La CISL Umbria è alla ricerca di un operatore/operatrice per l’Ufficio Vertenze di Terni (Rif. CislVertTR25)

by CISL MF

Scadenza candidatura: 18 agosto ore 24:00.
Candidati ora inviando il tuo curriculum a cisl.umbria@cisl.it

Ti occuperai di: assistenza, tutela e rappresentanza su problematiche inerenti il rapporto di lavoro; controllo delle buste paga e verifica e conteggio delle differenze salariali; recupero crediti, gestione di contenziosi disciplinari; supporto in dimissioni online, danno biologico, mobbing

Chi cerchiamo?
Preferibilmente persona con laurea, anche triennale, in discipline giuridiche/economiche, sociali e politologiche (con focus su diritto del lavoro e sindacale e/o un master in Consulenza del Lavoro), diplomati/e in materie tecniche-scientifiche o in alternativa esperienza lavorativa nel settore.Conoscenza di Excel, Word, capacità relazionali, organizzazione, resilienza e passione per il territorio.

Dove lavorerai?

  • Terni, con spostamenti nelle sedi della provincia
  • Contratto: Determinato 12 mesi, con possibilità di stabilizzazione

Alta velocità, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “La politica non predomini i bisogni dei cittadini e delle imprese”

by CISL LDS

PERUGIA, 29 luglio 2025 – In questi giorni sulla stampa locale è aperta una discussione sulla politica infrastrutturale della nostra regione e in particolare per quanto riguarda l’Alta Velocità. “La discussione per l’Alta Velocità si concentra ultimamente su due località: Creti e Rigutino. Entrambi – afferma il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti – non si trovano in Umbria e, comunque, la scelta definitiva non risolve il problema dell’isolamento della nostra regione che già sta sottoponendo i lavoratori pendolari a duri sacrifici. Siamo consapevoli che molti umbri e varie associazioni e parti sociali ed economiche avrebbero preferito realizzare il punto di accesso all’Alta Velocità in Umbria individuando la zona adiacente all’aeroporto San Francesco. Tale soluzione non è stata presa in considerazione”. Per la Cisl Umbria il rischio è che si lasci così sfuggire “come Umbria un’opportunità offerta dai fondi del Pnrr. Fondi – spiega Manzotti – che potevano essere destinati a potenziare la nostra rete ferroviaria. Una delle strade da percorrere per far uscire la nostra regione dall’isolamento. Motivo, questo, che sta causando notevole difficoltà al nostro tessuto economico”.
L’analisi della Cisl Umbria prosegue e vede nella geografia dei trasporti umbri la realtà regionale spaccata in due. “Mentre per la provincia di Terni l’accesso principale all’Alta Velocità è Orte, la provincia di Perugia – afferma Manzotti – rimane la più penalizzata. Questo perché è in fase di realizzazione la stazione Alta Velocità media etruria a Creti oppure a Rigutino. Nella fase iniziale – aggiunge il segretario – si era individuato Creti, che era il luogo idoneo e pertinente sia per la nostra regione che la Toscana. Infatti ad oggi Rfi ha espresso parere favorevole per la realizzazione dell’opera addirittura abbozzando un progetto di fattibilità. In questi ultimi giorni però sembrerebbe, stando alle notizie a mezzo stampa, che la soluzione della stazione Alto Velocità ricada su Rigotino. Allo stato attuale però sembrerebbe che Rfi non si sia ancora pronunciata”.
Considerando che la realizzazione di tale opera è di estrema importanza, la Cisl Umbria chiede di costituire un tavolo di confronto per discutere del progetto: “Un tavolo – conclude Manzotti – funzionale ad avviare un confronto con la Regione Umbria, nel quale discutere su come organizzare il trasporto umbro sino ad arrivare a trattare della futura stazione dell’Alta Velocità”.

