Con riferimento al comunicato Confederale dei giorni scorsi circa il presunto ridimensionamento del Consultorio Familiare presso il Centro di Salute di San Giustino la FP CISL Umbria, che segue sindacalmente le Lavoratrici che vi operano, precisa quanto segue alla luce di alcune inesattezze contenute nel documento, dato che a tutt’oggi non sono giunte lamentele formali all’ufficio reclami aziendale (URP):
1) non ci sono orari ridotti e le attività sono sempre state su appuntamento proprio per garantire l’erogazione delle prestazioni, solo l’appuntamento per i tamponi vaginali viene preso tramite CUP, per quanto riguarda le altre prestazioni l’accesso è diretto e senza impegnativa;
2) non sono state assunte scelte “temporanee o definitive ne tanto meno sono stati effettuati passi verso la chiusura”
2) il servizio è aperto due volte la settimana, ed anche durante la pandemia Covid 19 sono state sempre garantite tutte le prestazioni, tamponi vaginali, visite ginecologiche e ostetriche, screening della cervice uterina oltre che i corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) svolti via skype.
3) Le attività che sembrano non riprese potrebbero essere ricondotte ad esigenze di Servizio, come il recente pensionamento di una Ostetrica (Maggio 2023) o al periodo delle ferie estive (come d’altronde ogni anno), ma nonostante questo tutte le attività sono già state programmate sempre e comunque tenendo in considerazione le esigenze dell’utenza;
4) ogni giorno le Operatrici si impegnano a dare risposte adeguate per soddisfare i bisogni delle Cittadine utenti sia da un punto di vista professionale che umano;
5) è giusto specificare che la conquista fatta dai Consultori è sentita soprattutto da chi ci lavora perchè è, per chi vi opera, la missione quotidiana;
6) per correttezza fra le parti riteniamo che eventuali disagi dei Cittadini utenti debbano essere debitamente documentati per non rischiare di cadere in denunce senza adeguati controlli e verifiche anche Sindacali;
7) Ben vengano idee e proposte per migliorare e potenziare il servizio purche’ le idee si basino su dati concreti e con il coinvolgimento dei Lavoratori che quotidianamente operano per garantire servizi efficienti ed indispensabili, come per il caso in questione la tutela delle Donne, dei Minori (Bambini e Adolescenti) nell’interesse della Comunità e del benessere familiare.
Luca Talevi (Il Reggente Fp Cisl Umbria)
Al via la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per promuovere la partecipazione dei lavoratori all’impresa. Così,
Monitorare i bandi pubblici per prevenire assegnazioni di servizi al massimo ribasso e segnalare agli organi preposti eventuali anomalie e criticità: è questa la funzione principale del nuovo Comitato Misto Paritetico Regionale della cooperazione sociale, che si è costituito questa mattina, giovedì 1 giugno 2023, con la firma presso la Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni a Perugia da parte dei soggetti che andranno a comporlo: Legacoopsociali, Federsolidarietà, Agci Imprese Sociali e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl, Uil Fpl e Uil Tucs.
“I servizi del terzo settore salvaguardano i diritti e tutelano le persone fragili – hanno sottolineato le organizzazione firmatarie del protocollo – è quindi inaccettabile proseguire con la logica del massimo ribasso, che penalizza lavoratrici e lavoratori con salari già poveri (tra 1000 e 1300 euro al mese), e colpisce la cittadinanza nei suoi diritti fondamentali”. Attraverso il comitato, dunque, centrali cooperative e sindacati puntano a difendere ed innalzare la qualità dei servizi e del lavoro, a partire dalla sicurezza, intervenendo prima della scadenza dei nuovi bandi per mettere in campo una “trattativa d’anticipo”, che corregga le storture dei capitolati, anche attraverso “segnalazioni alle autorità preposte”. “Dobbiamo monitorare, osservare e controllare – hanno concluso i componenti del comitato – per non permettere che migliaia di professionalità qualificate vengano disperse, che la qualità dei servizi arrivi ad essere scadente e che la sicurezza nei luoghi di lavoro sia compromessa”.
“Fai Bella l’Italia”: quest’anno l’iniziativa regionale dedicata alla cura del territorio e all’ambiente della Fai Cisl, Fondazione Fai Cisl e Terra Viva si è tenuta questa mattina, 1° giugno 2023, al parco Ansa del Tevere a Città di Castello.
FAI BELLA L’ITALIA: QUEST’ANNO LA FAI CISL UMBRIA SI IMPEGNA PER IL PARCO ANSA DEL TEVERE A CITTA’ DI CASTELLO.
Un confronto intergenerazionale franco, aperto, coinvolgente, come ormai – purtroppo – accade sempre più raramente di vedere. Un confronto serrato, con numerosi interventi, al quale le studentesse e gli studenti si sono presentati molto preparati, avendo studiato a fondo la lezione di don Lorenzo Milani sul primato della coscienza, e quindi sull’importanza di coltivare la coscienza, farla crescere e tenerla viva attraverso la cultura, per creare davvero una cultura di pace e convivenza, per dare vita a una partecipazione civile e sociale consapevole e informata, rifiutando qualsiasi cultura della guerra. Parole, quelle delle ragazze e dei ragazzi delle scuole superiori, che in alcuni passaggi sono stati anche una sorta di j’accuse verso le generazioni precedenti per il tipo di mondo che viene loro lasciato, caratterizzato da guerre e tensioni, una situazione definita da Papa Francesco “una guerra mondiale a pezzetti”.
La soddisfazione, alla fine, si leggeva chiaramente nelle facce degli organizzatori, a cominciare da Luigi Fabiani, Segretario Generale Regionale Fnp Cisl Umbria, che si è dichiarato “soddisfattissimo del convegno intergenerazionale, che per la Federazione Pensionati della Cisl rappresentava una scommessa, una sfida, i tempi in cui la partecipazione giovanile appare scarsa e sconnessa. Invece gli studenti e le studentesse hanno risposto non solo partecipando, ma arrivando molto preparati all’incontro. Davvero una giornata meravigliosa”.
“Ci risulta che la macchina per la Pet – Tc ad oggi deve essere ancora rinnovata”. Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) si rivolge all’assessorato alla sanità e chiede spiegazioni. “Spiegazioni che devono arrivare da una politica che annuncia di abbattere le liste d’attesa coinvolgendo la sanità privata – chiosa il segretario – e , dall’altra, lascia strumenti inutilizzati in quella pubblica”.