Fisascat Cisl Umbria: “Chiudere i supermercati e gli ipermercati il 25, 26 aprile e il primo maggio? Una scelta coraggiosa e lungimirante”

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La Fisascat Cisl Umbria – dichiara il segretario generale della federazione sindacale servizi commerciali affini turismo in Umbria Valerio Natili (nella foto) – apprezza la decisione della Regione Umbria di chiudere i supermercati e gli ipermercati nelle giornate del 25, 26 aprile e 1 maggio. Si tratta di una scelta coraggiosa e lungimirante, nonostante nella nostra regione attualmente i contagi ufficiali siano fortunatamente quasi zero”.

“E’ bene precisare – prosegue Natili in un post pubblicato sulla pagina Facebook della categoria- che il sindacato ha chiesto fin dal primo momento dell’emergenza Covid-19 la chiusura nelle giornate più critiche dei supermercati. Al “fronte”, è bene ricordarlo, non ci sono solo tanti medici e personale paramedico ma anche i dipendenti delle catene dei supermercati”.

La CISL Umbria, la CISL FP e la CISL Medici sollecitano una rapida soluzione dell’accordo per un sistema premiante per tutto il personale impegnato nell’assistenza dei pazienti affetti da COVID-19

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La CISL dell’Umbria, la CISL FP e la CISL Medici auspicano una sollecita soluzione all’accordo  regionale sui “criteri di assegnazione ed utilizzo delle risorse per la gestione dell’emergenza COVID-19” e si augura che il prossimo incontro possa essere conclusivo ed invita la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ad un atto di buona volontà e di recepire le osservazioni e proposte di parte sindacale del comparto e della dirigenza. 

La quantità delle risorse messe in campo (circa 12 milioni si euro), riteniamo possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti COVID.

Per questo riteniamo prioritario la firma di un accordo regionale  il più lineare possibile, e, che sia di facile attuazione, in maniera omogenea,  in tutte le aziende dell’Umbria e che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale operante in tutte le strutture individuate dalla regione come strutture COVID-19.

Si tratta di una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali (già finanziate con la stipula dei rispettivi contratti) e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza pandemica da COVID-19, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.

La CISL Umbria pertanto ritiene prioritario ed anche etico

  1. 1.Riconoscere a TUTTO il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19 la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio e/o di una stessa struttura.  La tabella A allegata, infatti, risulta, come minimo, parecchio disomogenea e lascia spazio a profonde ed ampie insoddisfazioni. 

Peraltro, a nostro avviso, tale riconoscimento, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio.

  1. Definire un sistema premiante per TUTTO  il personale del Comparto e della Dirigenza, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, accedendo anche, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti (crowdfunding(?), qualche altra regione lo ha già fatto),  in una quota economica, differenziata per fasce di rischio. 

In questo contesto, a nostro parere,  risulta fondamentale definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della regione per individuare le strutture ed il personale afferente con quote di rischio omogeneo.

E va altresì garantito tutto il personale che si è ammalato o che, contagiato,  è stato in quarantena.  

Il Coordinatore Politiche Socio-Sanitarie Cisl Umbria Giuseppe Giordano                    

Il Responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

Il Segretario Generale Cisl Medici Umbria Tullo Ostilio Moschini

Covid-19, la Cisl Umbria ti aiuta ad accedere agli ammortizzatori sociali

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Per accedere agli ammortizzatori sociali o per avere informazioni a riguardo scrivi alla tua categoria. Se non sai a quale categoria rivolgerti, scrivi a usr.umbria@pec.cisl.it

I lavoratori del commercio, turismo, multiservizi, cooperative, studi professionali, acconciatura/estetica, palestre, farmacie, servizi di pulizia, vigilanza, pompe funebri: fisascat.umbria@cisl.it

I lavoratori somministrati (agenzie interinali e lavoratori atipici): felsaumbria@pec.it

I lavoratori metalmeccanici di Perugia: fimcislperugia@pec.it

I lavoratori metalmeccanici di Terni: fimterni@pec.fimterni.it

I lavoratori in agricoltura, industria alimentare e panificazione: fai.umbria@pec.cisl.it

I lavoratori dell’edilizia, legno, lapidei, cemento: filcacislumb@pec.it

I lavoratori delle banche e assicurazioni: first.umbria@pec.cisl.it

I lavoratori della chimica, gomma plastica, vetro, tessili, calzaturieri, lavanderie: femca.umbria@pec.cisl.it

I lavoratori dei trasporti e autonoleggi: fitumbria@legalmail.it

I lavoratori nella grafica ed editoria, cartotecnici, spettacolo: fistelcislumbria@pec.it

Anche in Umbria l’accordo per la cassa integrazione in deroga

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“Anche in Umbria oggi è stato sottoscritto l’accordo per la cassa integrazione in deroga”. Nel darne notizia, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) sottolinea come “l’accordo firmato nella tarda serata di ieri, a livello nazionale, tra sindacati, Abi e associazioni datoriali in merito alle procedure di anticipo della cassa integrazione in deroga e degli altri ammortizzatori sociali sia importante per i lavoratori che per effetto del Covid-19 si sono visti interrompere drasticamente il proprio rapporto di lavoro”.

Smart working nelle pubbliche amministrazioni. Talevi (Cisl Fp Umbria): “In Umbria il dato è positivo, ma si può fare meglio”

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Nella foto il responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

La drammatica emergenza Covid-19 ha portato il Governo ad emanare provvedimenti che hanno fatto divenire lo smart working lo strumento prioritario per il lavoro amministrativo dei pubblici dipendenti.

