Decreto Flussi, il presidente regionale Anolf Amahdar Abdelillah: “Il numero complessivo degli ingressi consentiti sembra molto basso rispetto alle richieste occupazionali”

by CISL LDS

Nella foto il presidente Anolf Umbria Amahdar Abdelillah

“Il numero complessivo degli ingressi consentiti sembra molto basso rispetto alle richieste dei vari territori, in quanto la ripartizione sostanzialmente permette l’ingresso a pochi lavoratori”. E’ il presidente dell’Anolf Cisl Umbria Amahdar Abdelillah ad intervenire sul Decreto Flussi e, fotografando la situazione provinciale, regionale e nazionale nel 2022, a sottolineare come la selezione del personale comunitario ed extra europeo sia difficoltosa. “Ciò lo riscontriamo da una convergenza non agevole tra nazionalità autorizzabili, settore ammesso, tipologia contrattuale consentita, reperibilità presso i centri per l’impiego territorialmente competenti di profili rispondenti alle caratteristiche richieste dal datore di lavoro, idonei e disponibili”. Il presidente, prosegue sulla complessità della questione: “L’attivazione dell’iter autorizzativo è rimessa ad un click day, atteso per le richieste – superiori di gran lunga alle quote –, consentito a partire dalle ore 9.00 del sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione del DPCM ed esaurite in ordine cronologico. In tal senso – commenta – viene privilegiata la tempestività dell’inoltro dell’istanza, piuttosto che l’effettiva esigenza di inserimento”.

Il presidente regionale dell’Anolf parte dall’analisi della contingenza al 1° gennaio 2022. “In quella data in Umbria – afferma – si registravano 89.663 stranieri  che rappresentano il 10,4% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 25,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (13,0%) e dal Marocco (10,5%). Entrando nel merito delle provincie, in quella di Perugia sono 30.890 maschi e 37.405 sono femmine, mentre in quella di Terni sono 9.553 maschi e 11.815 femmine”. In Italia, i cittadini provenienti dall’Europa e da fuori Europa sono 5.050 milioni: 8,6 % della popolazione italiana (con un aumento dello 0,4% rispetto al 2022). “I cittadini provenienti dalla comunità europea – aggiunge – sono 3,6 milioni (meno 344 mila rispetto al 2022) e i cittadini non comunitari sono + 188 mila rispetto al 2022. Nel 2022, il tasso di occupazione complessiva di questi è di 64,2% e, nonostante la crescita più intensa, risulta ancora inferiore a quello riguardante gli autoctoni (64,9%). Le tre principali provenienze sono Marocco, Albania e Cina”.

Anolf Umbria

Città di Castello, 14 febbraio 2024

Rivedi l’intervista al presidente Anolf Umbria Amahdar Abdelillah nel servizio Trg Media del 14 febbraio 2024:

 

Cooperazione sociale in Umbria: la conferenza stampa del Comitato paritetico regionale

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Alla conferenza stampa interverrà il segretario generale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili

Venerdì 16 febbraio, alle ore 10.30, presso la sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni (Consiglio regionale) si terrà una conferenza stampa del Comitato paritetico regionale umbro della cooperazione sociale, composto da Cgil, Cisl e Uil e centrali cooperative, per illustrare la situazione della cooperazione sociale dell’Umbria, comparto in cui lavorano 9.500 persone, alla luce dell’approvazione del nuovo contratto nazionale di lavoro che richiede un immediato adeguamento delle tariffe regionali e dei contratti in essere tra cooperative ed amministrazioni pubbliche. Il tutto, a ridosso della discussione in consiglio regionale della nuova legge sugli appalti nei servizi alla persona.

Alla conferenza stampa interverrà la Cisl Fp Umbria. Nella foto di repertorio il segretario generale regionale della categoria della Funzione pubblica in Cisl Marcello Romeggini

Alla conferenza stampa interverranno i rappresentanti di Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl, Legacoopsociali, Confcooperative Federsolidarietà, Agci imprese sociali.

