Terni: le richieste dei sindacati al prefetto

by CISL LDS

Questa mattina, 21 aprile, i segretari di Cgil Cisl Uil hanno incontrato il prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per la verifica di aggiornamento rispetto alla situazione territoriale delle aziende che stanno operando sul territorio, come previsto dalla circolare ministeriale.

Al momento sono arrivate al prefetto 584 richieste, di cui soltanto 15 hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dopo verifica con Camera di Commercio e Finanza. Per tutte le altre, alcune delle quali in corso di istruttoria, non sono state riscontrate al momento particolari criticità.

Considerato che non sarà breve il tempo nel quale dovremo “convivere” con il potenziale rischio di contagio, risulta ovvio che occorra intervenire in questi giorni di transizione in modo strutturale nelle realtà lavorative, modificando e aggiornando le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più strutturale.

Per queste ragioni le organizzazioni sindacali partendo dal concetto che il protocollo condiviso con il Dpcm del 10 aprile è diventato norma primaria abbiamo chiesto o ribadito:

• di attivare un protocollo utile a rendere esigibili alcuni temi, già individuati da quello condiviso, attraverso un pieno coinvolgimento delle parti;
• di prevedere nei protocolli anticontagio che ogni azienda deve predisporre per la riapertura, la condivisione con le organizzazioni sindacali che provvederanno alla verifica in merito ad organizzazione del lavoro, dispositivi di protezione individuali; formazione; sorveglianza sanitaria – soggetti fragili; analoga richiesta vale per gli uffici della pubblica amministrazione e della scuola;
• di allargare l’effettuazione di tamponi non solo al personale sanitario, che comunque accoglie una nostra richiesta, ma anche a tutti i lavoratori dei servizi essenziali anch’essi esposti in questa fase emergenziale.
• di prevedere, considerando l’alta densità di imprese sul territorio, la promozione dei test sierologici sotto l’egida chiaramente della Regione, per definire un modello che consenta all’Umbria di avviare la Fase 2 nel migliore dei modi, consolidando i risultati fin qui ottenuti grazie al senso di responsabilità di lavoratori e cittadini;
• di conoscere la reale situazione delle residenze per anziani non solo per quanto riguarda il coronavirus, ma anche per il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro a fronte delle indagini in corso;
• di verificare l’idoneità del servizio pubblico locale, esaminando fin da subito con i soggetti preposti pure l’eventuale ripartenza del pendolarismo e più in generale la mobilità territoriale.
Per cogliere tutti questi obiettivi, abbiamo informato il prefetto che intendiamo chiedere il coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei sindaci della provincia nella consapevolezza che non tutto potrà/dovrà tornare come prima.

Claudio Cipolla (Cgil Terni)

Riccardo Marcelli (Cisl Terni)

Gino Venturi (Uil Terni)

Fisascat Cisl Umbria: “Chiudere i supermercati e gli ipermercati il 25, 26 aprile e il primo maggio? Una scelta coraggiosa e lungimirante”

by CISL LDS

La Fisascat Cisl Umbria – dichiara il segretario generale della federazione sindacale servizi commerciali affini turismo in Umbria Valerio Natili (nella foto) – apprezza la decisione della Regione Umbria di chiudere i supermercati e gli ipermercati nelle giornate del 25, 26 aprile e 1 maggio. Si tratta di una scelta coraggiosa e lungimirante, nonostante nella nostra regione attualmente i contagi ufficiali siano fortunatamente quasi zero”.

“E’ bene precisare – prosegue Natili in un post pubblicato sulla pagina Facebook della categoria- che il sindacato ha chiesto fin dal primo momento dell’emergenza Covid-19 la chiusura nelle giornate più critiche dei supermercati. Al “fronte”, è bene ricordarlo, non ci sono solo tanti medici e personale paramedico ma anche i dipendenti delle catene dei supermercati”.

La CISL Umbria, la CISL FP e la CISL Medici sollecitano una rapida soluzione dell’accordo per un sistema premiante per tutto il personale impegnato nell’assistenza dei pazienti affetti da COVID-19

by CISL LDS

La CISL dell’Umbria, la CISL FP e la CISL Medici auspicano una sollecita soluzione all’accordo  regionale sui “criteri di assegnazione ed utilizzo delle risorse per la gestione dell’emergenza COVID-19” e si augura che il prossimo incontro possa essere conclusivo ed invita la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ad un atto di buona volontà e di recepire le osservazioni e proposte di parte sindacale del comparto e della dirigenza. 

La quantità delle risorse messe in campo (circa 12 milioni si euro), riteniamo possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti COVID.

Per questo riteniamo prioritario la firma di un accordo regionale  il più lineare possibile, e, che sia di facile attuazione, in maniera omogenea,  in tutte le aziende dell’Umbria e che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale operante in tutte le strutture individuate dalla regione come strutture COVID-19.

Si tratta di una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali (già finanziate con la stipula dei rispettivi contratti) e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza pandemica da COVID-19, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.

La CISL Umbria pertanto ritiene prioritario ed anche etico

  1. 1.Riconoscere a TUTTO il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19 la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio e/o di una stessa struttura.  La tabella A allegata, infatti, risulta, come minimo, parecchio disomogenea e lascia spazio a profonde ed ampie insoddisfazioni. 

