Tariffe socio assistenziali, Valerio Natili (Fisascat Cisl Umbria): “Bene l’adeguamento delle tariffe, ma ora inizia una nuova fase”

Nella foto, il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili al Congresso Regionale Cisl Umbria del 24 e 25 marzo 2022

“La Regione Umbria riconosce alle Imprese che operano nel settore socio assistenziale un adeguato corrispettivo economico in grado di garantire buoni standard dei livelli di assistenza. Ecco perché questa è una buona notizia per i lavoratori e per i cittadini”. Così il segretario generale della Fisascat Umbria, Valerio Natili.

“La Fisascat Cisl, nell’apprendere dalla stampa questa decisione – prosegue Natili – manifesta il suo apprezzamento per un provvedimento atteso da molti anni, un provvedimento il cui ritardo è stato causa di molte criticità, sia per gli attori coinvolti che per l’utenza. Il mancato adeguamento ha determinato negli anni un peggioramento delle condizioni di lavoro per chi opera in tale settore, che si è caratterizzato più volte per la predisposizione, ad opera delle stazioni appaltanti, di bandi di gara che hanno lasciato spazio all’ingresso di operatori poco credibili. La Fisascat Cisl, unitamente alle altre sigle sindacali, chiederà un incontro alle Centrali Cooperative al fine di riprendere quella contrattazione integrativa territoriale che nella nostra regione è ferma da venti anni”.

“Con l’adeguamento delle tariffe – continua Natili – è auspicabile che molte Cooperative, che al momento si trovano in uno stato di crisi, possano fuoriuscire da tale situazione e conseguentemente ritirare tutti quei provvedimenti che gravano sulle retribuzioni dei soci lavoratori i quali in troppi casi subiscono decurtazioni dello stipendi per sostenere economicamente la Cooperativa in cui operano. L’adeguamento delle rette oltre a portare beneficio agli attori imprenditoriali, dovrà necessariamente garantire una qualità dei servizi in linea con gli standard previsti e garantire agli utenti servizi all’altezza delle aspettative. A questo punto chiederemo alla Regione Umbria di aprire una vera fase concertativa che sia in grado di far uscire il settore dalla logica (o per meglio dire illogica) degli appalti per arrivare ad un modello di accreditamento delle strutture Socio Sanitarie Assistenziali in maniera tale da garantire servizi e lavoro di qualità”.