Sicurezza sul lavoro, è urgente agire in concretezza

by CISL LDS

di Giuliano Bicchieraro, segretario regionale Cisl Umbria

PERUGIA, 28 luglio 2025 – Lo scorso 25 luglio 2025 a Napoli tre operai, lavorando alla manutenzione di un palazzo, sono morti. Due lavoratori lavoravano in nero e nessuno di loro indossava caschi né cinture di sicurezza. L’indagine ha già portato all’iscrizione nel registro degli indicati di quattro persone. Inevitabile anche in Umbria, che al 31 maggio registrava 5 decessi sul lavoro, una riflessione sulla normativa e sicurezza, cosa può fare la legge? Trasferibilità delle regole dagli appalti pubblici a quelli privati. Il Codice degli Appalti pubblici impone obblighi stringenti su sicurezza e formazione nei cantieri, tramite il Piano Operativo di Sicurezza (POS) e il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). In molti casi, però, questi standard non sono applicati nei contratti privati. Estenderli al settore privato migliorerebbe la qualità complessiva del sistema e ridurrebbe i casi di lavoro in nero e non conformità.

Formazione sul campo, non solo in aula. La formazione deve essere strutturata perché sia dinamica e vicina alla realtà operativa. I moduli teorici andrebbero affiancati da sessioni in cantiere, dove i lavoratori e, soprattutto, i datori di lavoro siano sensibilizzati alla percezione del rischio. Spesso i dirigenti ignorano i pericoli quotidiani, solo con la presenza attiva sul campo si mantiene alta l’attenzione e si promuove una cultura della sicurezza condivisa.

Coinvolgimento diretto di lavoratori e datori di lavoro. Il coinvolgimento partecipativo facilita l’identificazione delle criticità pratiche, spesso invisibili in aula. I responsabili aziendali devono essere chiamati a verificare direttamente, insieme ai lavoratori, la corretta applicazione delle procedure, l’uso dei DPI, l’affidabilità degli strumenti e il rispetto delle norme. Promuovere una formazione sul campo, coinvolgendo, quindi lavoratori e datori di lavoro nella rilevazione e consapevolezza dei rischi reali.

Una mano dalla tecnologia. Integrare strumenti analogici e digitali per ridurre fatica e disattenzione in cantiere. L’adozione di strumenti ergonomici per ridurre il carico fisico e la fatica, causa frequente di infortuni e malattie professionali. Tecnologie digitali: sensori, alert, wearables o app che registrano e segnalano condizioni rischiose in tempo reale. In un cantiere dove il tempo è conteso e la stanchezza incide sulla coscienza dei pericoli, queste tecnologie possono restituire attenzione e consapevolezza.

L’Italia e la cultura della sicurezza è in una comprovata evoluzione. Il nostro ordinamento, con leggi, protocolli e strumenti come la patente a crediti per la qualificazione delle imprese rappresenta oggi un modello valido. La patente a crediti richiede il rispetto dei criteri di salute e sicurezza per ottenere la qualificazione, un filtro concreto per escludere le aziende che speculano sulla sicurezza.

Il ruolo dei controlli per ottenere mai più Napoli, mai più Firenze mai più Brandizzo. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha rafforzato il numero degli ispettori e intensificato le ispezioni, soprattutto nei cantieri edili. Già la Prefettura di Napoli ha avviato un coordinamento tra Asl, INAIL, INPS e Ispettorato con ispezioni congiunte sistematiche nel territorio campano. Serve che questa azione sia diffusa e costante su tutto il territorio nazionale, evitando tragedie come quelle di Brandizzo, Firenze o Napoli. Rafforzare, quindi i controlli, rendendoli capillari, incrociati e frequenti, su tutto il territorio.

La tragedia di Napoli è un monito troppo caro: richiede che non si parli solo di leggi, ma di applicazione concreta e cultura diffusa della prevenzione. Il rispetto delle norme, la formazione concreta e il controllo costante sono gli strumenti essenziali per evitare che ancora domani ci siano famiglie che non vedranno tornare a casa i propri cari dal lavoro.

