Locazioni brevi, è tutto oro quel che luccica?

Opportunità, ma anche depauperamento dei centri storici

 Intervento di Valerio Natili, coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale di Perugia

 

Partita come un’opportunità per guadagnare qualcosa da immobili spesso sfitti, oggi il fenomeno dei cosiddetti “affitti brevi” sferra colpi sotto alla cintura al mercato immobiliare dei centri storici in Umbria e crea dumping alle attività recettive “classiche”.

Basta armarsi di pazienza e cercare tra i principali siti specializzati l’offerta di appartamenti per brevi periodi di case nei Centri Storici Umbri.

Spuntano tantissimi appartamenti e ville ristrutturati, ben arredati, posizionati in angoli meravigliosi delle nostre città medievali. Se però ci inserisce l’ipotesi di una  lunga permanenza (sopra ai 30 giorni), il risultato è deludente, poche case disponibili, vecchie e poco attrattive. La soluzione al rebus è presto svelata.

Perché mai un proprietario sceglierebbe di affittare per quattro anni a 450€ al mese il proprio appartamento (con tutti i rischi assai noti di morosità e le notevoli adempienze burocratiche) quando si può destinare l’immobile a locazioni brevi, 70/80€ a notte, senza rischi… e spesso anche eludendo il fisco?

E’ un fenomeno complesso ed articolato che le maggiori città Europee ed Italiane stanno ora cercando di contenere. Se qualcuno con questo sistema si arricchisce tanti sono gli effetti negativi. Spopolamento, mercato degli immobili non più realistico, chiusura delle attività commerciali, distruzione del tessuto economico sociale e trasformazione del centro storico in set cinematografico in cui il protagonista non è più il residente ma il turista.

Contemporaneamente in un mercato così selvaggio c’è chi quotidianamente sostiene le spese per gestire un’attività recettiva, con tutte le incombenze del caso, generando occupazione e facendosi carico dei rischi di impresa.

Pertanto, in un panorama del genere, sono più gli effetti positivi che lo stesso determina oppure quelli negativi? Noi crediamo siano negativi e vanno a colpire anche chi fa business legato al turismo (hotel, agriturismi, strutture ricettive diffuse) che sono chiamate a rispettare regole rigide.

Il fenomeno ha necessità di essere governato, conciliando il più possibile le esigenze di tutti, partendo però da due punti fermi, non penalizzare chi fa impresa nel rispetto delle norme e tutelare il tessuto socio economico delle Città.

Perugia, 18 luglio 2023