Giuliano Bicchieraro: “Perugia e l’Umbria hanno bisogno di infrastrutture vere. Il nodo non si può rinviare”

Il segretario regionale Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro interviene sulla questione delle infrastrutture

La CISL Umbria ritiene che il futuro sviluppo economico, sociale e ambientale del nostro territorio passi in modo imprescindibile dal completamento delle infrastrutture materiali e dalla loro coerenza con una visione di sviluppo sostenibile e di lungo periodo.

Le recenti discussioni e le posizioni espresse da vari livelli istituzionali sul cosiddetto “Nodino” e sul “Nodo di Perugia” rischiano, purtroppo, di farci tornare indietro di anni.

Rinvii, incertezze e contraddizioni nella pianificazione delle opere pubbliche non solo compromettono la qualità della vita dei cittadini, ma mettono in discussione la stessa competitività del sistema produttivo umbro e la capacità della regione di cogliere appieno le opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale (ZES).

Un’opera strategica per l’Umbria e per il Centro Italia. Il Nodo di Perugia non è solo un’infrastruttura viaria: è un’opera strategica di interesse interregionale. Separare il traffico locale da quello di attraversamento extraregionale significa, ridurre inquinamento, incidentalità e congestione urbana, migliorare la qualità dell’aria e della vita nei quartieri più esposti come Ponte San Giovanni e Balanzano, ottimizzare i tempi di percorrenza per merci e persone; rafforzare la competitività delle imprese umbre, in particolare quelle insediate lungo i corridoi logistici e produttivi.

È per questo che la CISL Umbria dice con chiarezza, sì al completamento del Nodino/Nodo di Perugia, a partire dallo stralcio Collestrada–Madonna del Piano, unico progetto ad oggi cantierabile e già dotato dei necessari pareri ministeriali, no a interventi parziali o scollegati come il semplice raddoppio della rampa di Perugia, che non risolverebbero i problemi di traffico e rischierebbero di diventare uno spreco di risorse pubbliche, no a nuovi studi e rinvii, visto che i dati sui flussi di traffico esistono già e confermano l’urgenza di agire.

Sviluppo sostenibile, ZES e coerenza delle politiche pubbliche, il completamento del Nodo di Perugia, inteso come vera e propria tangenziale della città che parte da Collestrada per ricollegarsi a Corciano, devono essere inseriti all’interno di una strategia integrata di sviluppo regionale che metta in connessione la ZES Unica del Centro Italia, con i suoi poli produttivi e logistici; la mobilità ferroviaria regionale, a partire dal rilancio della FCU come metropolitana di superficie e dalla fermata di Ospedalicchio della tratta Foligno Terontola, per collegare l’aeroporto di Sant’Egidio, le politiche industriali e ambientali volte a favorire la decarbonizzazione dei trasporti e la transizione ecologica.

Un sistema infrastrutturale moderno e sostenibile non è in contraddizione con la tutela ambientale, ma ne è una condizione concreta, meno traffico urbano significa meno emissioni e più sicurezza.

Inoltre, realizzare oggi il Nodo secondo una logica di stralci funzionali ben programmati significherebbe risparmiare risorse pubbliche rispetto a un futuro intervento più complesso e costoso, e attivare subito occupazione qualificata nel settore delle costruzioni e dei servizi collegati, attivando quel circolo virtuoso di crescita economica e produzione di ricchezza.

La CISL Umbria chiede con forza alle Istituzioni comunali, regionali e nazionali di superare le ambiguità e le indecisioni che hanno finora rallentato ogni passo avanti con responsabilità e visione condivisa

Serve un accordo di programma pluriennale tra Governo, Regione, Province e Comuni interessati, in grado di garantire il finanziamento progressivo dell’intera opera, coordinare le risorse della ZES e dei fondi europei e nazionali per le infrastrutture, assicurare il coinvolgimento delle forze sociali ed economiche umbre.

L’Umbria non può permettersi il lusso dell’immobilismo, le infrastrutture non sono solo opere di cemento, sono strumenti di coesione sociale, di sicurezza, di lavoro, e di sostenibilità ambientale. Senza di esse, la nostra regione rischia di restare tagliata fuori dai grandi flussi produttivi e logistici del Centro Italia.

In sintesi, la CISL Umbria chiede:

  1. Finanziamento immediato del primo stralcio del Nodo/Nodino (Collestrada–Madonna del Piano);
  2. Coordinamento del progetto con la pianificazione ZES e con il rilancio della FCU;
  3. Stop a interventi parziali o scollegati che non risolvono i problemi strutturali della viabilità perugina;
  4. Coinvolgimento stabile delle parti sociali in un tavolo di confronto istituzionale per la programmazione delle opere strategiche umbre.

Giuliano Bicchieraro

Segretario regionale Cisl Umbria

Perugia, 23 ottobre 2025