Inserimento dei lavoratori con disabilità, la Cisl Umbria sottoscrive la convenzione: “Un’opportunità non solo economica, ma anche per inserirsi nel contesto sociale”

by CISL LDS

Nella foto la segreteria Cisl Umbria

PERUGIA, 25 luglio 2025 – Questa mattina presso la sala d’Onore di Palazzo Cesaroni è stata sottoscritta la convenzione in base all’articolo 14 del Decreto legislativo 276 che prevede l’inserimento lavorativo nelle cooperative di tipo B delle persone con disabilità.
Questo strumento consente alle persone con disabilità di sviluppare le proprie competenze professionali per integrarsi completamente nel ciclo produttivo delle imprese. L’obiettivo della convenzione è quella di valorizzare i talenti che ogni persona possiede e di favorire l’inserimento lavorativo a chi è portatore di disabilità, migliorando così la qualità della vita di queste persone in una rete pubblica – privata grazie alla condivisione anche del mondo cooperativo e dell’associazionismo. L’obiettivo della convenzione è coniugare sensibilità e professionalità per inserire sempre più persone con disabilità nel mondo del lavoro, ma è anche quello di dare voce ad una platea che per tanto tempo è stato ai margini della società e che oggi grazie a questo strumento, ma soprattutto con il lavoro, può inserirsi nel contesto sociale.
Il lavoro rappresenta senza ombra di dubbio uno strumento necessario per dare attuazione al diritto delle persone con disabilità di vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone. In una società come la nostra è fondamentale come Cisl sostenere il diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità e partecipare attivamente alla vita economica e sociale.
Il lavoro è infatti uno strumento chiave per garantire autonomia, dignità e realizzazione personale, non solo come parte di reddito ma anche per lo sviluppo di competenze, fiducia in se stessi e relazioni sociali. L’inclusione lavorativa è una priorità soprattutto per le persone con disabilità e richiede risposte efficaci da parte di tutte le realtà istituzionali attraverso una pianificazione strategica concreta. La contrattazione e la partecipazione sono gli strumenti per creare le condizioni necessarie a una vera e piena integrazione lavorativa.

Protocollo quadro per le emergenze climatiche, il segretario regionale Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro: “Avanti con gli accordi attuativi”

by CISL LDS

Il segretario regionale Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro

PERUGIA, 4 luglio 2025 – È stato firmato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla presenza della Ministra Marina Calderone, il Protocollo quadro per l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche.

Il protocollo, sottoscritto dalle principali associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali nazionali, tra cui la CISL, rappresenta un passo avanti fondamentale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, in particolare in presenza di eventi climatici estremi, sempre più frequenti e prolungati a causa dei cambiamenti climatici.

Nei prossimi giorni il provvedimento sarà recepito attraverso un decreto ministeriale e troverà concreta attuazione mediante la sottoscrizione di accordi territoriali tra le parti sociali, che definiranno nel dettaglio le misure da adottare nei diversi contesti produttivi e locali.

Tra le principali misure previste dal protocollo:

Corretta informazione e formazione dei lavoratori sui rischi legati alle temperature elevate;

Sorveglianza sanitaria rafforzata, che dovrà essere impostata secondo il modello prevenzionale, con un costante monitoraggio delle condizioni di salute dei lavoratori esposti;

Utilizzo di abbigliamento e dispositivi di protezione idonei alle condizioni climatiche;

Riorganizzazione di turni e orari di lavoro, anche anticipando o posticipando le attività più esposte;

Accesso agevolato agli ammortizzatori sociali, con la possibilità di scomputare i periodi di sospensione o riduzione dell’orario dovuti a eventi climatici estremi dal limite massimo di durata della cassa integrazione ordinaria, misura valida anche per i lavoratori stagionali.

La firma di questo protocollo rappresenta un importante passo in avanti: finalmente anche il caldo eccessivo viene riconosciuto, al di là delle diverse ordinanze regionali, come un evento meteorologico avverso che può compromettere gravemente la salute dei lavoratori. Con il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature per periodi sempre più prolungati, i rischi per chi lavora all’aperto diventano insostenibili. Ci sentiamo di sottolineare inoltre un altro aspetto fondamentale, non sono solo i lavoratori outdoor a soffrire condizioni difficili: anche chi lavora in spazi chiusi e coperti soggetti a temperature elevate deve poter contare su tutele adeguate per garantire la propria sicurezza.”

Mettiamo in evidenzia che il protocollo prevede misure di tutela anche per le aziende, che in questa fase di stravolgimento dei turni lavorativi e di eventuale sospensione del lavoro devono far fronte a importanti difficoltà organizzative.

Non solo: viene riconosciuta la possibilità per le imprese di ottenere proroghe nei tempi di consegna dei lavori senza incorrere in penali, quando i ritardi siano causati dagli eventi climatici estremi previsti dal protocollo.

