Scuola d’infanzia: le preoccupazioni del sindacato in una lettera

by CISL LDS

FLC-CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS Confsal e GILDA Unams  Umbria hanno scritto questa mattina, 2 febbraio 2021, al Presidente A.N.C.I. Umbria, al Presidente Regione dell’Umbria e p.c. al Dirigente U.S.R. Umbria per esprime preoccupazione per la decisione di sospendere le attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie, escludendo dal provvedimento la scuola dell’Infanzia.

Comunicazione del 2 febbraio 2021

Ospedale di Perugia, situazione critica. Sindacati: subito provvedimenti di emergenza

by CISL LDS

“La situazione dell’ospedale di Perugia, Santa Maria della misericordia, è di nuovo critica. Mentre autorevoli esponenti della maggioranza di governo regionale giocano al rimpallo delle responsabilità, il più grande nosocomio dell’Umbria è fuori controllo, servono immediatamente provvedimenti di emergenza”. Lo affermano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini, insieme ai responsabili delle categorie della sanità, Tatiana Cazzaniga (Fp Cgil), Luca Talevi (Fp Cisl) e Marco Cotone (Uil Fpl).

“Il personale sanitario ci segnala quotidianamente casi di contagio Covid in reparti cosiddetti bianchi, mentre tornano le turnazioni infinite per mancanza di personale e le ambulanze si ammassano all’ingresso del pronto soccorso – continuano i sindacati – è evidente che così non si può reggere oltre, ma, a quanto pare, l’unico provvedimento che la politica regionale sta discutendo è quello della chiusura delle scuole, scelta che crea un danno enorme alle famiglie (comprese quelle degli operatori della sanità) e soprattutto ai ragazzi. Serve invece un provvedimento immediato per i nostri ospedali, a partire da quello di Perugia, che metta in sicurezza personale e pazienti, e prevenga ulteriori focolai. La situazione non è mai stata così grave”.

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Umbria a difesa dei lavoratori dello spettacolo costituiti in associazioni culturali

by CISL LDS

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Umbria: “La Regione deve tenere conto della specificità di questi professionisti. Chiediamo una modifica dell’ordinanza n.5 del 15 gennaio 2021”

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Umbria tornano su temi già portati in piazza ad ottobre e focalizzano la propria attenzione sui lavoratori dello spettacolo costituiti in associazioni culturali. “Con l’ordinanza n. 5 del 15/01/2021, la Regione Umbria vieta qualunque attività delle associazioni culturali. Questa ordinanza di fatto – spiegano i sindacati- non tiene conto di una realtà che vede in molte associazioni culturali la presenza di professionisti che, in questo modo, vedono equiparata la loro attività a quella dei luoghi di svago e ricreativi”.
Per Slc Cgil, Fistel  Cisl e Uilcom Umbria “questi lavoratori, in gran parte i più fragili dell’intero comparto, vengono così discriminati e penalizzati rispetto alle norme che regolano l’intero settore. Fermo restando il divieto di svolgere la propria attività in presenza di pubblico – precisano- sono molte altre e necessarie le attività che questi lavoratori devono poter svolgere in questo momento, nel pieno rispetto delle direttive per le attività professionali, dei protocolli sanitari e in prospettiva di una futura ripresa dell’attività lavorativa in tutte le sue declinazioni”.
Per tutelare questi lavoratori, quindi, Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil Umbria chiedono che la norma dell’ordinanza regionale sulle associazioni culturali tenga conto di questa specificità e che si adeguino i parametri a quelli che regolano le attività dei professionisti del settore. “Senza questa modifica – concludono- questi lavoratori non avranno la possibilità di ripartire neanche quando questo sarà possibile”.

