L’ambiente come mezzo per occuparsi delle persone, ma anche come occasione di sviluppo per il territorio: nel video le parole del segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi, del segretario regionale Cisl Umbria Simona Garofano e del sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa
Fisascat Cisl Umbria: “La Regione paghi gli operatori delle cooperative sociali che hanno assistito gli anziani delle Residenze Assistite e i disabili a domicilio durante il Covid!”
La Fisascat Cisl Umbria chiede alla Regione Umbria di riconoscere economicamente l’attività svolta dagli Operatori Socio Sanitari dipendenti dalle Cooperative Sociali che in questo delicato periodo hanno garantito, non senza sacrifici e difficoltà, il mantenimento dei livelli di assistenza.
Stiamo parlando dei tanti addetti ed addette che con la loro professionalità hanno garantito l’assistenza e la cura agli ospiti delle Residenze Assistite, continuando a svolgere quell’attività sociale che in Umbria ormai da decenni è garantita dalla cooperazione sociale. Stiamo parlando di zone ad alto rischio e che a livello nazionale sono state oggetto prima di casi di contagio fuori controllo e poi di inchieste giudiziarie.
Le retribuzioni e le tutele di questi lavoratori sono più deboli, ma la professionalità, la dedizione e il senso di responsabilità degli addetti è di altissimo livello.
Dall’inizio dell’emergenza queste figure hanno continuato la loro opera mettendo a rischio la loro incolumità, vista la carenza di dispositivi di protezione individuale. Nonostante ciò le Cooperative che operano nel settore hanno autonomamente messo in atto quelle contro misure che hanno salvaguardato ospiti e personale. In Umbria sono state una vera eccellenza.
Così come si è giustamente pensato a monetizzare l’attività dei dipendenti della Sanità, chiamati a svolgere un servizio altamente rischioso, riteniamo opportuno che la stessa attenzione venga prestata al personale Socio Sanitario.
Dobbiamo però purtroppo segnalare che la Regione Umbria ha un atteggiamento diverso, infatti oltre a non porsi il problema che stiamo ora sollevando, continua ad ignorare l’accordo sottoscritto il 21 aprile (che da applicazione all’Art.48) del decreto Cura Italia e alla DGR 232 della Regione Umbria scorso con ANCI Umbria, centrali cooperative e organizzazioni sindacali.
L’accordo prevedeva che i servizi di welfare sospesi a causa del COVID-19 sarebbero stati rimodulati dalle cooperative sociali e integralmente pagati dalle Aziende USL e i lavoratori del settore sociale, anziché ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, avrebbero continuato a lavorare e ad essere regolarmente pagati. Questo protocollo però – cosi come denunciato da cooperative e sindacati – non è applicato dalla Regione Umbria danneggiando i lavoratori e mettendo in una situazione di crisi le imprese cooperative.
Quindi con tale decisione, non pagando i servizi rimodulati, la Regione Umbria risparmia risorse economiche, in quanto gli operatori vengono posti in cassa integrazione ( e quindi pagati dallo Stato).
Riteniamo sconcertante tale atteggiamento e chiediamo con forza il rispetto dell’accordo sottoscritto unitariamente il 21 Aprile, inoltre rivendichiamo per gli operatori che hanno svolto regolarmente il loro servizio la stessa attenzione che la Regione ha riservato agli Operatori Pubblici che in questa difficile situazione hanno garantito alla la salute e la sicurezza della popolazione umbra.
Fisascat Cisl Umbria
La fase “zero” della politica dei trasporti in Umbria
Stiamo appena entrando nella cosiddetta “Fase 3” che dovrebbe garantire il godimento pieno del diritto costituzionale alla mobilità. Eppure per i cittadini umbri tale fase rischia di tornare al punto zero se guardiamo alle recenti novità introdotte dagli accordi presi tra Regione in qualità di committente e la DPR Trenitalia Umbria come appaltatrice del contratto di servizio per il trasporto pubblico su ferro. Ci riferiamo non a semplici intenzioni ma ad un vero stato di fatto determinato in via unilaterale senza nessun coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e dei pendolari:
• Il treno 3159 Firenze – Foligno e il il treno 3162 Foligno – Firenze dal 14 giugno prossimo non esisteranno più.
• I treni 2483; 2487; 2327 che prima arrivavano fino a Roma, dal 14 giugno saranno limitati ad Orte.