Un riconoscimento importante che tutela la serietà delle aziende e ne salvaguarda la continuità produttiva, proteggendole da responsabilità non imputabili.

Il protocollo stabilisce un quadro di buone pratiche che potranno essere recepite a livello territoriale e aziendale attraverso specifici accordi, favorendo una gestione condivisa delle emergenze climatiche nel rispetto dei diritti dei lavoratori e della sostenibilità delle imprese. Auspichiamo che il metodo adottato per arrivare alla stesura di questo importante documento, basato sul confronto e sulla partecipazione responsabile delle parti sociali, che conoscono a fondo il mondo del lavoro e le sue diverse criticità e il riconoscimento istituzionale ai più alti livelli che ne ha sancito il valore, possano rappresentare un modello da ripetere anche in altri contesti e per affrontare future sfide. 

Ora si dovrà aprire una fase importante di lavoro a livello territoriale, dove sarà necessario costruire, con il contributo di tutti, gli accordi attuativi che renderanno concrete le tutele e le misure previste, adattandole alle specificità dei diversi settori e territori, la Cisl ci sarà con la consapevolezza che il confronto partecipativo sia la strada maestra per raggiungere obiettivi di tutela e rispetto dei diritti di chi rappresentiamo.

Giuliano Bicchieraro

Segretario Regionale Cisl Umbria

La Cisl chiude la fase congressuale regionale, guarda al Congresso Cisl nazionale e rilancia le priorità per l’Umbria

PERUGIA, 3 luglio 2025 – Il Consiglio Generale della Cisl Umbria chiude la fase congressuale umbra e guarda al Congresso nazionale che si terrà dal 16 al 19 luglio a Roma. Nel segno della continuità i territori di Perugia, Terni, Alto Tevere e Foligno-Spoleto nei quali sono stati confermati come coordinatori rispettivamente Valerio Natili, Riccardo Marcelli, Antonello Paccavia e Bruno Mancinelli. Riconfermata anche la coordinatrice regionale di genere nella persona di Sara Claudiani. Tanti i temi che sono stati discussi nel dibattito con i presenti, con i segretari e i rappresentati delle varie categorie della Cisl Umbria (riconfermati o freschi di elezione) e dai territori. Tutti temi già approfonditi nel congresso della Cisl Umbria e poi ripresi nella relazione introduttiva del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti che per la prima volta, dal suo nuovo mandato, si è rivolto al Consiglio. Assieme a lui la sua segreteria, composta da Giuliano Bicchieraro, Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli. La parola chiave della Cisl Umbria era ed è rimasta partecipazione. “Partecipazione – afferma Manzotti – nel mondo del lavoro, con la nuova legge che ha preso forma grazie alla raccolta firma della Cisl e che a questo punto deve trovare attuazione all’interno dei luoghi di lavoro”. Per la Cisl Umbria partecipazione significa anche concertare attivamente e in modo costruttivo con le istituzioni, in tavoli dove devono trovare spazio tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo del territorio (quindi tutte le parti sociali e il mondo dell’istruzione/formazione). “In un mondo che sta cambiando e che vede come attuale il tema dell’Intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie – aggiunge Manzotti – la sfida è duplice: garantire da una parte che queste non vengano utilizzate per sostituire indiscriminatamente il lavoro umano e, dall’altra, formare. Il mondo del lavoro sta cambiando e i lavori stanno cambiando. Per questo la formazione deve essere continua e deve prevedere lavori che ad oggi nemmeno esistono o che sono solo in fase embrionale. Inoltre spesso accade – precisa il segretario – che le aziende lamentino di non trovare alcuni profili professionali. Una soluzione potrebbe essere quella della staffetta generazionale dove gli over 55 potrebbero essere i tutor per i nuovi ingressi, rimodulando così l’organizzazione del lavoro attraverso la riduzione oraria oppure la realizzazione di soluzioni come il part – time”.
Il segreterio si è soffermato a lungo sulla transizione ambientale e sulle ricadute sociali e lavorative in essere. Ma anche sulla sanità: “Per la Cisl e per il coordinatore confederale regionale delle Politiche socio-sanitarie Tullo Ostilio Moschini il nuovo Piano sanitario regionale – afferma – deve tenere in considerazione un modello di sviluppo sostenibile in base ai principi dell’Agenda Onu 2030, garantendo buona salute e benessere personale. Il nuovo piano si deve basare sull’universalità dei destinatari, globalizzazione delle prestazioni e uguaglianza dei trattamenti. Serve una maggiore integrazione della rete ospedaliera, garantendo ai cittadini di accedere al livello di assistenza più appropriato alla propria patologia puntando ad una organizzazione basata sulle funzioni e non sui territori. L’appropriatezza delle prestazioni per noi – prosegue – deve tradursi nel garantire prestazioni di alto livello mettendo al centro la persona per avere una maggiore integrazione tra sanità e sociale. Maggiore integrazione ospedale-territorio, la demografia e l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie degenerative necessitano di riorganizzare strutture sanitarie efficienti nei territori. Le Aft (Aggregazioni funzionali terrioriali) devono essere organizzate H24 per promuovere l’integrazione con il sociale, migliorando la presa in carico dei pazienti soprattutto per gli anziani e i malati cronici. E’ tempo quindi di rendere operativa la rete territoriale con una forte sinergia tra i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Aft, specialisti, ambulatori, case di comunità, ospedali di comunità, infermieri di famiglia. Una rete organizzata che consenta di rispondere ai bisogni socio-sanitari, contenga gli afflussi ai pronto soccorsi e governi le liste di attesa”.

