Millennials al lavoro, Manzotti (Cisl Umbria): “Ci vuole partecipazione per guidare i cambiamenti”
PERUGIA, 27 agosto 2025 – “Gran parte della forza lavoro, se guardiamo al 2029, sarà composta da millennials”. Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, riagganciandosi agli studi dell’ufficio studi della CGIA raccontati dalle colonne di alcuni dei principali organi di informazione in questi giorni, evidenzia quali secondo la Cisl Umbria saranno le aspettative alle quali il mercato del lavoro si dovrà preparare. “Il nostro centro studi – afferma il segretario – ha evidenziato che se la priorità rimane quella retributiva, sicuramente chi si sta affacciando o si affaccerà nel mercato del lavoro chiede maggiore equilibrio tra i tempi di lavoro e quelli personali. Il clima aziendale – aggiunge – si attesta tra le priorità evidenziate”. Prosegue Manzotti: “L’aspirazione del posto fisso, prioritario nella mia generazione, sta tramontando nei giovani. Questo – continua – anche se rimane irrisolta la questione del precariato, delle basse retribuzioni e della disparità di genere”. I giovani, secondo quanto evidenziato in casa Cisl, chiedono un lavoro che li rispetti e che valorizzi le proprie competenze. “E tutto questo – afferma il segretario – può essere raggiunto attraverso la partecipazione: un adeguato coinvolgimento dei lavoratori alle scelte aziendali”. La Cisl è consapevole che il mercato del lavoro sta cambiando, che molti lavori sono o saranno sostituiti da nuovi. “Un processo, quello in essere – aggiunge -, che è anche dettato dall’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, ma anche dalla non rispondenza sempre ben adeguata tra ciò che viene richiesto dal mercato e ciò che viene offerto dai lavoratori”.
Cosa fare, allora? “Per la Cisl Umbria – prosegue Manzotti – sono essenziali un percorso di formazione continua con un pieno coinvolgimento degli enti bilaterali e l’attuazione di una vera e propria staffetta generazionale, dove gli over 55 potrebbero essere tutor dei più giovani. E poi rimodulare l’organizzazione del lavoro attraverso la contrattazione. E ancora, potenziare gli istituti professionali e Its per far uscire dalle scuole personale qualificato per le aziende. Dobbiamo quindi potenziare l’osservatorio sul mercato del lavoro per indirizzare le azioni formative per essere rispondenti alle esigenze dei territori”. Questo perché “riscontriamo, oggi, difficoltà nel mondo delle scuole di adattarsi alle esigenze del lavoro in un mercato in forte cambiamento”. Per la Cisl quindi va ripensata l’istruzione. “Guardare agli istituti superiori – spiega – in chiave professionalizzante per colmare gli squilibri sempre più evidenti”. La Cisl Umbria guarda con favore agli incentivi alle imprese che assumono lavoratori ma “questa misura – puntualizza il segretario – non basta, non è sufficiente, non è risolutiva. Serve un patto con le forze sociali e le istituzioni per il lavoro e per l’occupazione, che getti le basi su un lavoro dignitoso, ben retribuito e sicuro. La ripresa economica, non dobbiamo scordarlo, riparte dal lavoro”.