Quota 100: negli uffici Inas Cisl tutte le informazioni per capire meglio

by CISL LDS

La legge di stabilità ha confermato la possibilità di andare in pensione con “Quota 100”, cioè sommando 62 anni di età e 38 di contributi. 

Per accedere a questo nuovo tipo di pensione anticipata, però, saper fare la somma non sarà sufficiente.

“È fondamentale valutare tutti gli aspetti del proprio percorso lavorativo e previdenziale per effettuare la scelta migliore – chiarisce Marcello Barni, responsabile dell’Inas Cisl dell’Umbria -”.

In questi giorni sono moltissimi i cittadini che si stanno rivolgendo al patronato della Cisl per capire se possono andare in pensione con il nuovo meccanismo.

“Siamo a disposizione di tutti coloro che vogliono saperne di più su “Quota 100”, spiega Barni. “Per tutte le persone che si rivolgono a noi – continua il responsabile dell’Inas Cisl Umbria- confezioniamo uno studio personalizzato della posizione contributiva, per verificare la soluzione pensionistica più conveniente e per inoltrare la domanda di pensione”.

Inas Cisl Umbria
Perugia, 14 gennaio 2019

La Fisascat Cisl Umbria delinea gli obiettivi per il nuovo anno

by CISL LDS

consiglio fisascat cisl umbriaSi è concluso pochi minuti fa il consiglio generale della Fisascat Umbria durante il quale sono stati delineati gli obiettivi per il nuovo anno. La Fisascat, categoria che difende migliaia di dipendenti del settore turistico, del commercio e dei servizi, riparte per il 2019 con una maggiore attenzione per le politiche di genere: “Troppo spesso le lavoratrici- ha spiegato il segretario regionale Valerio Natili– vedono calpestati i diritti basilari, sanciti nero su bianco in moltissimi contratti collettivi nazionali. Prendere una maternità, un congedo o anche un semplice permesso per portare i figli a fare una visita, viene visto come un problema”. Per questo partiranno una serie di incontri dal titolo “Accendiamo i Focus” per sensibilizzare le lavoratrici su quelli che sono i loro diritti di donne sul posto di lavoro.

La Fisascat Umbria rilancia anche sul tema della grande distribuzione e di chi lavora nel settore. Dopo 5 anni infatti di carenza i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con l’associazione imprenditoriale di settore Federdistribuzione il primo contratto collettivo nazionale di lavoro applicato ai i circa 300mila lavoratrici e lavoratori della distribuzione moderna organizzata: “Anche in Umbria sono presenti decine di grandi catene che dal primo gennaio 2019 dovranno applicare ai loro dipendenti il nuovo contratto che prevede un aumento del salario minimo e maggiori tutele in caso di crisi aziendale. La Fisascat vigilerà che questo sia applicato nel modo corretto”.

Centrale infine il tema delle aperture domenicali in queste settimane di feste. Durante le festività natalizie i lavoratori del terziario sono stati chiamati ad uno sforzo suppletivo per garantire l’apertura al pubblico degli esercizi commerciali, comprimendo il tempo da dedicare alle relazioni familiari ed alle celebrazioni religiose: “Possiamo discutere- ha concluso Natili- sulla possibilità di prevedere deroghe per un massimo di 12 domeniche all’anno, ma ribadiamo la fermezza circa la chiusura  nel corso delle 12 festività nazionali, civili e religiose del 1° gennaio, 6 gennaio, Pasqua e lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 8, 25 e 26 dicembre durante le quali non deve essere inoltre prevista la possibilità di deroga”.

Fisascat Cisl Umbria

Perugia, 28 dicembre 2018

 

Pensionati in piazza a Perugia e Terni: “Non siamo il bancomat del governo”

by CISL LDS

manifestazione pensionati 28 dicembre 2018 (0)Centinaia in piazza sotto le prefetture con Spi, Fnp e Uilp contro il taglio della rivalutazione delle pensioni

In piazza a Perugia e Terni, come nel resto del paese, per difendere “la dignità di pensionate e pensionati”, usati come veri e propri “bancomat” da questo governo. È iniziata la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil contro una manovra finanziaria considerata “iniqua e sbagliata” ed in particolare contro quella che i sindacati dei pensionati, Spi, Fnp e Uilp, definiscono una vera e propria “vessazione” nei confronti delle persone anziane. Stamattina, 28 dicembre, in pieno periodo festivo, diverse centinaia di pensionate e pensionati hanno manifestato sotto le prefetture dei due capoluoghi umbri per protestare contro la decisione del governo di tagliare la rivalutazione delle pensioni. La norma, contenuta nella legge di bilancio, prevede infatti la revisione del sistema di indicizzazione degli assegni, a partire da quelli da 1.500 euro lordi, riducendone così il potere d’acquisto. Una decisione che i sindacati definiscono “scellerata e insopportabile”. 

manifestazione pensionati 28 dicembre 2018“Ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita facendogli pagare il conto della manovra economica”, hanno ribadito nei loro interventi i segretari dei tre sindacati umbri dei pensionati, Maria Rita Paggio, Giorgio Menghini e Francesco Ciurnella, che sono poi stati ricevuti dal prefetto di Perugia al quale hanno rappresentato le ragioni della mobilitazione. Mobilitazione che – hanno avvertito Spi, Fnp e Uilp insieme alle confederazioni Cgil, Cisl e Uil – è destinata a proseguire se non arriveranno dal governo risposte immediate alle richieste avanzate dai sindacati. 

