Contratto integrativo alla Isa di Bastia: per i sindacati un modello da seguire

by CISL LDS

18.08.07_conferenza stampaNell’Umbria delle tante crisi e vertenze c’è un’azienda importante, la Isa di Bastia Umbra (850 dipendenti diretti, la più grande della provincia di Perugia), azienda leader nel settore del freddo, che è in controtendenza e dove, grazie ad un lungo lavoro di Rsu e sindacati, si arriva alla firma di un accordo integrativo che garantirà più salario alle lavoratrici e ai lavoratori e un impegno comune su qualità e produttività. Il contratto integrativo siglato nelle scorse settimane e poi validato dai lavoratori con un referendum (80% di sì) è “un modello da seguire” secondo le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia, hanno illustrato contenuti e punti di forza. “In primo luogo – hanno spiegato i segretari delle tre organizzazioni, Augusto Paolucci (Fillea), Tino Tosti (Filca) e Federico Biagioli (Feneal) – abbiamo ottenuto un aumento che porterà a circa 800 euro annui i ticket restaurant, in attesa che l’azienda provveda, come annunciato, alla realizzazione della mensa interna. Inoltre – hanno aggiunto i tre segretari – c’è un’altra parte di premio legata a due voci, produttività e qualità, che potrà garantire ulteriori incrementi in busta paga”. Per i tre sindacati il contratto siglato alla Isa è importante soprattutto perché porta con sé un messaggio fondamentale: “La crisi non si combatte abbattendo i costi del lavoro e i salari, ma al contrario puntando su qualità, ricerca e valorizzazione del lavoro”. Da sottolineare poi le “ottime relazioni sindacali” e il “ruolo decisivo della Rsu”, che hanno consentito il raggiungimento di questo risultato. “Il contratto ha una durata triennale – hanno concluso i sindacati – per cui ora inizia un impegnativo lavoro di verifica e applicazione dei contenuti, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente il ruolo della contrattazione e le relazioni sindacali”. 

Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria

by CISL LDS

Nella giornata del 26 luglio 2018 si è riunito il Coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria alla presenza del Coordinatore nazionale della siderurgia della Fim Cisl, Raffaele Apetino, del Segretario regionale della Cisl Umbria, Riccardo Marcelli, e del Coordinatore della Cisl di Terni, Angelo Manzotti.

Relativamente al Decreto Dignità, il Coordinamento ha osservato che la pretesa della politica di cambiare ogni tre anni le regole del mercato del lavoro non ha mai prodotto risultati significativi sul piano dell’occupazione, soprattutto quando questo viene fatto senza tenere conto del ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva. Meglio sarebbe stato se il Ministro del lavoro e dello sviluppo economico avesse convocato le parti e promosso un tavolo di confronto sui temi, certamente importanti, posti dal decreto, decreto che contiene aspetti positivi, altri da valutare, altri ancora negativi.

Se è condivisibile la logica che individua il reale problema del nostro mercato del lavoro nella lunga durata delle transizioni da contratto a termine a tempo indeterminato, tuttavia riteniamo che, sia per il contratto a termine che per la somministrazione, sarebbe opportuno affidare la regolazione del loro utilizzo alla contrattazione collettiva, cosa che per alcuni aspetti è già prevista, soprattutto nella fase transitoria. Se si vuole, giustamente, favorire il lavoro stabile, si deve tenere presente che scelte rigide operate per legge e uguali per tutti rischiano di non distinguere tra flessibilità fisiologica e abusi, di scoraggiare l’occupazione in generale anziché il precariato, di sostituire contratti a termine e di somministrazione con lavoro nero.

Siamo favorevoli al divieto di pubblicità sui giochi, in coerenza con l’impegno della Cisl all’interno della Campagna “Mettiamoci in gioco”, e della Fim che ha aderito al Movimento No slot: entrambi hanno l’obiettivo di contrastare il dilagare del fenomeno del gioco d’azzardo attraverso la sua regolamentazione per ridurne i rischi che troppo spesso colpiscono le fasce più fragili. 

