Regione e parti sociali a confronto sulla “Fase 2”

by CISL LDS

Regione e parti sociali a confronto sulla “fase due”: concordati 5 punti fondamentali per l’attuazione
Cgil, Cisl e Uil: “Ok il percorso condiviso, serve massimo rigore nei controlli e nelle sanzioni per chi non lo rispetta”

Riunione stamattina, 24 aprile, tra le parti sociali, Cgil Cisl e Uil, Confindustria, Confartigianato, Cna, Camera di Commercio e la presidente della giunta regionale Donatella Tesei, per discutere le modalità attuative della “fase due”.

“Nel valutare positivamente l’andamento dei contagi nella nostra regione, sottolineando lo straordinario lavoro portato avanti dal nostro sistema sanitario pubblico, abbiamo ribadito e condiviso con gli altri attori sociali che la priorità, anche per la seconda fase, sarà quella di contenere il più possibile i contagi nella nostra regione”, affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini. “Per fare questo – continuano – è necessario determinare una programmazione della ripresa delle attività produttive in piena sicurezza e nel rispetto dei nuovi accordi nazionali tra le parti sociali”.

Si sono perciò condivisi cinque punti fondamentali per l’attuazione della “fase due” nei luoghi di lavoro: formazione e dispositivi di protezione individuali per tutti; test sierologici al riavvio delle attività con verifica periodica quindicinale; misurazione quotidiana della temperatura all’inizio del lavoro; modalità organizzative che consentano il distanziamento personale durante le attività lavorative, all’entrata, negli spogliatoi e nelle mense o locali comuni; accordo sindacale aziendale e/o territoriale.

“Tutti i soggetti presenti hanno condiviso queste linee guida e si sono ovviamente resi disponibili a garantire la loro attuazione in tutte le attività produttive regionali – continuano Sgalla, Manzotti e Bendini – Con le associazioni artigiane e del commercio abbiamo già fissato per la prossima settimana riunioni specifiche, per determinare anche attraverso gli enti bilaterali il percorso per le intese provinciali e territoriali. Abbiamo altresì sollecitato Confindustria a fissare un confronto per definire analoghe procedure da attuarsi nelle aziende di sua competenza”.

“Infine – concludono i tre segretari – come Cgil, Cisl e Uil abbiamo chiesto di determinare con il massimo rigore le funzioni di controllo e le sanzioni per coloro che non rispetteranno i protocolli e gli accordi sindacali”.

Agricoltura: le segreterie regionali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil chiedono un Tavolo Verde per l’Umbria

