Elezioni a Città di Castello: candidati a confronto con Cgil, Cisl e Uil

by CISL LDS

Ci saranno tutti i candidati e le candidate al ruolo di sindaco/a di Città di Castello al confronto promosso dai sindacati per mercoledì 29 settembre, alle ore 14.30, presso l’Hotel Garden (viale Aldo Bologni). Un appuntamento organizzato da Cgil, Cisl e Uil territoriali per illustrare le proposte e le richieste del mondo sindacale ai futuri amministratori/amministratrici della città. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook Umbriaripartedallavoro e condivisa sulla pagina Facebook Cisl Umbria.

Nosocomio di Pantalla e la polemica sulla raccolta fondi, Valerio Natili (Cisl territorio Perugino): “Quale futuro per l’ospedale?”

by CISL LDS

“I cittadini della Media Valle del Tevere sono ormai rassegnati, sanno di non avere alcuna certezza sul futuro dell’Ospedale Comprensoriale di Pantalla”. E’ Valerio Natili (nella foto), coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale del territorio perugino, a sollevare la questione. “Ad oggi – spiega il sindacalista – l’Ospedale di Pantalla non risulta essere tornato ai livelli di funzionamento pre-covid e gli stessi operatori sanitari, unitamente alle Federazioni sindacali di FP Cisl, Uil FPL, Fp Cgil Fials e Nursing Up in stato di agitazione su tutto il territorio regionale manifestano forti perplessità”.

La Cisl dell’Umbria reputa non più rinviabile un confronto serio e trasparente sul destino dell’Ospedale di Pantalla. “Questa struttura – precisa Natili – deve necessariamente essere coinvolta all’interno del circuito ospedaliero regionale e rappresentare il fulcro della medicina territoriale del comprensorio della Media Valle del Tevere”. Alla luce di questa consapevolezza, rivolgendosi alle istituzioni, Natili ribadisce la necessità di decisioni politiche e quindi di passare dalle parole ai fatti: “Ci risulta – sottolinea – che attualmente agli atti non ci sia alcuna determina o decisione politica che dia seguito ai proclami fatti sui giornali da parte della maggioranza di governo della città di Todi a difesa del nosocomio”.

C’è poi la raccolta fondi, lanciata in piena pandemia. “E’ stata certamente un successo – afferma Natili – ma perchè nessuno intende intestarsi il merito di essere riuscito a sensibilizzare la cittadinanza su questo tema? Alla sindaca di Marsciano, che chiedeva informazioni sull’esito di tale raccolta, nessuno ha ancora dato risposta, così come alle interpellanze dei gruppi di minoranza tuderti, che chiedevano lumi sul destino dei macchinari acquistati con i fondi raccolti. Sempre più cittadini – conclude Natili – si interrogano sul perché la raccolta fondi non abbia apportato i miglioramenti sperati all’Ospedale di Pantalla e all’intera Media Valle del Tevere”.

Casa della Salute a Città di Castello: i sindacati consegnano oltre 3mila firme in Consiglio regionale

by CISL LDS
Oltre 3mila firme per chiedere la realizzazione di una Casa della Salute per l’Alto Tevere a Città di Castello, presso l’ex ospedale cittadino: è il risultato della petizione promossa da Cgil, Cisl e Uil territoriali, insieme ai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che durante l’estate hanno “battuto” il territorio con banchetti informativi per la cittadinanza nelle piazze delle principali città del comprensorio, raccogliendo un largo consenso all’iniziativa. Ora le firme saranno consegnate al presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Marco Squarta, da una delegazione dei tre sindacati, per attivare così la procedura prevista dallo Statuto regionale e dare seguito alla volontà popolare espressa dalla cittadinanza. La consegna avverrà mercoledì 29 settembre, alle ore 10.15, presso Palazzo Cesaroni, sede dell’assemblea legislativa dell’Umbria. 

