La Fim Cisl si impone alle elezioni Rsu/Rls alla “Rampini Carlo Spa”

by CISL LDS

La Fim Cisl dell’Umbria vince le elezioni alle elezioni Rsu/Rls presso la Rampini Carlo Spa di Passignano S.T. (PG).

Nella storica azienda meccanica di Passignano dove si costruiscono Bus elettrici, sistemi di sicurezza e difesa del territorio, lavorazioni meccaniche industriali e altro, alle elezioni per la costituzione della Rsu ed Rls, le prime condotte nel rispetto della procedure vigenti, la Fim Cisl elegge 2 delegati su 3.

Con 41 voti presi dalla Fim Cisl contro i 34 della Fiom Cgil, la sigla fimmina si impone come primo sindacato nella realtà industriale di Passignano.

“Mi sento di ringraziare tutti i lavoratori che oggi democraticamente hanno espresso la propria preferenza di rappresentanza tra i lavoratori candidati”, dichiara Andrea Calzoni della Fim Cisl dell’Umbria, “e in particolar modo ringrazio i 2 nuovi delegati eletti nella lista Fim Cisl, Dauro Chiodini, primo degli eletti con 31 voti e che ricoprirà anche il ruolo di Rls, e Amalfitani Giovanni, che con il loro impegno e dedizione hanno avuto la meglio sugli altri ottenendo complessivamente il maggior numero di preferenze”. “Grazie all’azione di sensibilizzazione dell’importanza dell’attività sindacale, della necessità di ristabilire le giuste e proficue relazioni sindacali in azienda si è potuti arrivare a questi risultati”, prosegue Calzoni.

“Ora dobbiamo dare corso all’attese dei lavoratori attraverso un’azione congiunta alla Fiom per mantenere alto il valore dell’attività sindacale presso una delle realtà industriali eccellenti del Trasimeno”.

Fim Cisl Umbria

Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil Umbria incontreranno la presidente Tesei: “Attivare misure in difesa del lavoro”

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In queste ultime ore uno dei problemi causati dall’emergenza del nuovo Coronavirus riguarda le ricadute sul mondo del lavoro. A tal proposito, Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria lunedì 2 marzo incontreranno la presidente della giunta regionale, Donatella Tesei, per richiedere misure in difesa del lavoro in questa fase di forte criticità.
 
In particolare, i sindacati, così come sta avvenendo in altre regioni, chiederanno alla presidente di sollecitare il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) ad autorizzare e a impiegare alcune risorse residue che negli anni scorsi sono state assegnate per gli ammortizzatori sociali in deroga, ma che non sono state mai utilizzate.
“Bisogna evitare che l’emergenza sanitaria, che peraltro nella nostra regione è stata per ora limitata – affermano i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – si trasformi in emergenza economica. Per questo è urgentissimo che, accanto ai provvedimenti in favore delle imprese, vengano attivati tutti gli strumenti disponibili a sostegno del reddito di lavoratrici e lavoratori, senza distinzioni, che stanno subendo le conseguenze dell’emergenza Coronavirus”.

Sangemini, oggi il giorno del presidio unitario e dell’incontro in Prefettura a Terni

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“Stante la situazione di stallo delle relazioni industriali con Pessina e il progressivo deterioramento della gestione del gruppo – affermano Fai, Flai e Uila Umbria-, abbiamo unitariamente deciso con le segreterie nazionali di attivare un possibile tavolo di gestione al Mise della crisi del gruppo AMI. Al tempo stesso nella giornata odierna abbiamo chiesto al Prefetto di Terni di attivarsi affinché convochi la proprietà per evitare che le tensioni sociali diventino sempre più incandescenti”.
Il Prefetto Emilio Dario Sensi si è fatto carico della questione di fronte alle organizzazioni sindacali, le Rsu e una delegazione di lavoratori. “Si tratta di una questione che ha una duplice valenza, nazionale e regionale – ribadiscono i sindacati-. Per questo motivo che il Prefetto assuma la cabina di regia può diventare strategico pure con l’interlocuzione con la Regione, attore protagonista della vicenda”.
I Lavoratori tutti, le Rsu e le Organizzazioni Sindacali ringraziano il Prefetto.

