Marcelli (Cisl Terni-Orvieto): “Serve un nuovo Patto sociale con Terni laboratorio del green new deal per un nuovo modello di sviluppo di manifattura sostenibile”

Il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Terni-Orvieto Riccardo Marcelli

Si è aperto con un ricordo a Pierre Carniti, ex Segretario della Cisl scomparso due anni fa, il Coordinamento della Cisl di Terni, organizzato durante la giornata mondiale per l’ambiente al quale hanno partecipato il segretario regionale Gianluca Giorgi e il segretario regionale generale Angelo Manzotti. 

Nella relazione introduttiva il Responsabile della Cisl di Terni Riccardo Marcelli, ha rilanciato i temi della sostenibilità ambientale economica e sociale che deve proporre Terni e il suo comprensorio come laboratorio del Green new deal trasformando le problematiche del Covid-19 in opportunità in considerazione del fatto che ci sono aziende del territorio che sono già impegnate nel promuovere la sostenibilità ambientale, la riqualificazione urbana, i processi di innovazione e l’economia circolare. Terni deve rafforzarsi nel ruolo di città della manifattura, una manifattura sostenibile. 

In questi mesi sono tanti i settori che hanno sofferto. Dei 21.579 lavoratori ammessi alla cassa integrazione in Umbria, un terzo sono della provincia di Terni. 934 aziende artigiane ternane hanno effettuato la domanda al fondo Fsba interessando 3.656 lavoratori. Il tetto salariale nel settore edile è sceso a marzo del 60 per cento, ad aprile addirittura dell’80 per cento. Le conseguenze del lockdown dovrebbero produrre un calo del Pil superiore all’8% per il 2020 (Banca d’Italia). Senza dimenticare il turismo con Orvieto che negli scorsi mesi ha visto azzerarsi le entrate derivanti da i parcheggi, visita al pozzo di San Patrizio,  tassa di soggiorno. Analogo discorso vale per la Valnerina perché il turismo non è un settore che si può vendere via social: le persone vogliono viverlo. 

In questo periodo sono emerse nella provincia di Terni tutte le criticità legate alla frammentazione dei contratti che hanno confermato l’appiattimento al ribasso dei diritti dei lavoratori. Come Cisl, tra le altre battaglie, stiamo sostenendo quella per il riconoscimento di una indennità di cassa in deroga per i lavoratori a domicilio, sia per quelli occupati nel settore industria che per quelli impiegati nel settore artigiano, rimasti fuori da tutto: era stata inclusa nell’accordo regionale ma poi rigettata. 

Con la nostra sede aperta, seppur con modalità diverse, abbiamo convissuto con vecchie e nuove povertà, segnalando per esempio, come a diversi bambini veniva negato l’accesso allo studio da casa perché privi di strumenti o di connessione, a cui successivamente le istituzioni scolastiche hanno posto rimedio. Il tema della connessione rimane drammaticamente attuale e deve diventare un servizio essenziale alla pari di acqua luce e gas.

Come se non bastasse ciò, sono diventate incandescenti le vertenze di Ast, Treofan, Sangemini. 

Come è noto nei giorni scorsi il Ceo di ThyssenKrupp Martina Merz ha annunciato una riorganizzazione interna che “comporterà la ricerca di soluzioni nuove al di fuori di TK o in partnership, per diverse società del gruppo ed impianti di produzione in diversi paesi, tra cui Acciai Speciali Terni”. La riproposizione della trama di un film già visto e che qualcuno sta cercando di proiettare nonostante la pandemia. Dobbiamo evitare che il declino che ha caratterizzato l’area Ternana negli ultimi decenni non si trasformi in un ulteriore cedimento. Ast rimane un sito altamente competitivo con produzioni di eccellenza, il cui futuro deve continuare ad essere inquadrato come sito integrato e strategico.  Un’Acciaieria strategica a condizione che sia strategico tutto il territorio: per questo è fondamentale, oltre alla messa in opera del progetto scorie, il completamento e il rafforzamento della rete delle infrastrutture sia materiali che immateriali.  Ogni forma di connessione andrebbe rafforzata. Risulterebbe determinante mettere in opera interventi risolutivi sulla mobilità urbana, tenendo finalmente conto della pianificazione integrata dell’area ternana e implementando azioni ispirate alle migliori pratiche europee. Come non rammaricarsi della chiusura del viadotto di Montoro? Un rischio, almeno quello sulla tratta per Civitavecchia, tra l’altro non ancora conclusa, segnalato mesi fa sia in sede parlamentare che regionale. 

