PERUGIA, 17 settembre 2025 – Il Presidente Regionale di Terra Viva Umbria, Lando Morcellini, esprime a nome suo e dei suoi Associati un enorme preoccupazione in merito al continuo ed inesorabile ribasso del prezzo dei cereali nella nostra Regione.
La crescita di produzione, se pur importante, non può e non deve certamente portare al ribasso del prezzo dei prodotti.
La flessione più rilevante la registra il Grano Duro con un ribasso che rasenta il 30% rispetto al 2023, mentre il Grano tenero ha una flessione meno marcata ma che comunque si attesta intorno al 10%.
In tutto questo chi conosce bene il mercato dice che ci saranno ancora nuovi ribassi nelle prossime settimane.
Noi come Terra viva Umbria non ci stiamo, chiediamo che i coltivatori possano avere una remunerazione per lo meno equa e non sottovalutata come sta succedendo in Umbria ed in tutta Italia.
La campagna 2025 ha portato raccolti abbondanti e di qualità con un +25% per il frumento duro e un incremento anche per il tenero. Ma il mercato penalizza i produttori: la Borsa Merci prevede nuove riduzioni di prezzo, dopo i cali già registrati rispetto al 2023. La concorrenza internazionale pesa sui prezzi, mentre in Umbria la qualità resta un punto di forza.
La campagna cerealicola 2025 in Umbria quindi offre una fotografia in chiaroscuro: la produzione cresce in maniera significativa, ma i prezzi non seguono la stessa traiettoria.
Il mercato schiaccia i produttori, soprattutto sul grano duro, nel quale i listini mostrano un arretramento verticale rispetto al 2023,
Secondo la Camera di Commercio dell’Umbria la produzione di grano duro ha toccato quest’anno le 100mila tonnellate, pari al +25% rispetto al 2014, per il grano tenero si registra un incremento meno marcato, ma comunque significativo, con dati ancora in fase di consolidamento.
Se il mercato fa paura, almeno sul fronte qualitativo arrivano notizie incoraggianti dal punto di vista qualitativo.
Come già anticipato ed annunciato dalla Camera di Commercio di Perugia la fotografia che emerge è quella di un comparto umbro produttivo e competitivo nella qualità, ma penalizzato da dinamiche di prezzo che rischiano di compromettere la redditività delle aziende agricole.
La forbice tra raccolti abbondanti e quotazioni in caduta si allarga di settimana in settimana
E se l’Umbria ha dimostrato di saper garantire quantità e qualità superiori alla media, la sfida sarà riuscire a trasformare questi risultati in reddito stabile per chi lavora nei campi.
Senza prospettive economiche anche il grano migliore rischia di restare un successo soltanto sulla carta.