
Rosa al potere: donne lavoratrici al vertice delle associazioni

Gli scenari della sanità nel futuro post Covid in Umbria e Italia. Questo il filo rosso del convegno che si terrà mercoledì 28 settembre nella Sala Ugo Mercati dell’Ospedale di Perugia e organizzato dalla Cisl Medici Umbria con il patrocinio della Simedet. Un confronto che vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore alla Sanità della Regione Umbria, Luca Coletto, e del direttore generale dell’Ospedale di Perugia, Giuseppe De Filippis. Diversi i temi che saranno trattati, tra i quali l’innovazione, la riforma del servizio sanitario nazionale e le opportunità messe a disposizione del Pnrr.
Manuel Monti, responsabile scientifico del convegno, sottolinea come, proprio grazie alle risorse del Pnrr, diventa fondamentale fare investimenti che permettano di potenziare la medicina del territorio, avvicinando veramente i servizi al cittadino e garantendo un equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale. “Questo deve avvenire – spiega Monti – attraverso un cambiamento della mentalità anche di tutti i professionisti sanitari che devono lavorare in equipe, dando vita ad un sistema elastico che si adatti a seconda delle esigenze”.
Il Segretario Generale della Cisl Medici Umbria, Tullo Ostilio Moschini, ribadisce: “Con il Covid la sanità è cambiata completamente. Ora serve progettare e rendere operativa l’integrazione di ospedali e territorio, implementando i rispettivi ruoli secondo una sanità solidale perché efficiente. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare questo convegno in un momento così importante e delicato. Come Cisl Medici Umbria siamo in prima fila per discutere, in maniera costruttiva, l’attuazione del nuovo Piano Sanitario Regionale e creare le migliori condizioni per avere una sanità di alto livello”.
Tra i partecipanti anche il Presidente nazionale della Simedet, Fernando Capuano, che sottolinea l’importanza del lavoro multidisciplinare e di coinvolgere nella riforma del sistema sanitario pubblico tutti i professionisti sanitari che da anni sono in prima linea per garantire le cure a tutta la popolazione.
Il convegno si terrà il giorno 28 settembre dalle ore 14.30 e per l’iscrizione, gratuita, basta mandare una mail alla segreteria scientifica cislmedici.umbria@cisl.it
Per ulteriori informazioni www.simedet.eu
IL SEGRETARIO GENERALE CISL UMBRIA ANGELO MANZOTTI: “SIAMO PRONTI A DIALOGARE CON TUTTE LE FORZE POLITICHE, BASTA CHE ARRIVINO RISPOSTE CONCRETE PER LAVORATORI E PENSIONATI”
La Cisl ricorda alla politica le priorità dell’Umbria e lo fa ad un mese esatto dalle elezioni. “Considerato il momento di grande difficoltà – afferma il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, sottolineando la sua massima disponibilità a dialogare e a confrontarsi con tutte le forze politiche affinché finalmente arrivino risposte concrete per quanti rappresenta (lavoratori e pensionati) – è auspicabile che la campagna elettorale non sia un susseguirsi di spot, slogan oppure attacchi reciproci. E’ necessario trattare dei problemi veri nel rispetto di tutti quei cittadini che stanno pagando sulla propria pelle lo scotto di una crisi che non ha precedenti, se consideriamo il Dopoguerra”. Per la Cisl Umbria c’è bisogno di condividere alcuni obiettivi che devono entrare a far parte di una vera e propria agenda sociale.
Il lavoro prima di tutto. “Un lavoro – ricorda Manzotti alla politica – che deve essere dignitoso, ben contrattualizzato e sicuro. Ciò nella consapevolezza che la nostra regione registra un triste primato: quello dei giovani che lasciano il proprio contesto di origine in cerca di lavoro, di un’occupazione rispondente agli studi fatti o alla formazione professionale acquisita”. Per riuscire a mantenere questo capitale umano nel nostro territorio è necessario rinforzare le politiche attive del lavoro e rivedere esperienze disattese negli obiettivi, come il reddito di cittadinanza, che dovrebbe essere collegato meglio alle politiche attive del lavoro e alla certificazione di nuove competenze in modo da creare le condizioni per rinserire il lavoratore nel mercato del lavoro.