Per Ast i nuovi assetti del Gruppo non mettano in discussione gli investimenti e la tenuta occupazionale del sito.

Per Treofan è stato richiesto un piano industriale scritto che contenga riferimenti certi all’organizzazione, ai mercati di riferimento, agli investimenti, all’occupazione, ai rapporti della stessa Treofan all’interno del gruppo Jindal, all’organigramma e al valore aggiunto dei prodotti, volto ad un consolidamento e ad uno sviluppo dell’unità produttiva di Terni. Un progetto industriale coadiuvato anche dalle necessarie risorse economiche di investimento.

La Sangemini del gruppo Ami è in concordato in bianco. Nonostante le rassicurazioni, la continuità aziendale ed occupazionale viene messe a repentaglio dalle scelte quotidiane dell’Azienda che stanno logorando i lavoratori, in attesa dell’eventuale Piano di rilancio che necessariamente debbono tener conto di marchi storici come Sangemini, Amerino, Fabia, Grazia e Aura. Le istituzioni,  a tutti livelli, dovranno giocare la loro parte. 

Se da una parte seguiamo con interesse le evoluzioni nell’area Ex Basell dall’altra siamo preoccupati per la piastra logistica di Maratta la cui asta è andata nuovamente deserta nonostante le rassicurazioni ricevute in Regione qualche mese fa. Determinante sarebbero i lavori di bonifica per il sito Sin, in attesa ancora della bretella di Prisciano.

Nel comprensorio ci sono aziende che stanno operando verso la sostenibilità. Ecco quindi la necessità di sfruttare le risorse della programmazione europea 2021-2027 per avere una Terni più intelligente, una Terni più connessa, una Terni più verde, una Terni più sociale, una Terni più vicina alle persone. Le risorse ci sono. 

L’idea di trasformare Terni in laboratorio nel New green deal è quella appunto di aggregare tutti questi soggetti che già esistono, chiedendo ad ognuno con lo scambio delle buone prassi, realizzando un modello di Terni, non per spolverare vecchi slogan, ma davvero per trasformarlo nel cuore verde d’Italia nella doppia accezione. Ci sono le professionalità per riuscirci  Nelle aziende serve una nuova figura, quella del Responsabile alla Sostenibilità ambientale economica e sociale. E per questo va visto positivamente l’istituzione di un corso di specializzazione Its in economia circolare. La sfida è quella di coinvolgere tutti gli attori, associazioni datoriali, forze politiche, istituzioni che debbono sostenere questi temi per sostenere un nuovo modello di sviluppo per sostenere le nuove generazioni. 

Il 20 per cento degli studenti universitari italiani sta studiando per lavori che al momento dell’ingresso al lavoro non esisteranno più, ma il 15 per cento sta studiando per lavori che esisteranno solo allora. Il 65 per cento dei bambini che frequentano le elementari faranno lavori di cui oggi non conosciamo neanche il nome. La formazione scolastica e professionale dovrà essere uno dei temi di discussione attraverso la promozione dell’analisi del fabbisogno territoriale e la creazione del libretto delle competenze. In questo scenario non è più rinviabile la nascita degli sportelli lavoro.

Il green new deal deve passare anche attraverso un nuovo efficiente sistema di welfare: la salute è un bene comune e deve essere affrontata come tale, nessun sistema economico può sopravvivere senza una sanità pubblica forte e adeguata. Anche in Umbria è necessario il rafforzamento delle politiche sociali – a partire da una legge sulla non autosufficienza che non può essere mortificata con ulteriori tagli -, della sanità, con la conseguente valorizzazione del lavoro pubblico. Attenzione però per far questo serve una comunità coesa, capace di innovare, reintroducendo due temi, ricerca e università, che sembrano fuori dall’agenda di tutti, soprattutto per quanto riguarda il comprensorio ternano. 

Tenendo presente questo scenario, il Coordinamento della Cisl di Terni sostiene la proposta della Cisl nazionale di lavorare con il Governo per un Patto Sociale utile a definire le riforme non più rinviabili per il nostro Paese

  • Riforma Capitalismo
  • Riforma Fisco
  • Riforma servizi pubblici e sanità.

Infine considerando che la Cisl ha compiuto 70 anni, si è convenuto di lavorare su alcune iniziative che possano ricordare la ricorrenza con il supporto del protagonismo delle categorie.

Coordinamento Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto

Terni, 5 giugno 2020