Stabilimento Fbm Spa di Bevagna: la Filca Cisl Umbria si conferma primo sindacato

by CISL LDS

La Filca Cisl Umbria si conferma primo sindacato nello stabilimento FBM Spa di Bevagna eleggendo due Rsu e la Rls.
“Siamo pienamente soddisfatti del risultato ottenuto – sottolinea Emauele Petrini, segretario generale aggiunto Filca Cisl Umbria – che sta a significare il riconoscimento da parte dei lavoratori per il lavoro svolto in questi ultimi anni. Scelte prese con responsabilità e rispetto di chi noi rappresentiamo, lavorando in squadra in un modello partecipativo ed inclusivo. Questo risultato sarà da stimolo per portare avanti il lavoro iniziato per affrontare insieme le sfide che il mercato e la produzione ci metteranno di fronte, mettendo sempre al centro il lavoro e la persona. Vogliamo ringraziare tutti i lavoratori che hanno votato la Filca Cisl e augurare un buon lavoro ai nostri rappresentanti Bacchettoni Gianni e Ricci Leonardo“.

Perugia, 9 febbraio 2024

Riqualificazione ex Fcu: un valore aggiunto per il trasporto ferroviario. La Fit Cisl Umbria: “Per la Omcl Foligno il giusto riconoscimento”

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La visita del Ministro dei Trasporti all’impianto di manutenzione ciclica locomotive (OMCL) Trenitalia di Foligno in occasione dell’avvio dei lavori di riqualificazione della tratta ex FCU Perugia Ponte S. Giovanni – Terni, al netto di altre valutazioni relative al periodo di campagna elettorale, rappresenta il giusto riconoscimento ai risultati fino ad ora ottenuti dall’impianto manutentivo folignate. I dati produttivi dell’OMCL di Foligno infatti, sono i migliori tra gli impianti di manutenzione nazionali e del tutto competitivi con l’industria privata del settore. A testimoniare tale circostanza c’è la scelta della Regione Umbria che in quanto proprietaria dei 4 Minuetti, ha optato per far fare manutenzione straordinaria alla stessa OMCL di Foligno dopo aver constatato che i preventivi offerti tra quest’ultima e l’azienda privata erano del tutto analoghi. Scelta giusta quella operata dalla Regione Umbria che in tal modo ha riversato sul territorio umbro lavoro altamente specializzato. La visita del Ministro dei trasporti quindi, suggella la posizione strategica dell’OMCL in ambito manutentivo della flotta Trenitalia. Posizione raggiunta grazie all’impegno e alle capacità di tutti i lavoratori dell’impianto. Il merito inoltre, spetta anche a questa sigla sindacale maggiormente rappresentativa in impianto e alle altre OS regionali che hanno saputo valorizzare gli sforzi dei lavoratori con accordi sindacali mirati alla produttività e al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Tutto ciò in cambio di un turn over occupazionale ininterrotto e di investimenti. Tra gli investimenti non possiamo non citare il prossimo avvio della gara per l’assegnazione dei lavori di riqualificazione del layout dell’OMCL per un valore pari a 48 mln di euro. Una riqualificazione dell’impianto che renderà capace l’OMCL di fare manutenzione anche su treni bloccati come i POP e i JAZZ. Con questo panorama la FIT CISL Umbria continuerà nel suo percorso sindacale basato sulla vera partecipazione continuando però, a rivendicare un maggior sforzo da parte di Trenitalia per quanto concerne le assunzioni. Secondo noi infatti, è necessario portare i diretti di produzione ad almeno 315 unità (attualmente sono attestati a circa 280). Mancherebbero quindi, al netto del turn over, circa 35 assunzioni.

Per quanto concerne la riqualificazione della rete ex FCU non possiamo che manifestare tutto il nostro favore. La prossima apertura della linea secondo gli standard più elevati di sicurezza (ci auspichiamo entro i tempi previsti dal PNRR) non rappresenta solo un recupero importante di un patrimonio di tutti ma un vero e proprio passo avanti per il TPL ferroviario umbro e per lo sviluppo della rete ferroviaria nazionale. Tale opera inoltre, se portata a compimento, garantirà al TPL ferroviario umbro di essere gestito da un unico operatore che la Regione ha già individuato con la recente integrazione del contratto di servizio, in Trenitalia. Un unico operatore che garantirà miglioramenti per i lavoratori coinvolti (a tutti sarà applicato il CCNL del Gruppo FS), miglioramenti dei servizi (tramite l’uso di materiale rotabile a trazione elettrica e non più diesel) ed investimenti.

