Felsa, Nidil, Uiltemp: “In questa emergenza vanno tutelati anche i lavoratori somministrati”

Le tre sigle della categoria dei somministrati chiedono una soluzione da condividere con aziende e politica

Nella foto, il segretario generale regionale Felsa Cisl Umbria Rocco Ricciarelli nel corso di una manifestazione a Terni dei mesi scorsi

Felsa, Nidil e Uiltemp, categorie dei somministrati, sono seriamente preoccupate per i lavoratori con i contratti in scadenza. La Somministrazione rappresenta una parte della forza lavoro a tempo determinato ed è presente in molte aziende del territorio umbro, spesso come in questa emergenza in prima linea per affrontarla. Basti pensare a chi ritira i nostri rifiuti o alla voce che risponde al numero verde anti Covid della nostra regione.

Lavoratori e lavoratrici che già prima di questa emergenza combattevano la loro battaglia con il precariato  e che in questo momento di incertezze, con un contratto a tempo determinato, sono più che mai a rischio, visto le chiusure o le riduzioni di molte aziende.

In tutti gli ammortizzatori sociali non è prevista la proroga di questi contratti: questi lavoratori quindi operano con la certezza di uscire dal mercato del lavoro e con il rischio di non poter accedere alla Naspi (disoccupazione) in quanto necessitano di 13 settimane lavorative, periodo non sempre maturato. 

Inoltre alla ripresa delle attività si avrebbe un problema con le novazioni contrattuali sullo stesso utilizzatore di questi lavoratori, legata al Decreto Dignità e alla necessità di apporre una causale, che ne impedirebbe di fatto la riassunzione.

A fronte di tutto ciò si chiede alle aziende e alla politica di non lasciare nel dimenticatoio una fetta importante della forza lavoro che rischia di rimanere a casa tutelata solo in parte dal Decreto “Cura Italia”.

Felsa, Nidil e Uiltemp Umbria

Perugia, 26 marzo 2020