Settore energetico in Umbria, il segretario generale Flaei Cisl Umbria Ciro Di Noia: “Anche per la centrale di Bastardo, subito un tavolo concertativo”

by CISL LDS

“In Umbria evidenziamo la vertenza aperta in e-distribuzione e la volontà di chiusura del PT (centro di telecontrollo) a Terni. La nostra azione è in pieno contrasto con un’ottica di ottimizzazione, che respingiamo fortemente in quanto la transizione energetica in essere e le risorse derivanti dal Pnrr impongono grandi investimenti impiantistici e sul personale”. E’ Ciro Di Noia, segretario generale Flaei Cisl Umbria, a fare il punto sulla situazione energetica umbra. “Riguardo alla centrale di Bastardo, la Flaei Cisl Umbria esprime forti perplessità sul succedersi delle diverse proposte non concretizzate di progetti finalizzati alla riqualificazione del sito che come obbiettivo avrebbero dovuto garantire sia il rispetto del territorio, anche a livello paesaggistico, che un elevato livello di occupazione”. Il riferimento della categoria è ai progetti delle serre idroponiche, della produzione di idrogento come combustibile da utilizzare sperimentalmente su macchine agricole e mezzi pubblici, del fotovoltaico e delle batterie di accumulo (storage). “Proposte che si sono succedute nel tempo e che purtroppo si sono limitate ad essere semplici annunciazioni in un territorio che si è caratterizzato dagli ’60 per la produzione elettrica da parte di Enel”. Il segretario così ribadisce come questa realtà si sia impoverita fortemente nel tempo. “Dagli anni ’90 – aggiunge – questo territorio ha registrato un elevatissimo reddito procapite, attualmente sprofondato agli ultimi posti”.
A riguardo, Di Noia sottolinea come l’Enel, differentemente da quanto auspicato dalla Flaei Cisl Umbria, non stia investendo adeguatamente per uno sviluppo futuro di questo sito e dell’intero territorio. “La nostra percezione – spiega – è che l’azienda sia interessata soprattutto a cedere questo sito, anziché farne motivo di vanto e sviluppo per il territorio e per l’intera regione. Questa situazione ci viene confermata anche dal fatto che dal 2020 il parco fotovoltaico (ad oggi produttivo di 1 megawatt, ossia quanto potrebbe fare un imprenditore privato) non ha trovato alcun potenziamento”.
La Flaei Cisl Umbria evidenzia la necessità e la volontà di concertare una seria posizione comune con la Regione per condividere percorsi, strategie energetiche che possano dare delle risposte soddisfacenti a questo territorio riguardo ad investimenti ed occupazione. “La Flaei Cisl Umbria – conclude – dà la propria disponibilità a sedere ad un tavolo concertativo nel quale dovranno trovare posto, oltre alle istituzioni a tutti i livelli, anche le organizzazioni sindacali”.
Flaei Cisl Umbria
Perugia, 3 luglio 2025

