Mancano bidelli e segretari. Cassetta: “Servono 200 persone”.
L’analisi della segretaria generale regionale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta su La Nazione del 22 agosto 2019
Mancano bidelli e segretari. Cassetta: “Servono 200 persone”.
L’analisi della segretaria generale regionale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta su La Nazione del 22 agosto 2019
La crisi dell’edilizia non vede tregua né futuro!! Slogan, promesse, chiacchiere della politica ai vari livelli, che purtroppo ancora ad oggi non hanno creato uno sblocco di cantieri nuovi o la ripartenza di quelli fermi da tempo. Manca ancora un piano straordinario sia di messa in sicurezza, sia di riqualificazione del territorio, delle strade e di molti edifici pubblici come scuole ed ospedali: nulla o quantomeno assolutamente insufficiente!!
Come sindacato di categoria, insieme alla Cisl, non possiamo far finta che vada tutto bene e non continuare a denunciare tale grave stato di cose, soprattutto perché la vera ripresa economica che tutti auspichiamo deve per forza iniziare dal settore delle costruzioni e di tutta la filiera che ne consegue (cemento, laterizi, manufatti) in quanto è stato da sempre trainante per l’intera economia nazionale, ma soprattutto per l’economia della nostra regione.
Come sindacato siamo convinti che sia arrivato il momento di mettere mano a concretezza ed assunzione di responsabilità, ognuno per il proprio ruolo, partendo in primis dalla classe politica che ci governa a tutti i livelli. Dobbiamo fare squadra e guardare ormai il settore in modo diverso, dirigendo le scelte verso un’edilizia cosiddetta “green”, costruzioni ad alto risparmio energetico, materiali alternativi in linea con le direttive europee, legati all’ambiente e alla sostenibilità ambientale ed anche economica.
La Filca Cisl è da sempre contro la cementificazione selvaggia, ma pensa sia giusto capire quale sia la vera esigenza (domanda/offerta) del mercato immobiliare attraverso magari un studio preciso e capillare di esperti. Con tale studio si potrebbe pianificare una riconversione e riqualificazione di alcuni edifici esistenti o magari, se accompagnati da consistenti agevolazioni fiscali, addirittura anche pensare alla demolizione e ricostruzione di alcuni edifici, adottando sistemi oggi molto più sostenibili e con caratteristiche più integrate e compatibili al paesaggio e al contesto ambientale che ci circonda.
Abbiamo una regione ricca di valori culturali e cattolici e quindi il turismo potrebbe essere certamente un volano di ripartenza dell’economia, ma se tutto questo sarà accompagnato anche da una progettualità e da una sistemazione dell’intero territorio, ribadiamo partendo dalle infrastrutture viarie e civili in genere, insieme alla messa in sicurezza del patrimonio rappresentato dal territorio stesso, che già oggi rappresenta un vanto a livello nazionale.
Questa crisi che ormai ha superato i dieci anni, continua ancora nella nostra regione a far perdere pezzi al nostro settore, colpendo aziende che hanno una storia di alcune generazioni e che sono ridotte a pochi occupati e che hanno perso la fiducia del futuro. Aziende che tentano di sopravvivere con pochissime opportunità, e le poche gare incentrate alla concorrenza solo su uno scontro al massimo ribasso, ossia una guerra tra poveri che alla fine spesso provoca danni che ricadono soprattutto sui lavoratori: basti ricordare alcuni numeri che la crisi ha provocato, riportati dalle Casse Edili di Perugia e Terni, dove siamo passati da circa 25.000 addetti del 2005 agli attuali circa 7000 in tutta la regione.