Manzotti prosegue con il tema del fisco: “La risposta non può essere la flat tax: la riforma fiscale deve avere la caratteristica della gradualità e colpire i tanti, troppi, evasori. Basti pensare che l’85 per cento delle entrate fiscali derivano da lavoratori dipendenti e pensionati”. Riguardo ai pensionati la Cisl Umbria fa un’importante passaggio sul sistema previdenziale e quindi sempre sui giovani, che però saranno i pensionati di domani: “La riforma non può essere concentrata esclusivamente sull’uscita dei lavoratori dal mercato del lavoro con 41 anni di contributi. La stessa, infatti – prosegue Manzotti-, deve tenere in considerazione un più ampio raggio: i giovani dovranno poter contare sulla pensione di garanzia, è necessario valorizzare la previdenza complementare e rendere duratura nel tempo l’Ape social e l’Opzione donna. La priorità per noi – aggiunge il segretario – rimane l’abbattimento del cuneo fiscale, senza però andare ad intaccare la parte contributiva per il lavoratore”.
“I nuovi parlamentari, inoltre – ricorda Manzotti – saranno chiamati a dare continuità al Pnrr e agli importanti progetti di rilancio del territorio che dovranno dare nuovo respiro al sistema Paese anche in termini occupazionali, oltre che produttivi. Riguardo proprio al Pnrr, voglio ribadire la priorità dei progetti riguardanti il sistema socio – sanitario, in quanto per noi la sanità deve restare pubblica, universale e radicata nei territori”.
La Cisl Umbria ribadisce poi che non è possibile ingessare l’Italia e l’Umbria con una serie di “no”. “Se da una parte c’è bisogno di conservare il nostro patrimonio ambientale – precisa il segretario della Cisl Umbria -, dall’altra dobbiamo trovare il giusto compromesso per il progresso, un progresso che necessità di un’autonomia energetica”. Nel dire questo la Cisl Umbria sostiene l’esigenza di inserire nell’agenda politica di chi ci rappresenterà i temi dell’ambiente, del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale e sociale.
L’Italia di Centro è il tema sul quale la Cisl Umbria vuole chiudere questa sintesi di priorità che si rivolge alla politica per riuscire ad arrivare, attraverso il confronto, ad un’agenda sociale condivisa. “Da troppo tempo la politica nazionale – conclude Manzotti – non si è occupata adeguatamente di questo tema, che per noi è e rimane strategico: l’Italia di Centro ha una prioria identità e rappresenta una cinghia di trasmissione tra il Sud e il Nord, a partire dalle infrastrutture materiali ed immateriali e la valorizzazione delle nostre filiere produttive”.
Nella foto il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto Riccardo Marcelli
CGIL, CISL e UIL di Terni hanno organizzato per il 7 luglio 2022 a partire dalle ore 9,30 un presidio presso la Prefettura di Terni
Nella giornata di oggi 4 luglio, su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, si è tenuto un incontro presso il Comune di Terni tra il sindaco Leonardo Latini ed i segretari territoriali di CGIL-CISL-UIL per affrontare i temi dei servizi socio-sanitari nel territorio ternano.
CGIL-CISL-UIL hanno ribadito il proprio punto di vista relativamente all’idea di Sanità e alle scelte che dovrebbero essere fatte anche in considerazione delle modifiche demografiche e delle nove necessità e bisogni dei cittadini.
In particolar modo, CGIL-CISL-UIL di Terni, hanno ribadito la non condivisione delle scelte di indirizzo politico che la giunta regionale sta compiendo su questi temi caratterizzate da un idea di accentramento, allontanamento dal territorio e privatizzazione di alcuni servizi.
CGIL-CISL-UIL hanno chiesto con forza al Sindaco di Terni di promuovere un’azione politica per rafforzare la territorialità, non arretrare sui servizi dei distretti rafforzando presidi e rete dei Medici di Medicina Generale.
CGIL-CISL-UIL di Terni ritengono questa prima attenzione, sopra detta, un elemento dirimente per “alleggerire” la pressione sulla rete ospedaliera e decongestionare gli afflussi ai pronto soccorsi e agli ospedali.
Per quanto riguarda l’Ospedale di Terni, CGIL-CISL-UIL, hanno ribadito la necessità di affrontare il problema infrastrutturale (magari pensando ad un progetto di rigenerazione urbana nel quartiere dove è oggi situato il Santa Maria), mantenere i due livelli di aziende ospedaliere distinti tra Terni e Perugia, garantire l’alta specialità dell’ospedale di Terni attraverso integrazione di primariati, assunzioni di personale e qualità delle prestazioni.