Il segretario generale aggiunto Fns Cisl Umbria Riccardo Laureti: “Le carceri umbre sono sature. Basta trasferimenti di detenuti di media sicurezza dalla Toscana all’Umbria”

by CISL LDS

Il segretario generale aggiunto Fns Cisl Umbria Riccardo Laureti

PERUGIA, 17 giugno 2025 – All’indomani di quanto accaduto nella giornata di ieri (16 giugno 2025) negli istituti detentivi di Terni e Spoleto, la Fns Cisl Umbria ribadisce le priorità delle strutture umbre, oltre a manifestare solidarietà al personale.
“In Umbria – afferma il segretario generale aggiunto Fns Cisl Umbria Riccardo Laureti – si registra un problema ancora irrisolto di sottorganico del personale nelle quattro strutture penitenziarie presenti nella nostra regione (Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto) che si va ad aggiungere ad un numero eccessivo di detenuti presenti. Gli istituti sono saturi e per questo ribadiamo che sia necessario porre un freno, bloccare immediatamente, le assegnazioni dei detenuti di media sicurezza dalla Toscana all’Umbria. Solo nella struttura di Terni – spiega – si contano intorno a 180 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare”.
Laureti, nell’esprimere solidarietà al personale che si è trovato a fronteggiare l’emergenza, conclude: “il nostro auspicio è che i protagonisti delle proteste siano trasferiti immediatamente dalle strutture di Terni e Spoleto”.

Gruppo Arvedi – Ast Terni: presentato al Mimit l’accordo di Programma per gli investimenti Arvedi Ast Terni

by CISL LDS

Dichiarazione del Segretario nazionale FIM CISL Valerio D’Alò e del Segretario Generale Fim Cisl Umbria Simone Liti

Delegazione Fim Cisl Umbria

Si è tenuto in data odierna presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) una riunione tra esponenti del governo, azienda Arvedi-AST e le organizzazioni sindacali alla presenza delle istituzioni regionali e territoriali per la presentazione dell’accordo di programma legato agli investimenti del gruppo Arvedi sul sito ternano delle acciaierie. Per noi questo rappresenta un elemento di continuità con un metodo che si è assunto con il governo rispetto a queste procedure, che seppur non coinvolgendo il sindacato in parte attiva nella loro realizzazione, viene dal governo condiviso con noi prima della sua firma per ascoltare comunque il parere delle organizzazioni e le loro indicazioni. È per noi un passo fondamentale perché per rilanciare siti di interesse nazionale legati a settori strategici come quello della siderurgia non lo si può fare prescindendo da una sinergia fortissima tra lavoratori, aziende, istituzioni nazionali e locali che vengono poi – appunto – tradotte in accordi di Programma. Per noi è importante che questi accordi possano contenere, forti di esperienze negative degli anni scorsi, anche delle clausole di salvaguardia e di penalità per gli inadempienti. Questo può essere un vincolo importante affinché gli investimenti e gli impegni che si prendono in sede istituzionale vengano mantenuti.

Delegazione Fim Cisl Umbria

L’accordo prevede anche una norma che abbatta i costi operativi agendo sul credito d’imposta per le aziende che realizzano acciaio inossidabile ed una legge regionale che indirizzi almeno il 30% della produzione idroelettrica alle imprese energivore del territorio.
Previsto un comitato esecutivo che possa fare da supervisore alla realizzazione dell’accordo e clausole penali rescissorie in caso di inadempienza.

Apprezziamo di sicuro la coerenza nel metodo utilizzato dal Ministero che ha mantenuto gli impegni di condivisione con le organizzazioni sindacali prima della firma di questo accordo. Siamo convinti che potrà essere volano sia per gli investimenti ma anche per la valorizzazione dei lavoratori attraverso le ulteriori stabilizzazioni e con l’avvio di una buona contrattazione aziendale che dia lustro a una realtà siderurgica importante come quella di Arvedi AST.

Fonte: Ufficio stampa Fim Cisl nazionale

Roma, 11 Giugno 2025