by CISL LDS
In questo periodo di pandemia mai vissuto in Italia dal dopo guerra ad oggi, il settore agroalimentare ha continuato a lavorare oltre ogni possibilità, sostenuto da tutti i lavoratori del comparto e, per far si che nelle case di tutta la popolazione nazionale, non venisse a mancare uno dei beni di prima necessità, il cibo. Fra i tanti settori dell’agroalimentare vi è quello agricolo, il quale è stato in questo periodo di isolamento sociale da Covid-19, uno dei settori più richiamati. In primis, dal punto di vista dell’importanza strategica della qualità italiana, poi per la forte pressione delle parti datoriali sulla carenza di manodopera e, dove le scorribande del politico di turno, poco addetto ai lavori ma molto attento agli slogan, ha imperversato indicando la soluzione al problema delle colture che rischiano di marcire nei campi e non raccolte, l’utilizzo dei voucher. I Segretari Generali dell’ Umbria, Dario Bruschi Fai-Cisl, Michele Greco Flai-Cgil e Marcaccioli Daniele Uila-Uil sottolineano che i voucher in agricoltura non servono. Gli strumenti messi a disposizione alle aziende, dal contratto nazionale e quello provinciale, insieme, consentono già importanti livelli di flessibilità e gestione dei lavoratori agricoli con la massima sicurezza del lavoro contrattuale regolare. Fai, Flai e Uila, rilanciano con forza, sull’aspetto della complementarietà fra incrocio di domanda ed offerta di lavoro e della rete del lavoro agricolo di qualità. La legge 199/2016 deve essere il GPS degli addetti ai lavori. Occorre che le parti datoriali, sindacali, istituzionali, oltre all’Ispettorato del Lavoro ed Inail, si uniscano per creare un tavolo tecnico che metta insieme le competenze di ognuno per costituire una Cabina di Regia per il settore agricolo di qualità nel rispetto della massima trasparenza e legalità, una vera e propria Task-Force, termine molto diffuso in questo ultimo periodo, in un settore che sarà sempre più strategico per il nostro paese. Già incrociare domanda ed offerta di lavoro attraverso una piattaforma informatica, che mette insieme le aziende del settore con le loro richieste e la necessità e la disponibilità di chi il lavoro lo cerca, sarebbe un passo avanti. Tutto questo attraverso il coinvolgimento degli Enti Bilaterali di settore per contribuire a percorsi trasparenti e di estrema tutela. Chiediamo alle controparti datoriali in Umbria, di puntare verso un’unica direzione. La mancanza di manodopera nel settore agricolo è un falso problema. Quello vero, invece, è quello di far arrivare agli inoccupati le offerte di lavoro delle aziende agricole. Siamo convinti che le parti sociali attraverso gli enti bilaterali possano dare il loro contributo, soprattutto come soggetti attuatori della legge 199/2016 e del lavoro agricolo di qualità. In Umbria lavorano circa 8 mila lavoratori agricoli di cui circa 6 mila stagionali nei periodi di massima appena dopo agosto di ogni anno. Per evitare di perdere la stragrande maggioranza della manodopera già formata e storica di questo settore, che sta già voltando lo sguardo oltre il nostro paese, non si deve cercare di aumentare la precarietà e l’incertezza. La bontà di un Contratto Nazionale in aggiunta ai Contratti Provinciali, hanno saputo coniugare negli anni le reciproche esigenze, datoriali e dei lavoratori. Andiamo a ricercare in Umbria come in Italia quei lavoratori che hanno il permesso di soggiorno scaduto e che non possono rinnovarlo perché ora non hanno lavoro, ma da anni nel nostro paese ed occupati nel comparto agricolo. Oggi sono nel limbo dell’incertezza causa covid-19. Facciamo pervenire le offerte di lavoro anche in via sperimentale agli Enti Bilaterali, perché pur rispettando il lavoro dei centri per l’impiego, gli stessi sono stati troppo spesso indeboliti da scelte di politiche che ne hanno limitato l’azione. Inoltre intercettiamo i percettori di sussidi per offrire loro un contratto regolare. Ci si accorgerebbe che la manodopera c’è e reclama lavoro dignitoso e regolare. In ultimo ma non per importanza, chiediamo la convocazione e la partecipazione al Tavolo Verde, specifico per il settore e su questo sensibilizziamo l’Assessore di competenza Morroni. Vorremmo ricercare insieme percorsi condivisibili su tali temi, soluzioni che permettano di far fronte alle esigenze delle imprese agricole e dare garanzie occupazionali, contrattuali e di sicurezza sanitaria ai lavoratori stagionali, indispensabili per un settore strategico e primario com’è quello agricolo. Chiederemo anche un incontro in via telematica se non fosse ancora possibile di persona, sempre all’Assessore Morroni. Sarebbe cosa buona intervenire anche per garantire la Cassa in Deroga a tutti i lavoratori stagionali agricoli, esclusi ad oggi, fra i beneficiari dell’accordo quadro sottoscritto dalla regione Umbria con le parti sociali il 23 marzo 2020, per quanto riguarda la coperture delle giornate di non lavoro.

Le Segreterie Regionali

FAI-CISL FLAI-CGIL UILA-UIL

(Bruschi Dario) (Greco Michele) (Marcaccioli Daniele)

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Le Segreterie Regionali

FAI-CISL (Dario Bruschi)

FLAI-CGIL (Michele Greco)

UILA-UIL (Daniele Marcaccioli)

Giornata mondiale della Terra. Marcelli (Cisl): “Terni deve candidarsi a laboratori del Green new deal”

by CISL LDS

Il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli in attesa del comizio

“Mai come oggi Terni deve candidarsi a laboratorio del Green new deal”

Il responsabile della Cisl di Terni Riccardo Marcelli ha rilanciato il tema di   Terni come laboratorio del Green new deal d’Italia nell’ambito della 50esima Giornata Mondiale della Terra nella sessione parallela 1 della conferenza “Custodire la Terra per un Nuovo Rinascimento”, coordinata da Andrea Sisti, presidente World Agronomist Association ed organizzata da Amar Wafra, Associazione mondiale di amicizia della aree rurali. Un tema da riproporre a maggior ragione adesso ipotizzando lo scenario del post Covid-19: 

“Quale migliore occasione se non di ripensare oggi il nostro lavoro e la nostra vita se non introducendo i temi legati alla sostenibilità ambientale economica e sociale?”.  

