Infortuni sul lavoro ancora in aumento in Umbria, sindacati: mettere questo tema al centro del dibattito politico

A Foligno assemblea di Cgil, Cisl e Uil con Rls e Rlst: la nostra piattaforma, presentata 10 mesi fa, non è stata degnata di risposta
 
“I dati Inail 2024 purtroppo lo confermano: il fenomeno degli infortuni nei luoghi di lavoro in Umbria, anche mortali, è ancora vasto e sta toccando livelli di allarme sociale. Anche se in Umbria ci sono stati meno decessi nei primi 7 mesi del 2024 (11 contro le 17 del 2023) non possiamo abbassare la guardia, visto che il numero di denunce di infortunio e di malattie professionali è aumentato ancora (6.292, +281 sul 2023)”. Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria rilanciano da Foligno la loro piattaforma su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e lo fanno riunendo in assemblea, ancora una volta, Rls e Rlst, ovvero le lavoratrici e i lavoratori che nei luoghi di lavoro svolgono il ruolo di rappresentanti a tutela della sicurezza delle loro colleghe e dei loro colleghi.
Ad aprire i lavori la relazione del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, L’incontro, presieduto dal segretario regionale Uil Umbria Fabio Benedetti, ha poi visto l’intervento di Rsl e Rlst di tutti i settori. A seguire quelli dei segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil Umbria), Angelo Manzotti (Cisl Umbria) e Maurizio Molinari (Uil Umbria).Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza Cgil nazionale, ha concluso i lavori riconoscendo l’importante percorso unitario avviato in Umbria.
“Quello di oggi è un appuntamento importante che vogliamo utilizzare per richiamare ancora una volta l’attenzione di tutta la nostra comunità su questo tema, a dieci mesi dalla presentazione della nostra piattaforma unitaria alle Istituzioni, sulla quale sia la Giunta Regionale che le associazioni datoriali non ci hanno degnato di una risposta – hanno rimarcato i sindacati nei loro interventi – Lo facciamo oggi alla vigilia della campagna elettorale per la Regione, con l’obiettivo di inserire questa piattaforma nella discussione programmatica delle forze politiche”.
I dati sugli infortuni sul lavoro in Umbria indicano che il settore più colpito è quello dell’industria e servizi con 4623 denunce di infortunio nei primi 7 mesi del 2024 (entrando ancora più nel dettaglio 1252 nell’industria, 652 nell’artigianato, 1112 nel terziario. In agricoltura siamo passati da 435 a 453. Gli infortuni crescono a Perugia da 694 a 813 come a Terni, da 120 a 130 anche se in provincia di Terni le denunce sono scese nei sette mesi di riferimento, da 1250 a 1215, salendo di conseguenza di più in quella di Perugia da 4761 a 5215.

Ad infortunarsi di più sono le classi di età che vanno da 45 a 59 anni.
“L’impegno messo in campo negli ultimi anni, attraverso le modifiche normative e l’aumento delle risorse umane ed economiche negli organi di controllo, è certamente un segnale importante che sta già facendo registrare una crescita rilevante nel numero delle indagini e verifiche svolte nei luoghi di lavoro – hanno osservato Cgil, Cisl e Uil – ma questo non è assolutamente sufficiente per affrontare i problemi, in particolare in settori a rischio come in agricoltura e l’edilizia, dove anche l’irregolarità del lavoro è più diffusa”.

I sindacati chiedono dunque che la Regione si faccia promotrice di una continua collaborazione tra Inail, Inps, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Carabinieri e Usl, per garantire un lavoro “degno e dignitoso”, che significa senz’altro un lavoro con più salute e sicurezza, un’attenzione all’appalto e al subappalto che abbassa la qualità del lavoro. E un lavoro “con la giusta retribuzione e assunzioni effettive per tutti i lavoratori, garantendo l’emersione a chi è costretto a lavorare in nero”. Il tutto con un ruolo sempre maggiore anche delle istituzioni locali.

Oltre alla formazione di tutti i lavoratori (compresi quelli stranieri) e dei datori di lavoro, Cgil, Cisl e Uil chiedono che nelle aziende vi siano investimenti sull’utilizzo di nuovi materiali (materie prime che in lavorazione non compromettano la salute), di nuove tecnologie, che possono non soltanto ridurre la gravosità e la pesantezza del lavoro, ma anche garantire sempre di più chi lavora echi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro.

È poi determinante, secondo le organizzazioni dei lavoratori, dare vita ad un progetto di diffusione della cultura della sicurezza, unita alla affermazione dei diritti dei lavoratori nelle scuole medie superiori.
“In Umbria l’attuale Giunta Regionale non ha voluto ascoltare le nostre ragioni e non ha preso minimamente in considerazione le nostre proposte, fatta eccezione per un intervento sui colpi di calore nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, che è servito comunque a scongiurare eventi gravi rispetto ai fenomeni climatici – hanno sottolineato ancora i sindacati nei loro interventi – È stata un’ordinanza tardiva, rispetto a quando il sindacato l’aveva richiesta, ma estremamente utile e per questo va riproposta ed estesa.
Questo era uno tra i punti che proponevamo nella piattaforma e che a nostro avviso dovrebbe essere anche estesa. Per tutti gli altri
vogliamo ripartire da questa giornata per  migliorare le condizioni di vita e di salute, la sicurezza e l’ambiente di lavoro in Umbria. Dobbiamo farlo tutti insieme – hanno concluso Cgil, Cisl e Uil – pretendendo risposte dalle Istituzioni e dalle imprese che non possono più rimanere in silenzio”.