CGIL-CISL-UIL hanno esplicitato al sindaco la possibilità di fare il nuovo ospedale di Terni attraverso fondi pubblici, come avvenuto per gli altri ospedali umbri.
E’ stato inoltre chiesto di affrontare tutto il post-cura con particolare riferimento alle case di comunità e/o case della salute, individuando tempi certi per farle, dove farle e soprattutto cosa metterci dentro a livello di servizi e prestazioni erogate.
Complessivamente CGIL-CISL-UIL hanno manifestato la necessità di ripensare complessivamente i servizi socio-sanitari, affrontando il tema della gestione con l’obiettivo della piena integrazione tra territorio ed ospedali magari capitalizzando e sfruttando al massimo le risorse disponibili, prevedendo un grande piano di investimento sulle strutture, sul personale, sulla formazione e sulle tecnologie.
Le scriventi organizzazioni hanno ribadito al Sindaco che la “vertenza sanità” andrà avanti perché intendiamo rappresentare il disagio, le inefficienze e le problematiche che si trovano costretti ad affrontare le cittadine ed i cittadini di questo territorio.
Nel chiedere un cambio di passo e scelte precise rispetto ai temi trattati, ed in coerenza con quanto detto e fatto fino ad oggi, abbiamo informato il sindaco che Giovedì 7 Luglio 2022 svolgeremo un presidio presso la prefettura di Terni a partire dalle ore 9,30 per poi trasferire il punto di vista delle organizzazioni sindacali e delle cittadine e dei cittadini che rappresentiamo a sua eccellenza il Prefetto.
Crediamo come CGIL-CISL-UIL di Terni che il tempo delle scelte è adesso, che occorre una svolta radicale su questi temi e pensiamo che ciò debba essere fatto nel solco del nostro dettato costituzionale che obbliga a garantire un servizio sanitario pubblico, universale, efficiente ed efficace come diritto fondamentale ed indisponibile di una società civile.
Terni, 4 luglio 2022
Nella foto il responsabile Fp Cisl Umbria Luca Talevi
RINNOVATO IL CCNL SANITA’, SODDISFAZIONE DELLA FP CISL UMBRIA PER UN RISULTATO CHE DARA’ LE PRIME RISPOSTE ECONOMICHE E NORMATIVE AGLI OLTRE 8.000 LAVORATORI UMBRI DEL COMPARTO SANITA’. ORA URGONO STABILIZZAZIONI, FINE DEL PRECARIATO ED ASSUNZIONI.
L’importante rinnovo del CCNL Sanita 2019/2021, sottoscritto nei giorni scorsi, avrà importanti ricadute economiche e normative anche sugli oltre 8.000 lavoratori del comparto della Sanita Umbria: dagli infermieri, agli operatori socio sanitari, tecnici personale amministrativo. Il nuovo articolato contratto nazionale , oltre al doveroso riconoscimento economico, rafforza il processo di innovazione e modernizzazione della pubblica amministrazione. Considerando anche le nuove indennità , l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro lordi al mese. Un passo decisivo nella direzione di una reale valorizzazione delle professionalità che operano in un settore delicatissimo, ancora oggi fortemente esposto , come quello della salute dei cittadini.
Quanto sottoscritto prevede importanti risorse anche per aumenti legati a specifiche professionalità: infermeristiche, sanitarie, socio -sanitarie e lavoratori del pronto soccorso, avviando un percorso che ci avvicina a quanto avviene a livello europeo in materia di retribuzioni. Importante anche la parte normativa con la riforma dell’ordinamento professionale , un nuovo sistema di classificazione e la definizione del lavoro agile non più strumento “emergenziale” ma bensì importante strumento di organizzazione del lavoro. Ora necessita un piano di rafforzamento degli organici da parte della Regione Umbria con nuove assunzioni, anche per compensare i pensionamenti, superando definitivamente la lunga pagina del preacariato attraverso stabilizzazioni , fine del precariato e scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti.