Il Ministero della Funzione Pubblica ha emanato i primi dati, regione per regione, e l’Umbria è la quarta regione in Italia per applicazione di questo importante strumento di lavoro, con 1106 impiegati coinvolti pari al 61,5% del totale degli impiegati coinvolgibili, tenendo conto che i servizi essenziali devono essere garantiti con la presenza in ufficio.

Meglio dell’Umbria, solo il Lazio, Emilia Romagna e Marche. Si tratta di dati molto incoraggianti che, stante purtroppo il perdurare dell’emergenza sanitaria, possono essere migliorati. La Fp Cisl Umbria monitorera’ ente per ente la situazione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e dei cittadini cui devono essere garantiti i servizi necessari, quali da lunedì anche l’erogazione dei buoni spesa.

La Fp Cisl Umbria ritiene che lo strumento dello smart working, coinvolgendo i lavoratori, possa essere utilizzato anche dopo la fine dell’emergenza (con percentuali ipotizziamo sino al 30%) perche’ strumento atto a cambiare l’approccio lavorativo, portando il lavoratore a produrre in base agli obiettivi dati dal dirigente e condivisi dal lavoratore stesso.

Per questo, concluso questo drammatico periodo, sara’ necessario, con il massimo coinvolgimento dei lavoratori affrontare in ogni luogo di lavoro il tema dell’organizzazione degli uffici al fine di coniugare la valorizzazione del personale con la migliore erogazione dei servizi ai cittadini ed al territorio. 

Luca Talevi

Responsabile Cisl Fp Umbria

Confronto tra sindacati e presidente Tesei: “Chiudere attività non essenziali, controlli rigorosi in tutte le altre”

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Urgente rifornire di Dpi le strutture sanitarie ed effettuare i tamponi sul personale

Si è concluso l’incontro – per via telematica – tra Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria e la presidente della Regione Donatella Tesei. In apertura, i sindacati hanno ribadito la necessità di garantire la massima attenzione nel rispetto dei Dpcm e del protocollo sindacati-imprese, imponendo la chiusura di tutte le attività non essenziali e il rispetto integrale delle norme di sicurezza in tutte le realtà in cui la produzione dovrà continuare. Tra queste, stando al Dpcm di ieri, i sindacati hanno sottolineato che non rientra Ast.
Cgil, Cisl e Uil hanno poi chiesto la massima collaborazione, anche ai prefetti di Perugia e Terni, nell’applicazione del decreto, incontrando la disponibilità della presidente Tesei ad esercitare, nell’ambito delle sue competenze, un controllo il più rigoroso possibile, attivando tutti gli organi di ispezione preposti.
Altro tema estremamente urgente trattato nell’incontro è stato quello della dotazione di dispositivi di protezione individuale presso le strutture sanitarie. I sindacati hanno infatti evidenziato il permanere di criticità intollerabili e sollecitato un intervento immediato che preveda anche l’effettuazione di tamponi a tutto il personale sanitario, per “difendere chi ci difende ogni giorno”.
La presidente Tesei ha sottolineato di essere in contatto costante con la protezione civile per l’approvvigionamento di mascherine a norma, ma permangono evidentemente delle difficoltà (anche per quanto riguarda la dotazione di nuovi respiratori) che vanno immediatamente superate, al di là di ogni rimpallo di responsabilità. Da parte loro, Cgil, Cisl e Uil, anche attraverso le rispettive segreterie nazionali, faranno pressione sul ministro della Salute Roberto Speranza, affinché vengano immediatamente sanate tutte le lacune.
Infine, è stato affrontato il tema delle case di cura e di riposo, luoghi particolarmente sensibili nell’emergenza sanitaria. Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto e ottenuto l’impegno della presidente ad attivare, per tramite dell’assessore alla Salute, un tavolo di coordinamento con i sindacati dei pensionati a massima tutela delle persone anziane ospiti di queste strutture.

Coronavirus: Cgil, Cisl e Uil Umbria, numerosissime violazioni nei luoghi di lavoro. Fermare la produzione

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I segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil (Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti, Claudio Bendini)

“Numerosissimi casi di violazioni” delle norme sottoscritte dalle parti per il contrasto alla diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Le denunciano oggi Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, in una lettera indirizzata alle associazioni datoriali e ai prefetti di Perugia e Terni. I sindacati parlano di “indisponibilità delle mascherine, mancato rispetto delle distanze di sicurezza, ambienti non sanificati e turni a pieno regime”.

“Di fronte a questa gravissima situazione – scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – vi chiediamo di intervenire immediatamente presso le aziende associate per bloccare la produzione laddove si riscontrano queste gravi incongruenze. Verificheremo il vostro intervento e, qualora non riscontrassimo un effettivo ed immediato adeguamento, vi preannunciano una nostra iniziativa, per il rispetto delle intese raggiunte a livello nazionale”, aggiungono i tre segretari.

Per Cgil, Cisl e Uil se da un lato è fondamentale garantire la tenuta economica del Paese, dall’altro ciò non può avvenire a scapito della salute dei lavoratori. “La salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, cosi come quella di tutta la comunità, debbono venire prima di tutto in ogni realtà produttiva – concludono Sgalla, Manzotti e Bendini – Chiediamo ai prefetti, al presidente della Regione, ai sindaci e a tutti gli organi competenti, a partire dai servizi di prevenzione e sicurezza, di farsi garanti della salute dei lavoratori umbri. Se la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non dovesse essere garantita ricorreremo a tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, incluso lo sciopero”.