Non possiamo inoltre non esprimere amarezza e sconforto, rispetto ai tempi della ricostruzione post terremoto, che per noi riguarda un pezzo fondamentale della nostra regione, la Valnerina con Norcia e Cascia come capofila del territorio e Spoleto che e’ rientrato come comune nell’area del cratere. Ad oggi sono pochissimi i lavori avviati, nella Usr (Ufficio Speciale della Ricostruzione) molte pratiche sono ferme per mancanza di personale e purtroppo questo è in linea con l’immobilismo che riscontriamo nell’intero settore sia privato che pubblico.
Come Filca e Cisl, unitamente alle altre sigle confederali, siamo fermamente convinti che la ricostruzione potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per l’intero settore e di sviluppo dell’ intera regione oggi annoverata tra quelle del Sud. La ricostruzione può creare occupazione sana, di qualità e in sicurezza, attraverso una corretta applicazione del Durc con congruità, norma che permette di tutelare le aziende più regolari e garantire al meglio i lavoratori, il committente e il lavoro svolto rispetto a qualità e sicurezza.
Infine quindi pensiamo che accelerare una buona ricostruzione significa anche poter ridare prospettive e futuro ad un territorio, quello del sisma e di alcune aree interne, che sta già soffrendo in modo particolare, e che ulteriori lungaggini burocratiche nel ricostruire rischiano di accentuare uno spopolamento di intere zone e borghi, di cui sara’ difficile invertire la tendenza, con il rischio concreto di ricostruire case che poi resteranno vuote!!!!
Il nostro impegno come organizzazione sindacale nei prossimi mesi sarà quello di creare momenti di confronto e di dibattito con le varie istituzioni, associazioni e categorie appartenenti al settore ed anche con i cittadini delle zone colpite, con l’obbiettivo di dare un contributo fattivo ed una “scossa positiva” al sistema che altrimenti rischia di ingessarsi in modo definitivo e annullare le flebili speranze che invece noi vogliamo rivitalizzare con fatti concreti e in tempi certi.
Emanuele Petrini – Coordinatore Filca Cisl Foligno/Spoleto
Enzo Pelle – Segretario Generale Aggiunto Filca Cisl
Foligno, 16 agosto 2019
Un frammento di cornicione nella tarda serata di mercoledì 7 agosto si è staccato dal Duomo di Orvieto e ciò non lascia indifferente la Filca Cisl Umbria che torna sulla questione della sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche su quella per i cittadini e i turisti.
“E’ necessario investire in manutenzione – sottolinea Enrico Borri della Filca Cisl Umbria (nella foto)– soprattutto quando si tratta di opere di grande prestigio artistico come il gioiello gotico orvietano che attrae turisti da tutto il mondo. Per questo abbiamo visto con favore il sopralluogo delle istituzioni locali e degli enti interessati, che apprendiamo dagli organi di informazione esserci stato subito dopo, nella mattinata di giovedì 8 agosto.
Il monitoraggio e la prevenzione – ricorda il sindacalista- devono essere portati avanti nel tempo e nella continuità anche per i plessi scolastici e le strutture pubbliche più in generale. In opere come queste – aggiunge poi- si rende necessario utilizzare personale edile specializzato nel restauro, che si avvale oltre che delle capacità tecniche anche di quelle concernenti la formazione sulla sicurezza. Partita, questa, che dobbiamo continuare a gestire in collaborazione con gli enti bilaterali”.
Filca Cisl Umbria
Orvieto, 9 agosto 2019
Ad Orvieto, il Comune depone un mazzo di fiori davanti al monumento ai caduti sul lavoro
A margine dell’iniziativa, sulla questione sicurezza, è intervenuto anche il coordinatore dell’area sindacale territoriale Cisl Terni-Orvieto, Angelo Manzotti. “In Italia come in Umbria – ha detto – questo tema deve tornare ad essere prioritario, senza attendere ulteriori incidenti sul lavoro. Lo strumento per farlo sono gli enti bilaterali. Sono, inoltre, strategiche la formazione e l’informazione dei lavoratori insieme ad un’azione di controllo degli organi preposti”.