Sanità: lavoratrici e lavoratori in piazza sotto la Regione

by CISL LDS
Le risposte da parte della Regione non sono arrivate e allora riparte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità umbra: domani, martedì 28 settembre, alle ore 10.00, in concomitanza con il Consiglio regionale, proprio di fronte a palazzo Cesaroni in piazza Italia a Perugia, si svolgerà un presidio promosso da Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials e Nursing Up per chiedere una sanità pubblica in grado di curare i cittadini, più assunzioni, il rispetto di lavoratrici e lavoratori da parte delle aziende e della Regione, i giusti riconoscimenti a chi garantisce la salute pubblica. 
 
Tutti gli organi di informazione sono invitati a partecipare

Ciro Di Noia eletto al vertice della categoria degli elettrici della Cisl dell’Umbria

by CISL LDS

DI NOIA: “PNRR E AMBIENTE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE NELLA NOSTRA REGIONE”

Ciro Di Noia (nella foto a sinistra) è il nuovo segretario generale della Flaei Cisl Umbria. Ad eleggerlo, dopo l’intervento dell’uscente segretario Maurizio Ottaviani – al vertice della categoria umbra per oltre 11 anni -, il Direttivo regionale che si è riunito questa mattina (24 settembre 2021) ad Assisi. Nel corso dei lavori, presieduto da Pierpaola Pietrantozzi (passato segretario generale Flaei Cisl Umbria e oggi nella presidenza nazionale dell’Adiconsum) sono stati eletti anche Lorenzo Rufinelli e Amleto Del Sorbo, come componenti di segreteria regionale.
Un cambiamento nel segno della continuità, condiviso con la Segreteria, con il Direttivo Regionale e con la stessa Segreteria Nazionale: a ribadirlo è stato l’uscente segretario Maurizio Ottaviani che, rivolgendosi ai presenti e facendo gli auguri di buon lavoro all’appena eletto segretario Ciro Di Noia e alla sua squadra, ha sottolineato: “Per me sono stati anni faticosi ma entusiasmanti, ricchi di momenti difficili ma anche di tante soddisfazioni. Abbiamo raggiunto importanti risultati a tutti i livelli nelle aziende del settore – ha precisato -, spesso riuscendo a trovare una linea unitaria con Filctem e Uiltec. Siamo il primo sindacato in Umbria del Settore Elettrico, siamo risultati la sigla più votata nelle elezioni degli Istituti Sociali di settore avute in questi anni”. Per Maurizio Ottaviani tutto questo non sarebbe mai stato possibile se non ci fosse stato un grande lavoro di squadra, “che ha coinvolto tutti gli attivisti degli organismi Flaei e tutti gli amici delle nostre RSU e RSA. A tutti loro va il mio grande grazie: per la collaborazione che non mi hanno mai fatto mancare. Permettetemi – ha concluso – ancora un grande grazie a tutti i nostri iscritti per la fiducia e il sostegno che mi hanno, ci hanno, dato in questi undici lunghi anni. Loro sono la vera essenza della nostra organizzazione sindacale, senza di loro il sindacato non avrebbe ragione di esistere”.

La storia di Ciro di Noia in casa Cisl inizia poco dopo la sua assunzione in Enel nel 1990. Nel 1991, infatti, è iniziato il suo impegno sindacale, supportato da un percorso formativo regionale e nazionale. Già nel 1999 è stato eletto per la prima volta nella segreteria regionale Flaei Cisl Umbria. A muovere la sua azione sono stati da sempre impegno e passione: questi gli ingredienti che Ciro Di Noia ha maturato strada facendo, partendo dalla base fino a raggiungere il vertice della categoria umbra, e che ha fatto emergere dalle sue emozionate parole al momento dell’elezione. Importante momento che è avvenuto alla presenza del segretario generale nazionale Flaei Cisl Amedeo Testa, del segretario generale regionale Cisl Reti Umbria Simona Garofano, del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e del coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Foligno – Spoleto Bruno Mancinelli.

