Sangemini, Rota (Fai Cisl): “Serve un piano industriale serio, no annunci di cassa integrazione”

by CISL LDS

SAN GEMINI (TERNI), 5 SETTEMBRE 2018
Si è svolta oggi alla presenza del segretario generale nazionale Onofrio Rota l’assemblea Fai Cisl dei lavoratori del sito produttivo umbro dell’acqua Sangemini.
“Prima di parlare di cassa integrazione – ha dichiarato Rota – occorre presentare un piano industriale serio e confrontarsi con le parti sociali. Stupisce la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda, nessuna spiegazione ai dipendenti e ai loro rappresentanti, finora soltanto la caduta dall’alto di un pesante annuncio di cassa integrazione, che coinvolgerebbe 30 lavoratori su 90. Un trattamento semplicemente inaccettabile”.
“Così come sono inaccettabili – ha aggiunto il sindacalista – i ricatti che pongono ai lavoratori una ipotetica e vaga scelta futura tra richiesta della cassa integrazione e apertura della mobilità. Siamo con i lavoratori, che non meritano di operare con l’angoscia di perdere il posto di lavoro”.
“La mia presenza qui oggi – ha spiegato Rota in assemblea – è per lanciare un segnale forte al territorio. Siamo impegnati su tanti fronti, sul piano nazionale, per seguire con attenzione le politiche nazionali sugli ammortizzatori e sulle crisi aziendali. Nel caso Sangemini, per esperienza posso dire che trovo assolutamente anomalo che non vengano convocati tavoli di trattativa e di confronto. Un tavolo serio richiede chiarezza su strategie di marketing, integrazione con altri siti produttivi, misure di rilancio produttivo e commerciale. Non c’è spazio per numeri lanciati a caso. La Sangemini è un marchio nazionale fondamentale, che produce tra l’altro un bene pubblico, non merita una gestione così superficiale. Valuteremo tutte le misure da intraprendere per rispondere con forza alle iniziative unilaterali dell’azienda. Esprimiamo pieno sostegno ai lavoratori e ai nostri operatori, che stanno svolgendo sul territorio un lavoro prezioso di condivisione e partecipazione”.
I lavoratori hanno concordato in assemblea di proporre alle altre sigle lo stato di agitazione.
Il segretario regionale Dario Bruschi ha sottolineato, durante l’incontro, le azioni messe in campo dalla Fai Cisl, che si è già mobilitata con incontri in regione e confronti diretti con rsu e dipendenti.
“Non vorrei che le azioni dell’azienda fossero una strategia creata ad hoc per creare allarmismo e portare i lavoratori a discutere di cassa integrazione quando non ce ne sono neanche le condizioni”, ha detto Bruschi, “noi non vogliamo parlarne, vogliamo discutere di piano industriale, vogliamo sentire parlare di un progetto di sviluppo che punti su qualità del lavoro e occupazione. Continuiamo con il nostro metodo, che è quello di coltivare sempre il confronto con tutti per poi intraprendere azioni concrete senza demagogia e senza esasperare gli animi. I lavoratori meritano rispetto e ascolto, non minacce e ricatti”.

Ufficio stampa Fai Cisl

Onaosi. Licenziamento inaccettabile

by CISL LDS

Nelle ultime ore la CISL FP Umbria e il coordinamento nazionale CISL Onaosi sono venuti a conoscenza del licenziamento senza preavviso di un collega che vanifica 23 anni di onorato servizio e riduce a una fredda presa d’atto un provvedimento che mina la vita di una famiglia.

Chi sta licenziando? E’ l’Onaosi che licenzia, il Presidente Serafino Zucchelli fa suo il provvedimento di licenziamento proposto dal Direttore Mario Carena che, dopo una istruttoria lacunosa e fondamentalmente incapace di raccogliere le necessarie informazioni, se ne frega del principio di proporzionalità della sanzione.

La CISL FP Umbria e il coordinamento nazionale Onaosi reagirà con tutti gli strumenti democratici e legali a disposizione.

Questa classe di Amministratori dimostra arroganza e una insensibilità fuori dal comune degna della peggior fama di “padroni della ferriera di antica memoria” e, purtroppo, registriamo l’allontanamento da quanto il Consiglio nel 1901 proponeva “Il nostro Collegio Convitto verrà in futuro a rappresentare, più che un’Opera Pia, una mutua società di assicurazione costituita però con larghi criteri di beneficio altruistico e di solidarietà di categoria”.

