contrattazione sociale – sottolinea – è importante per la tenuta dei servizi, per evitare aggravi troppo onerosi in termini di tassazione per i cittadini ma anche e soprattutto per tutelare i territori, in particolare quelli che si trovano più isolati o che ricadono nelle aree interne. La contrattazione sociale, quella che viene fatta dalle organizzazioni sindacali confederali e dalle proprie categorie dei pensionati, si rivolge in prevalenza alle persone e alle famiglie che vivono situazioni di disagio. Le stesse che spesso troviamo nelle nostre sedi per rappresentare questioni che necessitano risposte”. La Cisl Umbria, nel rimarcare il proprio ruolo di ascolto, di consulenza, di azione sindacale ma anche di supporto con i propri servizi, vede nei fondi del Pnrr un’occasione da non perdere. “Attraverso queste risorse – chiude Manzotti – si potrebbe dare maggiore impulso all’economia e migliori risposte in termini sia occupazionali che sociali”.
Sanità e servizi sociali, Cisl Umbria: “Un Osservatorio per entrare nel processo di riorganizzazione”

Nella foto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti
PERUGIA, 11 ottobre 2024 – La CISL Umbria ha appreso in questi giorni delle modifiche apportate dal Consiglio Regionale dell’Umbria alla legge regionale del 9 aprile 2015, in materia di Sanità e Servizi sociali, con particolare riferimento ai plessi ospedalieri e alle funzioni correlate.
Nello specifico le nuove “convenzioni” che interessano gli Ospedali della Media Valle del Tevere e quello di Narni-Amelia con le corrispettive Aziende sanitarie di Perugia e Terni, dovrebbero ridefinire e valorizzare il ruolo degli ospedali territoriali in un’ ottica di sinergia e integrazione delle strutture, con l’obiettivo di razionalizzare ed efficientare le prestazioni, garantendo migliori servizi ai cittadini.
La CISL in questi mesi ha sempre lavorato per trovare soluzioni, anche a fronte delle forti criticità che emergevano dai territori, con il fine di costruire un percorso che non si esaurisse nella mera critica, ma che contribuisse a porre in essere proposte e idee utili a migliorare il servizi sanitari territoriali.
Abbiamo chiesto e lavorato per la realizzazione di una convenzione che semplificasse l’accesso a prestazioni specialistiche (erogate solamente dall’azienda ospedaliera di Perugia) per i cittadini della Media Valle del Tevere, evitando loro di dover percorrere lunghe distanze all’interno della regione, con il conseguente obiettivo di snellire le liste di attesa.
Con questa prospettiva, non avendo mai valutato in maniera pregiudizievole, le scelte poste in essere dai vari governi locali, riteniamo tuttavia fondamentale verificare sul piano attuativo l’impatto che le nuove disposizioni avranno sul territorio.
Al fine di monitorare e vigilare pertanto sugli esiti della nuova riorganizzazione, riteniamo opportuno dare vita ad un Osservatorio che possa entrare nel vivo del processo, per attenzionare e verificare, in concreto, l’applicazione delle nuove disposizioni e valutare così gli effetti che avranno. Tutto ciò, tanto nella prospettiva dei cittadini utenti delle prestazioni sanitarie, quanto in quella degli operatori sanitari, la cui valorizzazione è elemento strettamente correlato alla qualità dei servizi stessi.
Rivolgiamo pertanto un forte appello a tutte le forze sociali e istituzionali, chiedendo che da subito si apra un tavolo di confronto per la costituzione dell’Osservatorio, che dovrà rapidamente entrare nel processo di riorganizzazione e svolgere, secondo noi, un ruolo fondamentale.
Terzo posto per quanto riguarda le difficoltà delle aziende nel reperire il personale, Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Valorizzare gli istituti professionali pubblici e vietare l’applicazione dei “contratti pirata”
“L’Umbria rispetto alle altre regioni d’Italia è al terzo posto per quanto riguarda le difficoltà delle aziende nel reperire personale. Questo fenomeno è spalmato in tutti i settori, ma soprattutto riguarda i tecnici specializzati nelle costruzioni”. E’ il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) a puntare l’attenzione su questo dato che investe l’Umbra su più piani: dal mondo della formazione a quello dell’applicazione dei contratti nazionali sottoscritti dalle sigle sindacali più rappresentative anziché di quelli “pirata”. Per la Cisl sono il rovescio di una stessa medaglia che vanno ad incidere sulla valorizzazione dei lavoratori, sia in termini di opportunità che di retribuzione. “Una delle cause per le quali siamo al terzo posto sono proprio i “contratti pirata” che vengono applicati negli appalti, prevalentemente nella pubblica amministrazione, spesso da aziende che vengono da fuori regione e che acquisiscono commesse. Con questi contratti si mortifica il profilo professionale dei lavoratori, abbassano le loro retribuzioni e si escludono le realtà produttive locali e chi applica i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali confederali”.