Nella foto la segreteria della Flaei Cisl Umbria con il segretario generale Flaei Cisl nazionale Amedeo Testa

“Ringrazio Maurizio Ottaviani per il lavoro svolto in questi anni e la segreteria nazionale per averci supportato nella nostra azione sindacale – ha affermato il segretario Ciro Di Noia -. Azione che adesso si concentrerà anche sulle opportunità offerte dal Pnrr. Occasioni per tutte le aziende del nostro settore per quanto riguarda la cosiddetta transizione energetica, l’efficientamento e il potenziamento. Tali opportunità devono essere colte in primis da E-Distribuzioni, che è il gestore della rete in Umbria. Questi investimenti, quali, efficientamento e potenziamento delle reti da parte di Enel, rappresentano una grande occasione di rilancio e sviluppo per l’economia industriale regionale. Auspico – ha aggiunto il segretario – che le istituzioni sappiano cogliere queste possibilità. Come federazione, in sinergia con la Cisl, siamo pronti a fare la nostra parte. Una riflessione importante – sottolinea il segretario Di Noia – va fatta per gli impianti di Bastardo e Pietrafitta”. Per quanto riguarda gli impianti umbri, quindi, Di Noia ha sottolineato come per Bastardo siano prioritarie la realizzazione di un piano sperimentale di ricerca legato alla produzione dell’idrogeno e le strategie che scaturiscono dal fotovoltaico e storage (sistemi di accumulo dell’energia elettrica). Per Pietrafitta, invece, lo sviluppo che ha descritto il segretario dovrà essere perseguito in chiave fotovoltaica e, più in generale, per mezzo dell’energia rinnovabile. “Nella transizione energentica – precisa Di Noia – gli impianti alimentati a gas avranno un ruolo strategico. Proprio in quest’ottica la centrale di Pietrafitta svolge un ruolo importante sia in termini di ottimizzazione che di incremento di capacità produttive. Alla Regione, quindi – ha aggiunto – chiediamo massima attenzione sulla decarbonizzazione e sugli investimenti legati al Pnrr”. Partendo dalla questione della sempre più necessaria digitalizzazione e del periodo di grande cambiamento, anche nelle modalità comunicative, il segretario Di Noia ha chiuso l’assise regionale puntando l’attenzione sui giovani e sul loro ruolo in uno sviluppo sostenibile. “I giovani, più di chiunque altro – ha concluso -, hanno dimostrato di essere a loro agio nell’utilizzo delle tecnologie. Solo attraverso un dialogo costruttivo e intergerazionale sarà possibile far crescere ancora di più la nostra categoria, la nostra rappresentanza e la tutela dei nostri iscritti”.

“Il Pnrr è lo strumento cardine per la ripresa nella nostra regione – afferma il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti – e il 70 per cento di queste risorse viene destinato a temi centrali quali sostenibilità, ambiente ed energia. L’auspicio è che questa attenzione, che inevitabilmente interessa anche le due centrali umbre, oltre a imprimere un cambio di passo alla nostra regione, dia ampio respiro anche a nuova occupazione. Solo attraverso il lavoro, quello stabile e di qualità, è possibile dare futuro ai nostri territori e ai giovani, che troppo spesso rinunciano a un progetto di famiglia, ad avere dei figli, a causa delle difficoltà che incontrano nell’accesso al mercato del lavoro. Questa rinuncia, oltre che ad essere inaccettabile sul piano umano, apre un grave problema demografico e quindi di sviluppo dei nostri territori”.

A concludere i lavori è stato il segretario generale Flaei Cisl nazionale Amedeo Testa: “Ringrazio Maurizio Ottaviani per l’infaticabile attività svolta negli anni, che ha vissuto come una vera e propria missione, finalizzando la sua azione a vantaggio dei lavoratori e per la crescita della categoria. Oggi Ottaviani lascia all’Umbria una categoria sana. Faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo segretario eletto, Ciro Di Noia, e alla sua squadra. Sin da ora sottolineo che, come in passato, non mancherà il necessario supporto da parte della segreteria nazionale”.

