Vertenza Alimentitaliani, l’incontro al Mise

by CISL LDS

Si è tenuto oggi, 24 luglio, l’incontro presso il Mise per la vertenza Alimentitaliani in fallimento. Presenti, oltre al vicepresidente di Gabinetto, l’ingegnere Giorgio Sorial, e al dottor Giampietro Castano, responsabile Unità gestione vertenze del ministero, le istituzioni regionali e i comuni a tutti i livelli, le curatele di Castrovillari e Terni, il custode delle Fattorie, l’avvocato Ugo Celestino, e le organizzazioni sindacali a tutti i livelli.

Le curatele hanno evidenziato le complessità giudiziarie delle procedure e la necessità di addivenire ad un accordo tra le stesse, nonostante le parti siano ancora lontane.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso tutte le preoccupazioni per una vicenda complicata e per le prossime imminenti aperture delle buste, per gli affitti dei rami d’azienda, evidenziando inoltre la necessità di mantenere l’esercizio provvisorio e la continuità stessa delle aziende, ivi comprese le attività agricole, con la possibilità di ricambio produzione uova, effettuando rimonta pulcini.

Abbiamo ribadito inoltre la necessità di avere continuità di ammortizzatori sociali cigs e politiche attive.

Viene confermata la possibilità di avere cigs fino al 22 dicembre e proroga fino a maggio, anche senza esercizio provvisorio, salvo ulteriori finanziamenti, da prevedere nella nuova legge di stabilità.

La Regione conferma gli impegni presi sulle politiche attive, il Mise prende impegno di riconvocare il tavolo al 2 agosto alle 16:30, anche a seguito dell’apertura competitiva delle gare.

Auspicando tutti in una soluzione tra curatele e che vi siano operatori imprenditoriali seri che salvaguardino occupazione e continuità produttiva.

 

Roma, 24 luglio 2018

 

Fai Cisl

Flai Cgil

Uila Uil

“Un Patto sociale per la ricostruzione e riqualificazione aree colpite dal sisma”

by CISL LDS

Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl Nazionale, al Consiglio Generale Cisl Umbria 

consiglio generale cisl umbria - intervento conclusivo luigi sbarra (cisl nazionale)“E’ dal lavoro dignitoso e produttivo che occorre ripartire in Umbria per una svolta sulla ricostruzione delle aree colpite dal sisma. Il perimetro di decisione va ampliato, con un Patto in cui tutte le forze sociali abbiano un ruolo nel rilancio dell’occupazione e del patrimonio economico, naturalistico e artistico del territorio. Occorre frenare il rischio evidente di un processo di spopolamento delle aree interne che determinerebbe una rottura sociale e territoriale profonda. Sopratutto le comunità rurali, collinari, montane vanno sostenute e rilanciate con interventi e investimenti sulla crescita economica, sui servizi di welfare, sui temi della occupazione”. Così Luigi Sbarra (nella foto), segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, è intervenuto questa mattina a Todi a conclusione del consiglio generale della Cisl Umbria. “Va rimesso a sistema un tessuto produttivo legato alla territorialità – ha aggiunto–, esaltate le specificità della manifattura e dei servizi, dell’artigianato e dell’agroalimentare, del turismo e dell’ambiente. Servono investimenti certi e aggiuntivi, concertati e controllati anche dalle parti sociali per assicurare buona qualità della spesa. Solo la buona occupazione, stabile e ben tutelata, radica le persone alle proprie comunità e crea le condizioni di una ripresa sostenuta, non assistenziale, duratura. Anche per questo la Cisl invoca l’introduzione del bonus fiscale sulle transizioni da tempo determinato a stabile e l’abbattimento del cuneo fiscale, con redistribuzione delle risorse risparmiate sulle buste paga dei lavoratori”.

Territorialità è stata la parola chiave anche dell’intervento del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra che, con la relazione introduttiva, ha avviato un nutrito dibattito nel quale sono intervenuti i segretari e i rappresentanti della categorie della Cisl regionale nel quale sono emerse le fragilità del sistema economico e sociale umbro, il permanere delle difficoltà dei lavoratori e delle lavoratrici che in molti casi ha ricadute anche sull’andamento demografico, in termini di spopolamento dei territori (come nel caso delle aree interne) e per la fuga dei giovani che decidono di abbandonare l’Umbria in cerca di occupazione.

“Per questo – ha sottolineato il segretario Ulderico Sbarra- diventa strategico portare avanti il confronto istituzionale e con le parti imprenditoriali per correggere il modello di sviluppo economico dell’Umbria e arrivare in tempi brevi a condividere risultati e strategie capaci di orientare politiche e risorse che diano risultati in termini di occupazione stabile giovanile e di tenuta del sistema del welfare”.