“Il sindacato chiede alle Istituzioni e alle associazioni datoriali di essere coinvolto perché rappresenta le persone sia come lavoratori che come consumatori nella convinzione che il percorso sindacale possieda elementi per orientare lo sviluppo verso la sostenibilità ambientale e sociale che possono impattare su tutto il sistema. E come Regione in regime di transizione, le parti sociali hanno un ruolo determinante da giocare, quello relativo alla programmazione dei Fondi di investimento e sviluppo europei nella prossima programmazione 2021-2027. 

Abbiamo chiesto alle istituzioni di aderire al progetto Urban Regeneration che vede impegnate alcune delle aziende del territorio, progetto che ha come obiettivo non solo quello di promuovere la sostenibilità ambientale, ma anche la riqualificazione urbana, i processi di innovazione e l’economia circolare nel comprensorio ternano. Soprattutto ora in piena emergenza Coronavirus. Siamo pronti ad uscire di casa? Siamo consapevoli che gli spazi non sono più gli stessi? Non tutto, dobbiamo saperlo, potrà/dovrà tornare come prima. Cambierà il lay-out dei luoghi di lavoro ma anche quelli della convivenza o per lo svago. Per ottenere ciò dobbiamo assicurarci che nessuno sia lasciato indietro: dobbiamo gestire la transizione in modo che funzioni per tutti. Da dove partire? Sfruttando le opportunità che necessariamente si stanno creando, nostro malgrado, promuovendo l’analisi del fabbisogno territoriale con annessi diritto soggettivo alla formazione e libretto delle competenze per meglio affrontare la transizione che rischia di essere devastante per una Regione come la nostra che già disponeva di bassa produttività e basso Pil. E Terni, per le sue peculiarità, ha le carte in regola per trasformarsi in laboratorio. Dando gambe anche a quelle iniziative utili a promuovere processi e prodotti che siano sicuri per l’uomo e l’ambiente, eticamente accettabili e rispondenti alle esigenze e ai bisogni degli individui e della società. Oggi più che mai serve una comunità capace di innovarsi costruendo una visione un nuovo modello di sviluppo. Serve una comunità che susciti energie positive, valorizzando le competenze di un territorio attraverso la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini, anziani e studenti”. 

Riccardo Marcelli

Coordinatore Area Sindacale Territoriale Cisl Terni-Orvieto

Terni: le richieste dei sindacati al prefetto

by CISL LDS

Questa mattina, 21 aprile, i segretari di Cgil Cisl Uil hanno incontrato il prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per la verifica di aggiornamento rispetto alla situazione territoriale delle aziende che stanno operando sul territorio, come previsto dalla circolare ministeriale.

Al momento sono arrivate al prefetto 584 richieste, di cui soltanto 15 hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dopo verifica con Camera di Commercio e Finanza. Per tutte le altre, alcune delle quali in corso di istruttoria, non sono state riscontrate al momento particolari criticità.

Considerato che non sarà breve il tempo nel quale dovremo “convivere” con il potenziale rischio di contagio, risulta ovvio che occorra intervenire in questi giorni di transizione in modo strutturale nelle realtà lavorative, modificando e aggiornando le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più strutturale.

Per queste ragioni le organizzazioni sindacali partendo dal concetto che il protocollo condiviso con il Dpcm del 10 aprile è diventato norma primaria abbiamo chiesto o ribadito:

• di attivare un protocollo utile a rendere esigibili alcuni temi, già individuati da quello condiviso, attraverso un pieno coinvolgimento delle parti;
• di prevedere nei protocolli anticontagio che ogni azienda deve predisporre per la riapertura, la condivisione con le organizzazioni sindacali che provvederanno alla verifica in merito ad organizzazione del lavoro, dispositivi di protezione individuali; formazione; sorveglianza sanitaria – soggetti fragili; analoga richiesta vale per gli uffici della pubblica amministrazione e della scuola;
• di allargare l’effettuazione di tamponi non solo al personale sanitario, che comunque accoglie una nostra richiesta, ma anche a tutti i lavoratori dei servizi essenziali anch’essi esposti in questa fase emergenziale.
• di prevedere, considerando l’alta densità di imprese sul territorio, la promozione dei test sierologici sotto l’egida chiaramente della Regione, per definire un modello che consenta all’Umbria di avviare la Fase 2 nel migliore dei modi, consolidando i risultati fin qui ottenuti grazie al senso di responsabilità di lavoratori e cittadini;
• di conoscere la reale situazione delle residenze per anziani non solo per quanto riguarda il coronavirus, ma anche per il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro a fronte delle indagini in corso;
• di verificare l’idoneità del servizio pubblico locale, esaminando fin da subito con i soggetti preposti pure l’eventuale ripartenza del pendolarismo e più in generale la mobilità territoriale.
Per cogliere tutti questi obiettivi, abbiamo informato il prefetto che intendiamo chiedere il coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei sindaci della provincia nella consapevolezza che non tutto potrà/dovrà tornare come prima.