Ast Terni e territorio, i sindacati: “Noi ci abbiamo sempre creduto”

by CISL LDS

Nella foto di repertorio, il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale di Terni – Orvieto Riccardo Marcelli

Le segreterie di Terni di Cgil Cisl Uil congiuntamente a quelle regionali, sostengono e condividono la posizione assunta dalla RSU di Acciai Speciali Terni ThyssenKrupp insieme alle Segreterie dei metalmeccanici.

Nel solco della tradizione sindacale che ha sempre contraddistinto le scriventi organizzazioni sindacali, Cgil Cisl Uil ritengono indispensabile conoscere, oltre ai nuovi assetti societari, almeno le linee guida del piano industriale che caratterizzerà il gruppo Arvedi in tempi rapidi, nella sede del Governo Italiano, che deve continuare ad essere il garante del proseguo degli impegni su Terni al fine di valorizzarne la strategicità.

Risulta essere altrettanto chiaro che rispetto a chi qualche anno fa metteva in discussione la sopravvivenza del sito di viale Brin, non possiamo che sottolineare il fatto che le battaglie di natura sindacale con la multinazionale tedesca, di proposta, come quella del riciclo della scoria, di prospettiva, come quella di adoperarsi per una fabbrica sostenibile, sono servite affinché Ast rimanesse appetibile fino al punto che, nonostante il contesto complicato, su AST ci sono stai player di rilievo che hanno manifestato interesse.

NOI CI ABBIAMO SEMPRE CREDUTO

Ribadiamo oggi più che mai che il piano industriale deve contenere impegni precisi in grado di garantire non solo il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni attuali, ma ragionare anche in termini di investimenti capaci di andare nella direzione di un mercato globale attraverso l’innovazione delle linee di processo e di prodotto, secondo le indicazioni di una siderurgia sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente, dove l’intera occupazione – operai, impiegati quadri, somministrati e indotto – deve essere salvaguardata e, perché no, rafforzata sia numericamente che a livello di competenze.

Alle istituzioni e alla politica chiediamo di svolgere la loro parte, uscendo dalle campagne elettorali e rispettando le organizzazioni sindacali e i lavoratori. Svolgano con determinazione il proprio ruolo, a nostro avviso non svolto appieno fino ad oggi, consapevoli di quanto è complessa e delicata questa fase transitoria per le prospettive future. Ci sono, per esempio, problemi infrastrutturali, materiali e immateriali, che da vent’anni non riescono a trovare soluzione, nonostante si siano avvicendati in Regione come al Governo tutti i partiti dell’arco costituzionale, problemi che se non risolti, rischiano ancora una volta di mettere in discussione l’appetibilità e competitività di AST e del territorio. Come Comunità sarebbe necessario cogliere il momento per pensare a come modernizzare la manifattura, i servizi delle infrastrutture, della produzione di cultura e di conoscenza:

ARRESTIAMO IL DECLINO, NON POSSIAMO ASPETTARE OLTRE

Infine, chiediamo ai tanti che, giustamente, si stanno pronunciando su AST di farlo con equilibrio ed oggettività perché in questa fase non servono i “tifosi” a prescindere, ma occorre lavorare per ottenere un progetto industriale alle sfide che abbiamo davanti. Chiediamo a tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti del sito produttivo di evitare inutili quanto rischiose strumentalizzazioni, soprattutto se fatte sulle spalle dei lavoratori.

A ThyssenKrupp oggi più che mai chiediamo di gestire il periodo di transizione con intelligenza per effettuare questo passaggio di consegne con la massima serenità, evitando inutili tensioni che screditano le corrette relazioni che TK ha avuto in occasioni simili nel passato.

