Istituti penitenziari umbri, Fns Cisl Umbria: “Necessari strumenti di protezione individuale per operatori e detenuti”

by CISL LDS

Tutto in una lettera della categoria della sicurezza inviata questa mattina, 3 aprile, alla Regione Umbria

E’ la Fns Cisl Umbria, categoria della sicurezza, a ritornare sulla questione sicurezza negli istituti penitenziari regionali e lo fa, questa mattina (3 aprile) attraverso una lettera aperta indirizzata alla presidente della Regione Donatella Tesei, all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e a tutti i gruppi consiliari regionali.

Nella comunicazione se da una parte viene sottolineato come si apprezzi quanto recentemente deliberato riguardo alla predisposizione dei test immunologici per gli operatori dei servizi essenziali (fra questi anche il personale di polizia penitenziaria), dall’altra viene manifestata l’urgenza e la richiesta che a queste analisi sia sottoposta anche la popolazione detenuta. “E’ evidente – si legge nel documento inviato alla Regione firmato dal segretario generale regionale Fns Cisl Umbria Luca Covarelli – che qualora dovessero riscontrarsi casi positivi tra i detenuti, la problematica assumerebbe caratteri ancor più rilevanti, dovendo trasferire tali soggetti negli idonei nosocomi regionali, con conseguente impegno di personale di polizia penitenziaria posto alla vigilanza”.

La Fns Cisl Umbria chiede inoltre di fornire a tutto il personale e agli stessi detenuti guanti e mascherine. “Questo perché – spiega la categoria cislina – questi rappresentano al momento un valido strumento di difesa, considerato che all’interno delle carceri rimane difficile per i reclusi rispettare le distanze di sicurezza indicate. Pur capendo le difficoltà che si registrano per reperire e acquistare da parte delle amministrazioni pubbliche tali protezioni individuali – prosegue – ci permettiamo di suggerire anche di interessare qualche imprenditore umbro che, nello spirito di solidarietà che in questo particolare momento viene fortemente vissuto da tutti, possa impegnarsi per far fronte a tale fornitura”.

Anche in Umbria l’accordo per la cassa integrazione in deroga

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“Anche in Umbria oggi è stato sottoscritto l’accordo per la cassa integrazione in deroga”. Nel darne notizia, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) sottolinea come “l’accordo firmato nella tarda serata di ieri, a livello nazionale, tra sindacati, Abi e associazioni datoriali in merito alle procedure di anticipo della cassa integrazione in deroga e degli altri ammortizzatori sociali sia importante per i lavoratori che per effetto del Covid-19 si sono visti interrompere drasticamente il proprio rapporto di lavoro”.

Smart working nelle pubbliche amministrazioni. Talevi (Cisl Fp Umbria): “In Umbria il dato è positivo, ma si può fare meglio”

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Nella foto il responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

La drammatica emergenza Covid-19 ha portato il Governo ad emanare provvedimenti che hanno fatto divenire lo smart working lo strumento prioritario per il lavoro amministrativo dei pubblici dipendenti.

Il Ministero della Funzione Pubblica ha emanato i primi dati, regione per regione, e l’Umbria è la quarta regione in Italia per applicazione di questo importante strumento di lavoro, con 1106 impiegati coinvolti pari al 61,5% del totale degli impiegati coinvolgibili, tenendo conto che i servizi essenziali devono essere garantiti con la presenza in ufficio.

Meglio dell’Umbria, solo il Lazio, Emilia Romagna e Marche. Si tratta di dati molto incoraggianti che, stante purtroppo il perdurare dell’emergenza sanitaria, possono essere migliorati. La Fp Cisl Umbria monitorera’ ente per ente la situazione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e dei cittadini cui devono essere garantiti i servizi necessari, quali da lunedì anche l’erogazione dei buoni spesa.