Coronavirus, Cisl Umbria: “Garantire sostegno al reddito a tutti i lavoratori che sono o saranno sospesi”

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Dobbiamo prestare massima attenzione ai lavoratori che in questi giorni sono stati sospesi o che verranno sospesi nelle prossime ore a causa dell’emergenza Coronavirus. È necessario attivare gli ammortizzatori sociali in modo che nessuno possa avere perdite di retribuzioni. Vanno garantiti anche i lavoratori del settore pubblico, trovando modalità di tutela del reddito.

Coronavirus. Sbarra: “Garantire sostegno al reddito a tutti i lavoratori a casa, attivare cassa integrazione in deroga e coprire pubblico impiego”

 

“Think Tank Riflessioni e Proposte Umbria Marche” di ESG89, la Cisl Umbria: “Lo sviluppo è lavoro”

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Lo sviluppo passa dal superamento delle barriere territoriali, anche attraverso investimenti infrastrutturali, ma anche abbattendo gli ostacoli burocratici e un accesso al credito più agevole. Dobbiamo puntare sui giovani e saper far rete con l’università

Lo sviluppo è lavoro: diventa necessario essere protagonisti del cambiamento per un nuovo modello economico che punti a un brand Umbria, mettendo al centro la persona, l’ambiente e la sostenibilità“.

La Cisl Umbria a Perugia, a Palazzo Donini, all’incontro di ESG() “Think Tank Riflessioni e Proposte Umbria Marche” del 24 febbraio 2020

“Ludopatia e Vulnerabilità”, l’impegno dell’Adiconsum Umbria prosegue dal 2017

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“Ludopatia e Vulnerabilità”, il convegno dell’Adiconsum Umbria al quale ha aderito la Fnp Cisl Umbria e l’Anteas Gubbio e al quale hanno preso parte il professor Simone Casucci e il segretario generale regionale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini. Ad aprire il lavori di questo pomeriggio il presidente regionale Adiconsum Umbria Francesco Ferroni: “Con l’incontro di oggi – ha sottolineato con forza- diamo continuità ad un progetto iniziato nel 2017, per il quale non è importante solo denunciare ma anche impegnarci per realizzare eventi tesi ad arginare un fenomeno che è sempre più dilagante anche nella nostra regione”.

Per la segreteria Cisl Umbria, presente il segretario regionale Cisl Umbria Simona Garofano (nella foto con il presidente Ferroni): “La ludopatia è una tremenda forma di dipendenza con inevitabili ricadute per la persona e tutta la famiglia. Iniziative come quella di oggi sono importanti per informare e per far capire a queste persone che solo avendo il coraggio di riconoscere il proprio problema e di cercare una rete di supporto qualificato è possibile combattere per ritornare a vivere”.

Colussi, importante l’accordo raggiunto

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Loreto Fioretti (Fai Cisl Umbria):  “Adesso strategica la fase di monitoraggio per garantire il futuro”

La Fai Cisl, primo sindacato alla Colussi, ha deciso di esprimere pubblicamente solo dopo il voto dei lavoratori del 17 febbraio, quando questi hanno confermato l’ipotesi di accordo (sottoscritto il giorno 4 febbraio in Confindustria da tutta la Rsu e dalle Organizzazioni Sindacali di categoria e poi illustrato in tutte le assemblee), la propria opinione sull’accordo raggiunto.

Sottolineando gli aumenti economici rilevanti sulla domenica (+ 50 per cento) e sul turno notturno (+ 37 per cento), Loreto Fioretti (Fai Cisl Umbria) afferma come “una turnazione più stabile migliora il rapporto lavoro e vita familiare, avendo la certezza dei giorni di riposo, il godimento omogeneo delle festività tra turnisti e non. Non meno importante il capitolo della formazione – prosegue il sindacalista- che per noi è molto qualificante: dico questo perché è mirata all’aumento della professionalità, che nella nuova organizzazione aziendale inciderà in modo determinante sulla produttività e nella gestione degli stessi turni, che inoltre permetterà come specificato nel punto 5 dell’accordo, di riaprire un percorso nuovo sul riconoscimento delle qualifiche del personale”.

