25 Novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

by CISL LDS

Fra pochi giorni sarà il 25 novembre… una data importante per riflettere e rinnovare l’impegno per un importante e necessario cambio culturale

Sara Claudiani (Cisl): “L’emancipazione passa dal lavoro, dall’indipendenza economica”

La locandina del Coordinamento Donne Cisl Umbria, dedicata al 25 novembre 2020. E’ presente nelle varie sedi della Cisl in Umbria.

Il Coordinamento donne Cisl Umbria in questo preoccupante momento vede il 25 novembre come un’occasione per riflettere e continuare la battaglia contro la violenza sulle donne. Dramma che, neanche il Covid-19, è riuscito a fermare. Basti pensare che, durante il lockdown, le vittime di femminicidio disseminate sul suolo nazionale sono state ben 11. I dati – che scaturiscono da un confronto costante con il coordinamento donne Cisl Nazionale – sono sempre più preoccupanti: se gli altri reati sono diminuiti nei primi sei mesi del 2020, i femminicidi sono aumentati del 5 per cento. Da 56 a 60 donne uccise.

Neanche i dati sui maltrattamenti, stalking e stupri sono migliori. Durante la quarantena le chiamate al numero verde di emergenza 1522 sono raddoppiate rispetto al 2019, arrivando a 11.920. L’unico dato che vorremmo vedere aumentare, ma purtroppo non è così, è il numero delle denunce: dato che invece è drasticamente diminuito. Questo perché le donne spesso non sono credute, e a questa condizione di forte pressione si aggiunge la paura: gli abusi più violenti accadono dopo la denuncia, in quanto l’uomo vuole continuare a controllare, tentando in ogni modo di fermare chi ha avuto il coraggio di ribellarsi.

Pur avendo visto l’introduzione della legge “Codice Rosso”, servono procedure più rapide di allontanamento contro chi è violento. Le Regioni a riguardo dovrebbero sostenere tutti i costi dei centri di accoglienza e delle case sicure per le donne ed i loro figli.

Il 2020 sta diventando un anno orribile: se da un lato molte relazioni malate sono peggiorate per la crisi, dall’altro è nato lo “spionaggio solidale”, grazie al quale le violenze sono state segnalate agli organi competenti dai vicini di casa, dai riders (che consegnano i cibi a domicilio) e dai farmacisti.

La violenza ha varie forme: è fisica, è psicologica ed è economica. Per quest’ultimo aspetto la crisi è stata pesante: le donne sono rimaste chiuse in casa con i propri aguzzini perché hanno perso il lavoro o la cassa integrazione. Lo Stato e le Regioni devono aiutare queste donne, con politiche di reinserimento: il primo passo per uscire dall’incubo è la possibilità di lavorare, diventando così autonome.

La politica deve colmare il vuoto normativo che riguarda le molestie sessuali sui luoghi di lavoro e studio, dove lo squilibrio tra uomo e donna è alla base di ogni violenza. Basti pensare che su 100 posti di lavoro persi il 55 per cento è di una donna. Inoltre il 65 per cento delle donne con figli piccoli non lavora. Il trend di questi ultimi anni ci fa prevedere per il 2021 un calo delle nascite pari al 4,5 per cento rispetto al 2019, in un Paese che già occupa gli ultimi posti in Europa in tema di natalità.

Dobbiamo continuare ad utilizzare e potenziare le quote rosa nelle aziende, in modo che a parità di curricula ed esperienze, i posti apicali siano raggiungibili anche dalle donne. A ciò si aggiunge l’ancora agognata parità salariale: in Italia le donne guadagnano il 30 per cento in meno rispetto agli uomini. Dobbiamo ispirarci agli Stati Uniti dove è stata eletta una donna, come vicepresidente, e spingere con la “Kamala’s generation” verso un vero patto sociale. Il Coordinamento donne Cisl si schiera contro la disparità salariale di genere ed anche per questo chiediamo che il 50 per cento del Recovery Fund, da presentare entro gennaio 2021, sia dedicato alle politiche di genere, con interventi strutturali e non più parziali.

Sara Claudiani

Coordinatrice Donne Cisl Umbria

Il 25 novembre in casa Cisl per approfondire il “Codice Rosso”

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in Cisl è tutta dedicata al “Codice Rosso” per offrire ai presenti un momento di approfondimento e riflessione sulla nuova normativa, aspetto fondamentale nella difesa di genere ma non sufficiente per arginare un fenomeno purtroppo ancora dilagante: quello della violenza di genere.

Ad illustrare gli aspetti tecnici e legislativi è stata l’avvocato Romina Pitoni, che ha sottolineato tra le altre cose l’importanza della prevenzione e quella di non rimanere sole. Ad introdurre i lavori di questo pomeriggio, 25 novembre, che si sono svolti in Cisl a Perugia, è stata la coordinatrice donne Cisl Umbria Sara Claudiani che ha puntato l’attenzione sul mercato del lavoro e sulla divergenza di genere “che trova forma sia nelle assunzioni che nelle carriere per arrivare a investire anche gli aspetti retributivi. Il superamento di questa disparità – ha detto la coordinatrice- può essere compiuta solo attraverso un cambio culturale, nel quale si metta al centro il valore e il rispetto della persona. Si deve iniziare a pensare a come rendere compatibili i tempi di lavoro con quelli di vita e di cura: questione questa che ancora oggi, a causa di retaggi culturali, grava quasi esclusivamente sulle donne che spesso non trovano l’adeguato supporto nell’offerta di servizi”.

Il segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti, riprendendo i temi toccati dalle relatrici dell’incontro, ha ribadito “come sia arrivato il momento di compiere quel tanto auspicato cambio di passo, sul quale il sindacato si sta impegnando e continuerà a impegnarsi attraverso la contrattazione e la bilateralità. Il cambiamento implica una vera e propria rivoluzione culturale: dobbiamo pensare in termini di “persona”, superando la questione di genere. Questo sarà possibile solo attraverso la sensibilizzazione delle nuove generazioni, le famiglie, il sistema scolastico e l’impegno quotidiano di tutti noi”.

La Fit Cisl Umbria al 25 Novembre umbro: “No alla violenza di genere”