Claudio Cipolla (Cgil Terni)

Riccardo Marcelli (Cisl Terni)

Gino Venturi (Uil Terni)

Fisascat Cisl Umbria: “Chiudere i supermercati e gli ipermercati il 25, 26 aprile e il primo maggio? Una scelta coraggiosa e lungimirante”

by CISL LDS

La Fisascat Cisl Umbria – dichiara il segretario generale della federazione sindacale servizi commerciali affini turismo in Umbria Valerio Natili (nella foto) – apprezza la decisione della Regione Umbria di chiudere i supermercati e gli ipermercati nelle giornate del 25, 26 aprile e 1 maggio. Si tratta di una scelta coraggiosa e lungimirante, nonostante nella nostra regione attualmente i contagi ufficiali siano fortunatamente quasi zero”.

“E’ bene precisare – prosegue Natili in un post pubblicato sulla pagina Facebook della categoria- che il sindacato ha chiesto fin dal primo momento dell’emergenza Covid-19 la chiusura nelle giornate più critiche dei supermercati. Al “fronte”, è bene ricordarlo, non ci sono solo tanti medici e personale paramedico ma anche i dipendenti delle catene dei supermercati”.

La CISL Umbria, la CISL FP e la CISL Medici sollecitano una rapida soluzione dell’accordo per un sistema premiante per tutto il personale impegnato nell’assistenza dei pazienti affetti da COVID-19

by CISL LDS

La CISL dell’Umbria, la CISL FP e la CISL Medici auspicano una sollecita soluzione all’accordo  regionale sui “criteri di assegnazione ed utilizzo delle risorse per la gestione dell’emergenza COVID-19” e si augura che il prossimo incontro possa essere conclusivo ed invita la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ad un atto di buona volontà e di recepire le osservazioni e proposte di parte sindacale del comparto e della dirigenza. 

La quantità delle risorse messe in campo (circa 12 milioni si euro), riteniamo possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti COVID.

Per questo riteniamo prioritario la firma di un accordo regionale  il più lineare possibile, e, che sia di facile attuazione, in maniera omogenea,  in tutte le aziende dell’Umbria e che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale operante in tutte le strutture individuate dalla regione come strutture COVID-19.

Si tratta di una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali (già finanziate con la stipula dei rispettivi contratti) e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza pandemica da COVID-19, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.

La CISL Umbria pertanto ritiene prioritario ed anche etico

  1. 1.Riconoscere a TUTTO il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19 la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio e/o di una stessa struttura.  La tabella A allegata, infatti, risulta, come minimo, parecchio disomogenea e lascia spazio a profonde ed ampie insoddisfazioni. 

Peraltro, a nostro avviso, tale riconoscimento, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio.

  1. Definire un sistema premiante per TUTTO  il personale del Comparto e della Dirigenza, che opera in ospedali e/o in strutture  COVID-19, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, accedendo anche, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti (crowdfunding(?), qualche altra regione lo ha già fatto),  in una quota economica, differenziata per fasce di rischio. 

In questo contesto, a nostro parere,  risulta fondamentale definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della regione per individuare le strutture ed il personale afferente con quote di rischio omogeneo.

E va altresì garantito tutto il personale che si è ammalato o che, contagiato,  è stato in quarantena.  

Il Coordinatore Politiche Socio-Sanitarie Cisl Umbria Giuseppe Giordano                    

Il Responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

Il Segretario Generale Cisl Medici Umbria Tullo Ostilio Moschini

Covid-19, la Cisl Umbria si prepara alla Fase 2

by CISL LDS

Covid-19, è di martedì 14 aprile l’incontro dei sindacati confederali con la Presidente Donatella Tesei.

Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Questo periodo, fino al 3 maggio, deve servire per aprire un tavolo di discussione e di confronto anche con le organizzazioni datoriali per gestire e determinare quelli che sono i punti salienti per affrontare la fase 2 della ripresa produttiva, tenendo in seria considerazione gli aspetti legati alla salute e sicurezza dei lavoratori”