ANGELO MANZOTTI (CISL UMBRIA): “LE IMPRESE FATICANO A TROVARE ALCUNE FIGURE PROFESSIONALI? DOBBIAMO DARE GAMBE ALL’OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO”
 Le imprese continuano a faticare per trovare alcune figure professionali, in special modo nel settore manifatturiero ma non solo, e la Cisl Umbria ribadisce la strategicità di uno strumento regionale fondamentale: l’Osservatorio sul mercato del lavoro.
Le imprese continuano a faticare per trovare alcune figure professionali, in special modo nel settore manifatturiero ma non solo, e la Cisl Umbria ribadisce la strategicità di uno strumento regionale fondamentale: l’Osservatorio sul mercato del lavoro.
“E’ arrivato il momento di dare gambe a questo osservatorio- sottolinea il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) –, del quale facciamo parte anche noi del sindacato, oltre alle istituzioni, all’Arpal e alle associazioni datoriali”. E’ ormai da tempo che il segretario generale della Cisl Umbria chiede alle istituzioni maggiore concertazione e l’osservatorio rappresenta, oltre a un luogo strategico per monitorare i fenomeni regionali riguardanti il mercato del lavoro, un momento strutturato per cercare soluzioni condivise soprattutto per quello che concerne le politiche attive del lavoro.
“Siamo chiamati a dare risposte occupazionali a chi è in cerca di lavoro. Soprattutto i giovani e le donne, che si trovano a decidere dove creare le premesse per il proprio futuro – sottolinea il sindacalista -, hanno necessità di risposte concrete, stabili e di qualità. Per questo diventa strategico, anche negli anni della formazione scolastica, avere chiaro cosa si vuole fare da grandi. Per riuscire a intraprendere il giusto percorso formativo, però, diventa indispensabile l’informazione sulla gamma formativa regionale offerta dalle scuole superiori e una nuova valorizzazione degli istituti professionali”.
Per la Cisl Umbria, inoltre, è arrivato il momento di promuovere l’apprendistato. “L’apprendistato rappresenta per i giovani la giusta modalità di ingresso nel mercato del lavoro – afferma Manzotti -, che deve essere maggiormente utilizzato per riuscire progressivamente a ridurre forme meno vantaggiose a livello economico, come stage e tirocini. Se da una parte questo potrebbe essere strategico dal punto di vista retributivo per i giovani, potrebbe avere ricadute importanti anche in termini di produttività. Quindi, per la Cisl Umbria le parole d’ordine rimangono formazione e certificazione delle nuove competenze”.
Cisl Umbria
Perugia, 26 luglio 2022
 
				 Sono oltre 2 mila i lavoratori pubblici umbri che trascorreranno, nonostante piani ferie da tempo condivisi con l’amministrazione, il mese di agosto in servizio per garantire la regolarità dei servizi legati alle Elezioni Politiche del prossimo 25 settembre.
Sono oltre 2 mila i lavoratori pubblici umbri che trascorreranno, nonostante piani ferie da tempo condivisi con l’amministrazione, il mese di agosto in servizio per garantire la regolarità dei servizi legati alle Elezioni Politiche del prossimo 25 settembre.





 Isa spa di Bastia Umbra: crescita importante per la Filca Cisl Umbria, che nel rinnovo delle Rsu riesce a far eleggere tre delegati. “Manifestiamo grande soddisfazione – afferma la Filca Cisl Umbria, assieme alla Cisl del territorio – per il risultato conseguito nel rinnovo delle Rsu in Isa spa in quanto i nostri delegati sono passati da uno a tre. I consensi ottenuti – è stato precisato – sono praticamente raddoppiati rispetto ai nostri iscritti. Il risultato di queste elezioni, che si sono svolte il 13 e il 14 luglio 2022, ha visto la riconferma del nostro delegato storico, Simone Mela. Assieme a lui sono stati eletti: Gustavo Uberti e Cristina Bocciarelli.
Isa spa di Bastia Umbra: crescita importante per la Filca Cisl Umbria, che nel rinnovo delle Rsu riesce a far eleggere tre delegati. “Manifestiamo grande soddisfazione – afferma la Filca Cisl Umbria, assieme alla Cisl del territorio – per il risultato conseguito nel rinnovo delle Rsu in Isa spa in quanto i nostri delegati sono passati da uno a tre. I consensi ottenuti – è stato precisato – sono praticamente raddoppiati rispetto ai nostri iscritti. Il risultato di queste elezioni, che si sono svolte il 13 e il 14 luglio 2022, ha visto la riconferma del nostro delegato storico, Simone Mela. Assieme a lui sono stati eletti: Gustavo Uberti e Cristina Bocciarelli.  Ringraziamo tutti coloro che hanno dato fiducia alla nostra lista e alle nostre idee”.
Ringraziamo tutti coloro che hanno dato fiducia alla nostra lista e alle nostre idee”.


