“L’Umbria rispetto alle altre regioni d’Italia è al terzo posto per quanto riguarda le difficoltà delle aziende nel reperire personale. Questo fenomeno è spalmato in tutti i settori, ma soprattutto riguarda i tecnici specializzati nelle costruzioni”. E’ il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) a puntare l’attenzione su questo dato che investe l’Umbra su più piani: dal mondo della formazione a quello dell’applicazione dei contratti nazionali sottoscritti dalle sigle sindacali più rappresentative anziché di quelli “pirata”. Per la Cisl sono il rovescio di una stessa medaglia che vanno ad incidere sulla valorizzazione dei lavoratori, sia in termini di opportunità che di retribuzione. “Una delle cause per le quali siamo al terzo posto sono proprio i “contratti pirata” che vengono applicati negli appalti, prevalentemente nella pubblica amministrazione, spesso da aziende che vengono da fuori regione e che acquisiscono commesse. Con questi contratti si mortifica il profilo professionale dei lavoratori, abbassano le loro retribuzioni e si escludono le realtà produttive locali e chi applica i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali confederali”.
“Se è vero che alcuni studenti, dopo aver completato il proprio ciclo di studi – spiega – si vedono offrire lavori assolutamente non rispondenti al proprio titolo di studio e quindi costretti ad andare a cercare occupazione lontano dall’Umbria, ci sono però altri che si trovano nella situazione opposta: in Umbria, come del resto in altre regioni, sono frequenti i casi di “skill mismatch”, ossia la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente in possesso da parte dei lavoratori e/o di chi presenta il proprio curriculum. Questo a dimostrazione che un’alta formazione non è sinonimo di opportunità lavorative. Tantomeno di ottime opportunità lavorative. Questo perché le aziende cercano sempre di più nuove competenze”. Da qui la convinzione per la Cisl che la formazione deve accompagnare la vita di tutti, siano essi studenti che lavoratori. “Ma di quale formazione si tratta? A breve riapriranno le scuole – sottolinea Manzotti – e non possiamo nascondere che nel sistema scolastico, dal punto di vista della programmazione, permangono alcune lacune. Il sistema dovrebbe essere rivisto in modo da rendere più agevole l’incontro scuola – lavoro. Per questo dovrebbero essere riconsiderati il ruolo e l’importanza degli istituti professionali. Su questo si rende necessario un confronto con le istituzioni regionali per valutare le offerte formative rispondenti alle esigenze reali dei territori”.
Per la Cisl c’è poi anche un’opportunità che arriva dall’Europa e che non è stata utilizzata nel modo migliore. “La situazione di difficoltà – afferma il segretario – si aggrava anche perché non sta partendo come dovrebbe il Bando Gol che ancora non ha preso gambe e che registra un notevole ritardo. La strada delle politiche attive del lavoro e del reinserimento infatti devono essere percorsi appieno, proprio come l’opportunità offerta dall’Osservatorio regionale delle politiche attive. Quest’ultima potrebbe attenuare le carenze riscontrabili anche in termini di opportunità di alcuni territori”.
Cisl Umbria
Perugia, 21 agosto 2023