
Sara Claudiani, coordinatrice donne Cisl Umbria, in una foto di repertorio
Il terzo appuntamento della campagna social del Coordinamento donne Cisl Umbria si soffermerà sulle eroiche combattenti ucraine.
Le donne hanno deciso di restare, di resistere e di combattere per l’Ucraina. Hanno compiti diversi: aiutano i bambini malati e abbandonati, curano i feriti, cucinano un pasto caldo per chi è al fronte, rammendano le divise per i soldati, imbracciano i fucili e preparano, come insegna la ex attrice Mia Khalifa tramite twitter, le molotov da lanciare dalle finestre.
Kira Rudik ha 36 anni, giovane parlamentare e ex Ad della sede ucraina di Amazon, ha preso tra le mani, con tutto il suo staff, per la prima volta un kalashnikov per difendere il suo Paese.
Jane, la guerriera ucraina che guida le truppe, è una delle poche donne della Guarda Nazionale Ucraina, ex volontaria, e poi in prima linea dalla guerra in Crimea. Ora sta combattendo contro russi e ceceni in scontri diretti a venti metri di distanza gli uni dagli altri. Per Jane la vita in battaglia è una questione di famiglia. Anche il marito infatti sta combattendo, ma sono in unità diverse. Provano ad essere vicini, parlando attraverso i walkie – talkie.
Tra le donne che vogliamo ricordare c’è Valentyna Pushych, la margherita ucraina, paramedico ed uccisa mentre cercava di evacuare dei feriti vicino Kiev. E’ stata sepolta con rose rosse e avvolta nella bandiera gialla e blu, per cui ha perso la vita.
Anche la dottoressa Maryna Kalabina, cardiochirurga pediatrica ha perso la vita mentre cercava di trasportare il nipote ferito, vicino all’ospedale di Kiev.
C’è poi Iryna Tswila, 52 anni, madre di cinque figli, ex creatrice di gioielli. Lei ha cercato di opporsi ai tank russi ed è stata uccisa, insieme al marito, lei del battaglione “Sich” e lui in quella di ” Aidar”.
Tutte queste donne erano inizialmente convinte che per fermare il dittatore Putin si sarebbe formata una coalizione, ma poi hanno capito che soltanto le donne che vengono umiliate stuprate ed uccise possono sconfiggerlo. Combattono per il loro Paese e per i bambini, stipati nei rifugi antiaerei, con gli occhi pieni di paura che vedono sofferenze e morte. Combattono affinché possano essere liberi. Siamo sempre più convinte che soltanto le donne possano salvare il mondo.
Sara Claudiani
Coordinatrice Donne Cisl Umbria
Perugia, 24 maggio 2022
				
La Cisl Fp Umbria incontra i rappresentanti sindacali dei lavoratori per un evento formativo, ma anche per puntare l’attenzione sull’urgenza di un momento concertativo con le istituzioni. “L’incontro che si è svolto a Terni venerdì scorso – ha fatto sapere il responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi (nella foto) – è stato un momento importante per confrontarci in vista del percorso concertativo che si rende sempre più necessario in primo luogo con la Regione. Vogliamo così portare all’attenzione delle istituzioni le questioni della sanità, ma anche più in generale del pubblico impiego. Il nostro obiettivo – ha aggiunto il sindacalista – è quello di portare avanti le nostre proposte riguardanti le aziende sanitarie e i principali enti, ma soprattutto quello di dar voce ai lavoratori che chiedono di veder valorizzate le professionalità. Ciò alla luce anche del nuovo Ccnl”.
Appalti Chiari Lavoro Pulito: se ne parla ad 
Il Coordinamento Donne Cisl Umbria è sbigottito davanti al totale silenzio istituzionale, dopo le parole di un’importante imprenditrice che arrivano a toccare il rapporto, spesso complicato, tra donne e mondo del lavoro e rilancia con proposte ed esempi virtuosi anche del nostro territorio, come quello dell’Acqua Rocchetta.
E’ divenuta, con l’inizio della guerra, la ministra dei territori occupati e punto di riferimento dei corridoi umanitari e dello scambio di prigionieri. Per tutto questo, dal bunker, in cui ormai vive, organizza i corridoi umanitari con i russi e la Croce Rossa che, richiede, prima della partenza, nomi, numeri telefonici, documenti, targhe delle auto e dei bus che faranno il viaggio e poi deve concordare il tragitto, ogni chilometro deve essere approvato, ma alla fine di ogni giornata riesce a fare evacuare dai trenta(30) ai sessanta (60) mila ucraini. Una volta in salvo, ciò che conta è informare i soldati al fronte che, le famiglie, sono fuori dall’inferno, mentre loro combattono per liberare il Paese dagli invasori russi. La vicepremier si rammarica del fatto che non riuscirà a salvare tutti gli ucraini, ma non è disposta a cedere davanti al genocidio di Putin.