Scuola, le organizzazioni sindacali ribadiscono l’importanza dell’impostazione interculturale e dell’integrazione

by CISL LDS

Nella foto di repertorio il segretario generale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta

Le scriventi O.O.S.S. a seguito dell’intervento di vari esponenti della Lega relativamente all’I.C. di San Giustino, nello specifico del plesso di Fighille, intendono prima di tutto esprimere piena solidarietà alla Dirigente Scolastica, al corpo docente ed al personale tutto della scuola, oggetto di un intervento ingiustificato, formulato senza conoscenza reale dei fatti e della legislazione scolastica e quindi pretestuoso e non condivisibile.

FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS, GILDA esprimono poi le seguenti considerazioni.

Riteniamo che la scuola abbia agito secondo principi di correttezza istituzionale e pedagogica in quanto il progetto “Leggendo superiamo ogni distanza” è regolarmente inserito nel PTOF d’Istituto ed è quindi passato attraverso l’approvazione degli Organi Collegiali.

Il  progetto risponde inoltre  ad un’impostazione  interculturale  e di integrazione che caratterizza il nostro sistema scolastico ed il nostro sistema legislativo.

Soprattutto pensiamo che i soggetti esterni alle Istituzioni Scolastiche  debbano rispettare l’autonomia pedagogico-didattica delle  singole scuole,  prevista dalla legge e sancita dalla nostra Costituzione  e i principi fondamentali  della libertà di insegnamento e delle pari opportunità garantiti alle studentesse e agli studenti  dalla Carta costituzionale.

La scuola non può che rispondere ai bisogni espressi dalla comunità del territorio, ma lo fa  attraverso  la sua progettualità, nel rispetto dei principi costituzionali, in quanto attore principale nei i suoi organismi  interni e, ribadiamo, attraverso l’elaborazione ed il rispetto del  PTOF d’Istituto. Principi ai quali la Dirigente Scolastica  ed i docenti della Scuola Primaria di Fighille si sono pienamente  attenuti.

FLC-CGIL (Domenico MAIDA)     

CISL SCUOLA (Erica CASSETTA)    

UIL SCUOLA (Lucia MARINELLI)

SNALS  Confsal (Anna Rita DI BENEDETTO)   

GILDA Unams (Sante PIRRAMI)

Sanità Umbria, arrivano 1550 assunzioni a tempo indeterminato

by CISL LDS

Concluso il tavolo Regione-sindacati. Per Cgil, Cisl e Uil un risultato importante, che arriva dopo una lunga campagna di mobilitazione

“Alla fine, dopo una lunga mobilitazione, le assunzioni per la sanità umbra sono arrivate: 1550 nel 2021 e a tempo indeterminato, come chiedevamo e come chiedevano soprattutto le lavoratrici e i lavoratori dei nostri ospedali e del territorio, che si sono letteralmente caricati sulle spalle una situazione emergenziale difficilissima”. Lo affermano al termine del tavolo del 13 gennaio 2021 con la presidente Tesei e l’assessore alla Sanità Coletto i segretari di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria, Tatiana Cazzaniga, Luca Talevi e Marco Cotone. Le assunzioni, già programmate e messe a bilancio, saranno 1107 per figure non covid e 443 destinate invece precipuamente al contrasto della pandemia. Già dalla prossima settimana un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali comincerà a lavorare sulla definizione dei profili e anche sulla semplificazione delle procedure concorsuali.
“Al tempo stesso abbiamo ottenuto un impegno preciso sul premio Covid, da riconoscere a tutto il personale impegnato nella seconda ondata pandemica – continuano Cazzaniga, Talevi e Cotone – che sarà definito entro gennaio. Infine, ma non certo meno importante, parte finalmente il tavolo sulla contrattazione integrativa”.
Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di un risultato certamente importante: “Finalmente la sanità umbra colmerà le carenze di personale che l’hanno messa in seria difficoltà e lo farà con contratti stabili, gli unici capaci di dare solidità al sistema e una giusta tutela alle lavoratrici e ai lavoratori. Una sanità pubblica più forte – concludono i sindacati – è garanzia di un futuro migliore”.