La coordinatrice donne Cisl Umbria Sara Claudiani: “Soltanto le donne possono cambiare l’Afghanistan e il resto del mondo”

by CISL LDS

La campagna social del coordinamento donne Cisl Umbria si conclude con la convinzione che soltanto le donne possano cambiare l’Afghanistan ed il resto del mondo. E’ di pochi giorni fa la notizia di una cinquantina di donne Afghane scese in piazza ad Harat per protestare contro chi impedisce loro l’istruzione, il lavoro e la sicurezza. Per questo, in quest’ultimo appuntamento, il coordinamento donne Cisl Umbria propone, anziché la storia di una singola donna, un articolo pubblicato da TgCom24 del 10 settembre 2021 “Afghanistan: ecco tutto ciò che viene negato alle donne dai talebani”.
“Queste donne – sottolinea la coordinatrice delle donne Cisl Umbria Sara Claudiani – chiedendo come facciamo noi del coordinamento di non essere dimenticate dalla Comunità Internazionale. Tutte le donne unite (studentesse, giudici donne, quelle sopravvissute da una caccia casa per casa, giornaliste, imprenditrici e lavoratrici) manifestano per quasi 16 milioni di donne che sono rimaste in Afghanistan, temendo per la loro vita. Basti pensare a Zahira, uccisa dai talebani perché indossava dei jeans, e la poliziotta Banu, uccisa in casa ed incinta di otto mesi”.
Donne limitate negli spostamenti, che neanche possono uscire di casa. “Non ce ne è traccia nelle città, nei negozi come nei mercati; soltanto uomini a Kabul. Sono stati chiusi i centri di accoglienza – prosegue Claudiani – che ospitavano donne picchiate in casa, minacciate dai mariti e dalle famiglie. E l’orrore è tornato: adesso devono indossare il burqua, non possono apparire in tv e lavorare, possono frequentare le elementari soltanto in classi femminili, a loro viene vietato sport e musica. Chi non rispettata le brutali leggi introdotte viene lapidata, interrata sino al collo”.
Le donne non si fermano, nei giorni scorsi sono scese in circa trecento in piazza a Kabul partendo da un luogo importante, l’università per poi, con i loro cartelloni, invadere le strade. Il Coordinamento donne Cisl Umbria non abbasserà mai la guardia sulle violenze, ribadendo che nessuna donna deve essere abbandonata a se stessa. “Ciò in Afghanistan significa la morte. Stessa solitudine – prosegue la coordinatrice Claudiani – che non si può più essere tollerata nel nostro Paese, dove dall’inizio dell’anno viene uccisa una donna ogni tre giorni. Non si può chiedere alle donne di denunciare per poi abbandonarle: per questo è necessario rendere più accessibili i centri di accoglienza per le donne ed i bambini. Non solo: è triste pensare che in stato di bisogno queste donne debbano pagare affitto e bollette. Dobbiamo invece aiutarle il più possibile nel reinserimento nel mondo del lavoro e nel supporto psicologico. Percorsi questi da affrontare con una tutela legale specializzata e con una parte delle forze dell’ordine dedicata alla tutela e prevenzione. Per cui, le istituzioni debbono fare la loro parte. Non possiamo più accettare che tutto ciò resti impunito. Questi omicidi – conclude – lasciano ferite che mai si margineranno”.

#donne #diritti

La coordinatrice donne Cisl Umbria Sara Claudiani per bambini, bambine e diritti in Afghanistan: “S come Selene, solidarietà e speranza”

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Il Coordinamento donne Cisl Umbria continua la sua campagna social sulla pagina Facebook della Cisl Umbria a favore di tutte le donne e le persone indifese dell’Afghanistan e questa volta lo fa cercando di tenere alta l’attenzione sulla questione dei bambini e con la storia di Selene Biffi, grazie ad un articolo pubblicato da Io Donna il 2 settembre 2021.