Osservatorio Regionale Appalti:  poche luci e molte ombre

A 7 mesi dal rinnovo del CCNL delle cooperative sociali la gran parte dei comuni umbri non ha ancora riconosciuto i maggiori costi alle cooperative

Chiesto un incontro ai Sindaci dei 12 Comuni capofila, per verificare l’adeguamento dei contratti con le cooperative sociali e l’applicazione della LR 2/2024

Perugia, 13 Settembre 2024 – Alcune luci e molte ombre: a 7 mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale di lavoro della cooperazione sociale, in Umbria solo una piccola parte dei “committenti”, ovvero stazioni appaltanti pubbliche, ha adeguato i contratti e recepito le novità normative. A denunciarlo è l’Osservatorio regionale dell’Umbria su appalti ed accreditamenti, formato da centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative, Agci) e organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs), che stamattina nel corso di una conferenza stampa ha presentato un report sul “riconoscimento del valore della cooperazione sociale”.

Il nuovo contratto dei lavoratori delle cooperative sociali, in vigore dal 1 febbraio, ha migliorato le retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro sociale. In Umbria sono 280 le cooperative sociali attive, che erogano complessivamente servizi per un valore di 260 milioni. Gli addetti nel settore sono 9.500, di cui 1000 persone disabili o svantaggiate, ed erogano servizi a 80.000 cittadini, rappresentando un attore fondamentale del welfare locale.

Per le cooperative sociali il nuovo contratto determina nel 2024 un incremento del costo del lavoro di 12 milioni di euro. In termini percentuali questo si traduce in un incremento del costo del lavoro di oltre il 5%, che a regime arriverà ad oltre 15 punti percentuali. E dato che il 90% dei ricavi delle cooperative stesse proviene dalle amministrazioni pubbliche (USL, Comuni ed altri enti), la sostenibilità del welfare locale è a rischio in assenza di un pieno riconoscimento da parte delle amministrazioni pubbliche dei dovuti incrementi a favore delle cooperative sociali.

L’Osservatorio regionale appalti ha monitorato il livello di adeguamento dei contratti ed ha presentato alla comunità regionale i risultati del monitoraggio.

In Umbria – afferma Andrea Bernardoni, coordinatore dell’Osservatorio Regionale Appalti – analizzando l’adeguamento dei contratti delle amministrazioni pubbliche con le cooperative sociali la situazione presenta poche luci e molte ombre. Tra le luci si sono l’adeguamento delle tariffe dei servizi accreditati effettuato dalla Regione Umbria nel giugno scorso; l’adeguamento dei contratti relativi ai servizi sociosanitari effettuato dalla Usl Umbria 2; ed il percorso avviato dalla Usl Umbria 1. La situazione più critica, invece, è quella relativa alle cooperative di inserimento lavorativo. La quasi totalità dei contratti tra queste cooperative e le amministrazioni pubbliche non sono infatti stati adeguati”.

Tra le ombre – continua Monica Di Angelo, vice-coordinatrice dell’Osservatorio regionale appalti – ci son i Comuni della regione. Dal monitoraggio che abbiamo effettuato emerge che la gran parte di questi non ha adeguato i contratti e, anche i comuni che hanno effettuato alcuni adeguamenti lo hanno fatto solo per alcuni contratti in modo molto limitato”.

L’Osservatorio Regionale Appalti, vista la situazione particolarmente critica, ha scritto ai 12 sindaci dei Comuni capofila delle zone sociali chiedendo un incontro urgente per rimuovere gli ostacoli che stanno rallentando l’adeguamento dei contratti con le cooperative e verificare il livello di applicazione della LR 2/2024. Una legge molto importante, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa regionale, che vuole assicurare la qualità del lavoro e dei servizi alla persona, promuovendo anche l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e utilizzando lo strumento delle procedure di gara riservate, previste dal codice dei contratti pubblici.

Per L’Osservatorio regionale appalti la LR 2/2024 è una legge importante, da applicare in modo puntuale, come fatto ad esempio dall’Azienda USL Umbria 2 che ha recente pubblicato una gara per i servizi socio sanitari che l’Osservatorio Regionale Appalti ha giudicato in modo positivo.

Perugia, 13 settembre 2024

Fonte: Fisascat Cisl Umbria

“Basta morti sul lavoro”: Cgil, Cisl e Uil Umbria rilanciano la “Piattaforma per la Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro dell’Umbria”

PERUGIA, 6 settembre 2024 – “Basta morti sul lavoro”: Cgil, Cisl e Uil Umbria rilanciano la piattaforma per la promozione di un “Patto per la Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro” con l’obiettivo di aggiornarla. L’attivo dei Rls e Rlst dell’Umbria di martedì 10 settembre alle ore 10,00, che si terrà presso la sala riunioni della Cisl di Foligno in via La Louviere, 1, sarà aperto con la relazione del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, la quale partirà da una fotografia della situazione umbra.
L’incontro, presieduto dal segretario regionale Uil Umbria Fabio Benedetti, vedrà l’intervento dei Rsl e Rlst di tutti i settori. A seguire quelli dei segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil Umbria), Angelo Manzotti (Cisl Umbria) e Maurizio Molinari (Uil Umbria). A concludere i lavori sarà Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza Cgil nazionale.
“Con questa iniziativa – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil Umbria – proseguiamo il nostro percorso di riflessione sul tema fondamentale della Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro. Ciò nella consapevolezza che purtroppo il fenomeno degli infortuni e quello delle malattie professionali, nonostante gli sforzi, continuano a crescere”.

Tutti gli organi di informazione sono invitati a partecipare

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