Le Istituzioni locali e non, hanno quindi dimostrato attenzione sui temi relativi al trasporto ferroviario umbro ed a quelli dell’OMCL di Foligno. Le stesse Istituzioni però, devono ora riflettere sulla questione della privatizzazione del Gruppo FS. La FIT CISL è nettamente contraria a tale ipotesi poiché i dati produttivi, i bilanci e gli stessi servizi (come testimoniato anche in Umbria) non giustificano una tale necessità.

Fabio Ciancabilla

Segretario regionale Fit Cisl Umbria

Perugia; lì 08/02/2024                                                              

 

Cento candeline per Celestino Castagnoli. La Cisl Umbria lo ringrazia per il suo impegno nel settore agricolo

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UNA TESSERA SINDACALE DATATA 2 FEBBRAIO 1950 E UNA STORIA LUNGA UN SECOLO: LA CISL UMBRIA FA GLI AUGURI A CELESTINO CASTAGNOLI
Una tessera sindacale datata 2 febbraio 1950 e una storia lunga un secolo. E’ quella di Celestino Castagnoli che il 9 febbraio 2024 soffierà su cento candeline. La Cisl Umbria gli farà gli auguri donandogli una targa nella quale sarà ricordato l’impegno profuso da uno dei fondatori dell’organizzazione in Umbria. Una storia che parte dall’Alto Tevere, da Umbertide, dal mondo agricolo per arrivare poi all’impegno confederale, come segretario di zona, e poi presidente regionale dell’Unione generale coltivatori (Ugc) con incarichi anche a livello nazionale.
A ricordarlo lo stesso segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “Ero appena arrivato in Cisl quando conobbi Castagnoli – racconta – ed ho avuto la fortuna di poter imparare molto da quella generazione di sindacalisti che militavano nel settore agricolo. Di Castagnoli ricordo tante, tantissime cose, e l’impegno. Uno tra tutti: il sostegno alla legge 203/1982, quella che accompagnò i mezzadri a diventare affittuari dei terreni nei quali lavoravano. E’ grazie a questa normativa – spiega Manzotti – che molti di loro si sono visti valorizzare le proprie spiccate capacità professionali e sono riusciti a coronare il sogno di una vita: quello di avere un’abitazione di proprietà. La Cisl – conclude il segretario – lo ricorda per aver sostenuto e portato avanti tante vertenze in prevalenza nel settore agricolo”.
Cisl Umbria
Perugia, 8 febbraio 2024

Terni, il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli sulla vertenza del magnetico

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Terni. La vertenza del magnetico 20 anni dopo: dai trentamila in piazza ai nodi irrisolti.

L’intervento del segretario regionale Cisl Umbria e coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto Riccardo Marcelli (nella foto) è stato pubblicato da Il Messaggero il 4 febbraio 2024.

Rileggilo: https://www.ilmessaggero.it/umbria/il_magnetico_20_anni_dopo_vertenze_nodi_irrisolti-7913400.html

Sanità in Umbria, la Cisl: “Stop campanilismi, serve una svolta coraggiosa”

by CISL LDS

Il sindacato propone una riorganizzazione generale, con più investimenti, innovazione, assunzioni e stabilizzazioni perché torni attrattiva e capace di rispondere ai bisogni dei cittadini

Nella foto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

“Serve una svolta coraggiosa nella sanità umbra, che superi i campanilismi e proponga un nuovo approccio ai bisogni di salute dei cittadini con una generale riorganizzazione dei servizi, nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale, più medicina di prossimità, maggiori investimenti su prevenzione, telemedicina e ricerca, ammodernamento delle strumentazioni e riqualificazione di plessi ospedalieri, evitando la frammentazione delle prestazioni e valorizzando qualità e professionalità”. È l’appello lanciato da Cisl Regionale, Cisl Medici e Cisl Funzione pubblica, in una nota firmata rispettivamente da Angelo Manzotti, Riccardo Marcelli, Tullo Ostilio Moschini, Luca Nicola Castiglione, Marcello Romeggini e Luigi Bastianini, in cui la sigla sindacale prende posizione e fa chiarezza su diverse questioni legate all’attuale stato della sanità umbra, auspicando che “possa tornare attrattiva e recuperare la fiducia dei cittadini”.

