PERUGIA, 6 AGOSTO 2025 – La CISL dopo averlo richiesto in tutti i consessi, assemblee pubbliche, nell’ultimo congresso e in numerosi comunicati, prende atto dei cambiamenti positivi che in questi giorni sono stati apportati dal governo centrale a livello istituzionale: l’entrata dell’Umbria nella ZES favorirà sviluppo e coesione sociale se si saprà cogliere nel modo giusto questa importante opportunità. Ci sembra appropriato fare alcune considerazioni rispetto alla ricostruzione per capire come accelerare i cantieri, rafforzare i diritti, collegare la stessa al rilancio dell’economia con ZES e PNRR, occasione rara da cogliere per integrare e rendere complementari le zone interne ai capoluoghi.
La CISL Umbria esprime disagio rispetto ai ritardi che ancora oggi segnano il processo di ricostruzione post-sisma nelle aree interne della regione. A quasi un decennio dal terremoto del 2016, ci sono ancora comunità che aspettano risposte definitive. È il momento di trasformare la ricostruzione in una vera leva di coesione e sviluppo.
L’ingresso dell’Umbria nella Zona Economica Speciale (ZES) rappresenta una svolta strategica, che va messa a sistema con le risorse del PNRR, i fondi europei e le politiche attive regionali. La ricostruzione non può essere soltanto un’operazione tecnica, deve essere un progetto sociale e territoriale condiviso.
Cantieri sicuri e regolari, serve uno snellimento delle pratiche, ma nel rispetto delle regole, dei contratti e della legalità. Ogni cantiere deve diventare un luogo di lavoro sicuro, tutelato e sindacalizzato.
La ricostruzione deve essere un’occasione di rilancio economico, le risorse pubbliche devono sostenere l’impresa sana, l’occupazione stabile e l’innovazione. La ZES va anche utilizzata per attrarre investimenti nei territori colpiti dal sisma e per rigenerare aree industriali in crisi.
Favorire la partecipazione delle parti sociali, la CISL rivendica un coinvolgimento strutturale nei tavoli di ricostruzione. Le scelte non possono restare in mano a pochi. Vanno ascoltati i territori, i lavoratori, le categorie produttive.
Politiche attive e formazione accanto alla ricostruzione fisica serve quella sociale. Investire su competenze, giovani, ITS, riqualificazione professionale è essenziale per restituire futuro a comunità oggi in difficoltà.
Ci sentiamo di fare un appello alle istituzioni, alla Regione, al Governo e al Commissario Straordinario e quindi chiediamo un cronoprogramma trasparente per l’avanzamento della ricostruzione il monitoraggio degli effetti occupazionali e sociali, tavoli permanenti di confronto, e l’inserimento delle aree terremotate tra le priorità del piano strategico ZES. L’Umbria ha bisogno di una ricostruzione che non lasci indietro nessuno. Serve una visione lunga, fatta di investimenti, diritti, partecipazione e lavoro di qualità. La CISL Umbria è pronta a fare la propria parte per dare forza a questa prospettiva.
Giuliano Bicchieraro
Segretario Regionale Cisl Umbria