Oggi la Fondazione Onaosi rappresentata dal Presidente Serafino Zucchelli riprende questo principio licenziando i lavoratori, quei lavoratori che attraverso il loro lavoro e il sostegno delle Organizzazione Sindacali hanno invece sostenuto la Fondazione Onaosi nei momenti bui e difficili che avrebbero potuto portare alla chiusura dell’Onaosi stessa.

Invece l’Onaosi non perde occasione per esasperare gli animi ed avvelenare il clima tra i lavoratori e le lavoratrici vanificando il lavoro sindacale che fin qui ha rappresentato il punto di forza per superare gli ostacoli endogeni ed esogeni.

Per i prossimi giorni la CISL FP e il coordinamento nazionale CISL Onaosi chiederà alle altre OO.SS. di proclamare lo Stato di Agitazione che si concretizzerà anche con comunicazioni ai Ministeri Vigilanti sullo stato della gestione della Fondazione.

La segreteria regionale Fp Cisl Umbria

Il Coordinamento Nazionale Cisl Onaosi

18.08.10_Comunicato Stampa

Rischio occupazione per un’eccellenza umbra delle TLC

by CISL LDS

Il giorno 7 agosto presso la sede di Tiscali a Cagliari si è svolto un incontro richiesto dalle Organizzazioni sindacali SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL  Nazionali con le RSU della Azienda in seguito all’accordo commerciale tra  le società di Telecomunicazioni Fastweb e Tiscali.

Le segreterie Regionali dell’Umbria di SLC CGIL e FISTEL CISL esprimono forte preoccupazione per le ricadute occupazionali che potrebbero  coinvolgere   l’unità operativa di Torgiano, oggi in forze a Tiscali, che attualmente  ospita circa 30 persone.

Questa unità, nonostante sia da sempre il fulcro tecnologico e operativo prima di Aria e poi di Tiscali, già nel passato è stata suo malgrado oggetto di un forte ridimensionamento degli organici, nonostante il forte know-how e la grande competitività economica e strategica che l’unità operativa ha sempre evidenziato.

All’interno di un’operazione milionaria, tesa a valorizzare un asset nato e sviluppato in Umbria (la licenzia dei 40 mhz nella banda 3,5Ghz detenuta da Aria – controllata da Tiscali – e il ramo di azienda FWA con 836 torri) e che per oltre 15 anni ha permesso alla nostra regione di occupare un ruolo strategico nel panorama delle TLC, la nostra preoccupazione nasce dall’ennesimo rischio che sia smembrato il principale  motore di questo sviluppo, non solo mettendo in discussione i livelli occupazionali del comparto perugino, ma allontanando di fatto dal nostro territorio ogni futuro sviluppo delle tecnologie 5G.

Ricordiamo che Tiscali, insieme ad altri operatori Wimax, a seguito di una consultazione pubblica ha ottenuto il via libera da parte dell’Agcom per una proroga fino al 2029 delle frequenze nello spettro 3,5Ghz. Non è accettabile che il cambio del concessionario di licenze e frequenze di proprietà pubblica, avvenga a discapito di tutti i lavoratori allo stato non confermati.

Pertanto, SLC CGIL FISTEL CISL, unitamente alla RSU della Azienda Tiscali di Torgiano, chiederanno alla Regione dell’Umbria, ai Sindaci dei Comuni di Perugia e di Torgiano, di attivarsi nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico affinché i livelli occupazionali e il presidio territoriale vengano salvaguardati nella loro interezza, anche al fine di contribuire al rilancio economico  di questo territorio.

SLC CGIL Alessandro Piergentili                               

FISTEL CISL Simona Garofano   

RSU AZIENDA Tiscali Torgiano

Area di crisi complessa Terni-Narni, rinnovato l’Accordo Quadro per la mobilità in deroga

by CISL LDS

E’ stato rinnovato in Regione con Cgil Cisl e Uil, l’Accordo quadro per la mobilità in deroga per i lavoratori dipendenti licenziati dalle Aziende collocate nei comuni dell’Area di crisi complessa.

Possono beneficiare di un altro anno di mobilità in deroga tutti i lavoratori licenziati da imprese che operano in uno dei 17 comuni dell’Area di crisi complessa Terni-Narni che alla data del primo gennaio 2017 risultino beneficiari di un trattamento di mobilità ordinaria o di un trattamento di mobilità in deroga, previa adesione alle misure di politica attiva individuate dall’Arpal. 

Le domande di mobilità in deroga dovranno essere presentate ad Arpal tramite le organizzazioni sindacali.

Il servizio di invio delle domande sarà attivo dal 10 settembre 2018. Le domande potranno essere presentate entro il 10 dicembre. Per le mobilità in scadenza dopo questa data e fino al 31 dicembre, sarà possibile la presentazione dal primo al 10 dicembre.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione guadagni straordinaria, si è convenuto per le imprese che operano sempre nell’Area di crisi complessa e cha abbiano terminato i periodi di Cigs, di richiedere ulteriori 12 mesi di integrazione salariale. Anche in questo caso l’integrazione sarà condizionata all’accettazione delle Azioni di Politica attiva del lavoro.

18.08.08 Comunicato Stampa

Contratto integrativo alla Isa di Bastia Umbra

by CISL LDS

Oggi a Perugia la conferenza stampa di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil Umbria

Importanza e contenuti illustrati dal segretario generale regionale Filca Cisl Umbria Tino Tosti

Bruno Mancinelli, coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Foligno-Spoleto: “Esempio virtuoso di contrattazione di secondo livello”

Contratto integrativo alla Isa di Bastia: per i sindacati un modello da seguire

by CISL LDS

18.08.07_conferenza stampaNell’Umbria delle tante crisi e vertenze c’è un’azienda importante, la Isa di Bastia Umbra (850 dipendenti diretti, la più grande della provincia di Perugia), azienda leader nel settore del freddo, che è in controtendenza e dove, grazie ad un lungo lavoro di Rsu e sindacati, si arriva alla firma di un accordo integrativo che garantirà più salario alle lavoratrici e ai lavoratori e un impegno comune su qualità e produttività. Il contratto integrativo siglato nelle scorse settimane e poi validato dai lavoratori con un referendum (80% di sì) è “un modello da seguire” secondo le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia, hanno illustrato contenuti e punti di forza. “In primo luogo – hanno spiegato i segretari delle tre organizzazioni, Augusto Paolucci (Fillea), Tino Tosti (Filca) e Federico Biagioli (Feneal) – abbiamo ottenuto un aumento che porterà a circa 800 euro annui i ticket restaurant, in attesa che l’azienda provveda, come annunciato, alla realizzazione della mensa interna. Inoltre – hanno aggiunto i tre segretari – c’è un’altra parte di premio legata a due voci, produttività e qualità, che potrà garantire ulteriori incrementi in busta paga”. Per i tre sindacati il contratto siglato alla Isa è importante soprattutto perché porta con sé un messaggio fondamentale: “La crisi non si combatte abbattendo i costi del lavoro e i salari, ma al contrario puntando su qualità, ricerca e valorizzazione del lavoro”. Da sottolineare poi le “ottime relazioni sindacali” e il “ruolo decisivo della Rsu”, che hanno consentito il raggiungimento di questo risultato. “Il contratto ha una durata triennale – hanno concluso i sindacati – per cui ora inizia un impegnativo lavoro di verifica e applicazione dei contenuti, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente il ruolo della contrattazione e le relazioni sindacali”. 

Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria

by CISL LDS

Nella giornata del 26 luglio 2018 si è riunito il Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria alla presenza del Coordinatore nazionale della siderurgia della Fim Cisl, Raffaele Apetino, del Segretario regionale della Cisl Umbria, Riccardo Marcelli, e del Coordinatore della Cisl di Terni, Angelo Manzotti.

Relativamente al Decreto Dignità, il Coordinamento ha osservato che la pretesa della politica di cambiare ogni tre anni le regole del mercato del lavoro non ha mai prodotto risultati significativi sul piano dell’occupazione, soprattutto quando questo viene fatto senza tenere conto del ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva. Meglio sarebbe stato se il Ministro del lavoro e dello sviluppo economico avesse convocato le parti e promosso un tavolo di confronto sui temi, certamente importanti, posti dal decreto, decreto che contiene aspetti positivi, altri da valutare, altri ancora negativi.

Se è condivisibile la logica che individua il reale problema del nostro mercato del lavoro nella lunga durata delle transizioni da contratto a termine a tempo indeterminato, tuttavia riteniamo che, sia per il contratto a termine che per la somministrazione, sarebbe opportuno affidare la regolazione del loro utilizzo alla contrattazione collettiva, cosa che per alcuni aspetti è già prevista, soprattutto nella fase transitoria. Se si vuole, giustamente, favorire il lavoro stabile, si deve tenere presente che scelte rigide operate per legge e uguali per tutti rischiano di non distinguere tra flessibilità fisiologica e abusi, di scoraggiare l’occupazione in generale anziché il precariato, di sostituire contratti a termine e di somministrazione con lavoro nero.

Siamo favorevoli al divieto di pubblicità sui giochi, in coerenza con l’impegno della Cisl all’interno della Campagna “Mettiamoci in gioco”, e della Fim che ha aderito al Movimento No slot: entrambi hanno l’obiettivo di contrastare il dilagare del fenomeno del gioco d’azzardo attraverso la sua regolamentazione per ridurne i rischi che troppo spesso colpiscono le fasce più fragili. 

A dicembre scadono i quattro anni di vigenza dell’accordo sottoscritto al Mise per quanto riguarda Ast. Sono stati quattro anni complicati ma anche stimolanti dove la Fim di Terni ha partecipato con determinazione e in coerenza con gli impegni presi, alle fasi di ristrutturazione e riorganizzazione, senza abbassare mai la guardia, cercando di volgere lo sguardo al futuro. Ecco perché nei mesi scorsi abbiamo chiesto al Governo di ritenere il sito di Terni strategico per l’interesse nazionale, nella consapevolezza che il sito di Ast, che abbiamo sempre considerato un’anomalia all’interno della divisione Business area Materials della ThyssenKrupp possa tornare ad essere scorporata. Se così fosse è necessario lavorare affinché l’Ast di Terni venga ricapitalizzata attraverso il sostegno di un soggetto dell’acciaio prevedendo fin da subito investimenti per il rilancio. Anche perché la fase attuale è a dir poco cruciale e delicata. Da una parte ci sono i dazi, che rischiano di essere messi pure nel settore automotive, con possibili ripercussioni pure sul nostro territorio, dall’altra i prezzi di rottame e elettrodi che influenzano il prezzo di vendita. Tenendo presente tutto ciò anche a settembre si prevede una chiusura positiva dell’Azienda. E ancora una volta questo è merito dei lavoratori, operai, impiegati e quadri, nonché di quelli somministrati i cui livelli vanno salvaguardati tenendo presente pure quello che prevede il decreto dignità.

Siamo riusciti a mantenere l’impegno, non scontato quattro anni fa, di ricominciare a parlare di contrattazione di secondo livello, valorizzando la scelta effettuata a suo tempo di mantenere il premio fisso. E’ chiaro che rispetto a tutto ciò abbiamo gli impiegati ternani che hanno sofferto più di tutti gli altri e a loro che andranno concentrati alcuni sforzi.

Per quanto riguarda il territorio è importante l’Accordo Regionale sottoscritto dalla Cisl Umbria che ha recepito quanto proposto dalla Fim in materia di produttività. Questo metodo deve fare da apripista anche per tutte le altre Associazioni datoriali perché i lavoratori delle Piccole e Medie imprese hanno bisogno dalla contrattazione di secondo livello e da misure di welfare, formandoli verso l’Industria 4.0.

La questione ambientale risulterà nei prossimi anni di vitale importanza. Vale per Ast sulla quale auspichiamo che a breve si annunci il progetto sul recupero scorie, ma vale anche per tutte le altre aziende del comprensorio. E’ il momento che i progetti in materia di sostenibilità ambientali siano portati a termine in tempi breve e dando loro la giusta importanza, valorizzando anche le Facoltà universitarie di Ingegneria ed Economia verso i temi della sostenibilità ambientale economica e sociale. Ecco perché non è concepibile in questa fase che i 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione diventino oggetto di strumentalizzazione politica: debbono essere destinati e utilizzati in fretta.

Fim Cisl Umbria

Terni, 26 luglio 2018