• I treni 2324, 2490 e 2492 partiranno dalla Stazione di Orte anziché da Roma Termini
Comunicato Stampa Fast – Sml/Confsal, Orsa, Fit Cisl, Filt Cgil e Uilt Uil del 1° Giugno 2020
“Minicorsa” dei ceri ospedale di Branca. No alla sospensione dal lavoro delle operatrici
Con riferimento a quanto accaduto il 15 maggio scorso al Pronto Soccorso di Branca ove tre operatrici sanitarie hanno effettuato una “minicorsa” dei Ceri, la scrivente organizzazione sindacale ritiene non vi siano le condizioni per la sospensione dal lavoro delle operatrici . Va compreso il periodo che il personale sanitario tutto ha affrontato in piena emergenza Covid-19, con notevole accumulo di stress fisico e psicologico, ed il segnale dato dalle lavoratrici assume quasi il segno del passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2.
Sicuramente all’interno dei luoghi di lavoro vanno sempre applicati i principi previsti dai codici comportamentali, ma stante la particolare difficile situazione che la Sanità ha affrontato negli ultimi tre mesi si può, nella fattispecie, giungere a decisioni che non allontanino i lavoratori dal luogo di lavoro privandoli per alcuni giorni del salario.
Il Responsabile Fp Cisl Umbria
Luca Talevi
Nelle aziende ospedaliere e sanitarie, sbloccate ferie. Luca Talevi (Fp Cisl Umbria): “Importante segnale”
Nelle aziende ospedaliere e sanitarie, sbloccate le ferie. “Grazie anche alla forte azione della Cisl i lavoratori della sanità umbra hanno la possibilità di chiedere le ferie secondo le modalità previste dal Ccnl”. Per il responsabile della Cisl Fp Umbria Luca Talevi: “Si tratta di un importante segnale per chi, per mesi, ha lavorato ininterrottamente per affrontare l’emergenza Covid-19”.
Torna #FaiBellaLItalia anche in Umbria
Dario Bruschi (Fai Cisl Umbria): “Appuntamento irrinunciabile”
#FaiBellalItalia: il prossimo 5 giugno sarà la seconda Giornata nazionale per la cura dell’ambiente. La Fai Cisl Umbria, nella consapevolezza del momento e delle criticità legate al Covid-19, non ha voluto rinunciare a questo appuntamento nazionale, che si declina nelle varie realtà territoriali. Per l’Umbria la scelta è caduta su Bevagna e sul suo laghetto Aiso.
“Nello scegliere di contribuire a ripulire l’area verde attigua al laghetto Aiso – spiega il segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi– oltre a far conoscere un luogo bello e suggestivo dell’Umbria, abbracciamo anche il messaggio della sua leggenda che vuole sottolineare il disvalore dell’avidità in opposizione con quello del rispetto della persona e delle proprie libertà, nel caso specifico quella religiosa, da esercitare attraverso un uso sano e consapevole del tempo”.
L’iniziativa di quest’anno sarà in forma ridotta. “Ci troveremo la mattina del 5 giugno alle ore 9,30 e saremo volutamente in pochi – spiega Bruschi -; anche se a Bevagna lasceremo un segno tangibile del nostro passaggio: in quell’area infatti saranno sistemati per i futuri visitatori dei cestini, compatibili dal punto di vista ambientale, da noi donati per la raccolta differenziata”.
Chi vorrà potrà inviare le immagini del proprio contributo della giornata alla Fai Cisl (regolamento su www.faicisl.it): “Il Covid-19 -ha concluso Bruschi- ha dimostrato ancora una volta la necessità del rispetto dell’ambiente, attenzione che come categoria abbiamo sempre avuto ed evidenziato con proposte come questa. Ringraziamo sin da ora il sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa per la sensibilità manifestata, confermando la propria presenza alla nostra iniziativa”.
La Cisl Umbria guarda con favore a questa proposta. Per questo sarà presente il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti che punta l’attenzione sul significato di un gesto su un tema per il quale c’è un crescente interesse anche da parte delle nuove generazioni: quello dell’ambiente. “Nella fase successiva a quella del Covid-19 – afferma Manzotti – l’ambiente assumerà per l’Umbria un valore strategico per il rilancio del tessuto economico ed occupazionale: da conciliare gli aspetti produttivi con quelli della sostenibilità”.