Prima di tutto è necessario porre l’accento sul lavoro fatto dal Console Italiano Tommaso Claudi che, ha difeso e tutelato, i bambini di Kabul facendoli volare in Italia, salvando la loro vita. “Basti pensare che circa 10 milioni di bambini in Afghanistan hanno bisogno di assistenza sanitaria per sopravvivere, senza le quali sono destinati a morte certa; non dimenticando che 4,2 milioni di bambini non vanno a scuola e la metà sono bambine”. E’ la coordinatrice delle donne Cisl Umbria Sara Claudiani a descrivere la situazione, richiamando l’attenzione sul lavoro fatto dalle attiviste di Pangea, onlus milanese, attiva nel Paese. “Pur rientrando in Italia – afferma -, hanno lanciato l’allarme sulla presenza a Kabul di bimbi traumatizzati, soli, perché hanno perso i genitori. Difficile immaginare la situazione, ancora meno accettarla”.
La sorte di altre ragazze è stata migliore. “Le “Afghanistan dreamers” tra i 12 ed i 18 anni, con la loro squadra di robotica – racconta Claudiani- sono state accolte, scappando da Herat, da Città del Messico, per continuare a studiare: un privilegio che, nella loro terra, avrebbero perso”.

Il Coordinamento donne Cisl Umbria non vuole dimenticare Selene Biffi. “La donna – sottolinea Claudiani -che aveva creato in terra afgana “la scuola per cantastorie” ed è poi riuscita ad imbarcare, su un aereo per l’Italia, una ventina di ragazzi e ragazze con le loro famiglie. Era però necessario un segno distintivo per permettere ai carabinieri italiani di riconoscere queste persone ed hanno pensato alla lettera “S” scritta sul palmo della mano. Come a gridare il nome di Selene. Vogliamo – propone la coordinatrice delle donne Cisl Umbria – che la lettera “S” diventi SOLIDARIETA’ per tutte le donne, bambine ed intere famiglie che, seppur salve, devono tornare a vivere nel nostro Paese. E SPERANZA affinché le donne, costrette a restare in Afghanistan, possano resistere”.

#Donne #Diritti #Solidarietà #Speranza

Cisl Umbria e Adiconsum Umbria alla Regione: “Il trasporto scolastico non utilizzato nell’anno passato deve essere rimborsato e messo a disposizione delle famiglie per i nuovi abbonamenti”

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Nella foto, il presidente Adiconsum Umbria Giancarlo Monsignori

Siamo a settembre e fra qualche giorno gli studenti torneranno sui banchi di scuola. La Cisl Umbria e l’associazione dei consumatori Adiconsum Umbria hanno registrato anche dalle sedi territoriali preoccupazioni da parte delle famiglie che stanno sostenendo i costi scolastici e, tra questi, anche quelli per il quotidiano spostamento.
“E’ tempo di abbonamenti – affermano il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il presidente regionale Adiconsum Umbria Giancarlo Monsignori –, ma ancora oggi nel pagamento del rinnovo del servizio non è possibile usufruire di un voucher per il mancato utilizzo dello stesso per il periodo di chiusura della scuola, quando la didattica si è svolta a distanza. L’anno scolastico appena trascorso – spiegano – è stato altalenante: in parte in presenza e in gran parte da casa attraverso le nuove tecnologie. Per questo la nostra proposta è che venga percentualizzato questo ultimo periodo e rimborsato alle famiglie degli studenti attraverso un voucher da utilizzare per il nuovo abbonamento. Tenendo conto che anche quest’anno le norme di prevenzione Covid-19 dispongono un’affluenza ridotta dentro i mezzi pubblici, ribadiamo sin da ora la necessità dell’aumento delle corse”.
La Cisl Umbria e l’Adiconsum Umbria quindi si rivolgono alle istituzioni. “La Regione deve farsi interlocutrice con il Governo per riuscire a dare una risposta celere alle famiglie che, visto il momento, si trovano in difficoltà: non dobbiamo dimenticare, infatti, che molti di questi genitori hanno utilizzato ammortizzatori sociali. A peggiorare una situazione diffusamente già difficile dal punto di vista occupazionale ci sono anche le procedure restrittive dell’Inps per il mancato riconoscimento dei giorni di quarantana come malattia: ciò con importanti ricadute per i lavoratori sia in termini retributivi che contributivi. Una perdita che colpisce maggiormente quei lavoratori che non possono svolgere le proprie mansioni in smart working e che mediamente stimiamo intorno a 400 – 700 euro al mese”.