Perugia, 21-06-2022
Il Responsabile Fp Cisl Umbria
Luca Talevi
Nella foto, da destra il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, il segretario generale Uilp Uil Umbria Francesco Ciurnella, la segretaria generale Spi Cgil Umbria Maria Rita Paggio con il segretario nazionale Spi Cgil Lorenzo Mazzoli
“Il nostro obiettivo non è quello di scrivere o presentare piattaforme, ma di farle vivere, arrivando alla concretizzazione delle nostre proposte. Quindi il percorso comincia oggi: vogliamo che la Regione Umbria, attraverso la contrattazione, metta le persone anziane, che rappresentano oltre un quarto dell’intera popolazione, al centro delle sue politiche si sviluppo”. È questo lo spirito con cui Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria, i sindacati delle pensionate e dei pensionati dell’Umbria, che rappresentano oltre 100mila persone nella nostra regione, hanno lanciato oggi la loro piattaforma rivendicativa “Insieme per il futuro”. Un documento di 18 pagine che racchiude le proposte del sindacato per migliorare la condizione di vita delle persone over 65, ma così facendo, a cascata, dell’intera società umbra.
Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro presso la direzione USL Umbria 2 tra il direttore generale Massimo de Fino, il direttore amministrativo Piero Carsili e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil provinciali, insieme alle categorie dei pensionati Spi, Fnp e Uilp, per affrontare le tematiche inerenti l’organizzazione dei servizi socio-sanitari nel territorio provinciale ternano.
“Il percorso di confronto aperto – affermano Cgil, Cisl e Uil provinciali – è frutto delle nostre rivendicazioni e delle proposte unitariamente espresse ed è conseguenza dell’azione di mobilitazione territoriale avviata. Esso rappresenta un valore nel sistema delle relazioni ed è utile ad affrontare le problematiche presenti, con l’obiettivo di rispondere alle necessità ed ai bisogni della cittadinanza anche a fronte della crisi pandemica ancora in corso”.
Nell’incontro, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto affrontare, in maniera innovativa e costruttiva, alcuni temi mirati, onde evitare di fare ragionamenti generici, con l’obiettivo di avere risposte precise da parte della direzione di USL Umbria 2.
“In particolar modo – spiegano ancora i sindacati – nell’incontro è stato chiesto un aggiornamento sulla situazione delle liste d’attesa e sulle misure organizzative e tecniche utili ad abbatterle e ad accorciare i tempi per usufruire di prestazioni sanitarie, riducendo al contempo la mobilità regionale dei pazienti. È stato inoltre chiesto di fare chiarezza rispetto ai progetti sugli ospedali e sulle case della salute nei territori di Narni-Amelia, Orvieto e Terni”.
Su questi precisi temi la direzione di USL Umbria 2 ha ufficialmente affermato, redigendo anche un verbale di riunione, che ad oggi le persone prese in carico e in attesa di prestazioni sanitarie sono circa 21mila. La Usl ha spiegato che si tratta di un dato in diminuzione rispetto a giugno 2021 e che comunque si stanno mettendo in campo ulteriori protocolli di intesa con le aziende ospedaliere, convenzioni con enti accreditati e investimenti in tecnologie e personale per poter rispondere in modo più rapido alle richieste di prestazioni.
Da parte loro, i sindacati hanno ribadito ed evidenziato che le scelte devono essere orientate sempre di più verso un “potenziamento del servizio pubblico sia in termini di strutture che di tecnologie e soprattutto di personale”. “Tale scelta – spiegano Cgil, Cisl e Uil di Terni – deve essere fatta, a nostro avviso, sia per rispondere ai problemi strutturali che la pandemia ha evidenziato, ma anche per utilizzare al meglio, su questo territorio, le ingenti risorse che a partire dal PNRR sono previste per il potenziamento della sanità pubblica”.
Relativamente al nuovo ospedale di Narni-Amelia, il direttore ha affermato che sono stati deliberati da parte della Regione Umbria i fondi necessari per la sua realizzazione e che ad oggi si stanno definendo i dettagli tecnici progettuali per andare alla costruzione del nuovo ospedale. Nella fase transitoria, che porterà all’operatività del nuovo ospedale, comunque sono destinate risorse per la messa a norma dei nosocomi attualmente operativi sia di Narni che di Amelia, mantenendo prestazioni e funzionalità sanitarie: a Narni sulla riabilitazione motoria, ad Amelia su quella cardiologica.
Cgil, Cisl e Uil sottolineando l’obiettivo raggiunto, anche attraverso la proposta e mobilitazione del sindacato, hanno chiesto tempi certi per l’avvio dei lavori per la nuova costruzione e anche chiarimenti tecnici, sia rispetto alla viabilità necessaria per collegare logisticamente il nuovo ospedale con il territorio, sia rispetto alle opere di sbancamento.