Nel. video, immagini e parole della prima edizione
Cgil, Cisl e Uil Umbria contro i licenziamenti e per la continuità occupazionale
Tavolo regionale di crisi, Cgil, Cisl e Uil Umbria: misure straordinarie contro i licenziamenti e per la continuità occupazionale
“Abbiamo chiesto al tavolo regionale di crisi di definire una misura eccezionale contro i licenziamenti e di rafforzare tutti gli ammortizzatori sociali per il 2020 al fine di salvaguardare l’occupazione, sia quella a tempo indeterminato che quella precaria”. Lo dichiarano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini che hanno partecipato alla riunione in video conferenza con gli assessori regionali Paola Agabiti e Michele Fioroni.
“I lavoratori umbri vanno tenuti agganciati ai loro posti di lavoro, per una ripresa più rapida ed efficace – affermano i tre segretari dei sindacati umbri – e questo non solo per le ovvie ricadute sociali, ma anche per non disperdere le professionalità e le competenze di queste lavoratrici e lavoratori”. Al contrario, secondo Cgil, Cisl e Uil, in questa fase “vanno messe in campo politiche straordinarie di protezione sociale e formazione professionale. L’Umbria sia promotrice di una nuova fase che ha come priorità la salute e il lavoro delle persone”.
Perugia, 28 maggio 2020
18 giugno 2020: Sciopero lavoratori Sanità Privata
Lo Sciopero dei lavoratori della Sanità Privata è stato indetto da Fp Cgil / Cisl Fp /Fpl Uil per chiedere il rinnovo del CCNL scaduto da 14 anni. Il responsabile della Cisl Fp Umbria Luca Talevi: “Importante l’intervento della Presidente della Regione per sbloccare la situazione”.
Inaccettabile per le segreterie nazionali di Fp Cgil / Cisl Fp / Uil Fpl che da 14 anni i lavoratori della Sanità Privata, siano senza contratto nazionale.
I soggetti che operano in convenzione, accreditamento o concessione con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti dei lavoratori tra cui il primario è il rinnovo del contratto nazionale alla sua scadenza naturale.
Purtroppo le associazioni datoriali Aris ed Aiop mettono in discussione la sostenibilità del rinnovo contrattuale dopo aver sottoscritto, a livello nazionale, un verbale presso il Ministero Salute con le Regioni ed il Governo, ottenendo conferme sull’impegno delle Regioni per agevolare lo sblocco della trattativa.
Lavoratori che hanno garantito servizi essenziali e di qualità anche in Umbria durante l’emergenza Covid-19, mettendo quotidianamente a rischio la propria incolumità fisica, meritano di veder riconosciuta la loro dignità e professionalità almeno con il rinnovo del contratto nazionale.
Il 18 giugno le segreterie nazionali confederali hanno indetto lo sciopero nazionale dei lavoratori della Sanità Privata e nelle prossime ore verrà inviata alla Presidente Tesei, contestualmente ad analogo invio a tutti i Presidenti di Regione, una comunicazione delle segreterie regionali invitando ad attivarsi , nell’ambito delle sue competenze, per lo sblocco di una situazione senza precedenti.
La dignità agli “eroi” della sanità privata va riconosciuta con fatti concreti e non solo a parole.
Perugia, 28 maggio 2020
Ordinanza della non riapertura del trasporto pubblico
“La Presidente Tesei firma l’Ordinanza, della riapertura dal giorno 18 maggio, grazie allo sforzo di tutti i cittadini oggi l’Umbria è tra le regioni con il minor numero di contagi. L’Ordinanza non è per tutti, il Trasporto Pubblico Locale resta ai livelli del 4 maggio, offrendo solamente circa il 50% del servizio”.
Il segretario generale regionale Fit Cisl Umbria Gianluca Giorgi (nella foto), assieme agli altri sindacati dei trasporti nel Comunicato Stampa di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Orsa del 25 Maggio 2020: “Sono a rischio la dignità dei lavoratori e dei posti di lavoro. Inaccettabile questa situazione, siamo pronti alla mobilitazione“.