“Se è vero che alcuni studenti, dopo aver completato il proprio ciclo di studi – spiega – si vedono offrire lavori assolutamente non rispondenti al proprio titolo di studio e quindi costretti ad andare a cercare occupazione lontano dall’Umbria, ci sono però altri che si trovano nella situazione opposta: in Umbria, come del resto in altre regioni, sono frequenti i casi di “skill mismatch”, ossia la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente in possesso da parte dei lavoratori e/o di chi presenta il proprio curriculum. Questo a dimostrazione che un’alta formazione non è sinonimo di opportunità lavorative. Tantomeno di ottime opportunità lavorative. Questo perché le aziende cercano sempre di più nuove competenze”. Da qui la convinzione per la Cisl che la formazione deve accompagnare la vita di tutti, siano essi studenti che lavoratori. “Ma di quale formazione si tratta? A breve riapriranno le scuole – sottolinea Manzotti – e non possiamo nascondere che nel sistema scolastico, dal punto di vista della programmazione, permangono alcune lacune. Il sistema dovrebbe essere rivisto in modo da rendere più agevole l’incontro scuola – lavoro. Per questo dovrebbero essere riconsiderati il ruolo e l’importanza degli istituti professionali. Su questo si rende necessario un confronto con le istituzioni regionali per valutare le offerte formative rispondenti alle esigenze reali dei territori”.
Per la Cisl c’è poi anche un’opportunità che arriva dall’Europa e che non è stata utilizzata nel modo migliore. “La situazione di difficoltà – afferma il segretario – si aggrava anche perché non sta partendo come dovrebbe il Bando Gol che ancora non ha preso gambe e che registra un notevole ritardo. La strada delle politiche attive del lavoro e del reinserimento infatti devono essere percorsi appieno, proprio come l’opportunità offerta dall’Osservatorio regionale delle politiche attive. Quest’ultima potrebbe attenuare le carenze riscontrabili anche in termini di opportunità di alcuni territori”.
Cisl Umbria
Perugia, 21 agosto 2023
Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “I salari sono troppo bassi. Necessaria una nuova stagione di contrattazione”
I salari bassi in Umbria, fotografati dall’Aur in questi giorni, ci confermano ancora una volta lo stato di difficoltà che quotidianamente devono affrontare i lavoratori. In ballo ci sono il futuro dei lavoratori, ma anche l’intera economia regionale. Purtroppo ormai da anni ci troviamo di fronte a un lavoro non solo precario e poco contrattualizzato, ma anche povero, tutto incentrato sulla bassa produttività. Il campanello d’allarme lanciato dall’’Aur, quindi, deve essere l’occasione per ricercare una soluzione, che passa inevitabilmente dal confronto con le parti datoriali e le istituzioni. E’ arrivato il momento che l’Umbria trovi la forza e le idee per riuscire a potenziare il proprio ruolo nel contesto nazionale e internazionale, andando oltre il suo essere anello intermedio nelle filiere produttive (tra la progettazione e la commercializzazione). In questo contesto, è infatti necessario guadagnare quote nella progettazione e nella commercializzazione e non limitarsi, come abbiamo fatto fino a questo momento, all’ambito di mera produzione. Non è un caso, quindi, che da noi registriamo un tasso di disoccupazione giovanile intellettuale più alto rispetto alla media nazionale, mentre vi è una maggiore presenza di lavoratori con basso livello di istruzione. Questo contesto sconta anche una mancata contrattazione aziendale, strumento necessario per i lavoratori per migliorare la condizione salariale e di welfare. Viste le difficoltà che stiamo affrontando, anche alla luce della forte impennata inflazionistica (che da un lato sta impoverendo le retribuzioni e dell’altro causa di difficoltà per le imprese), è opportuno attivare urgentemente un tavolo di concertazione con le parti datoriali e le istituzioni per trovare soluzioni condivise e arginare questo momento di grande difficoltà. In questo modo sarà possibile cogliere le opportunità che oggi abbiamo a disposizione soprattutto grazie al Pnrr e alla Programmazione Comunitaria, progettando l’economia della nostra regione per i prossimi anni, che dovranno essere basati sulla sostenibilità economica, sociale ed occupazionale.