La Fp Cisl Umbria ritiene che lo strumento dello smart working, coinvolgendo i lavoratori, possa essere utilizzato anche dopo la fine dell’emergenza (con percentuali ipotizziamo sino al 30%) perche’ strumento atto a cambiare l’approccio lavorativo, portando il lavoratore a produrre in base agli obiettivi dati dal dirigente e condivisi dal lavoratore stesso.

Per questo, concluso questo drammatico periodo, sara’ necessario, con il massimo coinvolgimento dei lavoratori affrontare in ogni luogo di lavoro il tema dell’organizzazione degli uffici al fine di coniugare la valorizzazione del personale con la migliore erogazione dei servizi ai cittadini ed al territorio. 

Luca Talevi

Responsabile Cisl Fp Umbria

Ast, chiude il sito produttivo fino al 3 aprile

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Nella tarda serata di ieri, dopo la messa in mora da parte delle segreterie territoriali, l’AD di Acciai Speciali Terni ha comunicato la chiusura di tutto il sito fino al 3 aprile 2020. Questo è un risultato ottenuto in ottemperanza dell’ultimo DPCM del 22 marzo 2020 e grazie alla mobilitazione che i lavoratori di AST e delle ditte terze, hanno sostenuto in questi 15 giorni di trattativa, con un’azienda che ha cercato fino all’ultimo minuto di produrre.

Lo stesso AD ha comunicato la necessità di completare le spedizioni e alcune lavorazioni al CDF legate al biomedicale. Le segreterie Territoriali hanno assunto come obbligo morale oltre che di legge procedere in tal senso, dando tutta la disponibilità all’azienda. Vista anche l’impossibilità di verificare concretamente l’utilizzo dei tanti materiali, le segreterie territoriali si sono rese disponibili ad avviare un percorso con le RSU che garantisse le lavorazioni previste, non si accetta invece che il biomedicale venga utilizzato in maniera strumentale per eludere e non rispettare il DPCM.

L’azienda, infatti, ha interrotto la riunione per motivi di tempo, chiedendo un aggiornamento comunicando però la piena operatività dei lavoratori delle spedizioni e di CDF a partire da oggi alle ore 14. L’azienda ancora una volta procede in maniera unilaterale anche attraverso comunicazioni a trattativa in corso, complicando ancor di più un confronto svolto tutto in videoconferenza e che arrivato fino alle 02.00 e ripreso alle 09.00 del 24.03.2020 a causa dei ritardi dell’azienda.

A seguito di quanto sopra le segreterie territoriali con grande senso di responsabilità chiedono alle RSU di verificare se già dalle 14.00 di oggi, si può ripartire nel rispetto dei codici ATECO, della salute e sicurezza e il rischio connesso al contagio coronavirus, contrariamente si riservano le azioni del caso per tutelare i lavoratori.

Terni, 24 marzo 2020

Le Segreterie Territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic, Ugl, Usb Terni

Confronto tra sindacati e presidente Tesei: “Chiudere attività non essenziali, controlli rigorosi in tutte le altre”

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Urgente rifornire di Dpi le strutture sanitarie ed effettuare i tamponi sul personale