Sulla questione delle case della salute o case di comunità è stato esplicitamente affermato dalla direzione della Usl che due saranno previste nel territorio orvietano, di cui una a Fabro ed una ad Orvieto (qui la sede più idonea, secondo i sindacati, è quella dell’ex ospedale in piazza Duomo). Per quanto riguarda invece il territorio di Narni-Amelia anche qui la Usl prevede l’attivazione di due case di comunità, una per comune.
A domanda specifica da parte delle delegazione sindacale relativamente alla gestione delle 4 case di comunità è stato risposto che saranno gestite esclusivamente dal pubblico e nello specifico direttamente dalla Usl Umbria 2.
Cgil, Cisl e Uil hanno comunque tenuto a precisare che, ferma restando la gestione pubblica delle strutture, è importante definire, attraverso un percorso di partecipazione e condivisione, i servizi presenti per favorire una medicina territoriale rispondente ai bisogni e alle necessita della comunità.
Infine, per quanto riguarda il personale sanitario, con particolare attenzione alla situazione dell’ospedale di Orvieto, alla delegazione sindacale è stato comunicato che si sta procedendo a concorsi ed assunzioni nei settori medici e professionali oggi maggiormente carenti.
“Queste le questioni affrontate nell’incontro – concludono Cgil, Cisl e Uil – che però deve essere solo la prima tappa di un confronto costante, necessario a monitorare gli impegni assunti e proseguire l’approfondimento anche su altre tematiche”. Proprio per questo, nel mese di marzo le parti hanno convenuto di incontrarsi nuovamente, per approfondire le problematiche socio-sanitarie dell’area ternana e capire anche qui i rapporti con azienda ospedaliera, nuova città della salute, case di comunità ed eventuali ospedali di comunità (max 20 posti previsti dal PNRR indirizzati a post cura e riabilitazione).
Cgil, Cisl e Uil ritengono importante il confronto aperto ed intendono insistere nella propria azione di mobilitazione e contrattuale con l’obiettivo – spiegano – di “affermare una sanità pubblica, radicata sul territorio, con una maggior attenzione alla persona attraverso la medicina territoriale e il potenziamento dei medici di medicina generale. Il tutto a tutela della salute e della sicurezza delle persone. Principi che debbono essere sanciti con progetti e azioni concrete pure nel Psr della Regione Umbria”.
Luca Talevi, già commissario della Cisl Fp Umbria, è stato confermato alla guida della categoria della Funzione pubblica, dal consiglio generale, che si è riunito a valle del VI congresso regionale della Cisl FP. Scelti anche i componenti del comitato esecutivo, del collegio dei sindaci revisori e del Comitato esecutivo. Le scelte dei nomi, al termine di una giornata che ha messo a fuoco tutte le novità dei settori della Fp. Comparti strategici, che con la pandemia, negli ultimi due anni, sono stati messi sotto osservazione. Dalla sanità, al pubblico impiego, al Park Hotel è stato celebrato il congresso, alla presenza del segretario nazionale Maurizio Petriccioli, del segretario regionale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti e del commissario reggente della Fp, Luca Talevi. “Se c’era chi ci chiamava fannulloni, con il Covid e con la pandemia i lavoratori del pubblico impiego si sono confermati senza alcun dubbio eroi”, ha detto Talevi nella sua relazione che ha toccato molti aspetti della categoria, con una particolare attenzione al rinnovo delle Rsu, previsto ad aprile 2022.