Angelo Manzotti
Il segretario generale Cisl Umbria
Perugia, 5 luglio 2022
Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Un patto sociale per un’attuazione concertata legata ai progetti del Pnrr”
Il Pnrr deve essere lo strumento per una visione strategica dell’Umbria che si basi sul lavoro. Per questo si rende necessario in primo luogo un patto sociale per rinnovare la condivisione degli obiettivi comuni, che guardino alle riforme strutturali che mancano da anni. La concertazione deve essere rafforzata e finalizzata alla solidarietà, giustizia sociale e valorizzazione del lavoro e, in virtù di ciò, invochiamo la necessità di una cabina di regia nella quale siano protagoniste le parti sociali, associazioni, istituzioni e mondo della formazione, in primis l’Università. Ciò per dare concretezza ai progetti del Pnrr Umbria e per fare quel salto di qualità tanto necessario per il rilancio del tessuto economico, occupazione e produttività. Fattore, quest’ultimo, che negli ultimi anni in Umbria è cresciuto maggiormente di quello retributivo, facendo registrare un 9 per cento contro un 3 per cento. Da questo la misura dell’insufficiente contrattazione di secondo livello che, invece, deve essere rilanciata proprio per valorizzare il lavoro e la sua retribuzione.
In primo luogo dobbiamo difendere quello esistente: con lo sblocco dei licenziamenti, previsto ad oggi per la fine del mese, i lavoratori potrebbero dover affrontare nuove difficoltà. Un’incertezza aggiuntiva, che si va ad aggiungere a un momento storico veramente complesso (dove in Umbria le conseguenze della pandemia si sono aggiunte a problemi economici preesistenti). Ciò deve essere scongiurato anche attraverso una riforma degli ammortizzatori sociali che tuteli tutta la forza lavoro, in modo solidale e inclusivo. Oltre alle riforme, la Cisl Umbria si appella alla responsabilità sociale delle imprese. Ci sono infatti tante vertenze aperte nella nostra regione. Per questo chiediamo alle aziende di orientare le scelte nella salvaguardia dell’occupazione, non limitandosi ad una visione difensiva ma anzi puntare sugli investimenti.
In questo contesto non possiamo dimenticare le difficoltà che stanno attraversando molti pensionati: dobbiamo impegnarci tutti insieme, in modo concertativo, per riuscire a ridurre il cuneo fiscale anche delle pensioni. In questo modo, con una minore pressione fiscale, si potrà beneficiare un’entrata netta superiore, che potrà essere utilizzata per un miglior benessere individuale ma anche collettivo, incentivando i consumi e quindi l’economia.
Certamente questo mese di ottobre è servito anche per ritornare sui temi della sicurezza: 17 persone che non sono riuscite a tornare a casa dal lavoro sono tante. Troppe. Giovedì 7 ottobre 2021 come Cgil, Cisl e Uil Umbria siamo stati impegnati, a 5 mesi dall’accaduto, nel ricordare le vittime dell’incidente alla Greenvest e sostenere le loro famiglie. Se da una parte il Governo si sta impegnando su questo fronte anche attraverso nuove assunzioni nel settore sicurezza, dall’altro la Cisl invoca sanzioni più stringenti per riuscire a far rispettare in maniera più puntale le norme. In tal senso per noi uno degli strumenti salienti è la patente a punti. Anche per questo saremo a Roma, assieme alla categoria dei lavoratori del settore delle costruzioni, il prossimo 13 novembre alla manifestazione nazionale. Per un cambio culturale, per un cambio di passo.
Angelo Manzotti
Il segretario generale Cisl Umbria
Domanda e offerta di lavoro, Manzotti (Cisl Umbria): “La strada da percorrere è quella degli ITS”
La proposta avanzata dalle nove Associazioni riguardante la realizzazione di due ITS – Istituti tecnici superiori in Umbria è una proposta che come CISL condividiamo soprattutto in questo momento dove la nostra economia sta pagando pesantemente le difficoltà di una crisi economica che ci trasciniamo dal 2008 accentuata dalla situazione pandemica.