2021, la priorità è fermare i licenziamenti

Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria in conferenza stampa: serve una task force permanente per gestire vertenze e criticità

Una task force regionale, composta da tutte le forze sociali e dalle istituzioni, per evitare i licenziamenti: è la proposta che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno avanzato stamattina, 4 gennaio 2021, nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno preso parte i tre segretari generali Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini (nella foto). “Quello che chiediamo alla Regione, a partire dall’assessore Fioroni, è di creare subito una struttura permanente, un luogo di discussione e confronto preventivo, che si attivi automaticamente ogni qualvolta ci siano criticità e posti di lavoro a rischio – hanno spiegato Sgalla, Manzotti e Bendini – questo sia per arginare le tante vertenze che hanno caratterizzato il 2020, sia per prepararci all’impatto dello sblocco dei licenziamenti che avverrà presumibilmente a fine marzo, attraverso un uso della solidarietà difensiva, della formazione e della riqualificazione professionale, con l’obiettivo di non perdere nemmeno un altro posto di lavoro”. 

Ma il 2021 dovrà essere, per Cgil Cisl e Uil, anche l’anno del cambio di passo sul versante degli investimenti e del rilancio economico: “Le risorse senza precedenti in arrivo dall’Europa che saranno disponibili per la nostra regione richiedono una vera concertazione, che non è quella sbandierata dalla giunta nella conferenza stampa di fine anno – hanno rimarcato i tre segretari – al contrario ci vuole un reale coinvolgimento di tutte le parti sociali, insieme ai soggetti pubblici (Gepafin e Sviluppumbria) per costruire un progetto comune che parta dal rilancio dell’occupazione, in particolare di giovani e donne, dal sostegno alle piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’economia regionale, dagli investimenti in sostenibilità, digitalizzazione e riconversione ambientale e dal potenziamento del sistema di sociosanitario”.

E a proposito di sanità, Cgil, Cisi e Uil hanno rivendicato la piena attuazione dell’accordo sottoscritto nel novembre 2020 con la giunta regionale, che prevedeva investimenti per la sicurezza, ridefinizione dei fabbisogni alla luce delle novità normative e assunzioni di personale a tempo indeterminato. “La mancata attuazione di questi impegni sta continuando ad impoverire il nostro sistema sanitario, visto che professionisti formati e impiegati in questi mesi in Umbria continuano a lasciare la nostra regione perché vengono assunti con contratti stabili da altre regioni limitrofe”.   

È su questi nodi centrali che i sindacati valuteranno l’operato della giunta regionale nei prossimi mesi, consapevoli del fatto che il divario crescente con le regioni più dinamiche del Paese, che in questi anni si è andato allargando, va assolutamente ristretto.

Cgil, Cisl, Uil Umbria apriranno il 2021 illustrando le proposte del sindacato umbro

by CISL LDS

Cgil, Cisl e Uil Umbria invitano tutti gli organi di informazione alla videoconferenza stampa di inizio anno.

Quello che si sta concludendo è stato un anno particolarmente difficile, che ha visto tutti i territori umbri impegnati nell’affrontare criticità pregresse che sono state aggravate dal Covid-19.
Con la videoconferenza stampa del 4 gennaio 2021 alle ore 11,00 i segretari generali regionali Vincenzo Sgalla (Cgil), Angelo Manzotti (Cisl) e Claudio Bendini (Uil) vogliono aprire l’anno illustrando le proposte del sindacato umbro, partendo da un’attenta analisi della situazione economica ed occupazionale in essere.

