
Nella foto, il segretario generale aggiunto Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini assieme al segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti in una delle conferenze stampa che si sono tenute nel 2022 per trattare della Cava di Spoleto
“Le istituzioni e la politica hanno tradito le aspettative dei lavoratori e dei cittadini”. Sono parole nette quelle del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e del segretario generale aggiunto Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini, che ancora una volta tornano sulla Cava di Spoleto, una realtà produttiva che negli anni ha dimostrato di essere fondamentale per lo sviluppo dell’intera area spoletina e che al suo interno ha vissuto addirittura una staffetta generazionale. “Con le decisioni prese dal Comune, nel rinnovare la concessione anche in assenza di un piano industriale, non intravediamo prospettive in continuità con questo passato, sia per la sua occupazione che per l’intero territorio”.
Manzotti e Petrini ripercorrono le tappe della mobilitazione della Cisl Umbria e della sua categoria delle costruzioni dell’appena trascorso 2022 e rilanciano per questo 2023. Un 2022 che ha visto la Cisl Umbria e la Filca Cisl Umbria, in completa solitudine, nello scrivere all’amministrazione comunale, fare conferenze stampa, dare visibilità alla questione sino ad arrivare ad incontrare il sindaco. “A noi era stato garantito che senza un piano industriale non sarebbe stata concessa alcuna proroga o concessione –hanno detto i due sindacalisti-. Impegno importante soprattutto perché a noi risultava esserci un imprenditore interessato a questa realtà produttiva, che tra l’altro ci siamo premurati di presentarlo (assieme al suo avvocato, Pietro Magrini, che è delegato a portare avanti la trattativa) alle istituzioni regionali, che però anche loro non hanno dato una risposta risolutiva ai bisogni dei lavoratori e di un territorio sempre più in difficoltà. Non vogliamo favorire o penalizzare nessuno, ma vogliamo che venga scelta l’opzione migliore per i lavoratori, i cittadini e il territorio. Se la politica e le istituzioni non portano avanti le istanze del territorio e del bene comune, aumenteranno sempre di più l’astensione e la disaffezione per la politica e le istituzioni. Anche per questo ci aspettiamo di essere convocati presto dal Comune per un confronto. Un confronto necessario che i lavoratori, oggi disoccupati, si aspettano e che diventa fondamentale anche per lo sviluppo dell’intero territorio”.
Cisl Umbria e Filca Cisl Umbria
Spoleto, 4 gennaio 2023

Non solo il Comune di Perugia “per problemi di software”, ma anche i lavoratori della Regione Umbria (a parte coloro che lavorano al Consiglio Regionale) e dell’Arpal avranno gli arretrati contrattuali, relativi al triennio 2019/2021, non entro questo dicembre, come previsto dagli accordi nazionali, ma a gennaio 2023.
Sarà un Consiglio Generale, quello della Fnp Cisl di Foligno, in concomitanza con l’assemblea nazionale della Cisl che vedrà la partecipazione da tutta Italia di delegati e pensionati all’appuntamento romano “Migliorare la manovra. Contrattare le riforme”. Dall’Umbria domani, 15 dicembre 2022, partirà una nutrita delegazione, ma i territori non rimangono fermi a guardare e il Consiglio generale dei pensionati della Cisl di Foligno, programmato da tempo, ha posto tra i primi punti all’ordine del giorno proprio quello della Legge di Bilancio. “Questa legge – chiarisce il segretario generale Fnp Cisl di Foligno Sante Fraccalvieri, anticipando parte della sua relazione introduttiva – dovrà essere approvata entro la fine dell’anno e, inevitabilmente, avrà ricadute anche nei nostri territori e quindi anche tra i nostri iscritti”. Tra ciò che più preoccupa la segreteria Fnp Cisl di Foligno, che oltre a Sante Fraccalvieri è composta da Modesto Cesaretti e Rita Benincampi, ci sono la questione dell’inflazione, del rincaro del costo energetico e anche il tanto sentito tema della rivalutazione delle pensioni. “Dobbiamo tutelare in tal senso – spiega Fraccalvieri – tutti i pensionati, anche quelli che percepiscono una pensione che è quattro volte quella minima (ossia di chi percepisce 2 mila euro lordi, che al netto sono circa 1600)”. Altro punto che sarà affrontato, nel segno della continuità del lavoro portato avanti dalla federazione dei pensionati dell’Umbria, è quello della non autosufficienza. “Battaglia che da sempre ci caratterizza – sottolinea il segretario – in quanto un quadro normativo e risorse certe e continuative per tutelare chi non è autosufficiente sono e rimangono per noi una priorità. Quella della non autosufficienza, prima di tutto, è una battaglia di civiltà”. Massima attenzione, da parte della Fnp Cisl di Foligno, resta anche sul tema della sanità.
“Il dialogo e il confronto hanno dato i primi risultati e la Cisl, oggi, non scende in piazza e prende distanza dallo sciopero generale”. E’ il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti a prendere la parola. “I primi risultati – precisa – ci sono stati in ambito previdenziale. Con il Governo abbiamo calendarizzato un percorso per dare gambe a una piattaforma, tra l’altro, unitaria e soprattutto abbiamo scongiurato lo scalone della legge Fornero. Al Governo chiediamo però maggiori fondi per la sanità e soprattutto che siano rinnovati i CCNL, che sono scaduti ormai da troppo tempo. Ciò è necessario perchè veniamo da dieci anni di tagli lineari che hanno portato ad impoverire il sistema sanitario pubblico”. La Cisl Umbria, pur non scendendo in piazza, non fa quindi nessuno sconto ma critica il metodo. “La Cisl privilegia il dialogo e il confronto alla mobilitazione e quindi riguardo alla legge di Stabilità dobbiamo superare alcune criticità. Una di queste certamente riguarda i voucher, che per quello che ci riguarda significherebbe un ritorno al passato. Una penalizzazione soprattutto per i lavoratori del terziario e del settore agricolo. Proprio come la legge sul Caporalato che per noi rimane una priorità”. Sulla Flax Tax la Cisl Umbria insiste sul fatto che venga modificata: “Chi ha di più – chiarisce Manzotti – deve pagare di più”. Sull’indicizzazione delle pensioni, poi, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha affermato che non si possono mortificare coloro che percepiscono quattro volte il trattamento minimo (2000 euro lordi, che netti sono circa 1600). “Si tratta del ceto medio – precisa Manzotti -, pensionati che rappresentiamo”. Sulla non autosufficienza, la Cisl prosegue con la sua battaglia per la giustizia sociale e chiede investimenti strutturati e continuativi nel tempo.