Con il mese di settembre alle porte è giusto rientrare nel merito del dibattito politico–istituzionale che si è aperto ormai da qualche mese, in merito alle scelte sui progetti legati al PNRR e alla programmazione europea 2021 – 2027. La parola d’ordine condivisa da tutti è il lavoro.
Ormai il mondo del lavoro è entrato a pieno titolo nella fase della digitalizzazione: sicuramente è stata la situazione pandemica ad accentuare questo processo, trovando comunque terreno fertile in un mercato del lavoro che necessità di professionalità sempre più avanzate.
Certo le scelte fatte alcuni anni fa dal mondo dell’istruzione, di non potenziare gli Istituti Tecnici professionali, è stata un errore che oggi paghiamo.
Infatti è sotto gli occhi di tutti che i dati del Mercato del Lavoro. Questi mettono in evidenza due grandi criticità: da una parte abbiamo giovani diplomati che, pur avendo un titolo di studio, non riescono a collocarsi nel mondo del lavoro in quanto il profilo professionale da loro offerto in molti casi non è richiesto dalle imprese e dall’altra siamo di fronte al forte disagio sociale dei NEET (che in Umbria hanno raggiunto quota 20.000).
In questi anni abbiamo constatato che i giovani usciti dopo aver frequentato gli ITS hanno trovato risposte occupazionali raggiungendo circa il 90%.
Di fronte a questi dati non possiamo che affermare che gli ITS sono stati il vero collante tra il mondo della formazione ed il mondo del lavoro.
Come CISL pensiamo che sia giunta l’ora anche nella nostra regione di gettare basi solide per avviare azioni di POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO e CERTIFICAZIONI DELLE NUOVE COMPETENZE, partendo da un progetto di filiera che comprenda un forte coinvolgimento degli ITS ma anche la formazione professionale e l’ISTRUZIONE. Per dare risposte a diplomati e laureati dobbiamo puntare sulla FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE. Tutto questo per dare una speranza anche ai tanti giovani NEET umbri che ormai da troppo tempo vivono nella sfiducia e nella rassegnazione.
Se lavoriamo tutti insieme a questo progetto ambizioso ma realizzabile potremo dare risposte a un mondo del lavoro che sta soffrendo da troppo tempo.
Oggi abbiamo tutte le condizioni per realizzare un progetto per far crescere il nostro tessuto economico occupazionale con il lavoro dignitoso e di qualità. Cominciamo a lavorarci tutti insieme, in maniera concertativa, proprio a partire da questo mese di settembre.
Angelo Manzotti
Il segretario generale Cisl Umbria
2021, la priorità è fermare i licenziamenti
Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria in conferenza stampa: serve una task force permanente per gestire vertenze e criticità
Una task force regionale, composta da tutte le forze sociali e dalle istituzioni, per evitare i licenziamenti: è la proposta che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno avanzato stamattina, 4 gennaio 2021, nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno preso parte i tre segretari generali Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini (nella foto). “Quello che chiediamo alla Regione, a partire dall’assessore Fioroni, è di creare subito una struttura permanente, un luogo di discussione e confronto preventivo, che si attivi automaticamente ogni qualvolta ci siano criticità e posti di lavoro a rischio – hanno spiegato Sgalla, Manzotti e Bendini – questo sia per arginare le tante vertenze che hanno caratterizzato il 2020, sia per prepararci all’impatto dello sblocco dei licenziamenti che avverrà presumibilmente a fine marzo, attraverso un uso della solidarietà difensiva, della formazione e della riqualificazione professionale, con l’obiettivo di non perdere nemmeno un altro posto di lavoro”.
Ma il 2021 dovrà essere, per Cgil Cisl e Uil, anche l’anno del cambio di passo sul versante degli investimenti e del rilancio economico: “Le risorse senza precedenti in arrivo dall’Europa che saranno disponibili per la nostra regione richiedono una vera concertazione, che non è quella sbandierata dalla giunta nella conferenza stampa di fine anno – hanno rimarcato i tre segretari – al contrario ci vuole un reale coinvolgimento di tutte le parti sociali, insieme ai soggetti pubblici (Gepafin e Sviluppumbria) per costruire un progetto comune che parta dal rilancio dell’occupazione, in particolare di giovani e donne, dal sostegno alle piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’economia regionale, dagli investimenti in sostenibilità, digitalizzazione e riconversione ambientale e dal potenziamento del sistema di sociosanitario”.