Umbria sempre più “anziana”, sindacati pensionati: trasformare il welfare per combattere spopolamento

by CISL LDS

Conferenza stampa di fine anno di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: vacciniamoci tutti, è molto importante

Nella foto di repertorio, il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini

In Umbria gli over 70 sono quasi 173mila, in pratica l’intera popolazione di Perugia. La nostra è la terza regione in Italia per età media più alta (ben oltre i 47 anni) e la tendenza all’invecchiamento è in aumento, in particolare per i cosiddetti “grandi anziani”, over 80 e over 90, che sono anche le fasce d’età più presenti nelle case di riposo, con una netta prevalenza delle donne.
L’Umbria è insomma una regione sempre più anziana, ma questo non deve necessariamente essere letto come un fatto negativo. “Le persone anziane vanno considerate come una grande risorsa e sostenerne la salute e il benessere può essere un motore di sviluppo e un freno allo spopolamento che sta colpendo in maniera sempre più preoccupante la nostra regione”, hanno affermato stamattina nel corso della conferenza stampa di fine anno i sindacati dei pensionati dell’Umbria, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, organizzazioni che insieme contano circa 130mila iscritti nella nostra regione.
“Il primo pensiero – hanno detto i tre segretari, Maria Rita Paggio (Spi Cgil), Giorgio Menghini (Fnp Cisl) e Francesco Ciurnella (Uilp Uil) – va alle vittime del coronavirus, oltre 600 in Umbria, nella quasi totalità persone anziane, un pezzo di una generazione fondamentale che lascia un vuoto enorme”. E proprio a difesa degli anziani si è diretta tutta l’azione del sindacato pensionati nel corso del 2020: “Il nostro lavoro si è concentrato in particolare sul contrasto alla condizione di solitudine – hanno spiegato Paggio, Menghini e CIurnella – fortemente accentuata dalla pandemia (si pensi che una famiglia umbra su 5 è formata da anziani soli). E insieme alle nostre strutture di volontariato affiliate (Auser, Anteas e Ada) abbiamo attivato una serie di servizi (compagnia telefonica, consegna farmaci e spesa, etc) per cercare di alleviare il disagio”.
Accanto a questo si è sviluppato il confronto con Regione e Comuni, il cui bilancio è però negativo secondo i sindacati: “Il confronto è stato saltuario e deludente, vista anche la situazione del Covid-19 – hanno rimarcato Paggio, Menghini e Ciurnella – e sulla non autosufficienza abbiamo persino dovuto fare ricorso alla mobilitazione per ottenere il ripristino del fondo regionale che era stato tagliato. Per questo diciamo che il 2021 deve essere segnato da forte discontinuità. Le risorse ci sono, noi chiediamo, a nome delle decine di migliaia di persone anziane che rappresentiamo, di confrontarci su un nuovo modello di welfare che, con la crescita della speranza di vita, offra alle persone anziane risposte differenziate in relazione alla loro condizione di salute”. Il dato che preoccupa di più Spi, Fnp e Uilp è infatti che a fronte di un tasso di invecchiamento tra i più alti del Paese, l’aspettativa di vita in buona salute per gli over 65 sia molto bassa. Per quanto riguarda poi le residenze protette, i sindacati dei pensionati e delle pensionate chiedono di rivedere il sistema di accreditamento e controllo, per scongiurare l’ipotesi di nuove strutture con centinaia di ospiti, (“abbiamo visto la loro inadeguatezza in altre regioni d’Italia”, hanno sottolineato i tre segretari). Al contrario, l’idea dei sindacati è quella di una sanità e di un welfare pubblico, fortemente legato al territorio e rafforzato, ora che le risorse ci sono, a partire dal personale.
“Su questo si concentrerà da subito la nostra azione nel 2021 – hanno concluso Spi, Fnp e Uilp – auspicando la costruzione di un verso tavolo sugli anziani e le anziane, una parte così consistente e importante della nostra regione che non può essere dimenticata”.
La conferenza stampa si è conclusa con l’augurio di un 2021 di ripartenza e riscatto e un invito finale da parte dei tre sindacati a tutti gli iscritti: “Vacciniamoci tutti, è molto importante. Noi verificheremo che il vaccino anti-covid sia garantito a tutte e tutti nel più breve tempo possibile”.

PERUGIA, 28 DICEMBRE 2020

Uffici stampa Cgil, Cisl e Uil Umbria