Ccnl somministrazione, l’allarme dei sindacati: “Non esistono lavoratori di serie B”

I lavoratori in somministrazione sono presenti in tutti i settori lavorativi, sia pubblici che privati, utilizzati nelle aziende ospedaliere in momenti di difficoltà, come durante la pandemia, poi licenziati senza la possibilità di accedere ai concorsi per le stabilizzazioni non essendo stati assunti direttamente dalle aziende. Lavoratori con un contratto flessibile e precario, di cui fanno le spese prevalentemente le donne, costrette spesso a scegliere tra famiglia e lavoro. “Il rinnovo del contratto nazionale è al momento in discussione – dicono i rappresentanti dei lavoratori – e vogliamo attenzionarlo, con le nostre proposte, per garantire visibilità a questi lavoratori precari”.

Luca Minestrini, segretario regionale Felsa Cisl Umbria. Oggi, 11 marzo 2024, ha partecipato alla conferenza stampa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Umbria sul lavoro in somministrazione
“I lavoratori interinali – hanno aggiunto – non sono figli di un Dio minore ma hanno gli stessi diritti dei lavoratori diretti. E’ necessaria l’applicazione della parità di trattamento, come per esempio nel riconoscimento del premio produzione”. Questione non meno importante è quella della formazione “che deve cambiare passo all’insegna della qualità. Serve inoltre aumentare il valore economico delle singole prestazioni erogate dall’ente bilaterale, allargare la platea e ridurre i requisiti previsti per le richieste”.
I sindacati hanno evidenziato poi le difficoltà che ci sono in Umbria nel rappresentare i lavoratori in somministrazione, soprattutto nelle piccole realtà ma anche nelle multinazionali.
Uffici stampa Cgil, Cisl e Uil Umbria
Rivedi il servizio del Tgr Rai Umbria di lunedì 11 marzo 2024 – Edizione ore 19,30:
https://www.rainews.it/tgr/umbria/video/2024/03/tgr-umbria-ginetto-sindacati-lavoro-somministrazione-d6d8978e-af3b-4e74-b642-2be910518330.html