E a proposito di sanità, Cgil, Cisi e Uil hanno rivendicato la piena attuazione dell’accordo sottoscritto nel novembre 2020 con la giunta regionale, che prevedeva investimenti per la sicurezza, ridefinizione dei fabbisogni alla luce delle novità normative e assunzioni di personale a tempo indeterminato. “La mancata attuazione di questi impegni sta continuando ad impoverire il nostro sistema sanitario, visto che professionisti formati e impiegati in questi mesi in Umbria continuano a lasciare la nostra regione perché vengono assunti con contratti stabili da altre regioni limitrofe”.
È su questi nodi centrali che i sindacati valuteranno l’operato della giunta regionale nei prossimi mesi, consapevoli del fatto che il divario crescente con le regioni più dinamiche del Paese, che in questi anni si è andato allargando, va assolutamente ristretto.
Cassa integrazione, Manzotti (Cisl Umbria): “I lavoratori delle imprese dell’artigianato devono percepire ancora gli arretrati di marzo e aprile a causa di una complicata burocrazia nazionale”

La legalità come strumento di sviluppo per il territorio
Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti interviene su un tema di grande attualità e invita le forze politiche, associazioni datoriali e categorie a lavorare in rete
La legalità come strumento di sviluppo e di rilancio di un’economia in sofferenza, anche e soprattutto dal punto di vista turistico. Oltre a essere una questione prima di tutto etica, che investe importanti aspetti giuridici, economici e di giustizia sociale, la Cisl Umbria richiama l’attenzione su questo tema per riuscire a coinvolgere tutte le forze politiche, associazioni datoriali e categorie economiche per unire gli sforzi al fine di sostenere tutte le iniziative volte a far emergere il malaffare senza esitazione alcuna. In nostro invito arriva in un momento particolare, in un’estate colpita al cuore dal Covid-19 soprattutto se prendiamo a riferimento le presenze straniere nella nostra regione.
Il tema della legalità parte da lontano e, prima di tutto, ci vuole consapevolezza. E’ urgente, quindi, promuovere nelle scuole anche grazie all’impegno delle parti sociali, la cultura della legalità e della giustizia sociale, spesso assente o sottovalutata. Dobbiamo far crescere la consapevolezza di noi tutti e soprattutto delle nuove generazioni. Il difficile compito di contrasto alla criminalità organizzata parte dalla nostra quotidianità, dalle nostre scelte e passa da un impegno preciso e personale che deve essere mosso dal senso civico che deve andare di pari passo con un rapporto costruttivo con le istituzioni democratiche.
Aspetti questi che sono personali e sociali, ma che hanno un’importante ricaduta sulla nostra immagine ed economia. Anche per questo dobbiamo lavorare in modo sinergico con le istituzioni a tutti i livelli, avvalendoci anche delle nuove risorse arrivate in Umbria in un momento certamente particolare (come il nuovo procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, ndr). Avere città sicure certamente aiuta a migliorare la qualità della vita dei residenti e rende possibile lo sviluppo di un turismo di qualità e sostenibile, al quale dobbiamo continuare a tendere soprattutto in questo momento di gravi difficoltà caratterizzato dal Covid-19.
Questi fenomeni malavitosi, inoltre, sono pericolosi anche per la salute del tessuto produttivo. La concorrenza sleale diventa mortale per quella parte di economia sana e per tutte quelle aziende che sono il valore aggiunto della nostra regione. Aziende che devono essere supportate anche dal sistema del credito, che trova una risorsa strategica negli istituti territoriali.
Per la Cisl Umbria bisogna superare la politica del massimo ribasso, evitare la modifica o deroghe al codice degli appalti e contrastare gli attacchi al Durc con congruità per riuscire a rinforzare strategie funzionali alla difesa della legalità. Nello specifico, il Documento Unico di Regolarità Contributiva assume, così come in passato, una rilevanza strategica anche e soprattutto per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma. Da evitare che si possano creare i presupposti di uno spopolamento di aree umbre, che difficilmente poi sarebbero ripopolate da un’immigrazione di ritorno, impoverendo in maniera irreversibile il tessuto della nostra regione. Da scongiurare che si creino pericolosi e vulnerabili vuoti territoriali.