Nella foto Tullo Ostilio Moschini alla guida della Cisl Medici Umbria

“In un sistema sanitario colpito e depotenziato da quindici anni di ‘razionalizzazioni’ delle risorse economiche e dei servizi, tradotte in continue riorganizzazioni, riduzione del personale, accorpamenti e tagli di presìdi che hanno inevitabilmente limitato la capacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini – evidenziano – la CISL chiede per l’Umbria una sanità lontana da modelli novecenteschi, basati su conflitto e antagonismo. Una sanità capace di superare rivoluzionare il vecchio modello, focalizzato su cure diffuse in micro ospedali, disegnandone uno nuovo, centrato su salute e prevenzione”.

 “Quanto affermato da Tancredi nel Gattopardo ‘…se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi…’ – proseguono i rappresentanti CISL – è purtroppo quanto accaduto in Umbria negli ultimi anni, soprattutto nella sanità. I tanti proclami di cambiamenti e di innovazioni, profusi nel tempo, ci hanno portato in uno stato di reale ‘arretratezza sanitaria’ rispetto soprattutto alle altre Regioni, che invece hanno effettuato anche drastici e dolorosi mutamenti sanitari, pur di non restare al palo o a guardare i bisogni di salute dei propri cittadini, spesso costretti altrove per avere risposte efficaci”.

Nella foto di repertorio il segretario generale Cisl Funzione Pubblica in Umbria Marcello Romeggini

“Anche in Umbria – continuano – è arrivato il momento di fare scelte importanti, i tempi sono ormai stretti e ci troviamo ad un bivio nella sanità: continuare a subire o provare a cambiare. Uno dei termometri è del ‘valore sanitario’ di una regione è la mobilità sanitaria: se passiva, come attualmente in Umbria, è evidente la mancanza di fiducia da parte dei cittadini. Fiducia che deve essere ritrovata, tramite sinergie comuni per far tornare la sanità umbra ad essere attrattiva e in grado di rispondere ai bisogni delle persone. Dobbiamo evitare la frammentazione delle prestazioni e dei servizi che, invece, devono essere specializzati e ottimizzati in un’unica struttura con elevatissime qualità e professionalità, dove per tutte le patologie vengano garantite risposte immediate e risolutive”.

“Non è più possibile – continuano  Manzotti, Marcelli, Moschini, Castiglione, Romeggini e Bastianini – avere tutti i servizi nel piccolo ospedale ‘sotto casa’, ma diventa indispensabile avere dei ‘Centri specializzati regionali’, dove vengano garantite, per ogni specifica patologia, la massima qualità, competenza e affidabilità con professionisti, anch’essi specializzati ed in equipe, in grado di fare numeri e avere numerose casistiche che comportino un’inversione di tendenza, portando a una mobilità attiva. Tale scelta diventa oltretutto obbligatoria dal punto di vista economico: una mobilità passiva comporta che le risorse destinate alla nostra Regione dal SSN vadano a finanziare altre realtà regionali, mentre una mobilità attiva l’esatto contrario e cioè che i nostri bisogni di salute vengano coperti da finanziamenti delle altre Regioni. C’è poi il rischio, a seguito di specifica ricognizione definitiva da parte dello Stato dei debiti accertati, di finire nei piani di rientro e avere un commissario ad acta, situazione che comporterebbe il blocco delle assunzioni in sanità ma, soprattutto, un aumento importante delle tasse a carico di tutti i cittadini umbri”.

“Il terreno perduto – sottolineano dalla CISL –  si può però recuperare, sbloccando assunzioni e stabilizzazioni, sviluppando i servizi socio-sanitari, estendendo la medicina di prossimità, rilanciando gli investimenti su telemedicina e ricerca, digitalizzando i servizi, ammodernando strumentazioni e plessi ospedalieri, tentando di puntare a superare, una volta per sempre, gli attuali campanilismi, le disuguaglianze di salute e i divari fra i territori: la Regione è una e solo uniti si può migliorare”.

