Terni, videoconferenza con il Prefetto. Chiesti i tamponi per i lavoratori dei servizi essenziali

Videoconferenza col Prefetto per la verifica delle attività per la prosecuzione delle attività produttive rispetto al DPCM del 22 marzo 2020: 3 quelle in deroga, 359 quelle collegate. 

Si è svolta oggi, 1° aprile, la conferenza telefonica tra i Segretari Generali di CGIL-CISL-UIL ed il Prefetto della provincia di Terni per aggiornare la situazione territoriale, come previsto dalla circolare Ministeriale, a garanzia dei lavoratori impegnati nei servizi essenziali e per conoscere il numero  delle aziende  che hanno fatto richiesta per poter proseguire le proprie attività lavorative.

Dall’incontro è emerso che le aziende che hanno richiesto al Prefetto di poter lavorare in deroga la DPCM, in quanto strategiche e/o a ciclo continuo sono risultate essere 3.

Le aziende che hanno comunicato al Prefetto la prosecuzione delle attività in quanto collegate a servizi essenziali risultano invece essere 359. L’insieme delle richieste viene analizzata quotidianamente dalla Prefettura insieme a Camera di commercio e Guardia di Finanza per verificarne la reale corrispondenza e collegamento a servizi essenziali.  

Dall’azione svolta si è potuto verificare che la maggioranza delle richieste è congrua alle attività svolte e soprattutto legata alle filiere dell’agroalimentare, del commercio e dei trasporti. Laddove è stata registrata una incongruità ci è stato comunicato che si è proceduto allo stop delle attività lavorative stesse.

Come Organizzazioni Sindacali, ritenendo importante l’azione di coordinamento e verifica fin qui svolta ai fini del contenimento del contagio, abbiamo ribadito la necessità di non abbassare la guardia rispetto a fenomeni che potrebbero verificarsi in questi giorni anche in ragione dell’andamento dei contagi.

Inoltre abbiamo ribadito la necessità di monitorare in modo più stringente le attività nei settori essenziali al fine di tutelare al massimo i lavoratori coinvolti con particolare attenzione a chi consegna a domicilio, ai punti vendita, agli sportelli bancari e postali, alla sanità tutta comprese le case di cura e chi vi opera dentro, senza dimenticare farmacisti e operatori della raccolta rifiuti (eccetera). Sarebbe opportuno soprattutto sottoporre i lavoratori di quest’ultime categorie al tampone.   

Riteniamo questo incontro utile ad approfondire criticità ancora presenti e soprattutto propedeutico ad un riaggiornamento anche a fronte di eventuali e nuove disposizioni ministeriali nella consapevolezza che oggi più che mai serve un alto senso di responsabilità di tutti.

Claudio Cipolla (Cgil Terni), Riccardo Marcelli (Cisl Terni), Gino Venturi (Uil Terni)