Peraltro, a nostro avviso, tale riconoscimento, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio.

  1. Definire un sistema premiante per TUTTO  il personale del Comparto e della Dirigenza, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, accedendo anche, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti (crowdfunding(?), qualche altra regione lo ha già fatto),  in una quota economica, differenziata per fasce di rischio. 

In questo contesto, a nostro parere,  risulta fondamentale definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della regione per individuare le strutture ed il personale afferente con quote di rischio omogeneo.

E va altresì garantito tutto il personale che si è ammalato o che, contagiato,  è stato in quarantena.  

Il Coordinatore Politiche Socio-Sanitarie Cisl Umbria Giuseppe Giordano                    

Il Responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

Il Segretario Generale Cisl Medici Umbria Tullo Ostilio Moschini

Covid-19, la Cisl Umbria si prepara alla Fase 2

by CISL LDS

Covid-19, è di martedì 14 aprile l’incontro dei sindacati confederali con la Presidente Donatella Tesei.

Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Questo periodo, fino al 3 maggio, deve servire per aprire un tavolo di discussione e di confronto anche con le organizzazioni datoriali per gestire e determinare quelli che sono i punti salienti per affrontare la fase 2 della ripresa produttiva, tenendo in seria considerazione gli aspetti legati alla salute e sicurezza dei lavoratori”

Cgil Cisl e Uil e Pensionati Terni su ordinanza mascherine: “Prima andavano fornite alla popolazione”

by CISL LDS

L’ordinanza del comune di Terni che impone l’obbligo di utilizzo delle mascherine, se da una parte è un atto importante nel tentare di tutelare la salute pubblica, dall’altro rappresenta l’ennesima scelta non condivisa con le parti sociali né inserita in una programmazione condivisa a livello territoriale, fatto che, come ha sottolineato la stessa presidente della Regione, Donatella Tesei, sta generando molte difficoltà e problematiche per i cittadini della provincia.

Come Cgil Cisl e Uil, insieme ai sindacati dei pensionati di Terni, crediamo che sarebbe stato opportuno prima fornire le mascherine a tutti i cittadini e poi eventualmente emettere l’ordinanza.
Ci sentiamo in obbligo di evidenziare questo perché è sotto gli occhi di tutti la difficoltà, ancora oggi persistente, nel reperire le mascherine che tra le altre cose vengono vendute a prezzi diversi dai vari distributori.

È giusto avere il massimo dell’attenzione verso le fasce più anziane e disagiate del nostro territorio che, oltre ad avere difficoltà di mobilità, spesso non sono nelle condizioni di poter sopportare una spesa strutturata nel tempo. In queste ore ci sono stati segnalati assembramenti in più di una farmacia, nella maggior parte dei casi per ritirare mascherine la cui efficacia sembra non essere del tutto adeguata per l’utilizzo indicato.
Crediamo che l’emergenza sanitaria vada affrontata seriamente e collettivamente, come già abbiamo avuto modo di poter esplicitare, con provvedimenti responsabili e autorevoli e non di mera facciata politica.

Supermercati chiusi a Pasqua e Pasquetta. Cgil, Cisl e Uil Umbria: “Un provvedimento serio, giusto e soprattutto coerente”

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Supermercati chiusi a Pasqua e Pasquetta: Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria: “Bene Presidente Tesei, un provvedimento serio, giusto e soprattutto coerente, che abbiamo chiesto con forza e che accogliamo con soddisfazione”. Così Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria accolgono l’ordinanza con la quale la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha stabilito la chiusura di tutti i supermercati, centri commerciali e negozi di vicinato per le giornate Pasqua e Pasquetta. “Sarebbe stato assurdo tenere le persone a casa e non chiudere i supermercati – affermano i tre segretari generali dei sindacati umbri, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – Ora però non si arretri su questi provvedimenti e anche nelle prossime settimane si lasci la possibilità a lavoratrici e lavoratori del commercio di vivere con le loro famiglie i giorni di festa, le domeniche e le altre giornate di festa come prossimo il 25 Aprile e il 1 Maggio”.

Allargamento ammortizzatori Covid-19 agli assunti dopo il 23 febbraio

by CISL LDS

“L’allargamento ammortizzatori Covid-19 agli assunti dopo il 23 febbraio è un altro risultato importante dovuto alle proposte del sindacato”. E’ il commento della Cisl Umbria che sottolinea come questa richiesta sia stata posta dal primo momento.

Nel Decreto-legge 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. “Decreto liquidità”, pubblicato in G.U. l’8 aprile 2020), è stata inserita una norma (art.41) che estende gli ammortizzatori sociali previsti dagli articoli 19-22 del Decreto-legge 17 marzo 2020 n.18 (Cura Italia) ai lavoratori assunti dal 24 febbraio al 17 marzo 2020 (entrata in vigore del “Cura Italia”).

Inoltre lo stesso articolo 41 stabilisce che i datori di lavoro che richiedono la cassa integrazione in deroga ai sensi dell’art.22 del predetto decreto sono esentati dall’imposta di bollo.