Si è concluso l’incontro – per via telematica – tra Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria e la presidente della Regione Donatella Tesei. In apertura, i sindacati hanno ribadito la necessità di garantire la massima attenzione nel rispetto dei Dpcm e del protocollo sindacati-imprese, imponendo la chiusura di tutte le attività non essenziali e il rispetto integrale delle norme di sicurezza in tutte le realtà in cui la produzione dovrà continuare. Tra queste, stando al Dpcm di ieri, i sindacati hanno sottolineato che non rientra Ast.
Cgil, Cisl e Uil hanno poi chiesto la massima collaborazione, anche ai prefetti di Perugia e Terni, nell’applicazione del decreto, incontrando la disponibilità della presidente Tesei ad esercitare, nell’ambito delle sue competenze, un controllo il più rigoroso possibile, attivando tutti gli organi di ispezione preposti.
Altro tema estremamente urgente trattato nell’incontro è stato quello della dotazione di dispositivi di protezione individuale presso le strutture sanitarie. I sindacati hanno infatti evidenziato il permanere di criticità intollerabili e sollecitato un intervento immediato che preveda anche l’effettuazione di tamponi a tutto il personale sanitario, per “difendere chi ci difende ogni giorno”.
La presidente Tesei ha sottolineato di essere in contatto costante con la protezione civile per l’approvvigionamento di mascherine a norma, ma permangono evidentemente delle difficoltà (anche per quanto riguarda la dotazione di nuovi respiratori) che vanno immediatamente superate, al di là di ogni rimpallo di responsabilità. Da parte loro, Cgil, Cisl e Uil, anche attraverso le rispettive segreterie nazionali, faranno pressione sul ministro della Salute Roberto Speranza, affinché vengano immediatamente sanate tutte le lacune.
Infine, è stato affrontato il tema delle case di cura e di riposo, luoghi particolarmente sensibili nell’emergenza sanitaria. Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto e ottenuto l’impegno della presidente ad attivare, per tramite dell’assessore alla Salute, un tavolo di coordinamento con i sindacati dei pensionati a massima tutela delle persone anziane ospiti di queste strutture.

Coronavirus: Cgil, Cisl e Uil Umbria, numerosissime violazioni nei luoghi di lavoro. Fermare la produzione

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I segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil (Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti, Claudio Bendini)

“Numerosissimi casi di violazioni” delle norme sottoscritte dalle parti per il contrasto alla diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Le denunciano oggi Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, in una lettera indirizzata alle associazioni datoriali e ai prefetti di Perugia e Terni. I sindacati parlano di “indisponibilità delle mascherine, mancato rispetto delle distanze di sicurezza, ambienti non sanificati e turni a pieno regime”.

“Di fronte a questa gravissima situazione – scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – vi chiediamo di intervenire immediatamente presso le aziende associate per bloccare la produzione laddove si riscontrano queste gravi incongruenze. Verificheremo il vostro intervento e, qualora non riscontrassimo un effettivo ed immediato adeguamento, vi preannunciano una nostra iniziativa, per il rispetto delle intese raggiunte a livello nazionale”, aggiungono i tre segretari.

Per Cgil, Cisl e Uil se da un lato è fondamentale garantire la tenuta economica del Paese, dall’altro ciò non può avvenire a scapito della salute dei lavoratori. “La salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, cosi come quella di tutta la comunità, debbono venire prima di tutto in ogni realtà produttiva – concludono Sgalla, Manzotti e Bendini – Chiediamo ai prefetti, al presidente della Regione, ai sindaci e a tutti gli organi competenti, a partire dai servizi di prevenzione e sicurezza, di farsi garanti della salute dei lavoratori umbri. Se la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non dovesse essere garantita ricorreremo a tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, incluso lo sciopero”.

Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil Umbria incontreranno la presidente Tesei: “Attivare misure in difesa del lavoro”

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In queste ultime ore uno dei problemi causati dall’emergenza del nuovo Coronavirus riguarda le ricadute sul mondo del lavoro. A tal proposito, Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria lunedì 2 marzo incontreranno la presidente della giunta regionale, Donatella Tesei, per richiedere misure in difesa del lavoro in questa fase di forte criticità.
 
In particolare, i sindacati, così come sta avvenendo in altre regioni, chiederanno alla presidente di sollecitare il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) ad autorizzare e a impiegare alcune risorse residue che negli anni scorsi sono state assegnate per gli ammortizzatori sociali in deroga, ma che non sono state mai utilizzate.
“Bisogna evitare che l’emergenza sanitaria, che peraltro nella nostra regione è stata per ora limitata – affermano i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – si trasformi in emergenza economica. Per questo è urgentissimo che, accanto ai provvedimenti in favore delle imprese, vengano attivati tutti gli strumenti disponibili a sostegno del reddito di lavoratrici e lavoratori, senza distinzioni, che stanno subendo le conseguenze dell’emergenza Coronavirus”.