Sul Premio di produttività di 800 euro (di cui 100 per coloro che aderiscono al fondo pensione Alifond) la Fai Cisl Umbria ribadisce che si tratta di un “un risultato importante, anche se non pienamente soddisfacente in quanto le potenzialità che l’accordo nazionale aveva previsto, va ben oltre con le giuste condizioni che l’azienda può mettere in campo, adottando parametri ed obiettivi più trasparenti e concordati in anticipo”.

Per la Fai Cisl, infatti, questo accordo non è un punto di arrivo, seppure deve essere considerato come rilevante perché in controtendenza rispetto al recente passato di crisi. “Un momento fondamentale – spiega Fioretti- da cui ripartire per costruire nuove, più costruttive e costanti relazioni industriali -all’insegna della concertazione- che permettano di monitorare i risultati che si sono auspicati e la corretta applicazione di tutti i punti dell’accordo. Su questo ultimo aspetto – chiarisce Fioretti- registriamo positivamente che si sono già avviati i primi incontri con la Rsu e l’ Azienda per avviare questa importante fase di controllo, su cui saremo molto vigili”.

La Fai Cisl Umbria ha come obiettivo non solo quello di migliorare le condizioni dei lavoratori, ma anche quello di garantire, proprio in questa delicata fase di cambiamento, un nuovo futuro di sviluppo industriale che impegni la dirigenza e la proprietà ad affrontare le sempre più difficili sfide che il mercato richiede, come nuovi investimenti ed innovazione.

Fai Cisl Umbria

 

Mistero Margaritelli: licenziamenti e opulenza

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Mistero Margaritelli. A Gennaio sono partiti i licenziamenti allo stabilimento di Mantignana, già salito tristemente alle cronache nel settembre 2014 per il solito motivo: esuberi per crisi economica o presunta tale.

Eppure lo scorso 21 novembre le testate giornalistiche locali annoverano la rinomata Azienda, produttrice del famoso parquet Listone Giordano con sede a Miralduolo di Torgiano, come una delle migliori imprese dell’Umbria con utile netto di quasi 22 milioni di euro.

Strano davvero perché in più, a Miralduolo, nel corso del 2019, si sono avute almeno una decina di “giovani” assunzioni mentre a pochi chilometri di distanza, Mantignana appunto, si ha all’incirca lo stesso numero di esuberi con conseguente imminente chiusura dello stabilimento. Mistero anche sugli ammortizzatori sociali ai quali l’Azienda non intende ricorrere perchè, dice la Direzione, “insostenibili”.

Il motivo della chiusura, secondo quanto comunicato dalla stessa Direzione, va ricercato nella stessa crisi del mercato dei legni tropicali per la lavorazione dei quali, lo stabilimento di Mantignana è stato “esclusivamente” concepito. Contrariamente a quello di Miralduolo dove invece si lavora esclusivamente il Rovere.

I Lavoratori di Mantignana non possono che storcere il naso (eufemisticamente parlando) difronte a tale affermazione sia perché a Mantignana sono state lavorate, nel corso degli ultimi anni, svariate quantità di Rovere, sia perchè, pare, che importati quantitativi di semilavorati tropicali continuino a transitare per lo stabilimento di Miralduolo bypassando di fatto il polo di Mantignana. “Delocalizzazione?”. E’ quello che si chiedono gli addetti (non per molto) ai lavori.

A più riprese i lavoratori di Mantignana hanno provato a coinvolgere le istituzioni (con la pronta risposta dei sindaci di Magione e Corciano), per tentare di istituire un tavolo regionale di confronto con l’Assessore allo Sviluppo Economico che potrebbe intervenire per cercare una soluzione al fine di rendere “sostenibili” gli ammortizzatori sociali e, perché no, aiutare l’Azienda a recedere dalla “solita” decisione e i Lavoratori ad uscire dal consueto incubo.

I lavoratori della Margaritelli
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Perugia, 19 febbraio 2020