23 Maggio: Giornata della Legalità
Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl Umbria) ripercorre l’esperienza del Durc in Umbria: “Legalità fa rima con regolarità”
Per la Filca-Cisl è fondamentale l’impegno costante nel contrastare tutte le forme di lavoro irregolare e di sfruttamento della manodopera, nella lotta alla corruzione e dalle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e nei lavori privati. Questo a partire dal rafforzamento del Durc attraverso la Congruità, la Patente a Punti, la limitazione del subappalto al primo livello nei lavori pubblici e privati, la stipula di protocolli di legalità, oltre ad un impegno sempre maggiore nella promozione della cultura della legalità e della resistenza ai poteri mafiosi. Nel giorno in cui si celebra la legalità ci corre l’obbligo di ricordare cosa, la nostra categoria con le altre organizzazioni sindacali, hanno fatto in questo breve frangente di storia della nostra regione, dalla fine del secolo scorso e all’inizio del nuovo millennio. Come non ricordare che fu proprio la nostra categoria in Umbria a porsi il problema di come restituire dignità legale al settore dell’edilizia. Ricordiamo che in Umbria, alla viglia della ricostruzione post terremoto del 1997, si registrava il triste primato del maggior numero di morti ed infortuni gravi nei cantieri. Si fece di necessità virtù, per far si che la ricostruzione non facesse più morti del terremoto. Con determinazione, autorevolezza ed intelligenza le forze sindacali insieme alle associazioni datoriali, e la politica regionale non poterono che considerare l’dea della “regolarità contributiva”, o per meglio dire dell’istituzione di un documento che riassumesse la regolarità dell’impresa rispetto al versamento dei contributi Inail, Inps e Cassa Edile per ogni lavoratore assunto e presente nel cantiere, fu dirimente rispetto alla efficacia del controllo che si poté esercitare sulla regolarità e quindi di conseguenza, sulla legalità dell’impresa che si ritrovava ad aver acquisito l’appalto. Tutto ciò ha comportato, oltre che un lavoro svolto in piena legalità e regolarità anche, sul piano prettamente pratico, né una morte, né un infortunio grave in 10 anni di ricostruzione. Il cosiddetto Documento unico di regolarità contributiva (DURC), puntando su legalità e regolarità ha letteralmente salvato molte vite ed ha restituito dignità ai nostri lavoratori. Nel 2005 il Durc diventa legge dello Stato e su tutto il territorio nazionale è fatto obbligo di avere la regolarità contributiva. Nel 2009 il Durc è esteso a tutte le imprese in appalto che in sub appalto e anche fuori dall’ambito dell’edilizia. Oltre ad aver scritto un pezzo di storia del movimento sindacale si è data concretezza ad un principio quello della legalità. Nel 2008 con la legge regionale n. 8 si aggiunge al Durc la Congruità della manodopera che aggiunge ulteriore regolarità all’impresa ed una garanzia qualità per la stessa. Altre sfide ci attendono, la prima estendere la congruità nell’ambito del cratere della ricostruzione post sisma 2016, e sembra che siamo a buon punto. Occorre tenere alta la guardia per evitare l’elusione della legalità cioè quando siamo dentro la legge ma allo stesso tempo al limite, il dumping contrattuale è la nuova sfida che dobbiamo vincere. Sempre di più nei nostri cantieri si incontrano lavoratori che sono inquadrati con contratti che non c’entrano nulla con l’edilizia, mettendo in pericolo dal punto di vista della sicurezza gli stessi, senza formazione adeguata per l’universo cantiere si rischia grosso, spesso la vita. Legalità fa rima anche con regolarità, quando determinate cose, si affrontano e si fanno in conformità a dei riferimenti, espressamente fissati, del funzionamento e del comportamento. Chi fa il nostro lavoro sa che regolarità e legalità hanno significato diverso ma omogeneo, hanno elementi affini. In determinati ambiti di azione abbiamo lavorato per dare al mondo del lavoro regolarità puntando alla legalità. Testimonianza ed esempio di chi ha l’autorevolezza e l’intelligenza di praticarle, avranno sempre risultati positivi sia sul fronte della regolarità ma soprattutto nell’ambito della legalità. Importante attivare collaborazioni con agenzie formative per la sensibilizzazione nuove generazioni dando ai ragazzi il contenuto dell’educazione non solo a parole, ma con coerenza ed impegno, facendo giungere loro la bellezza e la necessità dei valori di giustizia, di rispetto, di pace, democrazia e libertà. Solo dall’educazione alla responsabilità sociale e alla legalità possono nascere le forme più concrete ed efficaci di contrasto alla corruzione, alla violenza che permea e finisce con il compromettere la vita quotidiana di tanti, con forme diverse. Il tutto nasce anche dall’assenza di senso di responsabilità sociale, dal deficit di consapevolezza che siamo tutti coautori della situazione in cui viviamo e che atti e comportamenti scorretti, illegittimi, violativi di diritti, di ciascuno di noi, si ripercuotono inesorabilmente sugli altri, sulla società nel suo complesso, e tornano come boomerang, ai loro autori.
Come dichiarò nel 2010 il giudice Antonino Caponnetto agli studenti di una scuola, “non dovrete avere mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi!”
Dedicato al nostro amico e collaboratore Marco.
Giuliano Bicchieraro
Filca Cisl Umbria