 I salari bassi in Umbria, fotografati dall’Aur in questi giorni, ci confermano ancora una volta lo stato di difficoltà che quotidianamente devono affrontare i lavoratori. In ballo ci sono il futuro dei lavoratori, ma anche l’intera economia regionale. Purtroppo ormai da anni ci troviamo di fronte a un lavoro non solo precario e poco contrattualizzato, ma anche povero, tutto incentrato sulla bassa produttività. Il campanello d’allarme lanciato dall’’Aur, quindi, deve essere l’occasione per ricercare una soluzione, che passa inevitabilmente dal confronto con le parti datoriali e le istituzioni. E’ arrivato il momento che l’Umbria trovi la forza e le idee per riuscire a potenziare il proprio ruolo nel contesto nazionale e internazionale, andando oltre il suo essere anello intermedio nelle filiere produttive (tra la progettazione e la commercializzazione). In questo contesto, è infatti necessario guadagnare quote nella progettazione e nella commercializzazione e non limitarsi, come abbiamo fatto fino a questo momento, all’ambito di mera produzione. Non è un caso, quindi, che da noi registriamo un tasso di disoccupazione giovanile intellettuale più alto rispetto alla media nazionale, mentre vi è una maggiore presenza di lavoratori con basso livello di istruzione. Questo contesto sconta anche una mancata contrattazione aziendale, strumento necessario per i lavoratori per migliorare la condizione salariale e di welfare. Viste le difficoltà che stiamo affrontando, anche alla luce della forte impennata inflazionistica (che da un lato sta impoverendo le retribuzioni e dell’altro causa di difficoltà per le imprese), è opportuno attivare urgentemente un tavolo di concertazione con le parti datoriali e le istituzioni per trovare soluzioni condivise e arginare questo momento di grande difficoltà. In questo modo sarà possibile cogliere le opportunità che oggi abbiamo a disposizione soprattutto grazie al Pnrr e alla Programmazione Comunitaria, progettando l’economia della nostra regione per i prossimi anni, che dovranno essere basati sulla sostenibilità economica, sociale ed occupazionale.
I salari bassi in Umbria, fotografati dall’Aur in questi giorni, ci confermano ancora una volta lo stato di difficoltà che quotidianamente devono affrontare i lavoratori. In ballo ci sono il futuro dei lavoratori, ma anche l’intera economia regionale. Purtroppo ormai da anni ci troviamo di fronte a un lavoro non solo precario e poco contrattualizzato, ma anche povero, tutto incentrato sulla bassa produttività. Il campanello d’allarme lanciato dall’’Aur, quindi, deve essere l’occasione per ricercare una soluzione, che passa inevitabilmente dal confronto con le parti datoriali e le istituzioni. E’ arrivato il momento che l’Umbria trovi la forza e le idee per riuscire a potenziare il proprio ruolo nel contesto nazionale e internazionale, andando oltre il suo essere anello intermedio nelle filiere produttive (tra la progettazione e la commercializzazione). In questo contesto, è infatti necessario guadagnare quote nella progettazione e nella commercializzazione e non limitarsi, come abbiamo fatto fino a questo momento, all’ambito di mera produzione. Non è un caso, quindi, che da noi registriamo un tasso di disoccupazione giovanile intellettuale più alto rispetto alla media nazionale, mentre vi è una maggiore presenza di lavoratori con basso livello di istruzione. Questo contesto sconta anche una mancata contrattazione aziendale, strumento necessario per i lavoratori per migliorare la condizione salariale e di welfare. Viste le difficoltà che stiamo affrontando, anche alla luce della forte impennata inflazionistica (che da un lato sta impoverendo le retribuzioni e dell’altro causa di difficoltà per le imprese), è opportuno attivare urgentemente un tavolo di concertazione con le parti datoriali e le istituzioni per trovare soluzioni condivise e arginare questo momento di grande difficoltà. In questo modo sarà possibile cogliere le opportunità che oggi abbiamo a disposizione soprattutto grazie al Pnrr e alla Programmazione Comunitaria, progettando l’economia della nostra regione per i prossimi anni, che dovranno essere basati sulla sostenibilità economica, sociale ed occupazionale.