Nello speciale dedicato al turismo del Corriere dell’Umbria, pubblicato il 29 luglio 2019, le parole del coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Cisl Terni-Orvieto Angelo Manzotti (nella foto): “L’Orvietano dovrebbe iniziare a sviluppare anche l’ecoturismo, che l’anno scorso ha portato in Umbria circa 800 mila persone”
Articolo pubblicato dal Corriere dell’Umbria del 29 luglio 2019
Sciopero dei trasporti, a Perugia nel corso della manifestazione regionale di Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti e Faisa Cisal del 24 luglio, il segretario generale regionale Fit Cisl Umbria Gianluca Giorgi: “Dai primi riscontri lo sciopero generale dei trasporti sta raccogliendo, anche in Umbria, ampie adesioni da parte dei lavoratori. Chiediamo al Governo -sottolinea- di aprire una serie di tavoli per risolvere le numerose problematiche del settore. Per quanto riguarda il TPL in Umbria -aggiunge il sindacalista- è necessario che prevalga il senso di responsabilità delle istituzioni a tutti i livelli, per trovare le necessarie risorse economiche in modo da garantire almeno il servizio attuale alla cittadinanza”.
Il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Foligno-Spoleto Bruno Mancinelli ha aggiunto: “Grazie a tutti i lavoratori dei trasporti che hanno aderito allo sciopero ed in particolare alle lavoratrici della Fit-Cisl di Busitalia, presenti in forza alla manifestazione davanti alla Regione, e un grazie pure agli studenti e ai semplici cittadini presenti a sostegno della protesta, che appunto è anche a loro tutela e non solo dei lavoratori dei trasporti!!!”
Arriva puntuale, sempre in estate, la notizia sul taglio dell’ennesimo servizio, dopo quello delle linee degli autobus è ora il momento del punto nascita dell’Ospedale di Pantalla.
Ciò che meraviglia non è tanto la chiusura del punto nascita, ma il dibattito politico che tale decisione sta determinando.
Osservando attentamente l’andamento demografico del territorio, era inevitabile, ma l’attuale classe politica non si interroga sui motivi, bensì si rimpalla responsabilità reciproche in un contesto di ansia da prestazione nel perseguire il consenso popolare.
Nella nazione ultima in Europa per numero di nascite (7,3 X 1000 ) e nella Regione Umbria dove il saldo tra i morti 10.811 e i nati 6.542 (stando ai dati del 2016) è da bollino rosso, il dibattito non si focalizza sulla crisi demografica e come risolverla, bensì su di chi sia la responsabilità politica della chiusura del punto nascita.
Basterebbe il dato sopra riportato per comprendere dove dovrebbe focalizzarsi l’azione politica, ma purtroppo la politica odierna non persegue l’obiettivo della risoluzione del problema, preferisce sfidarsi sul piano della propaganda. In un panorama del genere è sempre più complicato, anche per il sindacato, tentare un’approccio ai problemi finalizzato alla loro risoluzione, ed oggi il problema numero uno dell’Umbria è la crisi demografica e il progressivo spopolamento di giovani determinato dai tanti umbri che lasciano la propria terra in cerca di opportunità.
Negli ultimi dieci anni il Pil dell’Umbria è crollato di 17 punti percentuali, la prospettiva che abbiamo di fronte è quella di una regione sempre più anziana dove i giovani, in mancanza di prospettive preferiscono andarsene. Dobbiamo rassegnarci ad un futuro del genere o possiamo pretendere un’inversione di tendenza? Certo è che se la politica locale continua a comportarsi in questo modo, giocando a fare l’opposizione anche quando si sta al Governo, da qui a poco dopo il punto
nascita dovremo iniziare a preoccuparci anche del futuro di altri servizi che di questo passo non riusciranno a restare in piedi.