In conclusione, i referenti della CISL rilevano anche che “è giunto il momento di ridisegnare le relazioni sindacali, assicurando confronti costruttivi e propositivi, seri e affidabili, evitando di utilizzare la sanità in maniera strumentale e propagandistica. Il sindacato con la ‘S’ maiuscola’ non gioca su questi terreni: la Cisl non ha mai fatto promesse irrealizzabili o addirittura non funzionali ai reali bisogni di chi rappresenta, ovvero cittadini e lavoratori, ma forma e informa, analizza con chiarezza e competenza valutando tutte le conseguenze e cercando sempre di dare risposte corrette e utili alla comunità”.

Perugia, 30 gennaio 2024

Coop Sociali, aumenti salariali per oltre 7mila lavoratori in Umbria

by CISL LDS

Nella foto di repertorio il segretario generale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili

Coop Sociali – Dopo un anno di intense trattative, è stata finalmente firmata l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Cooperative Sociali per il periodo 2023-2025. Questo importante accordo, atteso con ansia da oltre 400.000 lavoratori in Italia e da più di 7.000 in Umbria, coinvolge il settore socio-sanitario-assistenziale ed educativo. La preintesa, che ha visto la collaborazione di sindacati e rappresentanti delle cooperative, prevede significativi miglioramenti nelle condizioni di lavoro e nei benefici per i dipendenti.

Michele Agnani (Fp Cgil Umbria), Valerio Natili (Fisascat Cisl Umbria) e Monica Di Angelo (Uil Fpl Umbria) hanno sottolineato l’importanza di questo risultato, riconoscendo il contributo essenziale dei lavoratori nel settore socio-sanitario-assistenziale ed educativo, che giocano un ruolo fondamentale nei servizi pubblici come scuola e sanità nella regione e nel Paese.

Il rinnovo contrattuale prevede un aumento medio parametrato sul livello C1 di oltre 180 euro, distribuito in tre tranche. La prima tranche, di 60 euro, sarà applicata con la mensilità di febbraio 2024, seguita da un ulteriore aumento di 30 euro ad ottobre 2024 e una terza tranche di 30 euro ad ottobre 2025. Inoltre, il contratto prevede l’introduzione della quattordicesima mensilità, che inizierà ad accumularsi a partire da gennaio 2025.

Ulteriori miglioramenti riguardano l’assistenza sanitaria integrativa, con un aumento della quota mensile da 5 a 10 euro. Viene anche garantita un’integrazione al 100% per la maternità e l’introduzione dei tempi di vestizione-svestizione pari a 15 minuti. Il rafforzamento delle relazioni sindacali è stato incluso per stabilizzare l’occupazione, con un incremento al 25% della clausola di stabilizzazione per il personale a tempo determinato.

Nel prossimo mese, si terranno assemblee di consultazione con i lavoratori per esaminare l’intesa. Gli attori sindacali credono che l’accordo sia positivo, ma sottolineano l’importanza che le stazioni appaltanti, soprattutto gli enti pubblici in Umbria, adeguino le tariffe in conformità al nuovo contratto. Questo adeguamento è cruciale per riconoscere la dignità e l’importanza dei migliaia di lavoratori del terzo settore che svolgono un ruolo essenziale nella società.

Gara Tpl gomma Umbria: non esiste un’unica rappresentanza dei lavoratori

by CISL LDS

Nella foto Fabio Ciancabilla, segretario regionale Fit Cisl Umbria

Comunicato stampa del segretario regionale Fit Cisl Umbria Fabio Ciancabilla

Grazie al question time previsto nell’ordine del giorno di oggi ( 23 gennaio ) nella seduta del Consiglio Regionale, il tema del futuro del TPL Umbro è tornato alla ribalta. Da quanto dibattuto è possibile trarre degli spunti afferenti il tema della prossima gara del TPL gomma Umbria e poter puntualizzare alcune questioni. Iniziamo con l’evidenziare che la rappresentanza sindacale tra i lavoratori del TPL umbro non è monocolore. Esistono nel suo ambito posizione diverse,  tutte tese alla tutela dei lavoratori, tutte legittime ma con strategie diverse. E anche con risultati, fino ad ora ottenuti, diversi. La FIT CISL Umbria ama entrare nel merito delle questioni dal punto di vista tecnico evitando di essere trascinata, anche involontariamente, nelle polemiche da campagna elettorale. Il nostro stile predilige la trattativa silenziosa fatta di proposte credibili e realisticamente fattibili. Ciò può non pagare in termini di visibilità ma paga nel tempo.