“Nelle pubbliche amministrazioni –ha detto Talevi nella relazione – abbiamo assistito al dolore ed al sacrificio di tutti gli operatori che hanno agito in condizioni estreme, operando all’interno di una “trincea operativa” che ha saputo combattere contro l’aggressività di una pandemia dai tratti ancora indefinibili. Se è vero che coloro che prima del marzo 2020 erano talvolta denominati “fannulloni” sono poi divenuti, a ragion veduta, “eroi”, grazie soprattutto all’immane impegno di infermieri, oos, e personale sanitario tutto, ora dobbiamo disegnare la pubblica amministrazione del post covid, mettendo sempre al primo posto i lavoratori pubblici che sono i veri protagonisti del cambiamento che, come Cisl Fp, abbiamo portato avanti negli ultimi anni, a partire dal livello nazionale”. Per la sanità “i professionisti della sanità umbra sono tornati ad operare in condizioni di stress psicofisico elevatissimo – ha spiegato – Ferie bloccate, turnazioni saltate, carichi di lavoro aumentati, sono solo alcuni degli aspetti che coloro operanti nei reparti stanno ancora vivendo, a causa spesso anche delle mancate sostituzioni di coloro sospesi perché non vaccinati, a cui va aggiunto, il grande lavoro di chi effettua e lavora i tamponi il cui numero è in graduale costante aumento da settimane. Il tutto in un contesto di diffuso “splafonamento” dei fondi di produttività per poter pagare almeno le indennità previste dal CCNL ed incentivi Covid ridotti all’osso”. Sottolineati anche gli accordi con Usl1 e 2: il primo sui tempi di vestizione e svestizione e passaggio di consegne, oggetto di molteplici contenziosi, ed il secondo per il passaggio di fascia attraverso una progressione economica orizzontale. “Per il rilancio del settore serve il massimo confronto: necessitano risorse per riconoscere l’impegno dei lavoratori profuso in questo complicato 2021 ove purtroppo l’emergenza Covid è continuata e investire per costruire la sanità umbra del futuro, per eliminare le infinite liste di attesa, abbattere la mobilità passiva, far si che i nostri professionisti non “emigrino” in regioni vicine economicamente più attrattive. Il Pnrr dovrà servire per la valorizzazione degli ospedali e, contestualmente, del territorio”.
Sul piano sanitario: “Ottanta pagine di cornice su cui lavorare per spostare il fulcro dell’assistenza sul territorio ed individuare la mission degli ospedali per competenza ed adeguatezza, in particolare per l’emergenza -urgenza e le gravi patologie. Chiediamo, in sinergia con la confederazione, la massima unità di intenti per realizzare scelte condivise di indirizzo e programmazione per un nuovo piano socio sanitario regionale veramente partecipato. Necessita un tavolo permanente di confronto con un calendario stringente di convocazioni, contestualmente a tavoli di zona con il coinvolgimento dei Sindaci. In tal senso è stato inviato alla Regione un documento unitario con le proposte unitarie tese anche al mantenimento degli attuali dodici distretti”.
Fondamentale anche il ruolo delle funzioni locali e centrali: “Il reparto locale è soggetto a profonde trasformazioni. Basti pensare alla riforma delle Province il cui giudizio sindacale è critico e che sono e rimangono importante elemento intermedio tra Regione e Comuni previsto all’interno della nostra Costituzione, o ai Centri per l’Impiego confluiti, all’interno dell’Arpal e bisognosi di politiche di sviluppo serie e strutturali in grado di farli divenire importante strumento di raccordo tra domanda ed offerta di lavoro. La nuova Camera di Commercio Umbra, nata dalla fusione delle precedenti ex Camere Perugia e Terni necessita di un lungo lavoro per uniformare i Fondi, rilanciare la politica assunzionale e valorizzare i lavoratori. Positivo il non facile lavoro svolto all’interno dell’Afor in una ottica anche di integrazione con i lavoratori delle ex comunità montane ed uniformità dei Fondi e di valorizzazione delle professionalità presenti”.
Per le funzioni centrali: “Hanno permesso che lo Stato, nelle sue articolazioni, fornisse assistenza a cittadini e lavoratori in difficoltà, per l’emergenza Covid ed il lockdown (basti pensare al pagamento rapido della cassa integrazione, da parte dell’Inps, ai lavoratori in Cassa Integrazione). È stato questo il comparto ove maggiormente si è evinta la valenza dello smart working, grazie all’impegno, dedizione e professionalità dei lavoratori. Il nuovo CCNL 2019/2021 ha definito un incremento complessivo contrattuale del 4.85% grazie anche alle risorse inserite al fondo per il salario accessorio ed a quelle per la riforma dell’ ordinamento professionale, basato su quattro aree, sviluppando per la prima volta all’interno di un contratto nazionale il tema dello smart working e del lavoro a distanza, prevedendo accanto al lavoro agile senza vincolo di tempo, la forma del rapporto di lavoro da remoto, con vincolo di orario e l’applicazione di tutte le tutele legali e contrattuali previste per il lavoro in presenza. Importante l’azione di Cisl per garantire un piano assunzioni adeguato al Polo Mantenimento armi leggere di Terni stante il fatto che, se non interverranno adeguati interventi, alla fine del 2023 i dipendenti saranno una settantina rispetto agli attuali 384, con il forte rischio di drastico ridimensionamento o addirittura chiusura. Analogo impegno per garantire un adeguato piano assunzionale all’interno dei ministeri maggiormente in difficoltà quali i Beni Culturali, una risorsa fondamentale per una regione come l’Umbria”.