Da segnalare, infine, la presenza in piazza delle associazioni del volontariato, anch’esse duramente colpite dalla manovra del governo che raddoppia la tassazione per le realtà no profit. “Realtà che svolgono in Italia un ruolo fondamentale – hanno sottolineato i sindacati in piazza – aiutando e sostenendo le persone laddove non arriva il welfare pubblico”. 

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria
Perugia e Terni, 28 dicembre 2018

Manovra, tagli alla rivalutazione. Domani 28 dicembre pensionati in piazza in tutta Italia, anche a Perugia e a Terni

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I Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil scenderanno domani in piazza in tutta Italia per protestare contro la decisione del governo di tagliare la rivalutazione delle pensioni. La norma contenuta nella legge di bilancio prevede infatti la revisione del sistema di indicizzazione degli assegni a partire da quelli da 1.500 euro riducendone così il potere d’acquisto. 

“Il governo – dichiarano i Segretari generali di Spi, Fnp e Uilp Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima – usa i pensionati italiani come un bancomat. È una decisione scellerata e insopportabile perché ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita facendogli pagare il conto della manovra economica”.

Presidi si terranno davanti alle Prefetture in tutte le regioni italiane. A Roma l’appuntamento è per le ore 10 in piazza Santissimi Apostoli.

Fonte: Fnp Cisl Pensionati

Manovra. Cgil Cisl Uil: “Una Legge di Bilancio sbagliata e recessiva che mortifica lavoro e fasce deboli. Pronti alla mobilitazione con una grande manifestazione a gennaio”

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23 dicembre 2018 – “Una Legge di Bilancio sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio economico e sociale . Per rispondere ad una impostazione di politica economica  assolutamente sbagliata e che non recepisce le richieste della piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil sono pronte alla mobilitazione unitaria che culminerà  con una grande  manifestazioni nazionale a Gennaio ”.
 
È il duro giudizio che Cgil, Cisl e Uil esprimono in una nota unitaria sul Maxiemendamento approvato questa notte con voto di fiducia al Senato e che aggiungono per le modalità della sua approvazione, rappresenta una grave lesione alla democrazia parlamentare”.
 
“Nel testo approvato da Palazzo Madama non c’è il minimo sforzo per intercettare le urgenti e profonde necessità espresse dai territori, dal lavoro, dalle categorie più deboli.
 
Di fronte alle enormi difficoltà dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati, dei giovani, si risponde con la logica assurda e incoerente delle spese correnti e dei tagli al capitale produttivo. Le risorse per gli investimenti – già limitate – sono drasticamente ridotte, bloccando così gli interventi in infrastrutture materiali e sociali – a partire da sanità e istruzione –  necessaria leva per la creazione di lavoro, la crescita e la coesione sociale territoriale. Si fa cassa con il taglio dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni sopra i 1522 euro lordi al mese, il blocco delle assunzioni nella PA fino a novembre e le risorse –insufficienti- per il rinnovo dei contratti pubblici. Nessuna risposta sugli ammortizzatori e neppure sul versante fiscale per lavoratori e pensionati dove invece si sceglie di introdurre la flat tax e nuovi condoni. Una legge di bilancio che colloca per il 2020 e 2021 sulle spalle degli italiani un debito di oltre 50 miliardi  in virtù delle clausole di salvaguardia, vincolando così anche per il futuro qualunque spazio per interventi espansivi che facciano ripartire il paese.
 
Un andamento che non risparmia, ma anzi infierisce di più sulle aree deboli del Mezzogiorno, come dimostra il drammatico ridimensionamento del cofinanziamento europeo per la convergenza territoriale.
 
Quella voluta dal Governo è una Manovra che non qualifica la spesa, e umilia economia reale e competitività, schiaccia la centralità della buona occupazione e del lavoro nelle dinamiche di crescita e di coesione nazionale.
 
Lasciare che la politica economica italiana sia ridotta a questo significa condannare il Paese al declino e alla definitiva rottura del suo tessuto sociale e produttivo.
 
Cgil, Cisl e Uil non possono che condannare questo andamento ed esprimere il più forte dissenso a tale politica economica. Per questo il sindacato confederale, oggi unito in un fronte compatto di proposta sulla base di una piattaforma programmatica condivisa e sostenuta da decine di migliaia di lavoratori e pensionati annuncia l’apertura di una stagione di mobilitazione e di lotta  nelle  categorie e sui territori che culminerà  con una grande  manifestazione nazionale unitaria a Gennaio.
 

Treofan Gruppo Jindal disdice incontro al Mise 24 ore prima dell’incontro

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L’ incontro richiesto al Mise delle OO.SS. Filctem, Femca e Uiltec in data 7 dicembre è stato disdetto dal Gruppo Jindal e rinviato a una data non prevista prima di fine Gennaio 2019, con una nota al MiSE che oltre a rinviare l’ incontro afferma altre pesanti e preoccupanti considerazioni sul futuro del Gruppo.

18.12.21 Comunicato Stampa delle Segreterie Nazionali FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL