Siamo tutti pedoni: giovedì 19 settembre a Perugia arriva la campagna dei sindacati pensionati per una nuova idea di mobilità urbana sostenibile

by CISL LDS
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, insieme al Comune, apporranno una targa “Perugia città 30” in via del Bellocchio
 

Nella foto il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, assieme al segretario organizzativo della categoria dei pensionati della Cisl Umbria Vito Bozzi. Anche Fabiani sarà a Perugia per intervenire a “Siamo tutti pedoni”

Nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, arriva anche a Perugia la campagna “Siamo tutti pedoni”, lanciata dai sindacati pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, insieme al Centro Antartide. Domani, Giovedì 19 settembre, alle ore 10.00, in via del Bellocchio (parcheggio antestante la Cgil i segretari dei sindacati pensionati dell’Umbria, Andrea Farinelli (Spi Cgil), Luigi Fabiani (Fnp Cisl) ed Elisa Leonardi (Uilp Uil), insieme all’assessore alla mobilità del Comune di Perugia, Pierluigi Vossi, verrà apposta una targa con scritto “Perugia città 30, città delle relazioni”. 

Nel 2022 sono stati 287 i pedoni over65 morti sulle strade delle città italiane, circa il 60% di quelli totali, e più di 6.000 i pedoni over65 coinvolti in incidenti stradali che hanno riportato ferite di varia gravità (il 32% del totale). Fra le principali cause degli incidenti e sicuramente della gravità degli stessi nel caso di pedoni è riconducibile alla velocità.
“Un trend nazionale, quello dei pedoni investiti, che, pur registrando un lieve calo negli ultimi anni (al netto del periodo del Covid), continua a restituire dati allarmanti che collocano la sicurezza stradale fra le principali emergenze nazionali – spiegano i sindacati dei pensionati in una nota – Dai tempi per l’attraversamento pedonale di un semaforo, alla presenza di strisce pedonali visibili; dalla installazione di dossi dissuasori di velocità, alla realizzazione di una zona 30; dalla pedonalizzazione di strade e piazze alla creazione di strade scolastiche che proteggano nonni e nipoti, all’installazione di panchine e la qualità degli spazi pubblici: nessun caso è troppo piccolo per farne un simbolo di una richiesta generale di trasformazione urbana per avere strade più sicure e curate, nuove aree verdi, piazze pedonali e piste ciclabili, attraversamenti tranquilli per le persone anziane e con disabilità, spazi protetti per i bambini davanti alle scuole per migliorare la vivibilità urbana attraverso la qualità degli spazi pubblici”.
 
Perugia, 18 settembre 2024
 
Uffici stampa CGIL CISL UIL Umbria

Sciopero lavoratori Uneba: “Serve il rinnovo contrattuale subito”

by CISL LDS

Città della Pieve, 16 settembre 2024 – Sono scesi in piazza i lavoratori a cui si applica il contratto Uneba, scaduto da oltre cinque anni. I sindacati hanno rifiutato la proposta di aumento contrattuale di Uneba, ritenuta assolutamente insufficiente. Nell’ambito della mobilitazione nazionale, in Umbria il presidio si è svolto a Città della Pieve ed è stato indetto da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl, Uil Fpl e Uiltucs.

“In Umbria il settore coinvolto dalla mobilitazione, quello socio-sanitario e assistenziale nelle strutture associate ad Uneba, riguarda 750 lavoratrici e lavoratori, prevalentemente donne che lavorano in strutture accreditate, quindi che usufruiscono di fondi pubblici e dalle quali, dunque, non è possibile accettare un atteggiamento di tale noncuranza nei confronti di chi esercita una professione delicata come quella di tali lavoratori. Il contratto Uneba, ad oggi, è l’unico del settore socio-assistenziale che non è stato rinnovato, pertanto siamo in presenza di una situazione in cui le stesse professionalità come infermieri e Oss, con le stesse mansioni, percepiscono una retribuzione inferiore dei loro colleghi. Per questo rivendichiamo con forza la parità di trattamento economico e normativo”.

“Rinnovo del contratto subito per i lavoratori” chiedono i sindacati che ricordano come Uneba abbia dichiarato la volontà di intraprendere un negoziato con delle aperture che i rappresentanti dei lavoratori hanno valutato “insufficiente la disponibilità datoriale ai fini di una eventuale sospensione delle iniziative programmate oltre lo sciopero di oggi. I presidi rappresentano solo l’inizio di una battaglia che si concluderà solo quando le lavoratrici e lavoratori di questo settore non avranno il giusto riconoscimento economico e normativo”.

Uffici stampa Cgil, Cisl e Uil

Infortuni sul lavoro ancora in aumento in Umbria, sindacati: mettere questo tema al centro del dibattito politico

by CISL LDS

A Foligno assemblea di Cgil, Cisl e Uil con Rls e Rlst: la nostra piattaforma, presentata 10 mesi fa, non è stata degnata di risposta
 
“I dati Inail 2024 purtroppo lo confermano: il fenomeno degli infortuni nei luoghi di lavoro in Umbria, anche mortali, è ancora vasto e sta toccando livelli di allarme sociale. Anche se in Umbria ci sono stati meno decessi nei primi 7 mesi del 2024 (11 contro le 17 del 2023) non possiamo abbassare la guardia, visto che il numero di denunce di infortunio e di malattie professionali è aumentato ancora (6.292, +281 sul 2023)”. Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria rilanciano da Foligno la loro piattaforma su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e lo fanno riunendo in assemblea, ancora una volta, Rls e Rlst, ovvero le lavoratrici e i lavoratori che nei luoghi di lavoro svolgono il ruolo di rappresentanti a tutela della sicurezza delle loro colleghe e dei loro colleghi.
Ad aprire i lavori la relazione del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, L’incontro, presieduto dal segretario regionale Uil Umbria Fabio Benedetti, ha poi visto l’intervento di Rsl e Rlst di tutti i settori. A seguire quelli dei segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil Umbria), Angelo Manzotti (Cisl Umbria) e Maurizio Molinari (Uil Umbria).Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza Cgil nazionale, ha concluso i lavori riconoscendo l’importante percorso unitario avviato in Umbria.
“Quello di oggi è un appuntamento importante che vogliamo utilizzare per richiamare ancora una volta l’attenzione di tutta la nostra comunità su questo tema, a dieci mesi dalla presentazione della nostra piattaforma unitaria alle Istituzioni, sulla quale sia la Giunta Regionale che le associazioni datoriali non ci hanno degnato di una risposta – hanno rimarcato i sindacati nei loro interventi – Lo facciamo oggi alla vigilia della campagna elettorale per la Regione, con l’obiettivo di inserire questa piattaforma nella discussione programmatica delle forze politiche”.
I dati sugli infortuni sul lavoro in Umbria indicano che il settore più colpito è quello dell’industria e servizi con 4623 denunce di infortunio nei primi 7 mesi del 2024 (entrando ancora più nel dettaglio 1252 nell’industria, 652 nell’artigianato, 1112 nel terziario. In agricoltura siamo passati da 435 a 453. Gli infortuni crescono a Perugia da 694 a 813 come a Terni, da 120 a 130 anche se in provincia di Terni le denunce sono scese nei sette mesi di riferimento, da 1250 a 1215, salendo di conseguenza di più in quella di Perugia da 4761 a 5215.

Ad infortunarsi di più sono le classi di età che vanno da 45 a 59 anni.
“L’impegno messo in campo negli ultimi anni, attraverso le modifiche normative e l’aumento delle risorse umane ed economiche negli organi di controllo, è certamente un segnale importante che sta già facendo registrare una crescita rilevante nel numero delle indagini e verifiche svolte nei luoghi di lavoro – hanno osservato Cgil, Cisl e Uil – ma questo non è assolutamente sufficiente per affrontare i problemi, in particolare in settori a rischio come in agricoltura e l’edilizia, dove anche l’irregolarità del lavoro è più diffusa”.

I sindacati chiedono dunque che la Regione si faccia promotrice di una continua collaborazione tra Inail, Inps, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Carabinieri e Usl, per garantire un lavoro “degno e dignitoso”, che significa senz’altro un lavoro con più salute e sicurezza, un’attenzione all’appalto e al subappalto che abbassa la qualità del lavoro. E un lavoro “con la giusta retribuzione e assunzioni effettive per tutti i lavoratori, garantendo l’emersione a chi è costretto a lavorare in nero”. Il tutto con un ruolo sempre maggiore anche delle istituzioni locali.

Oltre alla formazione di tutti i lavoratori (compresi quelli stranieri) e dei datori di lavoro, Cgil, Cisl e Uil chiedono che nelle aziende vi siano investimenti sull’utilizzo di nuovi materiali (materie prime che in lavorazione non compromettano la salute), di nuove tecnologie, che possono non soltanto ridurre la gravosità e la pesantezza del lavoro, ma anche garantire sempre di più chi lavora echi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro.

È poi determinante, secondo le organizzazioni dei lavoratori, dare vita ad un progetto di diffusione della cultura della sicurezza, unita alla affermazione dei diritti dei lavoratori nelle scuole medie superiori.
“In Umbria l’attuale Giunta Regionale non ha voluto ascoltare le nostre ragioni e non ha preso minimamente in considerazione le nostre proposte, fatta eccezione per un intervento sui colpi di calore nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, che è servito comunque a scongiurare eventi gravi rispetto ai fenomeni climatici – hanno sottolineato ancora i sindacati nei loro interventi – È stata un’ordinanza tardiva, rispetto a quando il sindacato l’aveva richiesta, ma estremamente utile e per questo va riproposta ed estesa.
Questo era uno tra i punti che proponevamo nella piattaforma e che a nostro avviso dovrebbe essere anche estesa. Per tutti gli altri
vogliamo ripartire da questa giornata per  migliorare le condizioni di vita e di salute, la sicurezza e l’ambiente di lavoro in Umbria. Dobbiamo farlo tutti insieme – hanno concluso Cgil, Cisl e Uil – pretendendo risposte dalle Istituzioni e dalle imprese che non possono più rimanere in silenzio”.

Osservatorio Regionale Appalti:  poche luci e molte ombre

by CISL LDS

A 7 mesi dal rinnovo del CCNL delle cooperative sociali la gran parte dei comuni umbri non ha ancora riconosciuto i maggiori costi alle cooperative

Chiesto un incontro ai Sindaci dei 12 Comuni capofila, per verificare l’adeguamento dei contratti con le cooperative sociali e l’applicazione della LR 2/2024

Perugia, 13 Settembre 2024 – Alcune luci e molte ombre: a 7 mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale di lavoro della cooperazione sociale, in Umbria solo una piccola parte dei “committenti”, ovvero stazioni appaltanti pubbliche, ha adeguato i contratti e recepito le novità normative. A denunciarlo è l’Osservatorio regionale dell’Umbria su appalti ed accreditamenti, formato da centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative, Agci) e organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs), che stamattina nel corso di una conferenza stampa ha presentato un report sul “riconoscimento del valore della cooperazione sociale”.

Il nuovo contratto dei lavoratori delle cooperative sociali, in vigore dal 1 febbraio, ha migliorato le retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro sociale. In Umbria sono 280 le cooperative sociali attive, che erogano complessivamente servizi per un valore di 260 milioni. Gli addetti nel settore sono 9.500, di cui 1000 persone disabili o svantaggiate, ed erogano servizi a 80.000 cittadini, rappresentando un attore fondamentale del welfare locale.

Per le cooperative sociali il nuovo contratto determina nel 2024 un incremento del costo del lavoro di 12 milioni di euro. In termini percentuali questo si traduce in un incremento del costo del lavoro di oltre il 5%, che a regime arriverà ad oltre 15 punti percentuali. E dato che il 90% dei ricavi delle cooperative stesse proviene dalle amministrazioni pubbliche (USL, Comuni ed altri enti), la sostenibilità del welfare locale è a rischio in assenza di un pieno riconoscimento da parte delle amministrazioni pubbliche dei dovuti incrementi a favore delle cooperative sociali.

L’Osservatorio regionale appalti ha monitorato il livello di adeguamento dei contratti ed ha presentato alla comunità regionale i risultati del monitoraggio.

In Umbria – afferma Andrea Bernardoni, coordinatore dell’Osservatorio Regionale Appalti – analizzando l’adeguamento dei contratti delle amministrazioni pubbliche con le cooperative sociali la situazione presenta poche luci e molte ombre. Tra le luci si sono l’adeguamento delle tariffe dei servizi accreditati effettuato dalla Regione Umbria nel giugno scorso; l’adeguamento dei contratti relativi ai servizi sociosanitari effettuato dalla Usl Umbria 2; ed il percorso avviato dalla Usl Umbria 1. La situazione più critica, invece, è quella relativa alle cooperative di inserimento lavorativo. La quasi totalità dei contratti tra queste cooperative e le amministrazioni pubbliche non sono infatti stati adeguati”.

Tra le ombre – continua Monica Di Angelo, vice-coordinatrice dell’Osservatorio regionale appalti – ci son i Comuni della regione. Dal monitoraggio che abbiamo effettuato emerge che la gran parte di questi non ha adeguato i contratti e, anche i comuni che hanno effettuato alcuni adeguamenti lo hanno fatto solo per alcuni contratti in modo molto limitato”.

L’Osservatorio Regionale Appalti, vista la situazione particolarmente critica, ha scritto ai 12 sindaci dei Comuni capofila delle zone sociali chiedendo un incontro urgente per rimuovere gli ostacoli che stanno rallentando l’adeguamento dei contratti con le cooperative e verificare il livello di applicazione della LR 2/2024. Una legge molto importante, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa regionale, che vuole assicurare la qualità del lavoro e dei servizi alla persona, promuovendo anche l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e utilizzando lo strumento delle procedure di gara riservate, previste dal codice dei contratti pubblici.

Per L’Osservatorio regionale appalti la LR 2/2024 è una legge importante, da applicare in modo puntuale, come fatto ad esempio dall’Azienda USL Umbria 2 che ha recente pubblicato una gara per i servizi socio sanitari che l’Osservatorio Regionale Appalti ha giudicato in modo positivo.

Perugia, 13 settembre 2024

Fonte: Fisascat Cisl Umbria

“Basta morti sul lavoro”: Cgil, Cisl e Uil Umbria rilanciano la “Piattaforma per la Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro dell’Umbria”

by CISL LDS

PERUGIA, 6 settembre 2024 – “Basta morti sul lavoro”: Cgil, Cisl e Uil Umbria rilanciano la piattaforma per la promozione di un “Patto per la Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro” con l’obiettivo di aggiornarla. L’attivo dei Rls e Rlst dell’Umbria di martedì 10 settembre alle ore 10,00, che si terrà presso la sala riunioni della Cisl di Foligno in via La Louviere, 1, sarà aperto con la relazione del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, la quale partirà da una fotografia della situazione umbra.
L’incontro, presieduto dal segretario regionale Uil Umbria Fabio Benedetti, vedrà l’intervento dei Rsl e Rlst di tutti i settori. A seguire quelli dei segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil Umbria), Angelo Manzotti (Cisl Umbria) e Maurizio Molinari (Uil Umbria). A concludere i lavori sarà Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza Cgil nazionale.
“Con questa iniziativa – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil Umbria – proseguiamo il nostro percorso di riflessione sul tema fondamentale della Salute, Sicurezza e Ambiente nei luoghi di lavoro. Ciò nella consapevolezza che purtroppo il fenomeno degli infortuni e quello delle malattie professionali, nonostante gli sforzi, continuano a crescere”.

Tutti gli organi di informazione sono invitati a partecipare

Sostegno scolastico, al via l’impegno dell’Anteas di Foligno

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“Ci sarà anche l’Anteas nel progetto regionale umbro “Educare insieme: percorsi intergenerazionali di supporto extrascolastico”. La finalità è quella di aiutare, attraverso lezioni effettuate da docenti accreditati, ragazzi che necessitano di essere supportati sia nelle discipline scientifiche in quelle letterarie”. Sono le parole della presidente Anteas di Foligno, Anna Mollaioli, che, riprendendo quanto detto nel marzo scorso in occasione della sua elezione, sottolinea come anche quest’anno l’associazione di volontariato promossa dalla Fnp Cisl si dedicherà al sostegno scolastico. Attività che, proprio come quella del “Trasporto Amico” al servizio di persone che devono raggiungere ospedali o farmacie nell’ambito della provincia, si era già sviluppata durante il mandato del suo predecessore, Francesco Emanuele, e che proprio in questi giorni vuole ampliare il suo respiro con l’ausilio di nuovi volontari.
“L’Anteas di Foligno può finalmente contare anche sulla sede ristrutturata” prosegue la dottoressa Mollaioli che, con la ripresa delle attività di volontariato, sottolinea come sia importante e gratificante far parte di un’associazione di volontariato come l’Anteas, nella quale la componente di genere è particolarmente attiva sia nelle iniziative formative – informative che nel coro. “Realtà, quest’ultima, che permette di entrare da protagonisti e con allegria nelle case di riposo, negli oratori e più in generale nelle comunità del folignate”. A riconoscere l’importanza di quanto svolto dall’associazione sono anche il segretario generale Fnp Cisl di Foligno Sante Fraccalvieri e il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale di Foligno – Spoleto Bruno Mancinelli: “Il mondo dell’associazionismo – ribadiscono – è importante sia per chi lo fa che per chi riceve i risultati dell’impegno profuso. Da una parte le persone impegnate riescono a far rete per un fine nobile, come quello della solidarietà, dall’altra parte chi è supportato non si trova solo nelle proprie difficoltà. Buon lavoro Anteas!”.

Foligno, 6 settembre 2024

Costruzioni, il segretario generale Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro: “Costruzioni, comparto che resiste”

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PERUGIA, 23 AGOSTO 2024 – “I numeri e le statistiche sono incontrovertibili, inesorabili e impietose. Questo è il commento che mi sento di fare  dopo aver letto il rapporto della Svimez, che ci racconta una realtà economica produttiva dell’Umbria che la vede nelle ultime posizioni a livello nazionale. Addirittura per quanto riguarda il Pil siamo buoni ultimi. Le regioni del Sud crescono più delle regioni del Centro, addirittura la Puglia cresce più di tutte le altre regioni anche del Nord.

 Quello però che ci preme sottolineare, come Filca Cisl Umbria, è che il settore che cresce, evidenziando un dato in contro tendenza, è quello delle costruzioni. Il settore anticiclico per eccellenza, insieme al turismo, tant’è che è proprio questo l’altro comparto che cresce”. Così il segretario regionale della Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro dopo la pubblicazione del rapporto Svimez 2024, dal quale esce una fotografia molto negativa dell’Umbria, sempre più vicina come performance economiche alle regioni del Meridione. (qui l’analisi della Filca https://www.filcacislumbria.it/rotolando-verso-sud-lumbria-affonda-nel-post-covid-si-salvano-le-costruzioni/)

 “Il settore delle costruzioni, per questa sua peculiare caratteristica – prosegue Bicchieraro –  è in grado di far crollare, stabilizzare o far crescere l’economia di un intero Paese. Per questo diciamo ormai da tempo che occorre un piano industriale delle costruzioni attraverso il quale pianificare una serie di interventi che vanno nella direzione della prevenzione rispetto ai rischi naturali comuni a tutto il territorio nazionale, ovvero sismico, idraulico e idrogeologico.

 Insomma c’è da rimettere in sicurezza un intero territorio e sarà proprio il settore delle costruzioni a dover fare questo lavoro. Non solo. Il nostro patrimonio edilizio per circa il 70 percento è stato realizzato prima degli anni 70:  quindi si dovrà procedere a mettere in sicurezza, visto che i primi capitolati antisismici sono del 1974, un’infinità di edifici. Molti di questi andranno rinnovati, alcuni ristrutturati, altri demoliti e ricostruiti. E nella fase di “rigenerazione”, quasi tutti andranno anche efficientati da un punto di vista energetico. Dunque sarà altro lavoro per il nostro settore e serviranno risorse: dalla nuova legge di bilancio sembra ci saranno a disposizione circa 25 miliardi. Per cui chiediamo, oltre che la conferma di alcune misure che riguardano l’alleggerimento del cuneo fiscale per le fasce medio basse, anche che il resto delle risorse dovranno essere usate per gli investimenti pubblici e privati”.

“Non dimentichiamoci –  sottolinea ancora Bicchieraro – che con la riforma del patto di stabilità e con un debito pubblico a quasi 3000  miliardi di euro, le risorse a disposizione per le leggi di bilancio, quindi per gli investimenti saranno sempre di meno. In virtù di questo ragionamento non possiamo permetterci di sprecare importanti e preziose disponibilità. Dunque,  dove spendere meglio il denaro se non in un settore che risulta essere trainante per l’economia, e dove è importante investire per il bene del paese come quello delle costruzioni?

Il rapporto Svimez dice anche che il dato di crescita del settore è stato “dopato” dal bonus 110. Sicuramente è  vero, ma c’è da sottolineare il fatto che quando si immettono risorse nel settore questo risponde con un’altra delle sue peculiari caratteristiche, ovvero l’effetto moltiplicatore. Così è avvenuto, anche se nel caso del bonus 110 questo effetto è stato attenuato dalla percentuale elevata del contributo”.

“L’altro aspetto che è importante interpretare, almeno per quanto ci riguarda  – aggiunge ancora –  è l’età di coloro i quali hanno avuto nel periodo post pandemia, la possibilità di essere ricollocati o assunti: la percentuale più alta riguarda  cinquantenni e over 50. Il settore delle costruzioni per primo è stato protagonista di questo fenomeno, avendo bisogno di personale qualificato e specializzato. Queste particolari figure professionali risiedono per la massima parte in fasce di età medio alte. Questo anche perché i giovani purtroppo non scelgono il settore delle costruzioni per emanciparsi economicamente e socialmente, ritenendolo poco attrattivo. Anche in questa direzione ci si sta muovendo, vista l’importanza che ricopre il settore oggi, e ricoprirà in futuro, organizzando attraverso la bilateralità della formazione, dei corsi di studi per periti edili.

 Questa una delle strade migliori per attirare giovani nel settore: attraverso una qualificazione in partenza e non durante la carriera lavorativa.

Sia il paese tutto sia nello specifico, la nostra regione, dovranno sfruttare l’occasione di crescita che il settore dà, incentivandolo e concertando con le parti sociali, sindacati ed imprese misure che possano creare occasione di sviluppo e crescita. Noi come Filca Cisl Umbria siamo pronti a fare la nostra parte”

Fonte e foto della Filca Cisl Umbria

La Slp Cisl Umbria, di Perugia e la Cisl regionale si uniscono al dolore per l’improvvisa morte di Sergio Ponti

by CISL LDS

Nella foto di archivio di Umberto Pocceschi: Umberto Pocceschi, Marco Maiuli, Monica Bastianini, Leonardo Catena, Cinzia Zoppetti e, naturalmente, Sergio Ponti

GUALDO TADINO, 22 agosto 2024 – La Slp Cisl Umbria, di Perugia e la Cisl regionale, apprendendo la drammatica e improvvisa notizia della morte di Sergio Ponti, si uniscono al dolore per questa grave perdita.
Sergio Ponti, infatti, in Cisl rappresenta una pagina di storia del sindacato, essendo stato sino al ’96 segretario generale della categoria dei lavoratori delle Poste (Slp Cisl Umbria). In pochi sanno che è stato proprio lui ad iscrivere quello che sarebbe poi stato colui che avrebbe dato continuità al suo lavoro a partire dall’aprile ’96: Umberto Pocceschi.
Umberto Pocceschi, che ancora oggi è segretario della Slp Cisl di Perugia, assieme al segretario generale Slp Cisl Umbria Marco Carlini e al segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, ricorda la sua disponibilità, il senso del servizio per i lavoratori, la grande umiltà e dedizione. Un’empatia con gli iscritti che ha saputo trasmettere (fino a diventare un segno distintivo) alla sua squadra e a chi dopo di lui ha rappresentato la categoria.
“Sempre impegnato, dopo aver raggiunto il traguardo della pensione – proseguono dalla Cisl -, si è dedicato in crescendo nel sociale. Lo ricordiamo anche per quanto fatto in politica e per le istituzioni nel dare senso e forma a quell’amore che ha sempre avuto per il territorio e la sua comunità, per la sua Gualdo Tadino”.