Entrando nel merito della questione ci interessa rivendicare ciò che la FIT CISL insieme alla UILT UIL, ha ottenuto grazie ad un’impegnativa trattativa avuta nel corso del 2023 con la Regione Umbria e nello specifico con l’Assessorato ai Trasporti:

  • E’ stata nostra ( FIT e UILT ) la proposta di accorpare la navigazione del Trasimeno con il Lotto Urbano di Perugia nella prossima gara. Grazie a ciò sarà possibile gestire gli stagionali del Trasimeno utilizzandoli nei periodi di bassa stagione nel trasporto urbano di Perugia.
  • Noi ( FIT e UILT ) abbiamo attenzionato presso la stazione appaltante la questione dei dipendenti SAVIT, della mobilità alternativa e degli inidonei.
  • E’ stata nostra la proposta articolata della cosiddetta “CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA” che verrà inserita nell’offerta tecnica.

Tutte questioni da noi sollevate e trattate con la Regione Umbria e da essa accolte come testimoniato dalla “Relazione di affidamento dei servizi di TPL urbano, extraurbano, di navigazione e mediante impianti fissi meccanizzati (Misura 2 – Delibera ART 154/2019) Bacino del TPL della Regione Umbria” recentemente pubblicata.

Ci spiace sottolineare come l’introduzione della cosiddetta “CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA” da inserire nell’offerta tecnica che rappresenta una novità assoluta nello scenario nazionale delle gare TPL e che rafforza la tutela dei lavoratori in ambito di gara, non sia stata valorizzata nel modo giusto e sia stata sovrastata dalle polemiche politiche.

“Inserire nell’offerta tecnica la possibilità da parte degli offerenti, di proporre il mantenimento dei livelli retributivi e occupazionali per tutta la durata della gestione dei lotti acquisiti. A tale proposta la stazione appaltante attribuirà un punteggio utile per poter vincere la gara”

Questa “clausola sociale rafforzata” inserita nell’offerta tecnica, ha un valore non solo innovativo ma sostanziale dal punto di vista giuridico. Chi infatti, vincerà la gara con il contributo determinante del punteggio ottenuto con la clausola sociale rafforzata inserita nell’offerta tecnica, si assume  un obbligo contrattuale a cui non potrà venir meno senza incorrere nella perdita del lotto.

Ci spiace che ciò di positivo che parte del mondo sindacale ha raccolto non abbia avuto lo spazio che merita. Ci dispiace ancor di più perché è il massimo che si può raccogliere attualmente nell’ambito delle gare TPL nel rispetto delle leggi vigenti. Proprio in considerazione della normativa esistente in ambito gare TPL  sarebbe più opportuno per tutte le organizzazioni sindacali, concentrarsi nel chiedere una sua modifica che rafforzi la tutela dei lavoratori invece che sprecare energie contro chi tali leggi deve rispettarle.

E’ ovvio che non tutto ciò che chiedevamo è stato accolto: eravamo e restiamo contrari alla suddivisione del TPL umbro in 4 lotti. Abbiamo anche scioperato ma una volta che la Regione ha deliberato per questa strada con la Delibera di Giunta del 10 agosto 2022, abbiamo scelto di gestire le conseguenze di tale scelta al fine di tutelare i lavoratori.

E’ possibile ancora cambiare qualcosa? Si. Secondo la FIT CISL e la UILT UIL prima di tuto sarà necessario chiedere alla stazione appaltante di prevedere nella gara un’attribuzione di punteggi rilevanti e sostanziali a chi proporrà nell’offerta tecnica la “clausola sociale rafforzata”. Inoltre come previsto dalla normativa (D. Lgs. 36/2023), non esistendo un vincolo nella possibilità di limitare l’aggiudicazione dei lotti ad uno stesso operatore economico, sarebbe necessario prevedere che anche un solo operatore possa vincere tutti i lotti TPL messi a gara. Attualmente l’intento della stazione appaltante invece, è quello di limitare al possibile vincitore della gara di acquisire al massimo 2 lotti su 4. Su questo continueremo ad insistere con la Regione Umbria affinché ci sia un cambiamento di indirizzo.