Dopo il dibattito, anche l’intervento del segretario regionale Cisl Angelo Manzotti: “Anche nel pubblico bisogna valorizzare le professionalità, che spesso vengono offuscate. Oggi abbiamo tanti risultati da rivendicare come Cisl. La nostra linea – ha detto Manzotti – resta quella di un sindacato non conflittuale”. Entrando nello specifico dell’Umbria, sul piano sanitario: “è un documento che enuncia una serie di azioni che la giunta regionale vuole portare avanti. Ad oggi chiediamo incontro e partecipazione per portare avanti le esigenze dei nostri cittadini. Di certo, servono assunzioni, serve la firma della Convenzione con l’Università degli studi di Perugia, che rafforzerebbe la sanità pubblica. Servono figure da inserire e serve un raccordo per far tornare attrattiva la nostra sanità. L’Umbria, inoltre, deve fermare lo spopolamento e bloccare l’emergenza lavoro. Negli ultimi anni sono stati persi 15 mila posti e un umbro su tre è stato interessato da ammortizzatori sociali. Il lavoro deve essere l’elemento per far ripartire il tessuto della nostra regione. Strategica sarà anche la formazione”. Conclusioni affidate al segretario nazionale Cisl Fp, Maurizio Petriccioli: “’L’impegno nei luoghi di lavoro è un segnale nei confronti di un mondo che utilizza sempre meno la partecipazione – ha detto – perché chi partecipa non decide e chi decide non partecipa. Ma o nel sindacato si partecipa o non c’è sindacato. Altrimenti siamo nell’ambito dei servizi. Con oggi riparte un cambiamento, che può avere gambe e forza nella confederalità. Approfittiamo per cambiare il lavoro pubblico”.
Cgil Cisl e Uil dell’Umbria hanno chiesto una convocazione urgente al prefetto di Perugia, Armando Gradone, in coordinamento con quello di Terni, Emilio Dario Sensi, visto l’esplodere della nuova emergenza sanitaria in Umbria, con pesanti ripercussioni sia sul sistema sanitario regionale che su quello produttivo (molte realtà industriali rischiano lo stop a causa del dilagare dei contagi). “Siamo di fronte ad una nuova ondata, sicuramente prevedibile, ma che ha colto del tutto impreparata la nostra regione – affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari – La disorganizzazione è totale e sotto gli occhi di tutti, il tracciamento che è subito saltato, le code interminabili per fare i tamponi o il ‘fai da te’ dei test privati, con costi insostenibili per le famiglie. E poi il personale sanitario chiamato ancora una volta a uno sforzo straordinario per colmare le lacune delle mancate assunzioni”. Tutto questo ha determinato un aumento incontrollato dei contagi che posizionano l’Umbria ai primi posti tra le regioni italiane (dopo Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) per popolazione attualmente positiva e al primo posto in assoluto per incremento dei casi nell’ultima settimana (+11,1%). “Di fronte a questa situazione oggettivamente esplosiva e fuori controllo – osservano ancora Sgalla, Manzotti e Molinari – siamo rimasti sconcertati per la convocazione che abbiamo ricevuto ieri, 28 dicembre, insieme ai sindacati dei pensionati, da parte del direttore regionale Salute e Welfare, Massimo Braganti, per un incontro tecnico sul piano sanitario regionale da tenersi il 31 dicembre, dalle ore 10.00 alle 11.30, rispetto al quale l’assessore regionale alla Sanità è inserito solo ‘per conoscenza’. Un incontro di un’ora e mezza – sottolineano i sindacati – che dovrebbe risolvere secondo la Regione il problema della partecipazione delle parti sociali alle scelte, cruciali, sul futuro della sanità in Umbria. Da mesi chiediamo di essere coinvolti e di far partecipare i cittadini e i lavoratori del settore sanitario alle scelte decisive sul futuro della sanità pubblica in Umbria. Questa convocazione la consideriamo una provocazione e non intendiamo prendere parte a questa presa in giro. Per questo ci siamo rivolti al prefetto per convocare urgentemente il tavolo per la salute e la sicurezza, auspicando anche un coinvolgimento dei sindaci del territorio”.
Perugia, 29 dicembre 2021