A dicembre scadono i quattro anni di vigenza dell’accordo sottoscritto al Mise per quanto riguarda Ast. Sono stati quattro anni complicati ma anche stimolanti dove la Fim di Terni ha partecipato con determinazione e in coerenza con gli impegni presi, alle fasi di ristrutturazione e riorganizzazione, senza abbassare mai la guardia, cercando di volgere lo sguardo al futuro. Ecco perché nei mesi scorsi abbiamo chiesto al Governo di ritenere il sito di Terni strategico per l’interesse nazionale, nella consapevolezza che il sito di Ast, che abbiamo sempre considerato un’anomalia all’interno della divisione Business area Materials della ThyssenKrupp possa tornare ad essere scorporata. Se così fosse è necessario lavorare affinché l’Ast di Terni venga ricapitalizzata attraverso il sostegno di un soggetto dell’acciaio prevedendo fin da subito investimenti per il rilancio. Anche perché la fase attuale è a dir poco cruciale e delicata. Da una parte ci sono i dazi, che rischiano di essere messi pure nel settore automotive, con possibili ripercussioni pure sul nostro territorio, dall’altra i prezzi di rottame e elettrodi che influenzano il prezzo di vendita. Tenendo presente tutto ciò anche a settembre si prevede una chiusura positiva dell’Azienda. E ancora una volta questo è merito dei lavoratori, operai, impiegati e quadri, nonché di quelli somministrati i cui livelli vanno salvaguardati tenendo presente pure quello che prevede il decreto dignità.

Siamo riusciti a mantenere l’impegno, non scontato quattro anni fa, di ricominciare a parlare di contrattazione di secondo livello, valorizzando la scelta effettuata a suo tempo di mantenere il premio fisso. E’ chiaro che rispetto a tutto ciò abbiamo gli impiegati ternani che hanno sofferto più di tutti gli altri e a loro che andranno concentrati alcuni sforzi.

Per quanto riguarda il territorio è importante l’Accordo Regionale sottoscritto dalla Cisl Umbria che ha recepito quanto proposto dalla Fim in materia di produttività. Questo metodo deve fare da apripista anche per tutte le altre Associazioni datoriali perché i lavoratori delle Piccole e Medie imprese hanno bisogno dalla contrattazione di secondo livello e da misure di welfare, formandoli verso l’Industria 4.0.

La questione ambientale risulterà nei prossimi anni di vitale importanza. Vale per Ast sulla quale auspichiamo che a breve si annunci il progetto sul recupero scorie, ma vale anche per tutte le altre aziende del comprensorio. E’ il momento che i progetti in materia di sostenibilità ambientali siano portati a termine in tempi breve e dando loro la giusta importanza, valorizzando anche le Facoltà universitarie di Ingegneria ed Economia verso i temi della sostenibilità ambientale economica e sociale. Ecco perché non è concepibile in questa fase che i 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione diventino oggetto di strumentalizzazione politica: debbono essere destinati e utilizzati in fretta.

Fim Cisl Umbria

Terni, 26 luglio 2018

Sbarra guarda con favore a Umbriattiva

Sta prendendo finalmente forma il sistema delle politiche attive del lavoro nella regione Umbria.

umbriattiva - presentazione in regioneUmbriattiva 2018, il programma che prevede interventi di politiche attive per il lavoro messo a punto dall’assessorato regionale allo sviluppo economico per il 2018, è un primo passo nel percorso di riorganizzazione produttiva e industriale, con importanti conseguenze sociali per la nostra regione.

Le importanti misure presentate oggi (26 luglio) in Regione, dall’assessore alle politiche attive del lavoro Fabio Paparelli, sono state condivise in un lungo percorso dal sindacato, in quanto sono mirate a sostenere quei soggetti più bisognosi oltre alla riqualificazione delle imprese in senso digitale con ricadute sul fronte della produttività. Priorità indicate da sempre dalla Cisl Umbria, che auspica che si lavori seriamente per conseguire i risultati necessari per la nostra economia.

Ulderico Sbarra

Il segretario generale regionale Cisl Umbria

Vertenza Alimentitaliani, l’incontro al Mise

by CISL LDS

Si è tenuto oggi, 24 luglio, l’incontro presso il Mise per la vertenza Alimentitaliani in fallimento. Presenti, oltre al vicepresidente di Gabinetto, l’ingegnere Giorgio Sorial, e al dottor Giampietro Castano, responsabile Unità gestione vertenze del ministero, le istituzioni regionali e i comuni a tutti i livelli, le curatele di Castrovillari e Terni, il custode delle Fattorie, l’avvocato Ugo Celestino, e le organizzazioni sindacali a tutti i livelli.

Le curatele hanno evidenziato le complessità giudiziarie delle procedure e la necessità di addivenire ad un accordo tra le stesse, nonostante le parti siano ancora lontane.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso tutte le preoccupazioni per una vicenda complicata e per le prossime imminenti aperture delle buste, per gli affitti dei rami d’azienda, evidenziando inoltre la necessità di mantenere l’esercizio provvisorio e la continuità stessa delle aziende, ivi comprese le attività agricole, con la possibilità di ricambio produzione uova, effettuando rimonta pulcini.

Abbiamo ribadito inoltre la necessità di avere continuità di ammortizzatori sociali cigs e politiche attive.

Viene confermata la possibilità di avere cigs fino al 22 dicembre e proroga fino a maggio, anche senza esercizio provvisorio, salvo ulteriori finanziamenti, da prevedere nella nuova legge di stabilità.

La Regione conferma gli impegni presi sulle politiche attive, il Mise prende impegno di riconvocare il tavolo al 2 agosto alle 16:30, anche a seguito dell’apertura competitiva delle gare.

Auspicando tutti in una soluzione tra curatele e che vi siano operatori imprenditoriali seri che salvaguardino occupazione e continuità produttiva.

 

Roma, 24 luglio 2018

 

Fai Cisl

Flai Cgil

Uila Uil

“Un Patto sociale per la ricostruzione e riqualificazione aree colpite dal sisma”

by CISL LDS

Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl Nazionale, al Consiglio Generale Cisl Umbria 

consiglio generale cisl umbria - intervento conclusivo luigi sbarra (cisl nazionale)“E’ dal lavoro dignitoso e produttivo che occorre ripartire in Umbria per una svolta sulla ricostruzione delle aree colpite dal sisma. Il perimetro di decisione va ampliato, con un Patto in cui tutte le forze sociali abbiano un ruolo nel rilancio dell’occupazione e del patrimonio economico, naturalistico e artistico del territorio. Occorre frenare il rischio evidente di un processo di spopolamento delle aree interne che determinerebbe una rottura sociale e territoriale profonda. Sopratutto le comunità rurali, collinari, montane vanno sostenute e rilanciate con interventi e investimenti sulla crescita economica, sui servizi di welfare, sui temi della occupazione”. Così Luigi Sbarra (nella foto), segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, è intervenuto questa mattina a Todi a conclusione del consiglio generale della Cisl Umbria. “Va rimesso a sistema un tessuto produttivo legato alla territorialità – ha aggiunto–, esaltate le specificità della manifattura e dei servizi, dell’artigianato e dell’agroalimentare, del turismo e dell’ambiente. Servono investimenti certi e aggiuntivi, concertati e controllati anche dalle parti sociali per assicurare buona qualità della spesa. Solo la buona occupazione, stabile e ben tutelata, radica le persone alle proprie comunità e crea le condizioni di una ripresa sostenuta, non assistenziale, duratura. Anche per questo la Cisl invoca l’introduzione del bonus fiscale sulle transizioni da tempo determinato a stabile e l’abbattimento del cuneo fiscale, con redistribuzione delle risorse risparmiate sulle buste paga dei lavoratori”.

Territorialità è stata la parola chiave anche dell’intervento del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra che, con la relazione introduttiva, ha avviato un nutrito dibattito nel quale sono intervenuti i segretari e i rappresentanti della categorie della Cisl regionale nel quale sono emerse le fragilità del sistema economico e sociale umbro, il permanere delle difficoltà dei lavoratori e delle lavoratrici che in molti casi ha ricadute anche sull’andamento demografico, in termini di spopolamento dei territori (come nel caso delle aree interne) e per la fuga dei giovani che decidono di abbandonare l’Umbria in cerca di occupazione.

“Per questo – ha sottolineato il segretario Ulderico Sbarra- diventa strategico portare avanti il confronto istituzionale e con le parti imprenditoriali per correggere il modello di sviluppo economico dell’Umbria e arrivare in tempi brevi a condividere risultati e strategie capaci di orientare politiche e risorse che diano risultati in termini di occupazione stabile giovanile e di tenuta del sistema del welfare”.

18.07.20 Intervento della Coordinatrice Donne Cisl Umbria, Sara Claudiani, al Consiglio Generale Cisl Umbria di Todi del 19 luglio 2018

Todi: sindacati, no alla dequalificazione del servizio di trasporto scolastico

by CISL LDS

Filt Cgil e Fit Cisl Umbria esprimono forte preoccupazione per quanto sta avvenendo al Comune di Todi.

L’amministrazione ha infatti indetto una gara per l’assegnazione del servizio di accompagnamento scolastico su scuolabus rivolta esclusivamente ad associazioni di volontariato. Questo esclude tutte le aziende che hanno al loro interno contratti di riferimento e personale regolarmente inquadrato, per cui Filt Cgil e Fit Cisl ritengono che ciò dequalifichi fortemente il servizio.

“Teniamo a precisare – sottolineano Filt Cgil e Fit Cisl- che il servizio, essendo rivolto a bambini, è naturalmente estremamente delicato”.

Pertanto, le organizzazioni sindacali, che hanno già avuto degli incontri con l’amministrazione, ma senza esito, continuano a chiedere di sospendere e rivedere il bando di gara, prevedendo una copertura contrattuale adeguata per il personale che sarà chiamato a svolgere il servizio.