Perugia; lì 23-01-2024                                                      

Sanità, apertura della Regione sulla concertazione. Cgil, Cisl e Uil: “Ottenuti 5 tavoli di confronto su tematiche specifiche. Verificheremo la validità del percorso”

by CISL LDS

Cgil, Cisl e Uil in Umbria sono rappresentati dai segretari generali Maria Rita Paggio, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari. Nella foto di repertorio sul palco di Bologna, nel corso della manifestazione unitaria.

Cinque tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali sulle emergenze della sanità umbra: liste d’attesa, territorio e riorganizzazione della rete ospedaliera, convenzione con l’università, cronicità e non autosufficienza, progetti del Pnrr e edilizia sanitaria. È quanto hanno ottenuto i sindacati nel confronto odierno con la presidente della Regione Donatella Tesei, affiancata dall’assessore alla Sanità Luca Coletto, dal capo di Gabinetto, Federico Ricci, e dal direttore regionale della Sanità, Massimo D’Angelo. “Dopo quasi 5 anni, una lunga mobilitazione e in vista della scadenza del mandato – scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria – la Regione ha finalmente riconosciuto la necessità di una partecipazione delle forze sociali che finora è clamorosamente mancata. Abbiamo accolto con riserva questa apertura, perché sarà necessario verificare nel concreto le reali intenzioni di cambiare rotta da parte di palazzo Donini”.
I sindacati, nel corso dell’incontro durato oltre 2 ore, hanno sottolineato lo “svuotamento drammatico del sistema sanitario pubblico regionale”, aggravato, secondo i sindacati dalla delibera sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, approvata in pieno periodo natalizio. “Un atto che appare essere più teso a dare risposte a problemi di bilancio e razionalizzazione, che alle esigenze degli umbri e che è in contrasto con i principi dello stesso Piano sanitario regionale, presentato e poi lasciato (non a caso) in un cassetto”. Intanto, rimarcano le tre organizzazioni, la delibera “incrementa i posti letto in carico alla sanità privata (convenzionata e non) a discapito di quella pubblica” e questo “nonostante l’utilizzo reale dei posti letto nella sanità pubblica umbra sia intorno al 70% e non al 90 come sostenuto impropriamente nella delibera della Regione”.
“Un dato – sottolineano ancora Cgil, Cisl e Uil – che fa capire come il vero problema non sia la mancanza di posti, ma la disorganizzazione, l’abbassamento della qualità dovuta alle mancate assunzioni e al mancato riconoscimento della professionalità di lavoratrici e lavoratori della sanità, che non a caso continuano a lasciare la nostra regione e a disertare le selezioni di personale”.
Altro dato allarmante, che dovrà essere secondo i sindacati oggetto di confronto, è quello riferito alla mobilità passiva dei pazienti: -11 milioni di euro di saldo nel 2022, dato lontano anni luce dai risultati che l’Umbria conseguiva nel 2017 (+9 milioni).
“Le liste d’attesa, tutt’altro che abbattute (dai portali internet di Usl e aziende ospedaliere risultano oltre 44mila prestazioni da erogare, escludendo quelle chirurgiche), sono lo specchio di un sistema che non funziona e contribuisce a questo impoverimento – sottolineano ancora Cgil, Cisl e Uil – Impoverimento che va contrastato attraverso investimenti nelle strutture e nel personale della sanità territoriale, precondizione fondamentale per qualsiasi ipotesi di riorganizzazione ospedaliera, a partire dal cosiddetto Terzo Polo”. Secondo i sindacati, infatti, senza un territorio organizzato, gli ospedali vanno inevitabilmente sotto pressione, “con il risultato di pronto soccorso sovraccarichi e barelle nei corridoi”.
Altre questioni poste dalle organizzazioni sindacali sono quella della mancanza di chiarezza sull’accordo con l’Università; sui progetti di edilizia sanitaria (in particolare ospedale di Terni e Narni-Amelia); sulla permanenza di 2 Dea di II livello (Perugia e Terni); su Case ed Ospedali di comunità (con quale personale?); e sulla grande sfida delle cronicità”. Tutte questioni che, come chiesto da Cgil, Cisl e Uil, saranno oggetto dell’annunciato confronto nelle prossime settimane.

Perugia, 15 gennaio 2024