18.07.20 Intervento della Coordinatrice Donne Cisl Umbria, Sara Claudiani, al Consiglio Generale Cisl Umbria di Todi del 19 luglio 2018

Todi: sindacati, no alla dequalificazione del servizio di trasporto scolastico

by CISL LDS

Filt Cgil e Fit Cisl Umbria esprimono forte preoccupazione per quanto sta avvenendo al Comune di Todi.

L’amministrazione ha infatti indetto una gara per l’assegnazione del servizio di accompagnamento scolastico su scuolabus rivolta esclusivamente ad associazioni di volontariato. Questo esclude tutte le aziende che hanno al loro interno contratti di riferimento e personale regolarmente inquadrato, per cui Filt Cgil e Fit Cisl ritengono che ciò dequalifichi fortemente il servizio.

“Teniamo a precisare – sottolineano Filt Cgil e Fit Cisl- che il servizio, essendo rivolto a bambini, è naturalmente estremamente delicato”.

Pertanto, le organizzazioni sindacali, che hanno già avuto degli incontri con l’amministrazione, ma senza esito, continuano a chiedere di sospendere e rivedere il bando di gara, prevedendo una copertura contrattuale adeguata per il personale che sarà chiamato a svolgere il servizio.

Aree interne, una ricchezza e un metodo per creare lavoro in Umbria

by CISL LDS
18.06.28_interventosbarra_orvietoCgil, Cisl e Uil ad Orvieto chiamano a confronto istituzioni, tecnici e università per rilanciare la proposta di un nuovo modello di sviluppo
 

Le aree interne rappresentano un grande potenziale motore di sviluppo per l’Umbria, non solo per le ricchezze che ospitano, ma anche per il metodo di lavoro che da alcuni anni, grazie alla Strategia nazionale aree interne, le caratterizza. Un metodo di “co-progettazione”, basato sul coinvolgimento delle comunità territoriali, che potrebbe essere esteso all’intero ambito regionale. Di questo e dello stato di avanzamento dei progetti per le tre aree interne umbre, in particolare quella del sud-est Orvietano – che è quella partita prima e oggi più avanzata (le altre sono quella dell’Eugubino e la Valnerina) – si è parlato nell’iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria ad Orvieto, presso Palazzo dei Sette, in un confronto che i tre sindacati hanno voluto inserire nel percorso verso la costruzione di una proposta per un “nuovo modello di sviluppo dell’Umbria”. 

Non a caso, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto caratterizzare l’iniziativa come un confronto aperto tra istituzioni, tecnici, mondo universitario e mondo del lavoro, mettendo proprio quest’ultimo elemento, ossia il lavoro, al centro del dibattito. È infatti evidente, come hanno rimarcato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, che lo spopolamento delle aree interne (quella dell’Orvietano, composta da 20 comuni, è passata da 73.770 abitanti nel 1961 a 61.601 nel 2014) è stato causato dalla progressiva mancanza di lavoro, tendenza che purtroppo si è andata aggravando nell’ultimo periodo.
Molti gli spunti emersi dai vari interventi che si sono susseguiti – Attilio Romanelli, segretario generale della Cgil di Terni, Giuseppe Germani, sindaco di Orvieto, Francesco Musotti, Università degli Studi di Perugia, Fabio Paparelli, assessore al Turismo della Regione Umbria, Paolo Prosperini, Comitato interministeriale “Strategia Aree Interne”, Antonio Luna, presidente umbri “Borghi più belli d’Italia”, Claudio Bendini, segretario generale Uil Umbria, Fernanda Cecchini, assessore all’Agricoltura della Regione Umbria, e Ulderico Sbarra, segretario generale Cisl Umbria, coordinati da Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria – tra questi, in particolare, la proposta condivisa di radicare il metodo di aree interne nella cultura dei territori e di estenderlo anche agli altri livelli decisionali, come quello regionale. Da qui la richiesta di Cgil, Cisl e Uil – rivolta alla Regione e accolta positivamente dall’assessora Cecchini – di portare la discussione sul nuovo modello di sviluppo dell’Umbria nel massimo organo democratico regionale, il Consiglio, con una seduta aperta da tenersi il prima possibile, per poi arrivare ad un protocollo tra Regione e parti sociali che indichi “il modello economico” che l’Umbria vuole perseguire, e i “motori autonomi dello sviluppo”, tra i quali certamente anche le aree interne, in grado di sostenerlo. 
Da parte loro, Cgil, Cisl e Uil, mettono a disposizione le proposte già elaborate e presentate nel documento “Al lavoro per l’Umbria”, ribadendo i tre valori fondamentali che devono ispirare qualsiasi politica di sviluppo: sostenibilità, equità e solidarietà. “Valori che – hanno concluso i rappresentanti del sindacato – sono oggi sotto attacco, ma rappresentano una precondizione fondamentale per immaginare qualsiasi avanzamento sociale ed economico di un territorio”.