Valerio Natili
Coordinatore AST Cisl Perugia
I lavoratori e le lavoratrici somministrati in Eskigel, azienda agroalimentale leader nella produzione di gelati, assieme a Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Umbria hanno manifestato questa mattina sotto la Prefettura di Terni per dare continuità occupazionale ai lavoratori impegnati con contratto in somministrazione (attraverso l’agenzia interinale Randstad), che devono avere diritti equiparabili ai colleghi contrattualizzati con contratto collettivo nazionale agroalimentare. Al presidio, al quale sono intervenuti i rappresentanti nazionali delle categorie (Giuseppe Cillis, Mattia Pirulli e Pasquale Lucia), hanno partecipato in segno di solidarietà anche sindacalisti delle categorie degli agroalimentaristi (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) e delle confederazioni regionali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil.
“La manifestazione unitaria di questa mattina ci vede sostanzialmente impegnati per unico obiettivo per rappresentare il disagio di lavoratori stagionali -hanno fatto sapere Luca Solano (Nidil Cgil), Rocco Ricciarelli (Felsa Cisl), Roberta Giovannini (Uiltemp)-. Chiediamo per questo la revisione dell’aumento contributivo dello 0,5 per cento, introdotto dal Decreto Dignità, ad ogni rinnovo contrattuale. Questo rischia di penalizzare ulteriormente i lavoratori più deboli e paradossalmente quelli con più anzianità lavorativa. Ciò potrebbe comportare per l’azienda una perdita di professionalità maturate nel tempo e ingenerare un pericoloso meccanismo di turn over. Il nostro auspicio -hanno aggiunto- è quello di trovare soluzioni condivise attraverso strumenti concertativi con Agenzia e Eskigel per salvaguardare la continuità occupazionale”.
Il Prefetto ha dato disponibilità a incontrare una delegazione di sindacalisti e lavoratori questo pomeriggio alle ore 16,00.
Dopo la manifestazione odierna dei lavoratori in somministrazione presso Eskigel, nel pomeriggio l’incontro con il Prefetto di Terni
All’incontro con il Prefetto abbiamo posto l’attenzione sulla rigidità del Decreto Dignità in merito alla stagionalita’ dei lavoratori in somministrazione. Il Prefetto ha dimostrato disponibilità e sensibilità in merito alle richieste sindacali, impegnandosi per l’apertura di un tavolo tra le parti sociali, Randstad ed Eskigel.
Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Umbria
Terni, 22 luglio 2019
A sostegno della piattaforma sui trasporti, licenziata dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria Nazionale, il giorno 24 luglio l’intero comparto andrà allo sciopero anche in Umbria. Ferrovieri, Autoferrotranvieri, Autotrasportatori, Anas e addetti della Logistica, si fermeranno per 4 ore per chiedere politiche chiare a livello Nazionale in un settore strategico per il paese ma troppo spesso abbandonato a sé. Infrastrutture, sicurezza sul lavoro e degli utenti, mobilità sostenibile, regole chiare negli appalti sono solo alcuni dei temi riportati nella piattaforma Nazionale.
In Umbria, nello sciopero Nazionale è confluito lo sciopero Locale previsto nel Trasporto Pubblico Locale, settore pesantemente provato dai tagli effettuati dalla Regione Umbria.
Una condizione assolutamente grave che sta provocando disagi agli utenti e preoccupazione tra gli operatori, con intere zone periferiche della nostra Regione abbandonate dal servizio pubblico, condizione che potrebbe addirittura aggravarsi a settembre con l’apertura delle scuole. Alla luce di quanto sopra rappresentato, come Categorie dei Trasporti, invitiamo gli utenti, i pendolari, gli studenti, la cittadinanza e tutti coloro che hanno a cuore il trasporto pubblico della nostra Regione, a partecipare al nostro presidio di protesta il giorno 24 luglio, sotto il palazzo della Regione Umbria in Piazza Italia, a partire dalle ore 17.30.
Perugia, 19/07/2019
Filt-Cgil Fit-Cisl Uiltrasporti Faisa-Cisal