“Per una nuova Europa”: la Cisl di Marche e Umbria ad Assisi per parlare di economia e immigrazione

locandinaSi è svolto oggi, martedì 19 febbraio 2019 ore 9.00, ad Assisi, presso la Domus Pacis, Santa Maria degli Angeli, il seminario di studio “Per una nuova Europa” promosso e organizzato dalla Cisl di Marche ed Umbria. 

Ai lavori, introdotti dal Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e conclusi dal Segretario Generale della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra, sono intervenuti il prof. Stefano Allievi, dell’Università di Padova, su “Le sfide della convivenza tra demografia e immigrazioni” e il prof. Marcello Signorelli, dell’Università di Perugia, su “Quale futuro per l’Europa: l’economia, la moneta”.

Un’occasione di riflessione, coordinata dai segretari regionali Cristiana Ilari (Cisl Marche) e Riccardo Marcelli (Cisl Umbria), sugli scenari futuri dell’Unione a poche settimane dalle elezioni europee sui temi focali che stanno caratterizzando il dibattito pubblico del continente. Oltre 200 i partecipanti ai lavori.

ulderico sbarra«Cisl Umbria e Cisl Marche insieme hanno ragionato su temi sempre più comuni e sempre più vicini, come l’invecchiamento della popolazione, le sofferenze economiche, l’esodo dei giovani. – dichiara Ulderico Sbarra, Segretario generale della Cisl Umbria -. Sono tutti temi che riaprono la discussione sull’Italia di Mezzo e su un modello di sviluppo che non può che essere sostenibile, solidale e innovativo. Dobbiamo recuperare l’idea di comunità educante, propria del sindacato: la gente è stata lasciata da sola troppo a lungo e oggi siamo di fronte a un gap culturale, informativo ed educativo che deve essere colmato».

«Per essere capace di rispondere meglio alle importanti sfide dello sviluppo economico e della sostenibilità sociale, l’Europa deve essere in grado di innovarsi – sottolinea Sauro Rossi, Segretario generale della Cisl Marche -. Per farlo, è necessario superare la fase difficile che stiamo attraversando modificando approcci come i vincoli di bilancio che non distinguono tra investimenti e spesa corrente. Per salvare la propria anima sociale, l’Europa ha bisogno di ripensarsi unendo i popoli aiutandoli a trovare nuove forme di cooperazione».

sauro rossiIl professor Stefano Allievi dell’Università di Padova ha analizzato alcuni indicatori demografici legandoli al tema dell’immigrazione: «Ci si limita a parlare di questo fenomeno dicendo che non la si vuole e che se ne ha paura – afferma – ma non si è capaci di metterla in relazione con importanti dati. Dal 1995 siamo il paese più vecchio d’Europa, il primo ad invertire il rapporto tra morti e nati. Nel 2050 avremo un pensionato per ogni lavoratore: dire no all’immigrazione significa accettare danni devastanti al mercato del lavoro e al sistema previdenziale in futuro».

«Si deve parlare di futuro dell’Europa perché l’Italia non può farne a meno, ma non di questa Europa che con politiche sbagliate e regole inadeguate ha contribuito a determinare una seconda stagnazione nell’Eurozona, una recessione tecnica in Italia – ha aggiunto il professor Marcello Signorelli del Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia -. Il futuro dell’Europa deve ripartire da un rilancio economico tramite investimenti pubblici, che sono la componente di spesa pubblica più sacrificata in questo decennio di lunga crisi. Va applicata la regola aurea, che da anni anche la Cisl propone, di togliere dal conteggio del deficit la spesa per investimenti pubblici, ricerca e sviluppo e in istruzione: voci che hanno un impatto pluriennale e un elevato moltiplicatore sulla crescita economica».

Cisl Marche e Cisl Umbria
Assisi, 19 febbraio 2019